Torrione Asciulo, Casale San Donato, Grottole e le altre

Domenica 27 ottobre escursione in bici tra i territori di Latiano e San Vito

Il territorio tra Latiano e San Vito dei Normanni è ricco di siti archeologici che raccontano una storia di almeno 2300 anni. Percorrendo tranquille strade secondarie i Cicloamici alla scoperta della torre Ellenistica di Asciulo, Casale San Donato, Masseria Coltura e altri interessanti luoghi di storia e natura.

Programma

Raduno ore 9:00 a Mesagne a Piazza IV Novembre
Link a Google maps https://maps.app.goo.gl/NxYkk9ZaCGd2Rzmy9
Raduno e Partenza ore 9:00
Difficoltà e lunghezza: Itinerario di media bassa difficoltà lungo 34Km quasi tutto su strade secondarie asfaltate e con qualche tratto di sterrato.
Percorreremo l’itinerario indicato dal Gal dei Messapi nella tratta segnalata dai Cicloamici nel 2006 alla regione Puglia con con passaggio al Casale di Sano Donato, Masseria Asciulo, Masseria Coltura.
Rientro: rientro a Mesagne entro le 13:30
Info e capogita Antonio Licciulli 3333744725

Iscrizione all’escursione

Chiediamo ai partecipanti di compilare il modulo di iscrizione. Non vi sono costi per la partecipazione. L’associazione accoglie libere offerte per finanziarie le proprie attività di volontariato ambientaliste.

Torrione Asciulo

tratto da https://www.prolocolatiano.it/2024/09/02/torrione-asciulo/

Situato vicino alla masseria omonima, il torrione Asciulo è una struttura di età classica, con pianta quadrangolare, di cui si ipotizza l’utilizzo come torre di avvistamento.

La sua costruzione è databile intorno al IV secolo A.C. e fu scoperta nel 1986 dal Gruppo per la catalogazione dei beni storico-artistici-monumentali di Latiano; il team segnalò prontamente la presenza di questa struttura muraria in grandi blocchi di carparo alla Soprintendenza Archeologica della Puglia. Il gruppo fece anche presente alla stessa del danno arrecato al sito a causa della demolizione del muro a secco della zona.

La pianta, di metri 5,40×5,40, è costruita in opera quadrata isodomica: questa tecnica, utilizzata sin dai greci, consisteva in un modo di disporre i blocchi con filari di altezza e spessore identici, generalmente su due cortine riempite con vario materiale nel mezzo. Su alcuni blocchi, sui filari inferiori, sono ancora presenti tracce di incassi per grappe a coda di rondine ( barrette di ferro lavorate affinché potessero unire i blocchi evitandone eventuali scorrimenti e cedimenti). Sui lati a nord-est si raggiungono 1,60 metri di altezza.

Modello dell’opera isodoma2 September 2024

Nei dintorni non sono presenti altri frammenti di storia che facciano connettere il torrione Asciulo con l’area archeologica di Masseria Paretone, situata a nord-est; è per questo che si pensa al suo ruolo come torre di avvistamento, analogamente ad alcuni edifici simili a pianta circolare come quella della specchia di Giovannella (Francavilla Fontana). La posizione strategica, ovvero su un rialzo roccioso a sud di Muro Tenente e su una strada messapica che collegava i vari insediamenti, avvalora questa ipotesi.

Torrione Asciulo2 September 2024
Torrione Asciulo con il nuovo muro in pietra sullo sfondo2 September 2024
Tracce delle grappe a coda di rondine2 September 2024
Dettagli della posizione delle pietre racchiuse dai blocchi del perimetro quadrangolare2 September 2024

Bibliografia: Daniele BarlettaLa storia di Latiano – Dal Neolitico al III millennio, Interno Libri Edizioni, Latiano, 2020. Assunta Cocchiaro, “Importante scoperta alla Masseria Asciulo”, Altri tempi – Quadrimestrale di cultura, storia e tradizioni popolari, 1988, pp. 16-18.

Fotografie: Antonio Nacci.

Il Casale e la chiesa di San Donato

San Donato, probabilmente originario di Nicodemia, fu vescovo di Arezzo città dove morì martirizzato. La sua intercessione veniva considerata in grado di curare una malattia che, oltre che sconosciuta come lo erano tante in quell’epoca, anche capace di incutere terrore per via delle sue manifestazioni esteriori: l’epilessia.
Epilessia, tarantolismo, pizzica o ballo di san vito le associazioni mentali sono strette e immediate. Infatti al suo interno sono ancora visibili alcuni affreschi dedicati al santo e, per l’appunto, accanto alla sua immagine, si trova dipinto il simbolo della rete del ragno, la taranta.
Facile così capire perché quella chiesa, dispersa in mezzo alle campagne, fu meta di pellegrinaggio al pari di un altro santuario la cui notorietà resiste ancora oggi: quello di San Cosimo, e suoi fratelli medici, nei pressi di Oria.

Diversi siti offrono agli interessati immagini e storia di questa antica chiesetta*. Scrivo, qui indegnamente anch’io, per narrare un’altra storia che andrà tristemente ad ascriversi ai secolari annali della storia dell’edificio.

Nel 2020 alcuni cicloamici provenienti dai diversi distretti Fiab della zona, si diedero appuntamento proprio lì, in quel luogo. Visitammo l’edificio e alcuni conoscitori esperti ci raccontarono la sua antica storia. Artefice della bella e partecipata iniziativa fu Giovanni D’Agnano, carismatico presidente di “FIAB San Vito Dei Normanni, Dateci Strada”.
Lo vediamo ritratto in foto mentre illustra e spiega la storia e la ricchezza del sito. La costruzione, completamente abbandonata, versava in condizioni più che precarie. Infiltrazioni, crepe, muffa e sporcizia dappertutto non lasciavano molto spazio all’immaginazione di ciò che sarebbe stato da lì a poco.

https://www.senzacolonnenews.it/citta/item/salvare-lantica-chiesa-rupestre-di-san-donato-tre-comuni-interessati.htm

http://www.brundarte.it/2015/05/20/chiesetta-di-s-donato-latiano-br/
https://www.senzacolonnenews.it/citta/item/salvare-lantica-chiesa-rupestre-di-san-donato-tre-comuni-interessati.htm

Giovanni D’Agnano a sinistra, presidente di FIAB San Vito Dei Normanni, agronomo grande appassionato di storia e territorio.

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