In bici al Castello Svevo di Brindisi

Domenica 13 ottobre i cicloamici aderiscono alle giornate FAI d’autunno

Presentazione

Per le giornate FAI d’autunno l’associazione Cicloamici FIAB Mesagne e l’Istituto di Istruzione Superiore Epifanio Ferdinando propongono una visita al castello Svevo di Brindisi eccezionalmente aperto. Ad accoglierci i volontari del FAI e tra questi Marialucrezia Colucci coordinatrice del FAI Brindisi e gli apprendisti Ciceroni® Liceo Classico “B. Marzolla”del Liceo Marzolla-Leo-Simone-Durano di Brindisi IC Casale di Brindisi.


L’itinerario proposto tra Mesagne e Brindisi permetterà di apprezzare la bellezza delle aree naturalistiche del bacino idrografico del Canale Cillarese e l’itinerario Eurovelo 5. Saranno visitate lungo l’itinerario masseria Pignicedda e Masseria Masciullo.

Programma

Raduno ore 9:00 a Mesagne a Piazza IV Novembre
Link a Google maps https://maps.app.goo.gl/NxYkk9ZaCGd2Rzmy9
Partenza ore 9:15:
Difficoltà e lunghezza: Itinerario di media bassa difficoltà lungo 40Km quasi tutto su strade secondarie asfaltate e con qualche tratto di sterrato.
Breve descrizione:All’andata da Mesagne percorreremo l’itinerario eurovelo 5 nella tratta segnalata dai Cicloamici nel 2006 alla regione Puglia (progetto Cyronmed) con piccola deviazione a masseria Pignicedda (descritta in foto sotto). Al ritorno percorreremo la via vecchia Francavilla Brindisia partire dall’invaso del Cillarese.
Rientro: rientro a Mesagne entro le 13:30
Info e capogita Antonio Licciulli 3333744725

Iscrizione all’escursione

Chiediamo ai partecipanti di compilare il modulo di iscrizione. Non vi sono costi per la partecipazione. L’associazione accoglie libere offerte per finanziarie le proprie attività di volontariato ambientaliste.

Il Castello Svevo a Brindisi

https://fondoambiente.it/luoghi/castello-svevo?gfa

Edificato per volere di Federico II nella prima metà del XIII secolo, il Castello di Terra brindisino venne restaurato dagli Angioini ed ampliato nel XV secolo dagli aragonesi, per essere poi ulteriormente rinforzato da Carlo V nel XVI secolo. All’inizio del XIX secolo venne adibito a penitenziario; tra il settembre 1943 e il febbraio 1944, fu residenza di re Vittorio Emanuele III, della regina Elena e del maresciallo Badoglio che, in fuga da Roma, stabilirono qui la loro base promuovendo Brindisi a temporanea capitale della nazione. Dopo la seconda guerra mondiale il castello è divenuto Comando della Marina a Brindisi.

Il castello si sviluppa attorno ad unc ortile di forma trapezoidale circondato da un’alta muraglia munita di un mastio, con funzione di entrata, e sei torri (due di forma circolare, tre a pianta quadrata e unapentagonale). La struttura prevede una difesa naturale sul lato rivolto al porto interno della città e sugli altri tre lati sussiste un profondo fossato. Questo primo nucleo difensivo subisce numerose modifiche nel corso dei secoli, tutte legate alle nuove esigenze belliche: viene costruita una nuova cinta muraria e il fossato viene coperto da volte per ospitare uomini in armee la popolazione in caso d’emergenza. L’impianto del castello venne ulteriormente fortificato sul lato del mare nel XVI secolo.Alcuni adattamenti furono necessari quando il maniero divenne penitenziario agli inizi del XIX secolo, ma la struttura venne sostanzialmente mantenuta intatta, anche quando divenne Comando della Marina Militare nella città brindisina.

Cosa scopriremo durante la visita

Durante le Giornate FAI sarà possibile scoprire la storia del Castello grazie ad un percorso guidato che permetterà l’accesso straordinario ad alcuni dei locali più interessanti della struttura, come ad esempio la Sala Storica del San Marco, nella qualesarà possibile ripercorrere le pagine di storia scritte in oltre cento anni di attività dai valorosi Fucilieri di Marina italiani, con preziosi cimeli testimoni dell’importanza di Brindisi e del ruolo della Città per la marineria Italiana.

L’itinerario da Mesagne a Brindisi


L’allegra comitiva percorrerà strade asfaltate e sterrate. Pedalata tranquilla e affascinante per assaporare la bellezza dell’agro di Mesagne e Brindisi ripercorrendo l’itinerario Eurovelo 5 e la vecchia Frnacavilla Brindisi, traversando vigneti carciofeti e canneti costeggiando l’invaso del Cillarese e i suoi affluenti Galina e Capece .

L’itinerario per giungere al Cillarese interseca gli affluenti Galina e Capece in più punti ed è costellato di antiche e monumentali masserie, boschi. Passando e visitando le masserie saranno evidenziate le grandi opportunità per le realtà imprenditoriali locali di collegare il territorio del Bacino Idrico del Cillarese al progetto di candidatura della Appia come patrimonio Unesco.

In foto La bellissima masseria Masciullo rappresentata nelle carte geografiche ottocentesche Rizzi Zannoni lungo il percorso di collegamento Francavilla Mesagne Brindisi. Come sempre calorosa accoglienza riservata dalla famiglia Zullo ai cicloamici.

Visita a Masseria Masciullo con l’agronomo Fabio Zullo a descrivere le peculiarità delle produzioni agricole condotte in biologico.

L’invaso del Cillarese

Inquadramento
L’invaso del Cillarese è un bacino idrico ottenuto sbarrando con una diga il Canale Cillarese. Il Cillarese è un antico canale le cui acque nel loro scorrimento millenario hanno originato per erosione il Seno di Ponente del Porto di Brindisi. Secondo Plinio il vecchio le acque dolci del Cillarese generavano il clima ideale per l’allevamento delle ostriche. Queste con un ingegnoso sistema di trasporto e conservazione giungevano a Roma ed erano una sorta di “status symbol” sulla tavola dei patrizi.
Tutte le antiche mappe di Brindisi e del suo territorio riportano in corrispondenza del Canale, la presenza di un ponte. Secondo lo studioso di topografia antica Giuseppe Ceraudo, il ponte dell’antichità coincide nella sua posizione con l’attuale ponte sopraelevato della superstrada E55 in località Minnuta.

L’Invaso è stato realizzato negli anni 50 dalla cassa per il mezzogiorno per scopi puramente tecnici, ovvero per fornire acqua alle industrie a sud della città. Viene gestito dal consorzio SISRI che lo ritiene una semplice “area a servizio di un impianto industriale”. Nel giro di pochi anni dall’esecuzione del manufatto, l’invaso è diventato un habitat naturale per varie specie di uccelli stanziali marini e/o acquatici ed una meta preferenziale per tanti uccelli migratori.
L’intera zona ha una estensione di circa 170 Ha, di cui oltre 100 sono oltre la diga di terra, che funge quasi da separatore tra due aree aventi caratteristiche diverse: la zona a monte si presenta nel suo stato più naturale, a valle, vive nella sua fisica depressione di un isolamento in cui i rumori e i suoni arrivano come riferimento lontano, portato da quel vento che si infila – natura vivente – sotto i viadotti e nei campi coltivati e tra le baracche più o meno rade e isolate. Un vero POLMONE VERDE creato involontariamente dall’uomo.

L’area paludosa negli anni 80 è stata bonificata, grazie alla costruzione di un invaso artificiale, realizzato con fondi della Cassa per il Mezzogiorno, e trasformata in un bacino idrico per fornire acqua alle industrie locali. Viene gestito dal Consorzio ASI Brindisi. Nel giro di pochi anni dalla realizzazione della diga, l’invaso è diventato un habitat naturale per varie specie di uccelli acquatici stanziali e meta per tanti uccelli migratori.

Il toponimo Cillarese e la storia

Nel 1565 la masseria denominata Palatella, Salvagliola o Carvignola è posseduta a titolo di enfiteusi perpetua dal Capitolo di Brindisi dagli eredi di Simone Rota.
ll toponimo “Cillarese” si origina dai proprietari spagnoli che acquistarono la masseria nel 1710. Il giureconsulto e Vescovo, Francesco De Los Reyes, nato il 29 maggio 1694 e morto il 13 febbraio del 1769, inteso con il vezzeggiativo “Cillo”, Cillo Reyes da cui Cillarese. (fonte “Le masserie dell’agro di Brindisi. Dal latifondo alla riforma”, Carito Giacomo – De Castro Angelo)

Territorio
L’intera zona ha una estensione di circa 170 ettari di cui circa 100 occupati dall’invaso, circondato da colture. Vi è anche il bosco del Cillarese, un agglomerato di conifere. Le acque reflue del Cillarese sono scaricate per mezzo di un canale, che prende lo stesso nome, nel Seno di Ponente. Ha una profondità di circa tre metri ed è alimentato dalle acque bianche provenienti dai comuni della provincia ad ovest del capoluogo, oltre che dalle costanti precipitazioni che avvengono nell’area.

Vincoli di tutela
Attualmente l’area è sottoposta a vincolo naturalistico in quanto “oasi di protezione della fauna” (DPGR n.376 del 6 agosto 1992). Il sito è stato inoltre dichiarato sito di interesse regionale (SIR; codice IT9140012), nell’ambito del progetto realizzato dal Ministero dell’ambiente per censire i biotopi che rientrano nelle rete ecologica europea “Natura 2000”, in applicazione della cosiddetta “Direttiva Habitat” (direttiva 92/43/CEE). L’area rientra tra le zone umide indicate dall’Istituto nazionale per la fauna selvatica in cui svolgere ogni anno il censimento degli uccelli acquatici svernanti (codice zona:BR0501).

Il Cillarese e la Via Appia

Come il Parco regionale dell’Appia antica a Roma rappresenta il punto di partenza, il tratto terminale del Cammino della Via Appia insieme con l’invaso e il parco del Cillarese ed il territorio agricolo circostante potrebbero formare un vero e proprio parco archeologico e naturalistico.
Il Parco si collocherebbe alla confluenza di 3 antiche direttrici: l’Appia Antica, la Vecchia Francavilla Brindisi e la Appia Traiana. Questa idea viene lanciata dall’associazione Cicloamici FIAB Mesagne e dal presidente della Provincia e sindaco di Mesagne Toni Matarrelli durante la manifestazione culturale e escursionistica del 24 Aprile a Mesagne.

Il presidente della Provincia Toni Matarrelli azionista del Consorzio ASI Brindisi si è impegnato a creare un tavolo di lavoro per riunire insieme i tecnici del Consorzio ASI e della Provincia per studiare la fattibilità di alcune ipotesi di collegamento tra l’itinerario Appia, l’itinerario Appia Traiana e l’area del Cillarese.

L’idea di un “Parco della Appia Antica” a Brindisi include e amplia l’attuale Parco cittadino del Cillarese per includere tutta l’area dell’invaso. Il Parco sarebbe anche il punto di arrivo di un altra importante itinerario storico: la Via Appia Traiana.

Masseria Pignicedda

Il percorso naturalistico tra l’invaso del Cillarese e Mesagne

Per gentile concessione del Consorzio ASI Brindisi saranno resi accessibili gli incantevoli scenari dell’invaso del Cillarese percorrendo dall’ingresso di Masseria Cillarese la strada sull’argine dell’invaso. Dopo aver percorso la strada lungo l’argine si è acceduto all’area della diga percorrendola sulla strada che la sormonta. Si accede a quel punto in un area boscosa con bellissimi saliscendi

Approfondimenti e documenti sulla Via Appia

Sono ben 21 anni che la nostra associazione indica promuove tutela l’itinerario della via Appia sia quella repubblicana (Appia Claudia) che la variante di età repubblicana (Appia Traiana). Siamo infine arrivati all’importante riconoscimento Unesco. Per adesso è tutto sulla carta molto bisogna ancora fare per indicare e valorizzare queste risorse. Domenica prossima vi invitiamo quindi alla mobilitazione generale. Ci muoveremo verso Muro Tenente e l’invaso del Cillarese. Qui la nostra proposta di istituzione del Parco dell’Appia è stata adottata da Legambiente, Italia Nostra, Comune di Brindisi, Ordine degli architetti.
Molti sono i nostri studi e le nostra ricognizioni. Negli articoli di sotto vi offriamo alcuni approfondimenti. Gli itinerari intorno alla via Appia e al Cillasere sono stati costruiti sullo studio delle antiche carte geografiche che a partire dalla fine del XVI secolo hanno lasciato indizi ed elementi dei luoghi attraversati dalla Via Appia, dalla Via Appia Traiana e da altri itinerari istmici utilizzati fino a metà ottocento.

Un itinerario naturalistico e sicuro per arrivare a Brindisi

L’itinerario Appia Antica proposto include l’area del Cillarese. Al momento il percorso presenta problematiche di accesso per la presenza di blocchi di calcestruzzo interposti per prevenire l’abbandono illegale di rifiuti. Basterà aprire un piccolo varco per trasformare un area degradata in un sentiero utile per percorrere in bellezza e sicurezza l’ultimo tratto del cammino della Via Appia.

Imbocco possibile dell’itinerario da Brindisi nei pressi di Via Giovanni Rizzo. Occorre scavalcare un cancello in ferro installato da ASI per impedire l’abbandono dei rifiuti ( https://goo.gl/maps/vAmMDwXoqitmdFtP8 )

L’itinerario comprende e valorizza i sentieri già realizzati all’interno del Parco del Cillarese

Una strada sterrata parallela ai binari della ferrovia rappresenta l’itinerario più corto per raggiungere il Parco e imboccare il sottopasso della ferrovia per dirigersi verso Mesagne.

La sterrata termina in corrispondenza del sottopasso ferroviario. La strada è chiusa da blocchi prefabbricati in calcestruzzo https://goo.gl/maps/shx7UDk25rcQskAs8

Al momento per varcare lo sbarramento occorre prendere in braccio le bici. Un varco a misura di pedone e ciclista potrebbe essere facilmente ricavato.

Fonti bibliografiche

– La viabilità romana nel Salento / Giovanni Uggeri – Fasano : Grafischena, 1983
-Le masserie dell’agro di Brindisi. Dal latifondo alla riforma, Carito Giacomo – De Castro Angelo Editore: Amici della A. De LeoCollana, 1993, Curatore: Di Tonno N. M.ISBN-10: 888526008XISBN-13: 9788885260085
– APPIA di Paolo Rumiz, Editore: Feltrinelli, 2016, Collana: I Narratori
– La Regina Viarum e la via Traiana, Laura Castrianni e Giuseppe Ceraudo, L. e C. Service di Primangeli, Impaginazione e stampa
Delta 3 Edizioni, Prima Edizione 2013, ISBN 978-88-6436-358-5
– Per pagos et vias. Un sito di età tardoantica lungo l’Appia nell’ager Brundisinus – 1994 – Volpe G.;
– Archeologia dei paesaggi a Brindisi. Dalla romanizzazione al Medioevo – 2008 – Aprosio M.; – pag.: pp. 138-140, 235-237
– Brindisi – Località Masseria San Giorgio – 1994 – Volpe G.;Manacorda D.; – pag.: pp. 107-109

Sitografia
– http://www.cartapulia.it/
https://www.cicloamici.it/cillarese.htm
www.cicloamici.it/cillarese.htm wikipedia
Wikipedia
www.brundarte.it/2019/02/23/parco-del-cillarese-brindisi/

Itinerario su Google maps e Komoot

L’itinerario del 13 ottobre costruito su Komoot al link https://www.komoot.com/it-it/tour/1900032514

qui mappa

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