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24
Luglio 2005
Nuova
denuncia di Cicloamici, Legambiente, WWF :
La
lenta agonia del "Percorso della
civiltà rupestre"
appunti
di viaggio di Anna Chiara e Andrea (capigita e organizzatori)
Eravamo
in venti domenica 24 luglio ad avventurarci lungo il "Percorso delle
civiltà rupestre che conduce a Torre Guaceto". Una giornata
organizzata dall'associazione Cicloamici, da Legambiente e dal WWF, con la
collaborazione della Cooperativa Thalassia, per promuovere l'uso di questo
unico percorso ciclabile della nostra città ed anche per documentarne lo
stato di abbandono e sollecitare che gli interventi di ripristino
programmati siano effettuati al più presto.
Sia
chiaro, sappiamo bene che il ripristino di questo percorso è un piccolo
problema rispetto a quelli che la nostra città, soprattutto in questo
momento, sta attraversando, ma spesso sono proprio le piccole
trasformazioni che conducono a grandi cambiamenti.
Oggi
più che mai si parla della necessità di un diverso sviluppo della
città; il no al rigassificatore e questa nuova e bella definizione di
Brindisi "città d'acqua", sono segni inequivocabili di
desiderio di cambiamento, ma da dove si comincia?Noi, nel nostro piccolo,
abbiamo qualche proposta e queste derivano dal nostro modo di guardare il
territorio proprio percorrendolo in bicicletta.
Il
percorso della civiltà rupestre conduce ad una delle più belle risorse
del nostro territorio e ci conduce alla riserva seguendo il canale reale
in un vero susseguirsi di doni della natura. Peccato che allo stato
attuale questo spettacolo risulti davvero offeso da discariche e steccati
divelti e da sterpaglia e rovi che hanno reso l'escursione più simile ad
un safari che ad una pedalata. Ne siamo usciti brucianti di graffi e di
rabbia per la mancanza di rispetto dell'uomo verso la natura.
Chi
volesse vedere questo spettacolo, legga per bene questo dossier e visiti i
link collegati, vi troverà un'ampia documentazione fotografica dello
stato attuale della pista.Ma passiamo alle proposte. Ripristinare il
percorso e mantenerlo "in forma". In fondo questa pista "è
giovane", ma è già moribonda perché mai curata La pista é fine a
se stessa in quanto manca il raccordo con Brindisi, Mesagne, San Vito e
Torre Guaceto. Non è difficile creare tale raccordo inserendo in un
percorso cicloturistico le tante strade usate quasi esclusivamente dai
contadini del posto: basta una opportuna segnaletica. Inserire il percorso
in una mappa delle piste ciclabili Piccole cose che possono cominciare a
trasformare le abitudini sedentarie dei residenti. Usare la bicicletta,
come mezzo di trasporto urbano o nel tempo libero, conduce a limitare gli
spostamenti in auto e quindi ridurre lo smog ed il consumo di petrolio.
L'uso della bicicletta comporta dunque un processo induttivo di
decostruzione del bisogno di energia "cattiva" e di costruzione
di un modo di vivere sempre più ecocompatibile. Piccole cose che possono
attirare quella fetta di turisti sempre più numerosa, ma anche esigente
di percorrere un territorio rispettoso della natura e non
"ornato" di discariche come spesso accade qui da noi. Ma perché
ci sono persone che pensano di poter usare il proprio ambiente come
discarica? E perché manca un intervento di pulizia?Ma questa è un'altra
storia…
Un
poco di Storia
Appena
finita, nell'anno 2000, era l'orgoglio dei cicloamatori salentini: una
bellissima e attrezzata pista ciclabile che, costeggiando il canale reale
sulla riva Sud, porta a scoprire i tesori della civiltà rupestre
basiliana e infine conduce all'oasi naturalistica di Torre Guaceto.
La
pista realizzata dal comune di San Vito e quello di Brindisi e dalla
Regione Puglia con 1,6 miliardi di finanziamento della Comunità Europea
è lunga più di 8Km. Risolve brillantemente i problemi della sicurezza
degli escursionisti permettendo di attraversare la strada proviniciale
Brindisi-San Vito e la ferrovia mediante dei pittoreschi sottopassaggi
realizzati in corrispondenza dei ponti sotto i quali il canale reale
attraversa le due grosse arterie di comunicazione .
Un
ambizioso progetto intendeva collegare fisicamente e idealmente le Cripte
di San Biagio e San Giovanni al canale reale e alla lama dentro cui scorre
per spiegare perchè si sia sviluppato fin dall'Alto Medio Evo un
insediamento rupestre ed una fiorente comunità di monaci basiliani.
Dopo
due anni di denunce e proposte delle associazioni ambientaliste, il
comune di Brindisi con delibera 119 del 21/02/05 ha stanziato
100.000 euro per il recupero della pista ciclabile della civiltà
rupestre.
I
cicloamici stanno cercando di incontrare amministratori e tecnici
del Comune di Brindisi per segnalare alcune idee e proposte per la
valorizzazione e il recupero completo dell'itinerario ciclabile e
naturalistico più importante di Puglia.
La
cronaca che riportiamo in fotografia descrive una situazione di abbandono
e di oblio. I cartelli con le indicazioni vengono
distrutti, le staccionate distrutte per razziare il legname, i cestini dei
rifiuti smontati e portati a casa.
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Comunicato
stampa 2005
Salviamo
il "Percorso della Civiltà Rupestre"
Le
associazioni ecologiste di Brindisi unite per difendere e
valorizzare uno dei più bei percorsi storico-naturalistici della
Provincia
Domenica
24
luglio
tanti cicloamatori ed ecologisti (Legambiente,
WWF, Cicloamici,
Consorzio
di Gestione di Torre Guaceto, cooperativa “Thalassia”
) si ritroveranno insieme per
una manifestazione ad un tempo di svago e di impegno. Scopo della
manifestazione è infatti quello di far conoscere l'affascinante
"Percorso della Civiltà Rupestre" ed insieme denunciarne
lo stato di degrado e abbandono.
Il
"Percorso della Civiltà rupestre" terminato nell'anno
2000, era l'orgoglio di cicloamatori ed ecologisti brindisini: una
bella e attrezzata pista ciclabile che, costeggiando il canale reale
sulla riva Sud, porta a scoprire i tesori della civiltà rupestre
brasiliana (Cripta di San Giovanni e San Biagio) e infine conduce
all'oasi naturalistica di Torre Guaceto. La pista fu realizzata dal
comune di San Vito e quello di Brindisi e dalla Regione Puglia con
1,6 miliardi di finanziamento della Comunità Europea è lunga più
di 8Km. Risolve brillantemente i problemi della sicurezza degli
escursionisti permettendo di attraversare la strada proviniciale
Brindisi-San Vito e la ferrovia mediante pittoreschi sottopassaggi
realizzati in corrispondenza dei ponti sotto i quali il canale reale
attraversa le due grosse arterie di comunicazione .
Il
nome di "Percorso della Civiltà rupestre" spiega che il
percorso storico-naturalistico intende collegare fisicamente e
idealmente le Cripte di San Biagio e San Giovanni, tesori dell'arte
bizantina in Puglia, al canale reale e alla lama dentro cui scorre e
così far comprendere come si sia sviluppato fin dall'Alto Medio Evo
un insediamento rupestre ed una fiorente comunità di monaci
basiliani.
A
5 anni dalla sua costruzione gli ecologisti denunciano una
situazione di abbandono e di oblio: il percorso non è ben segnalato
e pochi lo conoscono, e ancor più grave, nessuno si è preoccupato
della manutenzione e della custodia. I cartelli con le indicazioni
sono in gran parte distrutti, le staccionate in gran parte scomparse
ad opera di razziatori di legname o cancellate dal fuoco insieme
alle erbe infestanti, i cestini dei rifiuti smontati e portati a
casa.
Durante
la manifestazione organizzata il 1° agosto 2004 fu prodotto un
reportage fotografico a documentare lo stato di degrado, la
situazione attuale è ancora peggiore.
Finalmente
nel febbraio 2005, il comune di Brindisi ha meritoriamente stanziato
(delibera 119 del 21/02/05) 100.000 euro per il suo recupero e la
sua manutenzione. Ma i lavori a 6 mesi dalla delibera non sono
ancora iniziati.
Gli
ecologisti chiedono a gran voce che:
-
inizino subito i lavori di recupero prima che la pista scompaia del
tutto coperta dalla vegetazione, dilavata dalle piogge o ancor
peggio macinata dagli aratri dei trattori.
-
la pista sia segnalata e valorizzata: se provate a cercarla oggi non
la trovereste ...
-
la pista sia collegata alla città di Brindisi attraverso un
circuito segnalato e attrezzato di strade secondarie affinché
assolvi l'importante compito di collegamento tra Brindisi e le altre
città (san Vito, Mesagne) e la riserva naturale di Torre Guaceto
-
la pista sia prolungata per innestarsi nella riserva Naturale di
Torre Guaceto, infatti una delle cause del suo scarso utilizzo è il
suo essere completamente isolata e separata da altri circuiti
(riserva naturale, piste ciclabili di Brindisi).
-
le cose si facciano per bene affinché i pubblici denari spesi
risultino un investimento e non uno spreco.
Appuntamento
a Brindisi alle 8 nel piazzale della stazione (oppure a Mesagne alla
stessa ora in Piazza Orsini) muniti di borracce, cappellini, e
naturalmente biciclette (da Mesagne raduno alle 8 da Piazza Orsini).
Lungo il percorso i cicloturisti incontreranno belle masserie (Casignano,
Cafaro, Iannuzzo) e visiteranno la cripta di San Biagio totalmente
ricoperta al suo interno da un ciclo pittorico del XIII secolo.
Giunti
a Torre Guaceto anguria a volontà, tuffi e colazione a sacco. Il
ritorno nel pomeriggio quando il sole si farà più clemente.
Contributo
per costi di assicurazione e organizzazione 2 euro.
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Le
nostre proposte
per salvare,
tutelare e valorizzare il Percorso della Civiltà rupestre
1°
: immediatamente realizzare un intervento straordinario di pulizia e
manutenzione per bloccare il veloce disfacimento del percorso dovuto
ad atti di vandalismo, inquinamento e alla crescita di rigogliosa
vegetazione infestante. L'intervento deve comprendere: rimozione
della vegetazione infestante, recupero del fondo ciclabile con
apporto di stabilizzato e/o cemento nei tratti più critici.
2°
: programmare una serie di attività di manutenzione ordinaria, di
controllo e tutela. Individuare compiti e responsabilità da
ripartire tra Enti Pubblici, Organizzazioni Onlus ed Enti cornsozili
di gestione.
3°
: realizzare e segnalare un itinerario che metta in comunicazione il
percorso della civiltà rupestre con la riserva naturale di Torre
Guaceto. Il percorso rappresenta al pari della riserva naturale, un
immenso patrimonio naturalistico e culturale da tutelare. L'area
umida di Torre Guaceto è indissolubilmente legata al Canale Reale
che la rifornisce di acque dolci e dunque il Canale Reale
rappresenta idealmente un'unica entità con l'area di Torre Guaceto.
4°
: realizzare e segnalare percorsi cicloturistici per mettere in
comunicazione la pista con le città di Brindisi, Mesagne, San Vito
e Carovigno. Riteniamo sia indispensabile che il percorso della
civiltà rupestre si inserisca in più ampi e organici percorsi
cicloturistici facilmente identificabili, raggiungibilie e
percorribili dai cicloturisti della Provincia di Brindisi e dai
potenziali cicloturisti italiani e stranieri che potranno essere
attratti dalla bellezze del nostro territorio.
5°
: inserire il percorso della civiltà rupestre in un più vasto
e articolato programma per la individuazione e valorizzazione dei
beni ambientali e delle Vie Verdi della provincia di Brindisi.
La
provincia di Brindisi vive un'emergenza ambientale drammatica. Le
Megacentrali e gli insediamente petrolchimici si collocano in un
generale stato di abbandono e degrado delle principali risorse
naturali. La tutela e la valorizzazione del territorio provinciale
sono condizioni preliminari all'avvio di un nuovo sviluppo economico
basati sul turismo, l'agricoltura e le nuove tecnologie. La tutela e
la valorizzazione del territorio sono legati alla crescita civile e
culturale dei cittadini in maniera indissolubile. Nessun
significativo avanzamento civile è pensabile in assenza di una
radicale riconsiderazione dei rapporti tra uomo e ambiente.
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Il
Canale Reale e l'idrografia salentina
Il
percorso della civiltà rupestre si svolge per circa 8Km costeggiando la riva Sud del canale reale. Proprio in
corrispondenza
dell'ultimo tratto verso Ovest del percorso ciclabile il Canare Reale, che
proviene da Villa Castelli comincia a scorrere in una depressione del
terreno, ossia una lama. Lungo questa lama gli uomini da tempi
immemorabili hanno trovato riparo e acqua. A partire dall'Alto Medioevo
questa lama è divenuta un insediamento rupestre. Comunità di Monaci
Basiliani provenienti dall'Est vivevano in mesta armonia con le famiglie
contadine che occupavano e scavavano grotte lungo il Canale.
Geologicamente,
il salento, poggia su una base costituita da banchi di roccia calcarea,
ricoperta da sedimenti marini costituiti da tufi arenaceo-calcarei e da
sabbie o tufi incoerenti dai quali hanno avuto origine i terreni agrari
classificati nelle tipologie delle "terre rosse".
Pur
caratterizzata dai fenomeni carsici - le acque meteoriche infatti si
infiltrano nel terreno in profondità, formando dei veri e propri corsi
d'acqua e depositi sotterranei che escludono l'idrografia superficiale, la
"pianura di Brindisi" è attraversata da corsi d'acqua (canali)
a regime stagionale e di portata minima.
Il principale di questi corsi
d'acqua è il Canale Reale; altri corsi più brevi, attraversano la
pianura da sud-ovest a nord-est adducendo le loro acque in Adriatico.Nel
suo percorso sinuoso si può dividere il Canale Reale in due tratti: Il
primo dalle sorgenti fino all’incrocio con la via per Villa Castelli è
alimentato con acque dolci e pulite; il secondo tratto diventa ricettacolo
di scarichi di ogni tipo anche nei territori degli altri comuni che
attraversa prima di sfociare nell’Adriatico nei pressi di Torre Guaceto.
Il Canale Reale, fu un corso fluviale, probabilmente l’antico fiume
"Pactius o Ausonius", menzionato da Plinio il Vecchio nella sua
"Naturalis Historia".
Le
cripte rupestri
Gli
insediamenti rupestri rappresentano una straordinaria ed affascinante
testimonianza di storia: case-grotte, chiese-grotte, officine-grotte sono parte
fondamentale della storia civile, religiosa ed artistica di questa terra.
Per numero e concentrazione, hanno una particolare importanza nel quadro
dell’ habitat rupestre gli insediamenti dell’ arco ionico tarantino:
la gravine di Mottola (Petruscio), Massafra (S.Marco), Castellaneta,
Laterza e Ginosa, coniugano infatti insospettabili concentrazioni di
bellezze naturali e di testimonianze di vita organizzata.
Per il turista
ed il viaggiatore, questi strani anfratti dove la vita quotidiana ha
lasciato più di un segno possono apparire come entità senza tempo; in
realtà appartengono a quei tempi dello spirito e della storia che rendono
la civiltà mediterranea unica nel suo genere, tanto unica da aver fatto
dei sassi di Matera un pezzetto di patrimonio dell’ umanità.
Nella
provincia di Brindisi le lame di Fasano sono indubbiamente la
testimonianza più spettacolare .
La
Cripta di San Biagio
Affrescata
intorno al 1200, il San Nicola effigiato sulla parete a destra dell’
ingresso è l’ unico santo accompagnato da un’ epigrafe di
riconoscimento bilingue (in greco ed in latino), mentre sulla parete
opposta all’ ingresso stesso compare l’ immagine del viaggio dei Magi.
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Fotocronaca
e testimonianza fotografica a
cura di Otello Tollemeto
N.B.
tutte le immagini si ingrandiscono con un click
Il
modo migliore per fare intendere il degrado del nostro territorio è
quello di dare testimonianza diretta attraverso le foto e poi mettere
tutto su Internet. Poi ci pensa GOOGLE a dare risonanza e a far
conoscere al mondo intero le denunce dei cicloamici. Quest'anno il
ciclocaporedattore e la sua Nikon erano in misisione del Parco Nazionale
del Gargano ma il reportage sul Percorso della Civiltà Rupestre si è
fatto lo stesso. Ma oramai c'è comunque qualche cicloecologista pronto a
testimoniare fotograficamente gli scempi ambientali commesse nelle nostre
campagne.
Vi
è oramai un feeling speciale tra il nostro sito e il principale motore di
ricerca di Internet: Google. Non sappiamo come ma Google riesce a
segnalare dopo pochi giorni (a volte ne bastano 2) le nuove cronache dei
Cicloamici. Dal ciclogiornale le foto passano sulla Gazzetta, sul
quotidiano. Vengono raccolte da ricercatori e studenti universitari.
Nessuno
può più nascondersi dicendo: non lo sapevo.
Foto:
In molti tratti il percorso è diventato una vera e propria discarica abusiva. Così come tanti
altre strade di viabilità secondaria la pista è la testimonianza della
inciviltà e del degrado ambientale che imperversano nel salento.
Foto: Davvero
non riusciamo a capire e giustificare quegli scellerati che mettono in
macchina ogni sorta di fetenzia per venirla a catapultare nelle
campagne.
Foto:
Lungo la pista la gente viene a "conferire" di tutto.
Nella foto Mimmo il prode posa nella piazzola di sosta nei pressi
della complanare. Accanto al prode una cucina usata e abbandonata. |
Foto: Il difficile accesso al
sottopasso che consente di attraversare in sicurezza la SS7 Brindisi-San
Vito.
Pensiamo che la pista sia stata pensata e progettata con cura e
intelligenza. Per evitare di far attraversare la
SS7 Brindisi San Vito è stato realizzato un
passaturo in cemento che conduce i ciclisti sotto la strada
approfittando del ponte realizzato per il Canale Reale. Apposite
staccionate in legno dovevano mettere in sicurezza i viandanti. Al
momento attuale molte di queste staccionate sono state derubate e la
vegetazione ricopre minacciosa grossa parte del sentiero. Per il
ripristino della sicurezza e della viabilità si rende necessario un
intervento di recupero straordinario.
Foto:
Tre colonne delimitano e proteggonoe indicano il Percorso della
Civiltà rupestre in corrispondenza degli attraversamenti delle
altre strade secondarie. Molte di queste colonne sono state divelte
dai contadini quando questi hanno avuto il "bisogno" di
utilizzare la pista per accedere ai propri campi con grossi mezzi.
La colonna centrale è stata la prima a cadere. Va detto tuttavia
che alcuni tratti della pista utilizzati dai contadini sono meglio
conservati e manutenuti (dai contadini stessi) rispetto a quei
tratti dove per mancanza di passaggio le erbe infestanti hanno preso
il sopravvento.. |
Foto: Imbocco del sottopasso che consente di oltrepassare il doppio binario
della linea Bari-Brindisi. Questo passaggio, a differenza dell'anno
2004 risulta impervio e totalmente infestato. Molti pali di legno
sono rubati o bruciati.
Foto:
Area di sosta attrezzata sotto una enorme quercia. I cicloecologisti
trovano un attimo di ombra e refrigerio.
Foto:
L'arrivo dei cicloavventurieri
alla Cripta di San Biagio. Nuovo momento di sosta e visita della cripta
stupendamente affrescata e istoriata.
Foto: La pista ha
inizio in maniera molto irrazionale e senza un'adeguata segnaletica sulla
complanare interna della Supertstrada Bari Brindisi, un chilometro a
Nord del ponte per Apani.
Foto: Meritato rinfresco
all'arrivo a Torre Guaceto. Freschissime e dolcissime angurie insieme a
bevande per tutti i gusti attendevano gli eroici cicloecologisti che anche
quest'anno e fino a quando sarà necessario continueranno ad organizzare
l'evento di denuncia.
Scheda
percorso
Evento
cicloecologico organizzato oramai annualmente da:
Legambiente
Brindisi, WWF, Cicloamici Mesagne, Ruotalibera Bari, Consorzio di
Gestione di Torre Guaceto,con la collaborazione della cooperativa
“Thalassia"
Raduno
Brindisi: Domenica 1 agosto ore 8.00 alla Stazione ferroviaria
di Brindisi
da Mesagne ore 8: piazza Orsini del Balzo
Partenza: ore
8.30
Ritorno:
partenza da Torre Guaceto alle ore 16.30 e arrivo a Brindisi alle
ore 18.00.
Descrizione
dell’itinerario
Per
10 km., difficoltà nessuna! Percorreremo una bella e tranquilla
strada che unisce Brindisi alla provinciale Mesagne-San Vito scalo.
Durante questo primo tratto potremo ammirare il portale
del 1200 della masseria Casignano, quindi inizieremo il
percorso delle civiltà rupestri. Questa è una pista ciclabile
costruita e abbandonata(sigh!) a se stessa, agevolmente percorribile
per due km. e poi sempre più immersa nella natura stessa, nel senso
che la pista va “cercata” attraverso la splendida vegetazione
del luogo, dalla quale è stata invasa. Qui potremo incontrare di
tutto, carcasse di ogni tipo di elettrodomestico e di auto (ormai
storica la foto di Otello immortalato in intima armonia con una
carcassa d’auto e che, per chi volesse guardarla, si trova sulla
home page dei cicloamici). Documenteremo il percorso con foto e
filmato, per conservare memoria di questa giornata, ma soprattutto
per conservare testimonianza di come si può ridurre un tratto così
suggestivo del nostro territorio. Per i meno avventurosi, ammesso
che ce ne siano, abbiamo previsto un percorso alternativo tranquillo
e rilassante.
Ed
ecco che siamo giunti alla cripta di S. Biagio, con sullo sfondo un
vero e proprio villaggio rupestre. Sosta terapeutica di mezz’ora
per visitare la grotta, mangiare un frutto e.. di rompere la privacy
delle rane che vivono da gran pascià nel Canale Reale. Riprendiamo
il cammino della pista che costeggia il Canale Reale, ancora
sterrato, ancora qualche difficoltà.
Ore
12.00, tranne imprevisti, arrivo a Torre Guaceto. Terza e lunga
sosta terapeutica. Possiamo mangiare anguria, fare il bagno,
condividere il cibo che uscirà dai nostri zaini, dormire, visitare
l’oasi, fare quello
che vogliamo.
Ore
17.00 rientro a
Brindisi. Tranquillo e “asfaltato”. L’unico tratto durante il
quale dobbiamo fare attenzione è quello di litoranea che abbiamo
voluto comunque inserire nel percorso nonostante non sia
consigliabile in questo periodo, perché molto trafficato. Qui,
rigorosamente in fila indiana.
Ore
18.30 sosta alla Capannina o al bar Betty per un meritato gelato, o
una fritta e una birra da Romanelli. Saluti
e baci e arrivederci al prossimo anno.
Distanza:
55Km
circa .
Difficoltà:
media.
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