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Itinerario 3

I cicloarcheologi alla ricerca del Paretone perduto

   

TACCUINO

Partenza: Ci si immette sulla provinciale per Torre, subito fuori Mesagne ad un bivio che a sinistra porta ad una strada campestre interna si svolta e ci si immette nella "ragnatela" di strade campestri dove si svolge la ricerca del Paretone perduto.

Lunghezza complessiva del percorso (in bici): Km 20

Durata: 2h compresa chiaccherata con i cacciatori e esplorazione del Paretone

Pendenza: Nemmeno un metro di dislivello. Unica altura il Paretone

Stagioni consigliate: d'inverno quando non si può fare molta strada e ci si vuole impantanare deliberatamente

Ombra: 60% del percorso;

Tipo di strada: Strada campestre sterrata, strada sterrata, terra fango "mogghia", consigliamo a chi l'avesse di usare la mountain bike

Tappe importanti del percorso: Paretone, masseria Torre Mozza, Masseria La Cattiva, Masseria Muro Maurizio, Masseria Uggio

Vegetazione: ulivi secolari, vigneti, macchia mediterranea (che mimetizza bene il paretone)

Cartografia: Carte IGM 1:25.000

 

 

 

La cronaca

Domenica pomeriggio, Antonio e Giovanni partono alla scoperta del Limitone dei Greci. Si imbattono casualmente in un tratto che potrebbero essere i resti delle mura difensive che costeggiavano la strada tra Cellino e Oria. L’emozione è così forte che Antonio sente la necessità di condividere la gioia abbracciando due cacciatori di passaggio, con tanto di fucili in spalla. Non male per un animalista vegetariano. Il percorso è tutto sterrato, con tratti resi difficili dalla pioggia caduta fino a poche ore prima. E chi sa dove sarebbero arrivati, se non fossero affondati fino alle caviglie in un guado. Le scarpe impregnate d’acqua gelida hanno consigliato un veloce rientro al caldo focolare casalingo, oramai al tramonto.

 

 

Descrizione e guida all'autopercorrenza

Un interessante percorso naturalistico e archeologico si svolge a circa 7Km a Sud di Mesagne tra masseria Torre Mozza, Masseria La Cattiva, Masseria Muro Maurizio, Masseria Uggio. Il percorso si diparte dalla provinciale per Torre, subito fuori Mesagne imboccando un bivio a sinistra della provinciale. Pedalati 6,5Km su una tranquilla strda asfaltata campestre si arriva ad un incrocio. La svolta asfaltata a destra riconduce sulla provinciale Torre Mesagne, lo sterrato a dritto porta a Torre Mozza. La sospresa è data dallo sterrato a sinistra che dopo circa 800m comincia a costeggiare un imponente muro a secco alto circa 2m profondo circa 2. 

Tra pantani, paludi, cacciatori e spari, minacciosi centauri i nostri due coraggiosi cicloarcheologi esaminavano con attenzione l'enorme muro masseria Torre Mozza.

La strada termina dopo 1,5Km e bisogna riprenderne un'altra più a Sud di 100m. dopo qualche Km direzione Est, traversata la provinciale Mesagne San Pancrazio ci si porta presso la Masseria Muro Maurizio dove si trova un'incantata area paludosa e dove si ritrova un'altro grosso muro (Muro Maurizio) che a tratti coincide anche con la strada campestre. Continuando verso Est dopo un intreccio di strade campestri si incontra la provinciale Mesagne San Donaci, pantani, sterrati etc e ci si immette sulla strada asfaltata campestre direzione Nord che ci riconduce a Mesagne nei pressi della Chiesetta della Misericordia.

Foto: tratto del Paretone individuato dai cicloarcheologi nella campagna tra Mesagne e Torre

 

 

Foto: Vegetariano, animalista e "faccia tosta" posa spavaldo affianco di due simpatici ma sempre abominevoli cacciatori

Foto: Masseria Muro Maurizio, triste e solitaria avvolta dalle ultime luci del pomeriggio

 

Foto: area paludosa nei pressi di Masseria Muro Maurizio

Foto: Tratto di Muro Maurizio che coincide con la strada campestre elevandola dal livello del terreno

 

sentati da stretti corridoi e scalette scavate nella roccia, ispezionabili e difendibili da più punti.

 

Storia archeologia e mito

Vi è un'accesa disputa sull'argomento Limitone (o Paretone) dei Greci e ne riportiamo un breve sunto tratto da Archeologia Medievale XXVII, 2000, pp. 333-355, "Giovanni Stranieri, Un limes bizantino nel Salento? La frontiera bizantino-longobarda nella Puglia meridionale. Realtà e mito del .limitone dei greci."

Come si potrà evincere dalla lettura del sunto sotto riportato, il mistero del Paretone rimane ancora da risolvere e richiederà scavi, rilievi stratigrafici, un approfondimento e studi d'insieme dei fattori ambientali, produttivi culturali  e toponomastici (ricordate la Masseria San Giovanni "Lo Pariete" (itinetario 1)?.

Pare sia stato Antonio Profilo, studioso di storia patria  a sostenere per primo nel 1875 la presenza di una "frontiera" fortificata, rappresentata dai resti di mura megalitiche (larghe 6 metri e mezzo, alte un metro e mezzo) che segnavano il confine nel secolo VIII d.C. della dominazione bizantina in Terra d'Otranto con la dominazione longobarda. Le strutture considerate dal Profilo, erano già note ma erano state identificate come i resti. di altri dispositivi. Nel XVI secolo, infatti, alcuni paretoni siti tra Sava e Martina Franca sono indicati come i resti di una muraglia eretta dai Tarentini a protezione della chôra. In seguito, gli stessi ed altri paretoni saranno identificati con «la muraglia confinaria messapica». disposta su una .linea ideale. tracciata dalla costa a sud di Taranto a quella a nord di Brindisi . che gli indigeni avrebbero eretto per difendersi dagli attacchi della colonia greca.

Lemiti, lemitone, limitone sono effettivamente varianti salentine usate per indicare confini, talvolta segnati da muri a secco, anche di grandi dimensioni. A sud di Mesagne, il termine è attestato nel 1807, in una platea del Feudo di Oria, redatta in occasione dell’abolizione dei privilegi feudali. I limiti della .Foresta Oritana, sono segnati di volta in volta da un lamite, lemite, lemitone divisoria/o di feudi., .lemitone partefeudo. o da un .pariete., .paretone partefeudo., .parietone divisorio dei feudi., .parietone grosso., e, infine, .lemite partefeudo corrispondente al detto pariete.

Futuri sondaggi potranno ricollocare questo paretone nel paesaggio agrario salentino. Qualora un saggio stratigrafico individuasse opportuni elementi cronologici per uno dei ripari, per esempio, l'analisi della stratigrafia verticale pur difficile nelle murature a secco, che non conservano sempre le tracce delle ammorsature nelle successive risarciture potrebbe stabilire anche la sequenza cronologica tra la costruzione del riparo e quella del paretone.

«Aveva cominciamento questo limite da Otranto.» Antonio Profilo 1875

«Si formano mappe di luoghi insieme reali e immaginari, elaborate dalla cultura popolare e riempite di segni, toponimi allusivi, rispecchiamenti di una topografia mentale. Gli studiosi ottocenteschi, che nel clima positivista dell.epoca non potevano ammettere l.immaginario della geosofia popolare, trasformavano in luogo vero, in insediamento scomparso, il prodotto della fantasia popolare» (CALDO 1991, p. 233)