La “Via del Procaccio”, un itinerario per valorizzare e tutelare le coste di Carovigno

Presentazione dell’itinerario

La linea costiera di Carovigno tra Lamaforca e Torre Guaceto dischiude aree naturalistiche e paesaggi di grande bellezza da tutelare e valorizzare. Incantevoli itinerari a piedi e in bicicletta sono possibili e rappresentano una modalità sostenibile per valorizzare questo territorio.
Esiste in particolare un itinerario collegato ad una antica via, la “Via del Procaccia” ovvero l’antica strada dei messi postali che viene proposta come una importante direttrice per l’escursionismo naturalistico a piedi e in bicicletta. Nell’ottocento la Via del Procaccia era un itinerario costiero e via postale continuo lungo le belle coste di Monopoli, Fasano, Ostuni e Carovigno. L’itinerario costiero rimane ancora nella memoria dei luoghi trasferendosi ai nomi di strade e di bar e ristoranti.
Questo dossier riporta la proposta di costruzione di una via ciclopedonale per la fruizione e tutela del territorio costiero del territorio di Carovigno. La Via del Procaccio secondo la visione dei CIcloamici potrebbe rappresentare un limes (linea di confine) invalicabile alle auto a protezione della flora e del paesaggio costiero. Intesa come “limes” e itinerario, la Via del Procaccio rappresenta anche un corridoio ecologico ovvero un sistema interconnesso volto a salvaguardare la biodiversità.
Il dossier contiene foto (satellitari e terrestri), materiale di documentazione, carte geografiche, itinerari, suggestioni. La sua esplicita finalità è quella di persuadere i lettori e i decisori che l’itinerario e l’area geografica descritta costituiscono un unica grande risorsa da tutelare e fare conoscere.
Lo stesso itinerario coincide con il cammino della Via Francigena del Sud e dunque costituisce una risorsa per i camminatori di ogni dove che intraprendono il cammino da Roma per Brindisi.

L’itinerario in foto da Ovest a Est


Paesaggi e suggestioni dal drone

(riprese di Sara e Antonio Licciulli)
un click per immagine a tutta pagina, 2 cliick per la massima risoluzione.

La via del Procaccia

La strada litoranea da Monopoli a Carovigno era utilizzata per le consegne postali in epoca borbonica. Il Procaccia non era che il corriere deputato a trasportare posta e pacchi. Una strada che meriterebbe di essere segnalata per potersi come di incanto trasformare in un meraviglioso percorso escursionistico e cicloturistico.

Torre Santa Sabina, a cappello di prete

La torre di Santa Sabina è una delle tre torri a forma ottagonale “a cappello da prete” del Sud-Italia, oltre a quelle di Cofano e di San Pietro in Bevagna. Torre Santa Sabina ha forma stellare con i quattro spigoli orientati verso i punti cardinali, e coronamento merlato.
Fu edificata, con ogni probabilità, tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, come torre di controllo del porticciolo, dai feudatari di Carovigno; venne poi demanializzata dalla Regia Corte sul finire del Cinquecento secondo le disposizioni del viceré Pedro Afán de Ribera entrando a far parte del circuito di torri di avvistamento antisaraceno.  È infatti collegata visivamente con Torre Pozzelle a nord e con Torre Guaceto a sud, che comunicavano tra loro attraverso un piccolo falò acceso dai soldati quando avvistavano in lontananza il nemico proveniente dal mare, in particolare le incursioni turche. (note storiche tratte da https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_Santa_Sabina ).

La “Via del Procaccio” a Ostuni

Il Comune di Ostuni sta per ultimare un progetto per la segnalazione e infrastrutturazione dell’itinerario costiero. La segnaletica comprende l’indicazione “Via del Procaccio” e panchine attrezzate con compressori e ricariche per bici elettriche. Di sotto in anteprima la segnaletica verticale e una panchina attrezzata.

Carovigno e la Francigena del Sud

L’itinerario costiero nel territorio di Carovigno viene anche a coincidere con il Cammino a piedi della Francigena del Sud. Chi da Roma decideva di incamminarsi verso sud per raggiungere Gerusalemme poteva scegliere percorsi diversi che in genere si riunivano in due importanti “nodi”: Capua e Benevento. Da qui la direttrice più battuta era l’Appia Traiana, che conduceva verso i porti della Puglia: Siponto, Bari, Egnazia, Brindisi, Otranto, “finis italiae”. Numerosi erano i monumenti indimenticabili che il viaggiatore poteva ammirare lungo il cammino: il trionfo dell’Arco di Traiano a Benevento, l’eleganza della Cattedrale di Troia, lo stile orientale della Cattedrale di Siponto, il racconto della storia del mondo nei mosaici della Cattedrale di Otranto, erano solo alcune delle numerose ricompense per le fatiche del viaggio.

L’Itinerario in Google Maps

La proposta di itinerario è stata disegnata in google maps per visualizzarla aprite l’articolo, trovate la mappa in fondo alla pagina. L’itinerario proposto è in blu mentre in verde la traccia del Cammino della Via Francigena del Sud, Per localizzare la vostra posizione sull’itinerario, in alto a destro sulla mappa c’è un rettangolino. Premendo sul rettangolino si apre Google Maps con la mappa del trekking. Che sempre sia lodato Google Maps 😉

qui mappa

La carta geografica dell’area in OSM

Il ritaglio in open street map del territorio costiero e delle lame tra Lamaforca e Torre Pozzelle. La mappa evidenzia chiaramente la estensione e la morfologia delle lame.


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