Cammino Di Santiago Francese

Il mio cammino in bicicletta, Giugno 2019. Giuseppe Busco

Non consentire alle paure di impedire di realizzare i tuoi sogni

  • 07 Giugno 2019

Partenza da Bari ore:13:15, con freccia argento. Alla stazione bella sorpresa, sono venuti a salutarmi: Leonello, Francesca, Lucia Masciopinto, Guido.

Nessun problema nel trasporto della bici a bordo.

A Roma Termini non riuscivo a trasportare la bici la ruota non girava bloccata dalla plasitica a bolle, le sacche erano pesantissime, il peso era eccessivo per me, però avevo poco tempo per prendere il regionale per Civitavecchia, non so come, ma ci sono riuscito.

A Civitavecchia ho deciso di rimontare la bici e buttare via la plastica a bolle che l’avvolgeva, mi stava causando parecchi problemi.

Con la bici rimontata ho raggiunto il porto.

Nel fare il Check-in nessun problema, a differenza di altre volte.

A bordo ho diviso la cabina con 2 signori, uno spagnolo e un marocchino. Quest’ultimo era anziano e malmesso, aveva il letto nel soppalco sopra di me, saliva e scendeva con molte difficoltà; poco dopo ho scoperto che aveva la gamba sinistra operata e conciata male: mi sono impressionato quando l’ho visto scendere, sembrava che potesse cadere, non riusciva nemmeno a incrociare le gambe.

Durante il mio giorno a bordo nave avevo scelto la lettura come passatempo. A bordo mi sono imbattuto in tre amici, due camionisti e una spagnola; abbiamo fatto amicizia e a pranzo i due spagnoli hanno utilizzato le loro tessere in convenzione, facendo in modo che avessi anch’io un pranzo: avrebbero potuto non farlo, non erano dovuti, ma il loro grande cuore ha fatto si che anch’io avessi un pranzo.

Arrivato a Barcellona, mi sono accorto che raggiungere Pamplona non era affatto semplice. Ho abbandonato l’idea del treno dopo aver saputo che accettavano la bici solo smontata, ho optato per il bus; purtroppo il diretto era esaurito e sono stato costretto a prendere 2 bus, con cambio a Saragozza.

Da Barcellona a Saragozza un uomo (che a quanto pare vive d’elemosina) mi aveva aiutato a fare i biglietti dall’automatico, dicendomi che il costo del trasporto bici si pagava a bordo del bus, ma sono presto venuto a conoscenza che non era così e, ancora una volta, mi sono preoccupato, ho rifatto il biglietto “Barcellona-Saragozza”, pagando la bici.

A Saragozza non c’erano biglietterie automatiche e l’autista inizialmente ha preteso il biglietto della bici ma alla fine ha avuto pietà -mi è andata bene.

Pamplona, eccomiiiiii!!! Finalmente arrivato in questa meravigliosa città:

Pamplona è la città degli estremi opposti: bagni di folla, fiumi d’alcool e pazzie durante la settimana di San Fermín, una pacifica e sorniona atmosfera d’altri tempi in tutto il resto dell’anno. La capitale della Navarra, una fiera regione della Spagna settentrionale, è una città dell’entroterra immersa nel verde della fertile pianura di fiume Arga. Di origine romana, è ricca di storia e orgogliosamente legata alle sue tradizioni. Una delle città spagnole con il più alto livello di qualità della vita, per più di undici mesi all’anno Pamplona è un’affascinante città da visitare per farsi ammaliare da scorci romantici senza folle di turisti, gustare le prelibate specialità della cucina locale e trascorrere una serata di allegria in uno dei tradizionali bar de pintxos (l’equivalente basco delle tapas) nella città vecchia. È anche una delle tappe più suggestive del celebre Cammino di Santiago. In un’unica settimana, a luglio, Pamplona si trasforma in una delle città più deliranti d’Europa durante una festa

tradizionale che è diventata uno dei festival più famosi al mondo, ovvero quello di San Fermín. Orde di turisti spericolati provenienti da tutto il mondo si uniscono ai giovani e meno giovani del luogo in una corsa per le vie della città inseguiti da tori liberi. Una follia che almeno una volta nella vita val la pena vedere… meglio se al sicuro da una finestra o da un balcone, per poi darsi ai pazzi festeggiamenti quando i tori sono tornati nei loro recinti.

Arrivato in questa città, l’ansia e le paure hanno lasciato il mio corpo, facendo sì che ritornasse in me la serenità e la gioia di cui avevo bisogno.

Sono stato subito conquistato da questa città, così mi sono recato immediatamente in cattedrale per ricevere il primo timbro sulla credenziale. Decido subito di cercare un albergue: se devo fare il cammino, devo vivere da pellegrino

10 Giugno 2019

Giornata emozionante, perché rappresenta l’inizio del mio cammino in bici.

E’ molto bello vedere tanti pellegrini come affrontano il cammino: lo spirito, la serenità, credono in quello che fanno.

Vengo subito abbagliato dalla bellezza dei paesaggi. Il borgo che mi ha colpito in questa prima tappa Estella:

Estella in castigliano e Lizarra in basco, è un comune spagnolo di 14.049 abitanti situato nella comunità autonoma della Navarra. Situata a 421 metri di altitudine, la cittadina si trova lungo il fiume Ega, fra le propaggini dei Monti Cantabrici e dei Pirenei occidentali che la cingono e la proteggono dai venti.

Il Cammino di Santiago, Patrimonio dell’Umanità, attraversando le terre della Navarra ci porta a Estella. Questa cittadina, attraversata dal fiume Ega, è caratterizzata da un centro storico medievale nel quale gli edifici romanici e gotici ci ricordano il suo antico splendore.

La comarca dove sorge il capoluogo di Tierra Estella fu abitata dai romani e dai vasconi; tuttavia fu il re navarro Sancho Ramírez colui che fondò l’attuale città per ospitare i numerosi pellegrini giacobei. Per la sua strategica posizione lungo il Cammino di Santiago e l’essere innalzata a corte regia, godette di una notevole prosperità economica durate tutto il Medioevo,

La fontana delle “Cantine di Irache“, costruita in pietra nel 1991, è situata nella città di Estella lungo il“Cammino di Santiago de Compostela”.

Caratteristiche particolare di questa fontana è la possibilità per il pellegrino che passa in questo tratto del “Cammino de Santiago” d’attinggere da essa sia acqua che vinogratuitamente, prima di proseguire per le successive tappe.

Tantissimi viaggiatori, prima di proseguire il loro pellegrinare, attingono da questa fonte ove dai benefattori è stata lasciata una scritta così tradotta:

” A bere senza abusarne t’invitiamo con grazia. Per poter trasportarlo il vino, però, deve essere comprato“.. “Pellegrino se vuoi arrivare a Santiago con forza y vitalità di questo vino puoi berne un sorso e brinda per la felicità“.

Altro borgo degno di nota è: Torres del Rio:

uncomune spagnolodi 172 abitanti situato nella comunità autonomadella Navarra

l’arrivo di questa tappa è: Logroño

in italiano Logrogno, è un comune spagnolo di 151 344 abitanti, capoluogo della comunità autonoma di La Rioja, la seconda più piccola delle 17 regioni spagnole.

La città, bagnata dal fiume Ebro, ospita quasi la metà della popolazione dell’intera regione. Situata nel nord della Spagna, è stata storicamente un luogo di passaggio e di frontiera, ed è ancor oggi un punto d’incontro, di riferimento ed incrocio di strade. La via più famosa, il Cammino di Santiago di Compostela, porta alla scoperta di Logroño i pellegrini di paesi lontani, entrando in città dal ponte sul fiume Ebro. 

La città è stata disputata tra gli antichi regni della Penisola Iberica durante il Medio Evo, e nell’ultimo secolo, ha sperimentato una crescita demografica lenta ma significativa rispetto alle popolazioni vicine, provocata principalmente dai movimenti migratori da altre province (comarche) della regione. È la capitale gastronomica spagnola dal 2012.

È un importante mercato agricolo di aspetto moderno. Logroño è un centro di produzione e di commercializzazione del vino Rioja, il primo vino spagnolo a cui sia stata assegnata la categoria di denominazione di origine calificada che comporta un prezzo superiore a quello della media nazionale e l’obbligo di essere venduto solo imbottigliato, oltre ovviamente a quello di essere prodotto nella zona delimitata, nel caso specifico la conca dell’Ebro nella regione La Rioja, poco più di 30.000 ettari di vigneti in cui si coltivano alcune particolari uve di tipi diversi la cui sapiente mescolanza nella vinificazione produce la personale qualità dei migliori rossi da invecchiamento di Spagna.

Al mio arrivo mi sono imbattuto in una festa, peccato per la pioggia.

Ho trovato un albergue con menu pellegrino a 10 + 10, conveniente e buono..

11 Giugno 2019

Sono partito di buon’ora, perché nell’albergue c’era un ragazzo con problemi psichici, alle 05 di mattina ha accesso la radio e cantava, oltre ad aver aperto le finistre.

La giornata di oggi si vede subito che è a rischio meteorologico. L’inizio è tranquillo, anche se il cielo minaccia pioggia. Dopo qualche Km di clemenza inizia una forte pioggia, che rende il proseguire complicato a causa del fango e freddo.

Le avversità meteorologiche oscurano la bellezza dei paesaggi.

Il borgo più bello di questa giornata è: Santo Domingo de la Calzada 

Un comune spagnolo di 6.780 abitanti situato nella comunità autonoma di La Rioja.

Diede i natali al missionario san Girolamo Hermosilla e al filosofo Gustavo Bueno, creatore della scuola di pensiero conosciuta come “materialismo filosofico”.

Questo paese è stato legato al Cammino di Santiago fin dalle sue origini nel secolo XI. Calzada significa carreggiata e, per estensione, sentiero o cammino. Domingo, un giovane pastore originario della Rioja, fu educato al monastero di Valvanera e volle entrare nel famoso monastero di San Millán de la Cogolla. Quando la sua richiesta fu accolta, divenne assistente di Gregorio di Ostia, il legato pontificio, che lo ordinò sacerdote.

La cattedrale di San Domenico (in spagnolo: Catedral de Santo Domingo de la Calzada) si trova a Santo Domingo de la Calzada, in Spagna, ed è cattedrale della diocesi di Calahorra e La Calzada-Logroño.

All’inizio del cammino nella cattedrale di Pamplona avevo incontrato una coppia di pensionati italiani, cui avevo chiesto di fare il cammino insieme, lei mi aveva trovato una scusa, non voleva, oggi sul cammino l’ho rincontrata che aveva rotto deragliatore

posteriore e catena, gli ho ceduto la mia falsa maglia della catena. L’ho interpretato come un segno di San Giacomo.

L’arrivo di questa tappa è Ages, ma non è stato semplice arrivare, la traccia che avevo scaricato da internet, aveva qualche errore, dopo aver salito per oltre 3 Km con pendenza 8%, mi sono ritrovato perso in una pineta, ho fatto ricorso a Google maps per ritrovare la strada.

Ho alloggiato in un albergue a 20 € con cena, ottima anche la compagnia

  • 12 Giugno 2019

Si parte come al solito di buon’ora, direzione Brugos, una città di quasi 400 mila abitanti. All’ingresso si ha subito l’idea della grande città, ma arrivati nel centro storico resto abbagliato dalla sua bellezza, con una superba cattedrale.

Ho incontrato 3 signore italiane, molto cortese, mi hanno anche offerto una bottiglia d’acqua, oltre a sorvegliare la bici, mentre ero al bar e in visita alla cattedrale.

Riprendo verso la mia destinazione di oggi, ovvero: Carrion de Los Condes

E’ un comune spagnolo di 2.177 abitanti situato nella comunità autonoma di Castiglia e León, comarca della Tierra de Campos, a 40 km di distanza da Palencia, capitale della provincia di cui fa parte, 80 km da Burgos e 95 km sia da Valladolid che da León. È situata su una collina sulla sponda sinistra del fiume Carrión e domina da un lato l’arida e piatta Meseta castigliana, dall’altro la fertile pianura del fiume Carrión. È stata nel medioevo ed è tuttora un’importante tappa del Camino de Santiago. Del periodo medievale conserva diversi monumenti romanici e gotici. Oggi è un centro rurale i cui abitanti si dedicano prevalentemente all’agricoltura e alla pastorizia ed esistono alcune piccole industrie manifatturiere.

La località di Torre de los Molinos fa parte del comune di Carrión de los Condes.

La tappa non è molto altimetrica, eccetto per una salita al 30% fatta a piedi.

Durante questa tappa ho incontrato una signora di Perugia, in una piccola Abbazia mi ha raccontato: che questo posto monastero era stato trovato da un pellegrino di Assisi, colpito da tanta bellezza e dispiaciuto del suo abbandono, ha voluto ricostruirla a sue spese, adesso è gestita da una confraternita di Perugia. È stata molto gentile, mi ha offerto un caffè italiano è mi ha spiegato che ospitano pellegrini in posti letto, ma all’occorrenza mettono anche dei materassi vicino all’altare, il tutto gratuitamente. Davvero una brava persona.

L’arrivo di oggi è: Carrion de los Condes, sono arrivato tardi e, non ho trovato posto in nessun albergue, ho preso pertanto un B&B a 28 €, una camera matrimoniale tutta per me, ho colto l’occasione per lavare un po’ di roba e radermi

  • 13 Giugno 2019

Parto alle 07:00 con sveglia alle 06:00, sistemo tutto, il tempo di fare colazione e si parte.

1° tappa fino a Terradillos de los Templarios:

è una località e anche una frazione del comune di Lagartos , nella regione di Vega-Valdavia nella provincia di Palencia , comunità autonoma di Castilla y León , Spagna , Il nome della città è associato al Tempio , di cui era signoria, e ad una curiosa leggenda dell’oca che depone uova d’oro. 

Alla fine del secolo XIX questo comune si spopola, contava intorno con 125 case e 541 abitanti. Oggi sono 69 abitanti

Arrivato a Leon, ho subito percepito di trovarmi in una città magnifica.

è un comune spagnolo di 135.059 abitanti, situato nella comunità autonoma di Castiglia e León e capoluogo della provincia omonima; situata alla confluenza dei fiumi Bernesga e Torío sul versante meridionale dei Monti Cantabrici.

È luogo di intenso turismo, essendo una città d’arte ricca di monumenti romani, medievali, moderni e antica tappa dell’itinerario seguito dai pellegrini provenienti dal centro Europa verso Santiago de Compostela detto “Camino de Santiago (Cammino di Santiago di Compostela)” e punto di partenza del cammino di San Salvador. È sede universitaria e vescovile.

Essendo arrivato alle 16:00 ho trovato posto in un Albergue a 6 euro, solo dormire, “Albergue “Benedictinas Santa Maria de Carbajal” l’ostello non era male, però nella camera dove ho dormito c’erano dei ragazzini maleducati (scoreggiavano, gridavano ecc.) uno mi ha svegliato durante la notte perché russavo,lascio la bici e, vado a visitare la città. Sono subito abbagliato dalla bellezza della cattedrale, ma non solo, tutto il centro storico è stupendo, con tanto turismo.

I monumenti principali:

Cattedrale di León, capolavoro dello stile gotico maturo che si ispira alle cattedrali francesi detta Pulchra Leonina per la sua bellezza e purezza di stile, iniziata nel 1205, terminata due secoli dopo, ma rimasta inalterata nel suo stile.

Real Basílica di Sant’Isidoro, chiesa romanica dedicata a Sant’Isidoro edificata nel luogo dove sorgeva un tempio romano a Mercurio. Risale agli inizi dell’XI secolo. Qua si trova il Panteon Reale di León.

Monastero di San Marcos de León, grande complesso conventuale di forme rinascimentali costruito fra il secolo XVI e il XVIII in varie successive fasi.

Palacio de los Guzmanes, la cui costruzione fu ordinata da Juan Quiñones y Guzmán, vescovo di Calahorra. Cominciano i lavori nel 1560 sotto la supervisione Rodrigo Gil de Hontañón. Sede della Diputación Provincial de León (Provincia di León) dal 1882.

Casa Botines: opera d’Antonio Gaudí, di stile neogotico, con caratteristiche inconfondibilmente moderniste. Di pianta trapezoidale, vi si trovano quattro torri che finiscono in pinnacoli. Le finestre hanno la loro ispirazione nel triforio della Cattedrale leonese.

Il Camino de Santiago passa per il centro della città, segnalato dal simbolo dei pellegrini, la conchiglia, e prosegue fuori della città, sempre opportunamente segnalato, per una strada attraverso una zona agricola punteggiata da piccoli centri con testimonianze dei pellegrinaggi medioevali (chiese romaniche e ospizi). A 46 chilometri si trova Astorga, cittadina medioevale della provincia di León, antica città romana e sede vescovile, altra tappa del Camino che prosegue verso la Galizia.

BARRIO HUMEDO, CUOR DI LEON

Il barrio Húmedo, che si sviluppa nel centro storico di León fra le piazze S. Domingo, de Regla, S. Martín e S. Maria del Camino, è il luogo perfetto dove assaggiare le tapas locali: la cecina (nulla anche vedere con i ceci: si tratta di carne disidratata di manzo o di cavallo che ricorda il prosciutto) e il chorizo (tipico salame spagnolo a grana grossa ricco di paprika, cui deve il suo colore rosso acceso). In generale, i sanguinacci e gli insaccati a base di carne di maiale in genere sono ingredienti molto comuni nelle tapas leonine, come anche il botillo del Bierzo (insaccato di maiale), che si accompagna alle cachelos (patate tipiche della zona),

tra i formaggi, ricordiamo l’azul de Valdeón. Altri piatti molto popolari sono il cocido maragato, il picadillo di maiale, la zuppa di trota, la zuppa d’aglio o l’agnello in umido.

Per quanto riguarda le bevande, da provare i vini della regione di Castilla y León (i più noti sono quelli della Ribera de Duero, Rueda o del Bierzo) ma anche la birra, che in questa zona si gusta in cortos (bicchieri piccoli).

  • Venerdi 14 Giugno

Alle 07:00 lascio l’Albergue, prima di lasciare Leon non poteva mancare una fantastica colazione, in Spagna i bar servono un grosso cornetto in un piatto con forchetta e coltello, davvero buono, anche il cappuccino era degno di nota.

Lascio Leon , prima tappa “Villar de Mazarife” un piccolo borgo molto carino.

Prima di arrivare a Astroga ho attraversato “Hospital de Orbigo” è una località nella provincia di Leon, di 1119 abitanti, ho attraversato un ponte in pietra molto bello, racconta la storia di un cavaliere, noto come “Ame Santo”

Arrivo ad Astroga, un comune di 12 mila abitanti, nella provincia di Leon. Bellissima la sua cattedrale di origine antichissime, sorge sul posto di una basilica del III secolo, sostituita nel 1069. Bellissimo il palazzo di Gaudi nel suo stile neo gotico, c’è anche il museo del pellegrino al suo interno.

Da Astroga a Foncebadon è stata dura i primi Km erano abbordabili, poi si saliva tanto, fino a fancabadon, sono passato da 400 m a 1450 in 26 Km, sono arrivato su distrutto, la tappa successiva era di 31 Km non sapendo a cosa

andavo incontro ho deciso di fermarmi. Ho trovato Albergue a Foncebadòn, carino; qui ho conosciuto degli italiani con cui è nata una bella amicizia (Mario, Giancarlo, Silvia, Simona e altri di cui non ricordo il nome), ma, ahimé, domani mi tocca ripartire, perché viaggio in bici. Riflettendo non sono più sicuro che rifaccia il cammino in bici, i miei nuovi amici li devo salutare, “io viaggio in bici” “non è giusto”

Domani è 15 Giugno, San Vito, l’onomastico di mio figlio 

Sarà molto importante arrivare a Sarria, solo cosi domenica potrò arrivare a Santiago de Compostela

  • 15 Giugno 2019

Dopo una bella serata con gli amici italiani, una sana dormita, una bella colazione.

Alle 07:30 sono partito, in poco tempo ho raggiunto “il punto più alto del cammino” a 1500 m circa, qui ho ritrovato i miei amici, alcune foto, e li saluto (credo che non ci rivedremo più).

Dopo una veloce discesa che mi ha portato a Ponteferranda, ho ritrovato le salite dure, ero sceso a 400 m e sono ritornato a 1400, ahimé.

Da O Cebreirosono arrivato a Tricastela, dove avevo intenzione di fermarmi, ma la voglia di arrivare a Sarria è tanta, pertanto ho continuato.

Sarria non è come pensavo, è un piccolo centro di 13.000 abit. Nella regione della Galizia deve la sua fama al cammino di Santiago, perché è il primo centro abitante a distare da Santiago 100 Km circa.

Ho trovato un Albergue discreto non era attrezzato per la sosta bici, infatti l’ho lasciata fuori fino alle 21:00

Sarria non ha nulla d’interessante da visitare, però in compenso nella chiesa principale c’era molta gente per ritirare le credenziali del cammino, da Sarria è il percorso minimo per avere la credenziale a piede

Da qui inizia il cammino commerciale, quello che molte agenzie organizzano per fare avere la credenziale, però non è paragonabile a quella delle persone che hanno percorso tutto il cammino. Questo non mi piace, infatti, da questo punto la gente è tanta

Le prime due tappe di oggi dovevano essere impegnative e, cosi è stato.

Tra i borghi attraversati sono degno di nota:

Portomarin, molto bello cosi chiamato perché si è sviluppato su un antico porto romano sul fiume Mino, la chiesa è di stile romano, ristrutturata dai cavalieri dell’ordine “Ospitaliero” dell’ordine di San Giovanni di Gerusalemme. È una tappa molto importante del cammino, quando l’acqua si abbassa sono visibili i segni dell’antico villaggio romano.

Proseguo per Palas de Rei, nulla da raccontare, mi sono fermato solo per la pausa.

Da qui ho pedalato fino a Arzua con due amici olandesi, bravi e simpatici, ciclo viaggiatori esperti e molto organizzati, all’improvviso si sono fermati e hanno preparato in poco tempo del caffè.

Loro hanno pedalato fino a Arzua, ma il mio obiettivo di oggi Pedroula, per portarmi a 20 Km da Santiago.

Domani arriverò a Santiago, spererò che l’emozione regga.

  • 17 Giugno 2019

Stamattina mi sono svegliato alle 06:00 circa, non sentivo nessun rumore, mentre in altre circostanze alla stessa ora erano tutti in piedi, ho alzato la tapparella per vestirmi, mi sono accorto che ero rimasto da solo, mi sono vestito e dopo la mia solita colazione sono andato via.

Questa mattina mi tocca pedalare gli ultimi Km per arrivare a Santiago, mentre i Km diminuivano, aumentava l’emozione, anche oggi le salite non sono mancate, ho fatto tutto il percorso del pellegrino.

Inutile dire che quando sono arrivato a Santiago l’emozione è stata forte, sono rimasto un po’ deluso nello scoprire che la cattedrale era in restauro, comunque possibile visitarla , bellissima la tomba dell’apostolo Giacomo.

Santiago de Compostela è una città che vive sul “Cammino” il centro storico è molto grande, bello, ricco di ristoranti, negozi di souvenir, mentre i negozi della moda e profumerie appena fuori del centro storico.

Il cammino di Santiago l’ho completato, onestamente è stato più duro del previsto, inizialmente avevo previsto di arrivare a Lisbona effettuando il cammino portoghese al contrario, avrei commesso un errore, il cammino non va fatto al contrario.

Come prima volta può bastare, domani vorrei arrivare a Finisterre.

All’arrivo a Santiago mi è sembrato giusto andare a ritirare la Compostela di prima mattina, per evitare lunghe code. Dopo ho provveduto a spedire la bici, con le sacche e il casco.

  • Martedi 18 Giugno

Sveglia alla 07, destinazione Finisterre con il bus, sono molto felice.

Arrivato, mi sono subito informato, dove fosse il faro, dista circa 3 km, non è tanto, mi avvio immediatamente, intanto sono colto da una pioggia forte accompagnata da vento, mi rifugio sotto un balcone, ma dopo un’ora non smetteva, decido cosi di ritornare al punto di partenza, di prendere un caffè e sperare che smetta di piovere.

Sono qui in quest’accogliente Bar fermo dalle 11, ho già consumato 2 cappuccini e il mio panino, ma la pioggia non vuole cessare. Sono le 14 continue a piovere, con grande rammarico ho preso la triste decisione di tornare a Santiago.

Ho pensato di essere sfortunato, ma alla fine ho visto il bicchiere mezzo pieno, mi trovo in questo bar a scrivere, un po’ come i poeti maledetti nei caffè letterari di Parigi, il più noto”Il Procope” aperto nel 1686.

Lasciare Finisterre senza averla visitata è molto triste ma può essere un valido motivo per ritornare.

  • Mercoledi 19 Giugno

Ho fatto un giro per Santiago, ho acquistato qualche altro souvenir .

Con largo anticipo ho deciso di andare in aeroporto, la pioggia incessante mi ha un po’ sfiduciato, ho comprato perfino un ombrello

Mi trovo in aeroporto, è tutto finito, sto per tornare a casa con un sogno, il prossimo anno farò quello del nord a piedi. 

Citazioni “Cammino di Santiago”

La vita è un libro è quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina.

Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo fai, quando e quando lo ricordi.

L’Unica regola di un viaggio è quella di non tornare come si è partiti. Torna diverso

Benedizione irlandese:

Possa la strada venirti incontro

Possa il vento essere sempre a tuo favore.

Possa il sole splendere sempre sul tuo viso e la pioggia cadere lieve sui tuoi campi.

E finchè non ci incontreremo ancora possa Dio tenerti nel palmo della sua mano.

Proverbio cinese: la persona che parte non è la mai la stessa che ritorna

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