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Un’avventurosa domenica d’Agosto: 

A Torre Guaceto, lungo il percorso della civiltà rupestre.

Domenica 1 agosto tanti cicloamatori e ambientalisti  della provincia di Brindisi, con la presenza e solidarietà di amici di Ruotalibera Bari e del CUS Lecce hanno dato vita ad una manifestazione articolata e significativa. Uno degli scopi principali della manifestazione era quello di segnalare l'affascinante "Percorso della Civiltà Rupestre" ed insieme denunciare il suo vergognoso stato di oblio e abbandono. Questo contributo del ciclogiornale per offrire una documentazione fotografica dell'evento e delle cose viste, belle e brutte.

Appena finita, nell'anno 2000, era l'orgoglio dei cicloamatori salentini: una bellissima e attrezzata pista ciclabile che, costeggiando il canale reale sulla riva Sud, porta a scoprire i tesori della civiltà rupestre basiliana e infine conduce all'oasi naturalistica di Torre Guaceto.

La pista realizzata dal comune di San Vito e quello di Brindisi e dalla Regione Puglia con 1,6 miliardi di finanziamento della Comunità Europea è lunga più di 8Km. Risolve brillantemente i problemi della sicurezza degli escursionisti permettendo di attraversare la strada proviniciale Brindisi-San Vito e la ferrovia mediante dei pittoreschi sottopassaggi realizzati in corrispondenza dei ponti sotto i quali il canale reale attraversa le due grosse arterie di comunicazione .

Un ambizioso progetto intendeva collegare fisicamente e idealmente le Cripte di San Biagio e San Giovanni al canale reale e alla lama dentro cui scorre per spiegare perchè si sia sviluppato fin dall'Alto Medio Evo  un insediamento rupestre ed una fiorente comunità di monaci basiliani.

La cronaca che riportiamo in fotografia descrive una situazione di abbandono e di oblio. Dopo la sua costruzione nessuno ha pensato a valorizzare questo percorso, e ancor più grave, nessuno si è preoccupato della manutenzione e della custodia. I cartelli con le indicazioni vengono distrutti, le staccionate distrutte per razziare il legname, i cestini dei rifiuti smontati e portati a casa.

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Le nostre proposte per salvare, tutelare e valorizzare il Percorso della Civiltà rupestre

: immediatamente realizzare un intervento straordinario di pulizia e manutenzione per bloccare il veloce disfacimento del percorso dovuto ad atti di vandalismo, inquinamento e alla crescita di rigogliosa vegetazione infestante. L'intervento deve comprendere: rimozione della vegetazione infestante, recupero del fondo ciclabile con apporto di stabilizzato e/o cemento nei tratti più critici.

: programmare una serie di attività di manutenzione ordinaria, di controllo e tutela. Individuare compiti e responsabilità da ripartire tra Enti Pubblici, Organizzazioni Onlus ed Enti cornsozili di gestione.

: realizzare e segnalare un itinerario che metta in comunicazione il percorso della civiltà rupestre con la riserva naturale di Torre Guaceto. Il percorso rappresenta al pari della riserva naturale, un immenso patrimonio naturalistico e culturale da tutelare. L'area umida di Torre Guaceto è indissolubilmente legata al Canale Reale che la rifornisce di acque dolci e dunque il Canale Reale rappresenta idealmente un'unica entità con l'area di Torre Guaceto. 

: realizzare e segnalare percorsi cicloturistici per mettere in comunicazione la pista con le città di Brindisi, Mesagne, San Vito e Carovigno. Riteniamo sia indispensabile che il percorso della civiltà rupestre si inserisca in più ampi e organici percorsi cicloturistici facilmente identificabili, raggiungibilie e percorribili dai cicloturisti della Provincia di Brindisi e dai potenziali cicloturisti italiani e stranieri che potranno essere attratti dalla bellezze del nostro territorio.

: inserire il percorso della civiltà rupestre in un più vasto e articolato programma per la individuazione e valorizzazione dei beni ambientali e delle Vie Verdi della provincia di Brindisi.

La provincia di Brindisi vive un'emergenza ambientale drammatica. Le Megacentrali e gli insediamente petrolchimici si collocano in un generale stato di abbandono e degrado delle principali risorse naturali. La tutela e la valorizzazione del territorio provinciale sono condizioni preliminari all'avvio di un nuovo sviluppo economico basati sul turismo, l'agricoltura e le nuove tecnologie. La tutela e la valorizzazione del territorio sono legati alla crescita civile e culturale dei cittadini in maniera indissolubile. Nessun significativo avanzamento civile è pensabile in assenza di una radicale riconsiderazione dei rapporti tra uomo e ambiente.

 

Il Canale Reale e l'idrografia salentina

Il percorso della civiltà rupestre si svolge per circa 8Km  costeggiando la riva Sud del canale reale. Proprio in corrispondeza dell'ultimo tratto verso Ovest del percorso ciclabile il Canare Reale, che proviene da Villa Castelli comincia a scorrere in una depressione del terreno, ossia una lama. Lungo questa lama gli uomini da tempi immemorabili hanno trovato riparo e acqua. a partire dall'Alto Medioevo questa lama è divenuta un insediamento rupestre. Comunità di Monaci Basiliani provenienti dall'Est vivevano in mesta armonia con le famiglie contadine cheoccupavano e scavavano grotte lungo il Canale.

Geologicamente, il salento, poggia su una base costituita da banchi di roccia calcarea, ricoperta da sedimenti marini costituiti da tufi arenaceo-calcarei e da sabbie o tufi incoerenti dai quali hanno avuto origine i terreni agrari classificati nelle tipologie delle "terre rosse". Pur caratterizzata dai fenomeni carsici - le acque meteoriche infatti si infiltrano nel terreno in profondità, formando dei veri e propri corsi d'acqua e depositi sotterranei che escludono l'idrografia superficiale, la "pianura di Brindisi" è attraversata da corsi d'acqua (canali) a regime stagionale e di portata minima. Il principale di questi corsi d'acqua è il Canale Reale; altri corsi più brevi, attraversano la pianura da sud-ovest a nord-est adducendo le loro acque in Adriatico.Nel suo percorso sinuoso si può dividere il Canale Reale in due tratti: Il primo dalle sorgenti fino all’incrocio con la via per Villa Castelli è alimentato con acque dolci e pulite; il secondo tratto diventa ricettacolo di scarichi di ogni tipo anche nei territori degli altri comuni che attraversa prima di sfociare nell’Adriatico nei pressi di Torre Guaceto. Il Canale Reale, fu un corso fluviale, probabilmente l’antico fiume "Pactius o Ausonius", menzionato da Plinio il Vecchio nella sua "Naturalis Historia".

 

Le cripte rupestri.

Gli insediamenti rupestri rappresentano una straordinaria ed affascinante scoperta: case-grotte, chiese-grotte, officine-grotte sono parte fondamentale della storia civile, religiosa ed artistica di questa terra. Per numero e concentrazione, hanno una particolare importanza nel quadro dell’ habitat rupestre gli insediamenti dell’ arco ionico tarantino: la gravine di Mottola (Petruscio), Massafra (S.Marco), Castellaneta, Laterza e Ginosa, coniugano infatti insospettabili concentrazioni di bellezze naturali e di testimonianze di vita organizzata. Per il turista ed il viaggiatore, questi strani anfratti dove la vita quotidiana ha lasciato più di un segno possono apparire come entità senza tempo; in realtà appartengono a quei tempi dello spirito e della storia che rendono la civiltà mediterranea unica nel suo genere, tanto unica da aver fatto dei sassi di Matera un pezzetto di patrimonio dell’ umanità.

La Cripta di San Biagio

Affrescata intorno al 1200, il San Nicola effigiato sulla parete a destra dell’ ingresso è l’ unico santo accompagnato da un’ epigrafe di riconoscimento bilingue (in greco ed in latino), mentre sulla parete opposta all’ ingresso stesso compare l’ immagine del viaggio dei Magi.

 

 

 

Evento cicloecologico organizzato da:

Legambiente Brindisi, Cicloamici Mesagne, Ruotalibera Bari, Consorzio di Gestione di Torre Guaceto,con la collaborazione della cooperativa “Thalassia"

Raduno Brindisi: Domenica 1 agosto ore 8.00 alla Stazione ferroviaria di Brindisi da Mesagne ore 8: piazza Orsini del Balzo Partenza: ore 8.30

Ritorno: partenza da Torre Guaceto alle ore 16.30 e arrivo a Brindisi alle ore 18.00.

Capigita: Antonio Licciulli, Emanuele Venezia, Anna Intini.

Distanza: 55Km circa .

Difficoltà: media.

Fotocronaca dell'evento

Foto: Confuso tra le erbacce che ricoprono totalmente, in questo tratto, la pista vi è uno dei tanti cartelli descrittivi del percorso. Davanti al cartello posano il presidente di Legambiente Brindisi e Anna Intini di Ruotalibera Bari. Con la sua passione e il suo impegno, Anna ha reso possibile l'evento.

Foto: In altri tratti, il percorso diviene una vera e propria discarica abusiva. Così come tanti altre strade di viabilità secondaria la pista è la testimonianza della inciviltà e del degrado ambientale che imperversano nel salento. Davvero non riusciamo a capire e giustificare quegli scellerati che mettono in macchina ogni sorta di fetenzia per venirla a catapultare nelle campagne. 

Foto: Lungo la pista la gente viene a "conferire" di tutto. Nella foto Otello posa davanti alla carcassa di un'auto rubata e smembrata.

Foto: Un'altra reliquia della consumistica civiltà: uno scaldabagno giace nel bel mezzo della pista. Quasi un monito e una minaccia per chi volesse spingersi oltre.

Foto: Andrea Zitani di Legambiente Brindisi, uno degli organizzatori dell'evento, davanti ad uno dei tratti impervi della pista. (Grazie Andrea per il tuo impegno!!)

Pensiamo che la pista sia stata pensata e progettata con cura e intelligenza.

Per evitare di far attraversare la strada Provinciale Brindisi San Vito è stato realizzato un passaturo in cemento che conduce i ciclisti sotto la strada approfittando del ponte realizzato per il Canale Reale. Apposite staccionate in legno dovevano mettere in sicurezza i viandanti. Al momento attuale molte di queste staccionate sono state derubate e la vegetazione ricopre minacciosa grossa parte del sentiero. Per il ripristino della sicurezza e della viabilità si rende necessario un intervento di recupero straordinario.

Foto: Anna percorre il sottopasso che consente di oltrepassare il doppio binario della linea Bari-Brindisi. Questo passaggio è meglio conservato di quello della Strada Provinciale

Foto: Il presidente dei Cicloamici, Anna Rita Ricci e due tostissimi soci: Mimmo e Nico.  Le imprese dei valorosi cicloamici si fanno sempre più ardue e impegnative. Pur senza casco i tre cicloamici mettono in mostra un equipaggiamento (bici, bisacce, indumenti) sempre più tecnico e studiato. Il ciclocaporedattore inizia a temere eccessi di fanatismo.

Foto: L'arrivo dei cicloavventurieri alla Cripta di San Biagio. Troviamo ad attenderci un cameramen di Telenorba ed altri cicloamatori di Carovigmo e Brindisi.

 

Foto: La pista ha inizio in maniera molto irrazionale e senza un'adeguata segnaletica sulla complanare interna della Supertstrada Bari Brindisi,  un chilomtro a Nord del ponte per Apani. Proseguendo per circa 1,5Km a Nord sulla complanare si immbocca uno scosceso sottopassaggio da cui si diparte un sentiero che, quando non piove ed il contadino non lo ara, consente l'ingresso alla zona umida e alla Torre della Riserva Naturale.

Foto: Meritata sosta nella pineta da cui si accede alla zona umida di Torre Guaceto

Foto: Meritato rinfresco all'arrivo a Torre Guaceto. Freschissime e dolcissime angurie insieme a bevande per tutti i gusti attendevano gli eroici cicloavventurieri che hanno fatto da apripista al Percorso della Civiltà Rupestre.

Foto: Un bel sentiero conduce da Torre Guaceto alle conche balneabili a Nord..

Foto: Il mare e la spiaggia finalmente accolgono i cicloescursionisti in un caldo e solare abbraccio. Senza nemmeno togliersi il caschetto, Emanuele corre a buttarsi in acqua.