Per l’Appiaday 2022 un itinerario in bicicletta tra Mesagne e Brindisi in compagnia dello storico Giacomo Carito e del naturalista Gianfranco Ciola
Nell’ambito dell’evento Appiaday 2022 del 2 ottobre, le associazioni Cicloamici, Amici Bike Mesagne, l’Istituto Epifanio Ferdinando con il patrocinio del Comune di Mesagne del Comune di Brindisi, della Provincia di Brindisi e con il sostegno del Consorzio ASI Brindisi, propongono un itinerario culturale in bicicletta alla scoperta dell’Appia e delle antiche strade tra Brindisi e Mesagne.
L’itinerario consentirà di apprezzare la bellezza dell’area naturalistica del bacino del Canale Cillarese che costituiva nel passato un crocevia, punto di incontro dell’Appia Traiana, dell’Appia Antica e della vecchia “Francavilla Brindisi”.
Lungo l’itinerario visiteremo antiche masserie, boschi, traverseremo e costeggeremo il canale e l’Invaso e il Parco Urbano del Cillarese. Si evidenzierà in questo modo la grande opportunità di collegare il territorio del Bacino Idrico del Cillarese al progetto di candidatura della Appia come patrimonio Unesco. I cicloturisti saranno accompagnati dallo storico Giacomo Carito autore di un approfondito studio dedicato alle masserie Brindisine e dal naturalista Gianfranco Ciola che li introdurrà ai paesaggi e alla biodiversità .del bacino idrico del Cillarese.
L’itinerario è stato costruito sullo studio delle antiche carte geografiche che a partire dalla fine del XVI secolo hanno lasciato indizi ed elementi dei luoghi attraversati dalla Via Appia, dalla Via Appia Traiana e da altri itinerari istmici utilizzati fino a metà ottocento. Nell’itinerario è compresa la visita guidata a masserie storiche e siti di interesse naturalistico ed in particolare l’Invaso del Cillarese. L’accesso all’invaso è stato autorizzato dal consorzio ASI Brindisi.
Il programma dell’escursione in bici
Ore 8:45 raduno e saluto delle istituzioni, ore 9,15 partenza: Piazza Vittorio Emanuele Mesagne. Per l’occasione di Appia Day il centro storico sarà chiuso al traffico veicolare.
Indicazioni da Google Maps del luogo di incontro https://goo.gl/maps/XRuK1Q89HuMZUESE6
Percorso: Facile di circa 35Km per strade asfaltate e sterrate.
Pedalata tranquilla e affascinante che ci farà assaporare la bellezza dell’agro di Mesagne e Brindisi ripercorrendo la storica Via Appia tra le antiche masserie Nuova, San Giorgio, Masina, lambiremo il Bosco Lucci, traverseremo vigneti e canneti con una visita guidata a Masseria Cillarese e all’invaso e infine arriveremo al Centro di Brindisi.
Rientro: differenziato tra chi intende essere a casa per ora di pranzo e chi intende visitare e pranzare a Brindisi.
Info e capogita: Antonio Licciulli 3333744725
La locandina dell’evento da condividere agli amici
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Iscrizioni e associazione
Richiediamo cortesemente ai partecipanti di prenotarsi all’evento mediante il modulo online linkato sotto. Tra i primi ad iscriversi saranno distribuite le magliette donate dal Comune di Mesagne e dedicate a APPIADAY. La partecipazione all’evento è gratuita. Ricordiamo che da ottobre è possibile iscriversi o rinnovare l’associazione che sarà valida per tutto il 2023 e che sono in vendita le magliette tecniche disegnate da Alberto Marescotti. L’associazione accetta contributi liberi.
Il programma completo degli eventi a Mesagne
- Ore 08:30 Raduno generale presso P.zza Vittorio Emanuele II
- Ore 09:00 momento istituzionale
- Ore 09:15 avvio camminata podistica sul tracciato perimetrale interno del Centro Storico con passaggio Porta Grande (in uscita) – ore 10:00 e avvio percorso podistico “Da Mesagne a Muro Tenente sull’Appia Antica” con arrivo al Parco Archeologico di Muro Tenente a cura dell’ASD Atletico Mesagne
- Ore 09:30 Avvio percorso ciclistico – Escursione in bicicletta “Lungo la Via Appia verso il Parco del Cillarese, crocevia di antiche strade”, con visita alle masserie storiche (Masina, Cillarese, San Giorgio, Nuova) e arrivo al centro storico di Brindisi, attraverso l’ invaso e Parco cittadino del Cillarese a cura dell’Ass.ne CicloAmici e Amici Bike Mesagne
- Ore 09:30 Visita guidata gratuita “I luoghi della cultura del Centro Storico” – Partenza dal Castello Normanno-Svevo
- Ore 17:30 Visita guidata gratuita “I luoghi della cultura del Centro Storico” – Partenza dal Castello Normanno-Svevo Per l’intera giornata sarà garantito accesso gratuito al Castello Normanno-Svevo e al Museo di Arte Sacra. Per il pomeriggio presso il Parco Archeologico di Muro Tenente sono previste visite guidate gratuite partendo dalle ultime testimonianze del tracciato viario dell’Antica Via Appia
L’invaso del Cillarese
Inquadramento
L’invaso del Cillarese è un bacino idrico ottenuto sbarrando con una diga il Canale Cillarese. Il Cillarese è un antico canale le cui acque nel loro scorrimento millenario hanno originato per erosione il Seno di Ponente del Porto di Brindisi. Secondo Plinio il vecchio le acque dolci del Cillarese generavano il clima ideale per l’allevamento delle ostriche. Queste con un ingegnoso sistema di trasporto e conservazione giungevano a Roma ed erano una sorta di “status symbol” sulla tavola dei patrizi.
Tutte le antiche mappe di Brindisi e del suo territorio riportano in corrispondenza del Canale, la presenza di un ponte. Secondo lo studioso di topografia antica Giuseppe Ceraudo, il ponte dell’antichità coincide nella sua posizione con l’attuale ponte sopraelevato della superstrada E55 in località Minnuta.
L’Invaso è stato realizzato negli anni 50 dalla cassa per il mezzogiorno per scopi puramente tecnici, ovvero per fornire acqua alle industrie a sud della città. Viene gestito dal consorzio SISRI che lo ritiene una semplice “area a servizio di un impianto industriale”. Nel giro di pochi anni dall’esecuzione del manufatto, l’invaso è diventato un habitat naturale per varie specie di uccelli stanziali marini e/o acquatici ed una meta preferenziale per tanti uccelli migratori.
L’intera zona ha una estensione di circa 170 Ha, di cui oltre 100 sono oltre la diga di terra, che funge quasi da separatore tra due aree aventi caratteristiche diverse: la zona a monte si presenta nel suo stato più naturale, a valle, vive nella sua fisica depressione di un isolamento in cui i rumori e i suoni arrivano come riferimento lontano, portato da quel vento che si infila – natura vivente – sotto i viadotti e nei campi coltivati e tra le baracche più o meno rade e isolate. Un vero POLMONE VERDE creato involontariamente dall’uomo.
L’area paludosa negli anni 80 è stata bonificata, grazie alla costruzione di un invaso artificiale, realizzato con fondi della Cassa per il Mezzogiorno, e trasformata in un bacino idrico per fornire acqua alle industrie locali. Viene gestito dal Consorzio ASI Brindisi. Nel giro di pochi anni dalla realizzazione della diga, l’invaso è diventato un habitat naturale per varie specie di uccelli acquatici stanziali e meta per tanti uccelli migratori.
Il toponimo Cillarese e la storia
Nel 1565 la masseria denominata Palatella, Salvagliola o Carvignola è posseduta a titolo di enfiteusi perpetua dal Capitolo di Brindisi dagli eredi di Simone Rota.
ll toponimo “Cillarese” si origina dai proprietari spagnoli che acquistarono la masseria nel 1710. Il giureconsulto e Vescovo, Francesco De Los Reyes, nato il 29 maggio 1694 e morto il 13 febbraio del 1769, inteso con il vezzeggiativo “Cillo”, Cillo Reyes da cui Cillarese. (fonte “Le masserie dell’agro di Brindisi. Dal latifondo alla riforma”, Carito Giacomo – De Castro Angelo)
Territorio
L’intera zona ha una estensione di circa 170 ettari di cui circa 100 occupati dall’invaso, circondato da colture. Vi è anche il bosco del Cillarese, un agglomerato di conifere. Le acque reflue del Cillarese sono scaricate per mezzo di un canale, che prende lo stesso nome, nel Seno di Ponente. Ha una profondità di circa tre metri ed è alimentato dalle acque bianche provenienti dai comuni della provincia ad ovest del capoluogo, oltre che dalle costanti precipitazioni che avvengono nell’area.
Vincoli di tutela
Attualmente l’area è sottoposta a vincolo naturalistico in quanto “oasi di protezione della fauna” (DPGR n.376 del 6 agosto 1992). Il sito è stato inoltre dichiarato sito di interesse regionale (SIR; codice IT9140012), nell’ambito del progetto realizzato dal Ministero dell’ambiente per censire i biotopi che rientrano nelle rete ecologica europea “Natura 2000”, in applicazione della cosiddetta “Direttiva Habitat” (direttiva 92/43/CEE). L’area rientra tra le zone umide indicate dall’Istituto nazionale per la fauna selvatica in cui svolgere ogni anno il censimento degli uccelli acquatici svernanti (codice zona:BR0501).
Fauna
L’area è divenuta nel tempo un’importante zona di svernamento e nidificazione lungo le rotte migratorie di numerose specie di uccelli acquatici tra cui la rara moretta tabaccata (Aythya nyroca) ed altri Anatidi quali il moriglione (Aythya ferina), il mestolone (Anas clypeata), la folaga (Fulica atra). Altre specie segnalate sono la garzetta (Egretta garzetta), l’airone cenerino (Ardea cinerea), il tuffetto (Tachybaptus ruficollis) e lo svasso (Podiceps cristatus). Occasionalmente sono stati osservati anche l’airone bianco maggiore (Casmerodius albus) e l’airone guardabuoi (Bubulcus ibis). In primavera è inoltre spesso segnalata la presenza della gru (Grus grus) e della cicogna bianca (Ciconia ciconia). Tra i rapaci vanno segnalati il falco pescatore (Pandion haliaetus) e l’albanella minore (Circus pygargus). Moltissimi gli anfibi (rane, rospi, salamandre ecc) che in alcune notti performano spettacolari concerti gracchianti. tra i rettili tra i quali figurano la tartaruga palustre, il biacco, la biscia dal collare e il colubro. Tra i mammiferi più comuni si possono incontrare le volpi, le lepri, le faine, i ricci e i cinghiali.
Il Cillarese e la Via Appia
Come il Parco regionale dell’Appia antica a Roma rappresenta il punto di partenza, il tratto terminale del Cammino della Via Appia insieme con l’invaso e il parco del Cillarese ed il territorio agricolo circostante potrebbero formare un vero e proprio parco archeologico e naturalistico.
Il Parco di collocherebbe alla confluenza di 3 antiche direttrici: l’Appia Antica, la Vecchia Francavilla Brindisi e la Appia Traiana. Questa idea viene lanciata dall’associazione Cicloamici FIAB Mesagne e dal presidente della Provincia e sindaco di Mesagne Toni Matarrelli durante la manifestazione culturale e escursionistica del 24 Aprile a Mesagne.
Il presidente della Provincia Toni Matarrelli azionista del Consorzio ASI Brindisi si è impegnato a creare un tavolo di lavoro per riunire insieme i tecnici del Consorzio ASI e della Provincia per studiare la fattibilità di alcune ipotesi di collegamento tra l’itinerario Appia, l’itinerario Appia Traiana e l’area del Cillarese.
L’idea di un “Parco della Appia Antica” a Brindisi include e amplia l’attuale Parco cittadino del Cillarese per includere tutta l’area dell’invaso. Il Parco sarebbe anche il punto di arrivo di un altra importante itinerario storico: la Via Appia Traiana.
Di seguito le foto dell’itinerario inedito che i cicloamici propongono alla comunità degli escursionisti e degli studiosi come ipotesi per il tratto terminale dell’Appia. Tappe imperdibili lungo l’itinerario tra Mesagne e Brindisi: Masseria Nuova, Masseria San Giorgio, masseria Masina, Masseria Cillarese, invaso e diga del Cillarese, Parco del Cillarese, seno di Ponente del porto di Brindisi, Colonne romane.
Punto di arrivo dell’itinerario rimangono le Colonne romane: dal parco del cillarese alla scalinata delle Colonne Romane l’itinerario comprenderebbe il Centro Storico di Brindisi e una bella camminata sul Seno di Ponente del Porto di Brindisi. Raggiungere le Colonne Romane, punto terminale del Cammino dell’Appia secondo l’itinerario proposto e non come attualmente previsto dal centro commerciale e dalla periferia della città come prevede il tracciato (secondo l’ipotesi Rumiz/Carnovalini).
Un itinerario costruito dalle antiche mappe ottocentesche
La cartografia antica rafforza la proposta dei Cicloamici di includere l’area del Cillarese negli itinerari escursionistici dedicati all’Appia Antica. Un particolare dell’Atlante “Rizzi Zannoni” (Rizzi Zannoni Atlante Geografico del Regno di Napoli, prima edizione 1808, edizione qui riportata può essere datata 1860) raffigura l’antico tessuto viario tra Brindisi e Mesagne. All’altezza di masseria Masina (che viene indicata al lato opposto del tracciato Rumiz Carnovalini) la strada prosegue impennando a Nord Est passando poco sotto Masseria Cillarese. Masseria Cillarese è altresì indicata di passaggio per l’altra direttrice che dal 1600 fino al 1800 diventa importante come via istmica di collegamento tra Tarando e Brindisi, ovvero la vecchia Francavilla Brindisi. Masseria Cilllarese subito prima della congiuzione tra l’itinerario da Francavilla con quello da Mesagne. Sempre nella stessa carta Rizzi Zannoni lungo l’itinerario da Mesagne si trovano indicate: Masseria Nuova, Masseria San Giorgio, Masseria Masina. All’altezza di masseria Masina l’itinerario volge a Nord Est puntando verso Masseria Cillarese.
L’antica carta tratta dall’atlante geografico Rizzi Zannoni mostra i 2 itinerari dall’antichità fino al 1800 consentivano di raggiungere Brindisi da Mesagne e Brindisi direttamente da Latiano e Francavilla. Masseria Cillarese è indicata sulla Francavilla-Brindisi poco sotto la Brindisi Mesagne del 1800. Fare click una volta per ingrandire a pagina intera 2 click per vederla in dettaglio.
Un altro dettaglio della Rizzi Zannoni ultima edizione che mostra come il tratto finale della Appia Traiana attraversasse il Canale Cillarese su un ponte collocato proprio in corrispondenza del grande ponte sull’invaso del Cillarese fotografato dal basso. La strada continua verso Nord Ovest attraversando masseria Li Caputi e la monumentale Masseria Baccatani.
L’itinerario delle masserie lungo l’ Appia Antica
Nell’itinerario le 4 masserie indicate nell’Atlante Rizzi Zannoni nella viabilità tra Mesagne e Brindisi e di sotto fotografate: Masseria Nuova, Masseria San Giorgio, Masseria Masina, Masseria Cillarese.
Masseria Nuova prima delle tappe lungo l’itinerario Rizzi Zannoni. La masseria è caratterizzata da una planimetria a corte chiusa con un antico pozzo ornato con una vera barocca il pozzo potrebbe essere del 1500 o 1600. La facciata è stata rimaneggiata in stile neoclassico.Questo tratto coincide con l’APPIA di Rumiz/Carnovalini.
Masseria San Giorgio con una stupenda torre cinquecentesca. La masseria è ancora attiva e i proprietari conducono sia una attività zootecnica con allevamento di pecore che agricola. Studi archeologici hanno portato alla luce dei pressi di masseria San Giorgio e Masseria Masina i resti di ville rustiche romane databili tra il II e V secolo.
Tra Masseria San Giorgio e Masseria Masina si riporta un sito archeologico pluristratificato che poteva fungere tra l’età imperiale e l’età tardoantica da stazione di posta. Gli studi indicano un insediamento rurale occupato con modalità differenti e senza soluzione di continuità dalla tarda età repubblicana al VI secolo d.C.
Il primo impianto risale al II secolo a.C., quando l’area è occupata da un piccolo nucleo di case; in età imperiale sulle strutture della fase precedente si impostano le strutture di una statio, lungo il percorso della via Appia. L’insediamento continua a vivere anche nel IV-VI secolo d.C.
Masseria Masina anche essa dotata di una stupenda torre cinquecentesca con caditoie. Il corpo di fabbrica è poi ingrandito con cortili e imponenti arcate. Dopo Masseria Masina l’itinerario dei Cicloamici si differenzia da quello proposto da Rumiz Carnovalini per puntare verso l’area del Cillarese e congiungersi con l’antica Brindisi Francavilla.
Il bellissimo viale di gelsi secolari di ingresso a Masseria Masina
Prospetto lato Nord di Masseria Masina
Particolare del portale di ingresso al cortile di Masseria Masina
Cortile interno di Masseria Masina con gli enormi archi funzionali al carico e scarico di carri.
Un itinerario naturalistico e sicuro per arrivare a Brindisi
L’itinerario Appia Antica proposto include l’area del Cillarese. Al momento il percorso presenta problematiche di accesso per la presenza di blocchi di calcestruzzo interposti per prevenire l’abbandono illegale di rifiuti. Basterà aprire un piccolo varco per trasformare un area degradata in un sentiero utile per percorrere in bellezza e sicurezza l’ultimo tratto del cammino della Via Appia.
Imbocco possibile dell’itinerario da Brindisi nei pressi di Via Giovanni Rizzo. Occorre scavalcare un cancello in ferro installato da ASI per impedire l’abbandono dei rifiuti ( https://goo.gl/maps/vAmMDwXoqitmdFtP8 )
L’itinerario comprende e valorizza i sentieri già realizzati all’interno del Parco del Cillarese
Una strada sterrata parallela ai binari della ferrovia rappresenta l’itinerario più corto per raggiungere il Parco e imboccare il sottopasso della ferrovia per dirigersi verso Mesagne.
La sterrata termina in corrispondenza del sottopasso ferroviario. La strada è chiusa da blocchi prefabbricati in calcestruzzo https://goo.gl/maps/shx7UDk25rcQskAs8
Al momento per varcare lo sbarramento occorre prendere in braccio le bici. Un varco a misura di pedone e ciclista potrebbe essere facilmente ricavato.
Itinerario proposto
Itinerario proposto per includere l’area del Cillarese le comunali 15 e 16 negli itinerari della APPIA
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Il percorso naturalistico tra l’invaso ed il Parco del Cillarese
Per gentile concessione del Consorzio ASI Brindisi saranno resi accessibili gli incantevoli scenari dell’invaso del Cillarese percorrendo dall’ingresso di Masseria Cillarese la strada sull’argine dell’invaso. Dopo aver percorso la strada lungo l’argine si è acceduto all’area della diga percorrendola sulla strada che la sormonta. Si accede a quel punto in un area boscosa con bellissimi saliscendi.
Uno dei due sottopassi da attraversare per raggiungere l’area del Cillarese provenendo da Mesagne dopo aver lasciato strada Comunale 16.
Secondo sottopasso
Ponte sul Canale Cillarese per arrivare all’ingresso dell’invaso. In lontananza il ponte ferroviario sul Canale Cillarese
Masseria Cillarese si trova svoltando a sinistra dopo aver attraversato il sottopasso a 800 metri.
Strada di collegamento tra Masseria Cillarese ed il cancello di ingresso all’area custodita dell’invaso del Cillarese.
In bici o a piedi lungo la strada sulla diga.
L’area dell’invaso ripresa dalla diga
Parte del sistema di sbarramento e sezionamento dell’Invaso
Dopo aver percorso la diga si accede ad un ampia area boschiva dolcemente ondulata
Una sinuosa strada sterrata circonda l’area boschiva.
All’uscita dell’area di pertinenza ASIci si immette direttamente sulla ciclabile del Parco Cillarese. Sullo sfondo il ponte della E55 (superstrada Bari Brindisi Lecce). Il ponte e la strada seguono la direttrice dell’antica strada segnalata sull’Atlante Rizzi Zannoni.
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Gli altri articoli dedicati alla Via Appia
La Via Appia Traiana
La Via Appia Traiana era l’itinerario alternativo all’Appia Antica voluto dall’imperatore Traiano che si origina a Benevento giungendo comunque a Brindisi dalla litorale adriatica. L’Appia Traiana costruita tra il 108 e il 110D.C. nel Medio Evo divento preminente rispetto alla Appia Antica.
La fontana Tancredi lungo la Appia traiana
Sintesi di studi del Dott. Dario Stomati
La fontana Tancredi sorge su una preesistente struttura di epoca romana “che segnava l’accesso in città da nord, proprio dove è possibile ipotizzare, sulla base di un rilievo idrologico del 1700, la ricongiunzione nel tratto di accesso alla città di arterie viarie importanti, la via Appia e la sua variante Traiana, La fontana attualmente collocata lungo la SP Brindisi San Vito venne ristrutturata nel 1192 con i finanziamenti elargiti da Tancredi in onore delle nozze tra il suo primogenito Ruggero e la principessa Irene, figlia dell’imperatore di Costantinopoli, Isacco Angelo II, un matrimonio organizzato fondamentalmente per convenienza politica: in questo modo veniva rafforzata la posizione del sovrano normanno e, da parte bizantina, per evitare l’integrazione del regno di Sicilia nell’impero tedesco. Le nozze vennero celebrate con grande solennità nella cattedrale di Brindisi, dove in precedenza vi era stata l’investitura ufficiale dello stesso Ruggero a re di Sicilia, la prima volta di un’incoronazione avvenuta fuori Palermo.
Sotto alcune immagini di Fontana Tancredi e della visita dei Cicloamici in compagnia della storica Bianca Tragni.
I Cicloamici al Parco Regionale dell’Appia Antica, Roma
Il Parco regionale dell’Appia Antica a Roma ci è stato di ispirazione per costruire questa proposta. Il Parco contiene autentiche meraviglie: le catacombe di San Callisto, Capo di Bove, il mausoleo di Cecilia Metella e naturalmente il basolato che a tratti conserva ancora le enormi lastre originali.
Fonti bibliografiche
– La viabilità romana nel Salento / Giovanni Uggeri – Fasano : Grafischena, 1983
-Le masserie dell’agro di Brindisi. Dal latifondo alla riforma, Carito Giacomo – De Castro Angelo Editore: Amici della A. De LeoCollana, 1993, Curatore: Di Tonno N. M.ISBN-10: 888526008XISBN-13: 9788885260085
– APPIA di Paolo Rumiz, Editore: Feltrinelli, 2016, Collana: I Narratori
– La Regina Viarum e la via Traiana, Laura Castrianni e Giuseppe Ceraudo, L. e C. Service di Primangeli, Impaginazione e stampa
Delta 3 Edizioni, Prima Edizione 2013, ISBN 978-88-6436-358-5
– Per pagos et vias. Un sito di età tardoantica lungo l’Appia nell’ager Brundisinus – 1994 – Volpe G.;
– Archeologia dei paesaggi a Brindisi. Dalla romanizzazione al Medioevo – 2008 – Aprosio M.; – pag.: pp. 138-140, 235-237
– Brindisi – Località Masseria San Giorgio – 1994 – Volpe G.;Manacorda D.; – pag.: pp. 107-109
Sitografia
– http://www.cartapulia.it/
– https://www.cicloamici.it/cillarese.htm
www.cicloamici.it/cillarese.htm wikipedia
Wikipedia
www.brundarte.it/2019/02/23/parco-del-cillarese-brindisi/
Lavoro fantastico, complimenti e grazie davvero!
Grazie Roberto, mi raccomando organizzati per venire e diffondi le info sull’evento 😉
Gran lavoro, complimenti a tutti.