Webinar 28 dicembre ore 19 su Google Meet e in diretta facebook. La fruizione condivisa della strada di servizio e dei ponti canale AQP
La strada di servizio e i ponti canale dell’AQP sono sempre più popolari tra gli amanti della vita all’aperto. D’inverno come d’estate i sentieri pullulano di camminatori, jogger, cicloturisti MTB. Nel parco dell’Alta Murgia così come in Valle D’Itria. Grandi imprese passano per queste strade: la cicloesplorazione della Ciclovia AQP. Va sentiero il trekking più lungo del mondo. Il Viaggiatore Lento. Bicitalia ha incluso questi sentieri in Bi11. La Regione Puglia addita la ciclovia come esemplare tra le ciclovie europee. Il CAI ha incluso il canale principale in Sentiero Italia. Purtroppo ancora oggi gran parte della strada di servizio è interdetta pur essendo demanio regionale. E’ tempo di webinar è tempo di riflettere e costruire una visione e un progetto organici. Il Canale Principale AQP può divenire un corridoio ecologico per la fruizione e protezione ambientale integrata e condivisa da tutti , per tutti. Ne parleremo in un incontro aperto sulla piattaforma Google Meet ripreso in diretta Facebook. Interverranno Roberto Guido del coordinamento dal Basso Ciclovia AQP, Pierluca Salvia della Struttura operativa sentieri e cartografia (SOSEC) del Club alpino italiano (CAI), con i ragazzi del progetto Va sentiero che hanno percorso a piedi il Canale e da Viaggiatore Lento che lo ha percorso in bicicletta.
Come partecipare:
Sarà sufficiente premere sul Link a Meet https://meet.google.com/nwu-btvj-aaz
Si aprirà il browser di default con la richiesta di ammissione al webinar
Alternativamente potrere segure in diretta facebook su https://www.facebook.com/CicloamiciFiab
La registrazione sul canale youtube del seminario
https://www.facebook.com/CicloamiciFiab/videos/353538682677439/
Un webinar da record
Sono state oltre 50.000 le persone raggiunte dall’annuncio del seminario. Hanno risposto in 359, oltre 5000 sono invece quelli raggiunti dalla diretta facebook con decine di commenti.
La Puglia sitibonda
La Puglia è la più estesa regione del meridione d’Italia, quasi 20.000 km2 di terra allungati tra l’Adriatico e lo Ionio. La natura del suolo e del sottosuolo è tale da non consentire accumuli o riserve d’acqua significative. La pietra dura della Murgia o quella carsica porosa del Salento, non sono in grado di trattenere l’acqua che penetra e si concentra a grande profondità. Fino a pochi decenni fa questa grossa riserva d’acqua sommersa non era disponibile e la popolazione utilizzava l’acqua piovana raccolta nelle cisterne. Ma essendo le città prive di fogne, quest’acqua piovana prima di arrivare alle cisterne, scorreva nelle strade raccogliendo i liquami che vi venivano gettati. Nelle campagne, la popolazione ricorreva alle altrettanto malsane acque di palude. Naturalmente tifo, dissenteria, malaria, colera, peste e vaiolo dilagavano passando da malattie epidemiche a endemiche e provocando un alto tasso di mortalità. Ancora nel primo ‘800 le cronache parlano di epidemie, mortalità infantile impressionante, decessi a decine di migliaia. Per il nuovo Stato Italiano un’epidemia scoppiata in Puglia più grave delle altre, aveva fatto diventare la mancanza d’acqua in questa Regione una delle prime grandi emergenze e fece assurgere il problema da locale a nazionale. A intuire che la soluzione al problema dell’approvvigionamento idrico era la costruzione di un acquedotto capace del trasporto in Puglia di acque dalle vicine aree montagnose fu l’ingengere Camillo Rosalba. E infatti nel lontano 1868 il Rosalba propose la derivazione delle acque del Sele (bacino nei pressi di Avellino) per soddisfare i bisogni idrici delle 3 puglie. Il progetto fu ritenuto troppo ardito e fu subito accantonato. All’inizio del secolo il governo Giolitti impostò la realizzazione di questa magnifica opera che sembrò all’epoca una follia, un’impossibile sfida alla natura da parte di tecnici e politici coraggiosi. Le difficoltà furono enormi, anche la natura non si dimostrò benigna. Furono anni di siccità spaventose. I lavori vennero finanziati con la legge 245 del 26 giugno 1902, ma fu nel 1906 (esattamente un secolo fa) che venne dato inizio ai lavori. Quando finalmente nel 1915 l’acqua arrivò a Bari, che all’epoca aveva appena 108.000 abitanti, dicono le cronache che la folla, raccolta intorno alla fontana di piazza Umberto, fu percorsa da un brivido: uno zampillo sgorgò e salì in alto, così in alto che pareva volesse toccare il cielo perchè Dio la vedesse e fosse ringraziato. Ad oltre 60 anni di vita l’acquedotto Pugliese rimane una meraviglia e un esempio italiano da esportare. Un opera pubblica realizzata per gli interessi e in solidarietà ad una comunità “assetata” e costretta all’indigenza da un’atavica careza d’acqua. La rivoluzione sociale determinata da quest’opera può essere compresa considerando chel nel 1890 la dotazione idrica giornaliera per persona era stimanta in 15-20 litri, ristretta ad appena 5 litri d’estate, contro i 250-300 litri di cui disponiamo oggi.
L’acquedotto del Sele-Calore
L’acquedotto del Sele-Calore anche chiamato “Canale Principale” è il più grande acquedotto del mondo. La sua lunghezza complessiva, includendo nel calcolo anche le diramazioni primarie e secondarie, è di oltre 3.000 Km., mentre la sua portata arriva a 6 metri cubi al secondo.
Foto: Il ponte-canale del Monte Tondo 480 slm (il ponte piu’ alto).
Esso ha inizio presso le sorgenti della Sanità, nel comune di Caposele, in provincia di Avellino, a quota 421 metri sul livello del mare, e nel tratto iniziale è in grado di convogliare ben 6.000 litri al secondo. E’ costituito da 99 gallerie (109 Km. in totale) che attraversano gli Appennini ed il Vulture, da 91 ponti-canale (7 Km. in totale) e da trincee e rilevati (121 Km. circa). Lungo il suo percorso sono stati realizzati 6 sifoni a doppia canna per attraversamenti di fiumi e valli; altre opere d’arte sono gli scarichi totali, i pozzetti di visita, le camere di discesa e le case cantoniere. Il Canale Principale riunisce in sé tutte le opere idrauliche che sono contemplate nella tecnica costruttiva acquedottistica.