Itinerario a piedi e in bici lungo la Via Patrimonio Unesco
Table of Contents
Presentazione
La Via Appia è stata proclamata patrimonio UNESCO nel luglio 2024. L’itinerario costiero tra Brindisi e Bari fa parte di questo patrimonio con il nome di Appia Traiana. I Cicloamici promuovono iniziative e provano a valorizzare questo itinerario da oltre 20 anni. Il risultato delle esplorazione degli eventi e della progettualità si riassume in questo articolo che è anche una guida articolata a percorrere a piedi e in bicicletta l’itinerario.
L’itinerario proposto è un racconto tematico e variegato. Include diversi elementi: dune costiere, falesie, lame e gravine, il paesaggio murgiano collinare di Ostuni, i trulli di Ripagnola. Include posti di grande fascino e richiamo l’Abbazia di San Vito, Polignano a Mare. La riserva naturale di Torre Guaceto, gli insediamenti rupestri lungo Lamacornola e Lama D’antico. Gli scavi di Egnazia. L’itinerario è anche il racconto delle epoche storiche che si sono susseguite dal periodo romano raccontato da Egnazia, le colonne romane, ai castelli normanni svevi angioini e aragonesi, dal romanico al barocco.
Un racconto d’arte dai mosaici romani di egnazia agli affreschi bizantini dei siti rupestri alle pitture romaniche agli affreschi del periodo angioino a Santa Maria del Casale.
Qui sotto la scheda descrittiva del primo itinerario (route 1 in inglese) della guida cicloturistica Vie Verdi nella Provincia di Brindisi realizzata dai Cicloamici a partire dal 2007 e tradotta in inglese e tedesco.
La Traiana nella storia
Già in epoca repubblicana alla Via Appia Claudia si era affiancata una strada alternativa che da Benevento conduceva a Brindisi denominata Via Minucia. In epoca Imperiale tra il 108 e il 110DC l’imperatore traiano costruì una strada più comoda e veloce seguendo la direttrice Minucia. Questa via dopo qualche anno prese il suo nome.
Ci parlano della Traiana diverse fonti storiche. Tra le più importanti l'”Itinerario Antonini” e la “Tabula Peutingeriana”. In Puglia dopo l’ uscita da Canosa , la traiana proseguiva poi verso Rubi, l’attuale Ruvo di Puglia, da Rubi raggiungeva Botuntum, Bitonto e quindi Barium , Bari . Da Bari la Via Traiana procedeva lungo la costa toccando Turres Iulianas nei pressi di Mola di Bari , Turres Aurelianas presso Polignano e Dertum presso Monopoli fino ad Egnathia , Egnazia .
Dopo la stazione Ad Speluncas , attuale Torre Santa Sabina , la Via Traiana terminava il suo lungo percorso a Brundisium , Brindisi.
Dal periodo normanno l’itinerario fece parte del sistema delle grandi vie di pellegrinaggio, e in particolare della via Francigena, attestata già nel privilegium baiulorum imperialium del 1024 a Troia (l’antica Aecae sulla via Traiana); durante e dopo le crociate il tratto costiero fu percorso da eserciti e fedeli in viaggio verso la Terra santa.
Una puntuale descrizione dell’itinerario venne effettuata nel 1745 da Francesco Pratilli di cui sotto riportiamo un estratto della sua carta.
Il tratto da Bari a Brindisi della Tabula Peutingeriana
Francesco Maria Pratilli 1745. Della Via Appia. Riconosciuta e descritta da Roma a Brindisi.
Prima tappa da Brindisi a Ostuni
Fontana Tancredi e Santa Maria del Casale
Alla partenza da Brindisi l’itinerario tocca due luoghi iconici che simboleggiano il lungo legame tra Brindisi e la via Traiana Francigena. Lasciando il centro storico incontriamo la Fontana Tancredi che sorgeva lungo la Traiana subito prima del ponte sul Canale del Cillarese. Subito fuori Brindisi la Chiesa di Santa Maria del Casale con i suoi meravigliosi affreschi di epoca medievale racconta dei pellegrinaggi e delle vicende medievali lungo la Francigena.
Sintesi di studi del Dott. Dario Stomati
La fontana Tancredi sorge su una preesistente struttura di epoca romana “che segnava l’accesso in città da nord, proprio dove è possibile ipotizzare, sulla base di un rilievo idrologico del 1700, la ricongiunzione nel tratto di accesso alla città di arterie viarie importanti, la via Appia e la sua variante Traiana, La fontana attualmente collocata lungo la SP Brindisi San Vito venne ristrutturata nel 1192 con i finanziamenti elargiti da Tancredi in onore delle nozze tra il suo primogenito Ruggero e la principessa Irene, figlia dell’imperatore di Costantinopoli, Isacco Angelo II, un matrimonio organizzato per convenienza politica: in questo modo veniva rafforzata la posizione del sovrano normanno e, da parte bizantina, per evitare l’integrazione del regno di Sicilia nell’impero tedesco. Le nozze vennero celebrate con grande solennità nella cattedrale di Brindisi, dove in precedenza vi era stata l’investitura ufficiale dello stesso Ruggero a re di Sicilia, la prima volta di un’incoronazione avvenuta fuori Palermo.
Sotto alcune immagini di Fontana Tancredi e della visita dei Cicloamici in compagnia della storica Bianca Tragni.
Il Cillarese traversato dal Ponte della Appia Traiana
Lasciando Brindisi l’itinerario lambisce il parco del Cillarese, polmone verde della Citta di Brindisi. L’attuale Parco del Cillarese si colloca a valle della diga. Il progetto delle associazioni ambientaliste è quello di estendere il parco nella zona dell’invaso del Cillarese. L’unione del parco cittadino con il territorio intorno all’invaso potrebbe divenire il Parco terminale della Appia. Questa proposta lanciata nell’aprile 2025 è stato ripreso e condiviso dalle associazioni ambientaliste di Brindisi: WWF, Legambiente, Italia Nostra.
La Via Traiana/Francigena nel territorio di Carovigno
L’itinerario costiero della Traiana incrocia le tracce della antica Traiana. Nello stesso tempo questo itinerario coincide con la Via Francigena e con la via del Procaccia. Da diversi anni i cicloamici si impegnano nel tutelare la fascia costiera minacciata sia sulle coste rocciose che sulla parte dunale dalla pressione antropica e veicolare.
La Via Traiana/Procaccia sulla costa ostunese
Dal 2021 una serie di eventi e manifestazioni ambientaliste sulla costa Ostunese hanno portato a importanti risultati in termini di tutela e valorizzazione. Lo raccontano gli articoli riportati. Il Comune di Ostuni ha dichiarato OFF limit alle auto tutto il tratto di costa delimitata dalla ciclopedonale costiera. La stessa ciclopedonale costiera tra Lamaforca e Villanova è stata segnalata come ciclopedonale con un intervento finanziato al Comune di Ostuni dal Gal Alto Salento. Il nome dell’itinerario è quello suggerito dai Cicloamici: “La via del Procaccio”.
Seconda Tappa da Ostuni e Monopoli
Ottava Grande e Lamacornola
Lama Lamacornola è una lama o canale carsico generato dallo scorrimento delle acque meteoriche che dalle colline raggiungono la linea di costa. Nel sito di Lamacornola sono presenti circa trenta grotte appartenenti ad un villaggio rupestre abitato già in età preistorica. Nel sito sono stati rinvenuti strumenti in pietra risalenti al Paleolitico e ceramiche del Neolitico.
La grotta più grande è di formazione naturale mentre le altre sono state scavate dall’uomo ed organizzate in modo da poter alloggiare al proprio interno. Sono evidenti infatti i sistemi di raccolta per l’acqua piovana e le cisterne, le alcove utilizzate per dormire e le zona in cui veniva acceso il fuoco per cucinare e riscaldare l’ambiente.
Nell’estate 2018 il CAI – Club Alpino Italiano, in collaborazione con la Sezione di Bari e il Geos Ostuni, ha inaugurato un sentiero escursionistico tracciato da segnavia di colore bianco e rosso: il “Sentiero di Lamacornola” che si snoda per 5,8 km all’interno della lama e nei dintorni ha una Difficoltà T– Turistica (secondo la classificazione CAI) per cui è adatto a tutti.
Lame e frantoi ipogei lungo la Traiana
Egnazia il Parco archeologico e il museo
Quello di Egnazia è il Parco Archeologico più esteso della Puglia. In stretto dialogo con il Museo, custodisce reperti architettonici risalenti alla fase messapica, come le mura di difesa e le necropoli, con le tombe a camera monumentali.
La visita alla città antica si snoda lungo un percorso tra i resti di edifici romani e paleocristiani. È ben visibile il tratto urbano lastricato della Via Traiana, che divide lo spazio degli edifici pubblici dai quartieri residenziali e artigianali. Lungo la via Traiana sono individuabili la piazza del mercato, l’anfiteatro, l’area sacra dedicata al culto delle divinità orientali Attis e Cibele, la basilica civile, le terme e il criptoportico. Di epoca successiva sono le imponenti strutture delle basiliche paleocristiane: la Basilica meridionale e la Basilica episcopale, erette sul tessuto urbano romano.
Terza tappa da Monopoli a Bari
La “via Appia-Traiana” lungo la costa che toccava Barium (Bari), Neapolis (presso Polignano a Mare) ed Egnatia (a nord-est di Fasano)
Polignano a Mare e il ponte sulla Traiana
Polignano è uno dei principali attrattori turistici della Puglia. Di notevole interesse naturalistico sono le scogliere a picco sul mare, le innumerevoli grotte marine, lo Scoglio dell’Eremita (habitat del gabbiano corso) e storicamente importanti sono il centro storico, l’insediamento neolitico in contrada San Barbara e il ponte romano sulla Triana che attraversa la celebre Lama Monachile, uno dei luoghi simbolo del paese. Il ponte romano della via Traiana si ammira in età borbonica, tuttora percorribile, .
ponte romano su Lama Monachile
Abbazia di San Vito (Polignano)
L’Abbazia benedettina di San Vito Martire progettata nel X secolo su una preesistente torre romana. Dal XVI secolo l’abbazia fu la dimora dei frati minori conventuali dei SS. Apostoli e nel 1785 diventò del Regio Demanio. Nel 1866 lo Stato ha venduto l’abbazia ai marchesi La Greca, tutt’oggi ancora interamente proprietari, mentre la chiesa è di proprietà del Fondo di Edifici di Culto del Ministero degli Interni. L’imponente Abbazia dei Benedettini, costruita proprio a ridosso del porticciolo ed affacciata direttamente sul mare. La leggenda narra di una nobildonna di Salerno che, mentre stava annegando nel fiume Sele, venne miracolosamente salvata da San Vito che le avrebbe chiesto di far traslare il suo corpo nel castrum polymnianense in Puglia. Le reliquie sante resero prospero il luogo sacro e fu cosi fondata l’abbazia ad opera di una comunità di monaci basiliani a cui seguirono, nell’XI secolo, i monaci benedettini. Dopo la soppressione degli ordini monastici il monastero fu inglobato nel palazzo marchesale dei Tavassi-La Greca. L’elegante abbazia che si ammira attualmente è il risultato di aggiunte architettoniche nei secoli, ma ad affascinare sono soprattutto le eleganti forme barocche, come la scenografica scalinata esterna che dalla corte conduce al loggiato con affaccio sul mare. L’edificio sacro è caratterizzato dalla chiesa romanica costruita sulle rovine dell’antica torre romana e alterata a sua volta dalla sovrapposizione di una costruzione adibita a sede del convento. Tutt’oggi sono ben visibili i segni di un sistema difensivo contro le incursioni dal mare: le mura, all’interno la torre masseria del XVI secolo e sul mare la torre costiera.
Costa Ripagnola
La località prende il nome da una vedetta costiera, oggi andata distrutta, voluta dal vicerè Pedro di Toledo dopo il 1529 in seguito ai numerosi attacchi pirateschi.
Nella costa rocciosa e frastagliata, al centro di un’insenatura si apre la Grotta di Torre Ripagnola scavata nella roccia calcarea da un corso d’acqua sotterraneo. La parte antistante la Grotta è ingombra di enormi massi derivanti dal crollo parziale della volta della spelonca.
Barivecchia
Il centro storico di Bari è stato di grande rilievo in epoca antica e classica. Nel Museo di Santa Scolastica si conservano le tracce di questa storia che vedeva Bari lambita dalla Traiana nel periodo classico e bizantino.
Mappa e itinerario in Google Maps
Abbiamo costruito l’itinerario su google maps. Per seguirlo con il telefonino fare cllick sul rettangolino in alto a destra.