I Cicloamici in collaborazione con la Pro Loco di Erchie propongono per domenica 18 dicembre un itinerario da Mesagne a Erchie con visita guidata al Santuario di Santa Lucia e alla città di Erchie.
“TRA SANTA LUCIA E NATALE… …tradizioni, suoni, colori e sapori”, è l’iniziativa di promozione culturale e turistica della Pro Loco Erchie in cui si inserisce l’evento in bici. Domenica 18 Dicembre 2022 sono previste visite guidate, esposizione e degustazione di prodotti tipici ed esibizione di artisti di strada. I Cicloamici raggiungeranno il comune di Erchie da Mesagna attraverso un circuito di strade secondarie e comunali.
Il programma dell’escursione in bici
Da Mesagne ore 9:00 raduno e partenza: Piazza IV Novembre
Indicazioni da Google Maps del luogo di incontro https://goo.gl/maps/NmnyZpPk2g61rCbM9
Percorso : Percorso pianeggiante facile di bassa difficoltà di circa 40Km per strade prevalentemente asfaltate .
Pranzo: Pranzo a casa e rientro in ora brasciola. A Erchie piccola degustazione di prodotti locali.
Rientro: per le ore 13 a Mesagne.
Info e capigita: Antonio Licciulli 3333744725 .
Santa Lucia a Erchie
Il Culto di Santa Lucia ad Erchie a parere dello scrivente è una delle eredità del periodo in cui il Salento era una terra bizantina. Periodo in cui il territorio pullulava di insediamenti rupestri più o meno riconducibili a comunità Basiliane e a gruppi e comunità trasportate dagli imperatori bizantini per ripopolare un territorio altrimenti boschivo e abbandonato.
A Erchie una comunità monastica Basiliana ha popolato un sito probabilmente anteriore di origini Messapiche: la grotta dell’Annunziata. La comunità di Erchie si è tramandata per secoli per via orale la leggenda della traslazione con passaggio nel Salento, delle spoglie di Santa Lucia. L’attuale santuario nel centro di Erchie potrebbe essere stato uno dei luoghi di culto istituiti dalle antiche comunità e poi dimenticato e sommerso. Un poco per le acque ed un poco per le persecuzioni pre e post riforma tridentina, dei culti e dei riti legati alla religione Ortodossa. Solo nel 1600 il luogo abbandonato e dimenticato viene rispoperto e la comunità lo rende un luogo sacro di pellegrinaggio sulla base del racconto di 5 secoli prima sopravvissuto nella memoria e nei ricordi tramandati per via orale.
Secondo l’agiografia, Santa Lucia era una giovane siracusana vissuta tra III e IV secolo, educata dalla madre alla fede cristiana fino alla decisione di consacrarsi a Dio rifiutando di sposarsi; sarà perseguitata in quanto cristiana, quindi processata e condannata a morte: prima di morire, la tradizione tramanda che abbia subito il “supplizio degli occhi”, privata degli occhi per sottrarsi alle voglie del promesso sposo impostogli dal padre. Subì il martirio nella sua città il 13 dicembre del 304 d.C. e venne sepolta in una catacomba che divenne centro di fede, ma con l’arrivo degli invasori musulmani il corpo della santa siciliana venne portato in un luogo segreto per sottrarlo a un’ eventuale profanazione. Tale luogo rimase oscuro, finché il generale bizantino Giorgio Maniace libererà Siracusa e, ritrovato il corpo della Martire, deciderà di farne dono alla sua imperatrice Teodora, insieme a quello della catanese Sant’Agata.
Sarà così che entrerà in scena il paesino del Salento brindisino, Erchie, che conserva ancora oggi un forte legame con Santa Lucia, espresso da un Santuario a lei dedicato e la fonte d’acqua meta di tanti pellegrini, e gemellata non a caso con la città di Siracusa. La leggenda narra che, intrapresa la via per recarsi a Costantinopoli, il generale Maniace sostò proprio nella foresta oritana, nei pressi di una sorgente (oggi a circa 9 metri sotto il Santuario) in una grotta che si apriva su di un avvallamento nella zona di Hercle, l’attuale Erchie. I monaci basiliani che dimoravano nella vicina grotta dell’Annunziata, dopo aver venerato le sacre spoglie, ricevettero in dono come reliquia un osso della Martire e, collocatolo nella grotta ai margini dell’avvallamento, questa sarà adibita a Cappella arricchita con affreschi raffiguranti la vita della santa: nel corso degli anni si diffuse la voce dell’esistenza di questo luogo sacro e si avviò un vero e proprio pellegrinaggio verso Erchie. Prima meta anche del rito delle “perdonanze”, dei piccoli pellegrinaggi che si compiono in terra brindisina nelle settimane posteriori alla Pasqua fino all’Ascensione: il secondo giovedì dopo Pasquetta è, di fatto, usanza recarsi ad Erchie per chiedere una grazia.