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Domenica
10 Ottobre
2004
La cronaca del Ciclopresidente tra Noci, Martina Locorotondo e Alberobello Ciclocronaca semiseria dedicata
a chi si ostina caparbiamente e consapevolmente a boicottare la bicicletta
(leggi Associazione Ciclonemici che credono di essere anche simpatici); a
chi quella mattina in preda al dubbio amletico “ci vado.. o non ci
vado…” ha scelto “la seconda che hai detto!; a chi ha preferito il
dolce e caldo abbraccio di Morfeo dopo una nottata passata in viaggio; a
chi, povero emigrante fuori terra, viene preso dalla voglia di aggregarsi ma
poveraccio è impossibilitato; a chi non c’è mai stato così da
solleticargli un po’ di curiosità e desiderio di partecipare alle nostre
avventure; ma soprattutto a chi, dopo la cazziata da parte del presidente di
essere socia solo sulla carta, ha dimostrato egregiamente di essere una
caparbia e tosta “femmina del sud” sciroppandosi Foto: i
formaggi stagionati in grotta del caseificio Approfittare
di un ultimo scampolo di estate in pieno ottobre con i raggi del sole che
fanno capolino tra le foglie di querce e di ulivi e ti riscaldano il cuore e
la mente coccolandoti nel suo dolce abbraccio. Rimanere meravigliati dalla
perfetta geometria dei muretti a secco e delle cupole dei trulli che
spuntano qua e la tra le distese immense dei campi. Essere stupiti
dall’esplosione di colori che la natura ti offre con il fucsia dei suoi
ciclamini selvatici, il giallo degli ultimi girasoli superstiti ancora
fieramente eretti, il verde brillante dei suoi prati, il marrone intenso
delle zolle di terra appena arate, l’azzurro dell’immensità del suo
cielo. Essere colpiti dall’odore deciso ed energico delle masserie e dei
pascoli che,in quello stesso istante, ti solletica le papille gustative al
solo pensiero del bengodi caseario che si sarebbe trovato di lì a breve.
Pedalare un po’ più lentamente degli altri e perdersi nel labirinto dei
propri pensieri in un silenzio quasi irreale mentre il vento ti accarezza i
capelli e in fondo sai che non sei solo perché ti accompagna un gruppo di
amici fantastici, a volte però rompiscatole.
Ebbene
questo si è provato percorrendo la Via del Latte tra Martina e Noci nella
bellissima Murgia dei Trulli in Valle d’Itria. Ma
adesso bando alle ciance poetiche e via alla nuda e cruda cronaca
giornaliera. Bardati
a pennello e con le bici che spuntano da ogni angolo delle macchine la
comitiva di intrepidi cicloamici parte e giunge a Martina portandosi con sé,
in pieno stile associativo, un ritardo di oltre un’ora, dove siamo
amorevolmente accolti e strigliati dal nostro ciclocaporedattore : “la
prossima vota chi c’è c’e”. Ma io mi chiedo non siamo simpatici anche
per questa nostra caratteristica tipicamente meridionale di prendere la vita
con calma? Ad
ogni modo, usciti dal reticolato di viuzze del centro storico, in direzione
del primo caseificio avviene il miracolo, per cui il cicloamico ritardatario
ringalluzzito pensa: “ma allora esiste una giustizia divina!!!”. Il
preciso, diligente, scrupoloso ed incredulo ciclocaporedattore nonché
capogita ha dimenticato la mappa stradale in macchina. Attimo di suo
sbandamento interiore e giubilo gaudente del resto della truppa che non si
lascia sfuggire la ghiotta occasione per la rivalsa e la ricerca dei motivi
di questa sua inattesa umanità. Non poteva che esordire l’ironico Juan
con l’accusa di essere oramai rivolto alla scalata del successo
dirigenziale nazionale da quando è stato nominato coordinatore regionale
Fiab con il conseguente disinteresse per i cicloamici e per il suo umile
ruolo di capogita. O forse è semplicemente l’amore e la presenza della
sua bella Iangl così forte da stordirlo e distoglierlo dai suoi compiti?
Mah…Abbiamo comunque dovuto frenare il nascente impulso di Mimmo
l’abbattitore che stava iniziando a mirare e puntare contro il nostro
amato ciclovice, offrendogli un’altra chance. E così
grazie alla salvifica presenza di Tonio (fornito di cartine) l’allegra
comitiva ha raggiunto Noci, biciclettando come un’associazione seria e
rispettosa delle norme stradali,talvolta infrangendole per passare con un
bel rosso al semaforo(aspettavamo freschi il sensore a terra!) o per
inforcare un bel contro senso(la salita non invogliava nessuno!),
rigorosamente però in fila indiana, che quando è giusto è giusto…
Non mi
soffermo sulla descrizione del ben di Dio trovato presso il caseificio
Mansueto perché le foto sono più eloquenti di me. Voglio comunque salutare
e ringraziare, a nome di tutte le bocche sfamate quella mattinata, i
simpatici e gentilissimi ragazzi dell’azienda casearia Mansueto così come
voglio salutare e ringraziare i gestori dell’azienda Pietraficcata di
Coreggia, frazione di Alberobello, che si sono così amorevolmente adoperati
per soddisfare egregiamente gli stomaci borbottanti dei cicloamici, primo
fra tutti quello di veterimario in preda ad un irrefrenabile e contagioso
entusiasmo ciclogastronomico(vi siete persi il suo continuo sobbalzare sul
sellino della bici contento come un bimbo al luna park).
Evito
di dire che siamo stati talmente bravi da aver recuperato il ritardo
iniziale così da modificare il tragitto e raggiungere anche Alberobello e
Locorotondo, qualche associazione avversa e nemica la potrebbe prendere
male… Ma
certamente dico: alla prossima!
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