Le foto dell’escursione alla Torre di masseria Asciulo, Masseria Coltura e Grottole tra i territori di Latiano e San Vito
Il territorio tra Mesagne Latiano e San Vito dei Normanni è ricco di siti archeologici che raccontano una storia di almeno 2300 anni. Percorrendo tranquille strade secondarie i Cicloamici esploreranno i dintorni del Casale San Donato andranno alla scoperta della torre Ellenistica di Asciulo della cinquecentesca, Masseria Coltura (Cutura) e della sua antica neviera e altri interessanti luoghi di storia e natura. A masseria Asciulo e Coltura avremo modo di degustare l’olio dell’azienda Caforio e Palumbo.
Scopriremo strade secondarie appartenenti ad una antica viabilità: l’antica Mesagne-Ceglie via di pellegrinaggio Micaelica, le vie Messapiche da San Vito a Oria.
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Programma
Raduno e partenza ore 9:00 a Mesagne a Piazza IV Novembre
Link a Google maps https://maps.app.goo.gl/NxYkk9ZaCGd2Rzmy9
Difficoltà e lunghezza: Itinerario di media bassa difficoltà lungo 34Km quasi tutto su strade secondarie asfaltate e con qualche tratto di sterrato.
Percorreremo l’itinerario indicato dal Gal dei Messapi nella tratta segnalata dai Cicloamici nel 2006 alla regione Puglia con con passaggio al Casale di Sano Donato, Masseria Asciulo, Masseria Coltura.
Rientro: rientro a Mesagne entro le 13:30
Info e capogita Antonio Licciulli 3333744725
Le foto dell’escursione
Iscrizione all’escursione
Chiediamo ai partecipanti di compilare il modulo di iscrizione. Non vi sono costi per la partecipazione. L’associazione accoglie libere offerte per finanziarie le proprie attività di volontariato ambientaliste.
Torrione Asciulo
tratto da https://www.prolocolatiano.it/2024/09/02/torrione-asciulo/
Situato vicino alla masseria omonima, il torrione Asciulo è una struttura di età classica, con pianta quadrangolare, di cui si ipotizza l’utilizzo come torre di avvistamento.
La sua costruzione è databile intorno al IV secolo A.C. e fu scoperta nel 1986 dal Gruppo per la catalogazione dei beni storico-artistici-monumentali di Latiano; il team segnalò prontamente la presenza di questa struttura muraria in grandi blocchi di carparo alla Soprintendenza Archeologica della Puglia. Il gruppo fece anche presente alla stessa del danno arrecato al sito a causa della demolizione del muro a secco della zona.
La pianta, di metri 5,40×5,40, è costruita in opera quadrata isodomica: questa tecnica, utilizzata sin dai greci, consisteva in un modo di disporre i blocchi con filari di altezza e spessore identici, generalmente su due cortine riempite con vario materiale nel mezzo. Su alcuni blocchi, sui filari inferiori, sono ancora presenti tracce di incassi per grappe a coda di rondine ( barrette di ferro lavorate affinché potessero unire i blocchi evitandone eventuali scorrimenti e cedimenti). Sui lati a nord-est si raggiungono 1,60 metri di altezza.
Nei dintorni non sono presenti altri frammenti di storia che facciano connettere il torrione Asciulo con l’area archeologica di Masseria Paretone, situata a nord-est; è per questo che si pensa al suo ruolo come torre di avvistamento, analogamente ad alcuni edifici simili a pianta circolare come quella della specchia di Giovannella (Francavilla Fontana). La posizione strategica, ovvero su un rialzo roccioso a sud di Muro Tenente e su una strada messapica che collegava i vari insediamenti, avvalora questa ipotesi.
Bibliografia: Daniele Barletta, La storia di Latiano – Dal Neolitico al III millennio, Interno Libri Edizioni, Latiano, 2020. Assunta Cocchiaro, “Importante scoperta alla Masseria Asciulo”, Altri tempi – Quadrimestrale di cultura, storia e tradizioni popolari, 1988, pp. 16-18.
Fotografie: Antonio Nacci.
Il Casale e la chiesa di San Donato
San Donato, probabilmente originario di Nicodemia, fu vescovo di Arezzo città dove morì martirizzato. La sua intercessione veniva considerata in grado di curare una malattia che, oltre che sconosciuta come lo erano tante in quell’epoca, anche capace di incutere terrore per via delle sue manifestazioni esteriori: l’epilessia.
Epilessia, tarantolismo, pizzica o ballo di san vito le associazioni mentali sono strette e immediate. Infatti al suo interno sono ancora visibili alcuni affreschi dedicati al santo e, per l’appunto, accanto alla sua immagine, si trova dipinto il simbolo della rete del ragno, la taranta.
Facile così capire perché quella chiesa, dispersa in mezzo alle campagne, fu meta di pellegrinaggio al pari di un altro santuario la cui notorietà resiste ancora oggi: quello di San Cosimo, e suoi fratelli medici, nei pressi di Oria.
Diversi siti offrono agli interessati immagini e storia di questa antica chiesetta*. Scrivo, qui indegnamente anch’io, per narrare un’altra storia che andrà tristemente ad ascriversi ai secolari annali della storia dell’edificio.
Nel 2020 alcuni cicloamici provenienti dai diversi distretti Fiab della zona, si diedero appuntamento proprio lì, in quel luogo. Visitammo l’edificio e alcuni conoscitori esperti ci raccontarono la sua antica storia. Artefice della bella e partecipata iniziativa fu Giovanni D’Agnano, carismatico presidente di “FIAB San Vito Dei Normanni, Dateci Strada”.
Lo vediamo ritratto in foto mentre illustra e spiega la storia e la ricchezza del sito. La costruzione, completamente abbandonata, versava in condizioni più che precarie. Infiltrazioni, crepe, muffa e sporcizia dappertutto non lasciavano molto spazio all’immaginazione di ciò che sarebbe stato da lì a poco.
http://www.brundarte.it/2015/05/20/chiesetta-di-s-donato-latiano-br/
https://www.senzacolonnenews.it/citta/item/salvare-lantica-chiesa-rupestre-di-san-donato-tre-comuni-interessati.htm
Giovanni D’Agnano a sinistra, presidente di FIAB San Vito Dei Normanni, agronomo grande appassionato di storia e territorio.
Antica neviera in contrada Cotura
In collaborazione con l’associazione culturale Franco argentieri i Cicloamici visiteranno l’antica neviera di contrada Cotura.