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Foto:
la più bella e moderna reincarnazione del Don Chisciotte che combatte
contro i mulini a vento: l'ardimentosa presidentessa dei cicloamici con il
suo destriero/bicicletta, si prepara ad affrontare le pale eoliche. Il
presidente è a capo di una spedizione di cicloamici tecnicamente molto
preparata notare: caschetti, bisacce, pantaloncini imbottiti,
abbigliamento tecnico .... .
Il diario di
Tonia |
14/08
Tonia tra i russatori
Carissimo
Antonio,
ti
scrivo che sono le 2 e venti di notte, sono tra due russatori che
non lasciano tregua e per il momento non si riesce a dormire, quindi
approfitto della postazione internet di questo rifugio che per
fortuna ci hanno lasciato a disposizione.
Ieri
abbiamo fatto la nostra quarta giornata di pedalata, la piu` lunga
fino ad ora, circa
80 km
, siamo arrivati a Burgos dove, dopo aver percorso la citta` da una
periferia all'altra, siamo riusciti per un pelo a trovare posto
nell'albergo del pellegrino che si trova in mezzo ad un bel parco, 3
euro a notte e 1 euro per mettere la bicicletta nel
"garage"; dormiamo in uno stanzone dove ci sono
all'incirca una quindicina di letti a castello. Ieri e´ stata una
bella pedalata, siamo partiti da Santo Domingo della Calaza (quota
circa
600 m
) e abbiamo percorso vari saliscendi, che qui di salite e discese
e`pieno in abbondanza per la gioia delle nostre gambe, dopo un
pranzo veloce in uno dei tanti paesini che abbiamo incontrato, ci
siamo "spazzolati" una salita lenta e inesorabile di circa
3 km
per raggiungere quota
1150 m
e ritrovarci su uno sterrato colorato ai due lati dalle eriche e in
mezzo a pini e querce. Molte discese rilassanti e belle e uno degli
ultimi tratti fatti portandoci la bici a mano, per via del terreno
molto sconnesso (con foratura annessa alla bici di Mimmo), ci hanno
portato fino a Burgos, la citta` piu`grande incontrata fino ad ora e
di cui domani speriamo di visitare la bella cattedrale.
Caro
Antonio che dirti della esperienza fatta fino ad ora, e` bello
incontrare pedoni e ciclisti di tantissime nazionalita` (addirittura
dall'Australia e dall'Oregon) che fanno il tuo stesso percorso in
tempi e modi vari, chi da solo chi in gruppetti come noi e ciascuno
con la propria andatura. E` un continuo misurarsi con i propri
limiti e con le proprie forze: a momenti di sconforto a causa delle
lunghe salite fatte portandosi le biciclette a mano su delle
mulattiere sconnessissime o a causa del vento che per il 90% del
tragitto ci ha soffiato contro, seguono le soddisfazioni di riuscire
in cose che assolutamente non immaginavi di poter fare. Adesso ti
lascio prima di iniziare a delirare che il sonno ricomincia farsi
sentire, spero di poter dormire. Saluta tutti i cicloamici e digli
che abbiamo una presidente tostissima. Grazie per l'interessamento
per il Giro della Pace, spero che non hai avuto problemi.
Ciao,
Tonia
Foto:
foratura annessa alla bici di Mimmo |
15/08
Tonia e i guanti da pagliaccio
Caro
Antonio, siamo in pausa pranzo (bocadillos y tortillas) a Sahagun,
questa sera se non ci sono imprevisti dovremo fermarci poco prima
della citta` di Leon.
Ieri il percorso e`stato pane per i nostri
denti, su sterrato e asfalto, abbiamo percorso quasi 90 km e ci
siamo fermati a dormire in un paesino presso le suore, i pellegrini
eravamo solo noi e avevamo a disposizione 3 stanzoni grandi, abbiamo
chiesto alla suora di adibirne una a eventuali concertisti dal ronfo
perpetuo e penetrante. Il paesaggio di ieri e`stato piu`monotono di
quello incontrato dalla Navarra alla Rioja, ma altrettanto
affascinante, grano a fino all'orizzonte e pochi alberi, soprattutto
poca ombra, per fortuna abbiamo incontrato molti paesini dove far
rifornimento di acqua. Giovanni, che ti sta sostituendo
egregiamente, ieri ci ha fatto una bella tirata di orecchie
perche`ce la stiamo prendendo con comodo (da bravi cicloamici non ci
smentiamo) e oggi stiamo andando di buona lena, speriamo di non
avere imprevisti.
Ola`
(come dicono da queste parti) a tutti anche da parte di Mimmo.
Sctativi bbueni.
P.S.
ho capito a cosa servono i guanti da pagliaccio che oggi sto
rimpiangendo e vi do un consiglio, se avete intenzione di fare
lunghe gite in bicicletta non usate le "mutande" o state
attenti agli elastici, si soffre ...o come si soffre. |
16/08
Tonia rischia l'abbattimanto
Caro
Antonio, sono contenta che la stanchezza non si percepisca ma c'è.
Oggi me la sono vista malino con una sensazione di malessere che mi
sono trascinata con alti e bassi fino all'arrivo a Astorga,
citta´in cui ci siamo fermati per cenare e dormire (3 euro per la
cronaca). Il resto della truppa mi ha molto coccolata e sono
riuscita anch'io ad arrivare fino qui. Questa mattina siamo stati a
Leon, bella citta´e bellissima cattedrale gotica con i tutti i
vetri colorati; per il resto il paesaggio non e`stato bello come in
altri giorni e devo dire che il solito vento contrario non me l'ha
fatto godere granchè. Non mi dispiace che metti le mail sul sito ma
quando lo aggiorni??? Giovanni stasera ti ha mandato un po' di foto.
Un abbraccio a tutti. Ola`. |
Vacanza
da pazzi
Tornata
a casa, ancora incredula, circondata dalle amorevoli cure dei
genitori (che gli spezzeranno le gambe se la vedranno risalire un
dì in bicicletta), Tonia medita sull'avventura
Sono
vari i pensieri dopo questa vacanza da pazzi, diciamolo. Ora che la
mente è più rilassata forse riesco a scriverli in maniera non
delirante uno appresso all’altro.
Che
dire, per quanto mi riguarda non è stato il viaggio da cui si
ritorna dicendo ooooh bello, bellissimo, è stata sicuramente
un’esperienza positiva e molto varia. Mi è rimasta l’amarezza
di essermi saltata due tappe per via delle mie gambe, che hanno
deciso di prendersi un sano riposo, ma ho la soddisfazione di aver
pedalato per oltre
600 km
per 9 giorni riuscendo a fare percorsi e salite che non avrei mai
immaginato di fare.
Foto:
Per dovere di cronaca riportiamo questa foto che ritrae i
ciclopellegrini appiedati da una tremenda e sterrata salita.
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A
proposito di Santiago
...
Santiago
è una bella cittadina ed il Santuario è bello e imponente, ma è
stata una piccola delusione. A parte
la suggestiva Messa
delle 12 per la benedizione dei pellegrini, non si avverte quell’aria
vagamente mistica che ti fa sentire sospeso tra cielo e terra. Già
dalle ultime tappe del cammino svanisce la simpatia e la curiosità
con cui ti guardano, ti salutano e ti ospitano gli abitanti, una
volta giunti a Santiago poi si diventa degli anonimi turisti a cui
spillare un po’ di euro, ciò che rimane di bello e la complicità
e la facile intesa con gli altri pellegrini.
Peraltro
la delusione legata a Santiago è anche dovuta a fastidiosi
problemucci, assenti in altri posti quali trovare il pienone presso
gli Albergue del pellegrino ed avere grosse difficoltà a cercare un
letto per dormire, c’è da aggiungere che abbiamo visto anche
mandar via pellegrini arrivati al principale degli Albergue perché
era full, completo e vedere allo stesso tempo, nello stesso albergue
letti vuoti, mah....... Ladruncoli si infiltravano nell’Albergue
per rubare cellulari, marsupi etc. In più c’è lo strano mistero
della sparizione delle biciclette di Giovanni e Anna Rita ritrovate
chiuse in uno stanzino dell’Albergue. Chi le aveva sequestrate
(probabilmente lo stesso tipo che mandava via i pellegrini con il
pretesto del tutto completo) forse sperava che dovendo partire
prestissimo la mattina successiva ce ne andassimo senza avere il
tempo di reclamare le biciclette.
Santiago è solo l’arrivo, la meta è il cammino stesso.
Insomma,
arrivando a Santiago ho capito che, come nel Sabato del Villaggio,
la meta del Cammino è il Cammino stesso, la varietà del paesaggio,
il continuo alternarsi di colori, di sole e pioggia, di salite e
discese, il passare su strade percorse, centinaia di anni fa come
ora, da migliaia di piedi e ruote, di storie, motivazioni, pensieri,
desideri ... il ripetersi continuo ma, sempre in un
posto diverso e circondati da persone nuove, dei frettolosi rituali
(la fretta va interpretata considerando che sempre cicloamici
siamo): sveglia, vestirsi, montaggio bagagli, colazione, partenza;
arrivo, smontaggio bagagli, doccia, cena e nanna ...la
contraddizione di ritrovarsi per lunghe ore di pedalata in silenzio
con se stessi e allo stesso tempo di condividere in ogni istante,
per giorni e giorni, con i tuoi compagni di viaggio e con decine di
altri pellegrini, il bagno, la doccia, la camerata, la soddisfazione
di fine pedalata, ma anche la stanchezza e il nervosismo.
Riprendendo
ciò che ti avevo scritto nella mia prima e-mail è stato un mettere
alla prova le proprie forze e i propri limiti, e questo è sempre
inevitabilmente positivo.
|
Il
posto più bello del mondo
Molti
pellegrini vanno in giro perché sono in cerca di qualcosa scoprendo
alla fine del loro vagare che ciò che cercano è nel posto più
bello e caloroso del mondo: a casa propria. Così, con
Mesagne, casa
mia, il mio letto morbido e pulito, la pasta e l’acqua
effervescente naturale in testa, ho intrapreso il viaggio di ritorno
dopo due giorni di agonia a Santiago perché tutti gli autobus erano
prenotati e sui treni del sabato e della domenica non era possibile
caricare le biciclette.
Finalmente
lunedì 23 abbiamo lasciato Santiago riattraversando la Spagna con
dei treni regionali su cui vale la pena di spendere una parolina.
Sono treni più economici di quelli italiani e vi abbiamo potuto
caricare le biciclette senza avere tante noie come avviene qui in
Italia: non era necessario preavvisare come spesso richiedono qui da
noi; su alcuni treni eravamo circa una decina di persone in
bicicletta e ci hanno fatto salire senza problemi, qui in Italia
dopo il terzo quarto ciclista i controllori entrano in profondissima
crisi e sarebbero capaci di far rimanere i ciclisti per terra; sui
treni che non avevano un vano apposito in cui parcheggiare le
biciclette, ci hanno consentito di salire in uno scompartimento
definito in cui abbiamo potuto infilare le biciclette tra i sedili.
Gli spagnoli ci stanno superando in tante cose.
|
Lo
rifarei?
Domani
certo non ripartirei, la prossima estate con meno incoscienza e con
un minimo di preparazione fisica e medica in più direi di si .... a
meno che QUALCUNO non mi spezza le gambe prima. A parte gli scherzi
chi avesse voglia di fare la stessa pazzia non sottovaluti il
percorso e gli aspetti medici. Nei centri medici a cui mi sono
rivolta durante il cammino, mi sono sembrati bravi ad accogliere i
pellegrini con le vesciche ai piedi ma un po’ superficiali per i
problemi insoliti e particolari come quello che ho avuto io, per
fortuna i consigli della mia super-dottoressa, dopo una diagnosi
fatta via telefono, mi hanno fatto ritornare in Italia con le gambe
delle dimensioni originarie (un po’ più snelle per la verità) e
mi hanno consentito di evitare conseguenze più spiacevoli.
Olà,
Tonia |
|
|
Cos'è |
El
Real Camino de Santiago de
Compostela" è un pellegrinaggio fino alla tomba dell'apostolo San
Giacomo (San Tiago in spagnolo) che secondo la tradizione si trova a
Santiago de Compostela nella cattedrale. Esistono vari percorsi, a seconda
del punto che si sceglie come partenza. I nostri cicloamici hanno scelto
quello più classico, St.Jean Pied du Port, sui Pirenei, e da lì
percorreranno 800 km circa pedalando fino alla Galizia .
Per
quanto apparentemente lontano nello spazio e nel tempo, questo cammino di
pellegrinaggio ha profondamente influenzato l'immaginario collettivo delle
genti d'europa. Il famoso detto "ho le gambe che fanno Giacomo
Giacomo" deriva proprio dall'evocare lo stato di sfinimento che il
pellegrino provava al ritorno da un viaggio a piedi così sfiancante.
I
dispacci |
In
tempo reale il ciclogiornale ha pubblicato gli SMS giunti al
ciclocaporedattore dai valorosi pellegrini
Giorno |
Ora |
Mittente |
Messaggio |
09/08 |
22:12 |
Juan |
Con
la benedizione del priore di Roncisvalle lo spirito è pronto.
Domattina vediamo come vanno le gambe. Saluti Giovanni |
09/08 |
22:15 |
ciclocaporedattore
invia un saluto augurante |
Che la forza
motrice di tutti i cicloamici sia con voi! E che i santi protettori
dei ciclisti di tutte le religioni e mondi vi assistano! |
10/08 |
15:27 |
Mimmo
il prode |
Professò!!
abbiamo percorso una pista ciclabile da sogno! A Pamplona collega
la città con 3 4 paesi vicini attrezzatissimi! Li spagnoli so
megghiu di nui! ciaoatutt |
10/08 |
20:46 |
Juan |
Abbiamo
fatto 78Km tante salite ma pure tante discese il morale della truppa
è buono e le bici hanno retto. Saluti Giovanni |
11/08 |
20:52 |
Juan |
Anche
la seconda tappa è andata. 69Km di salite lunghe e faticose
alternate con discese mozzafiato, velocità max 65Km/h. La
stanchezza comincia a sentirsi. Saluti Giovanni |
12/08 |
21:26 |
Juan |
Oggi
62Km sofferti. E' stato duro andare in salita su sterrato con forte
vento contrario e laterale. La presidente è stata l'unica a restare
in sella sull'ultima salita con vento a raffiche. Abbbiamo lasciato
la Navarra siamo nella Rioja |
12/08 |
20:40 |
Anna
Rita |
Oggi
tanto per gradire salita sterrata con tramontana ovviamente contro a
3.8Km/h. Ohimè sorte mia |
12/08 |
20:43 |
Anna
Rita |
Tra
salite spaccagambe, vento insidioso, pellegrini pedoni/biciclettati
un augurio ai cicloamici x il primerio annieversario. Hola a
todos |
13/08 |
21:41 |
Juan |
81Km
fatti. Arrivati alle 21 con sole in faccia a Burgos Regione di
Castilla. Percorso in querceti tra 750 e 1200mt. Saluti Giovanni |
14/08 |
21:41 |
Juan |
Oggi
95Km di cui 7 nel cento di Burgos. Percorso misto con asfalto per
rigenerare le parti basse. Stiamo percorrendo la Meseta, altopiano
senza alberi molto assolato. |
15/08 |
19:54 |
Anna
Rita |
Caro
vice approfittiamo di postazione internet per dire: che stiamo a
meta' del camino oramai che lo spirito e' alto che le parti basse lo
sono un po' meno che tinimu fame (sono le due ed e' pausa pranzo) ma
soprattutto che stamos diventando delle ciclobestias in todo i
sensos. Salutodos a tutos Vado a mangiare un bocadillo. Cia'da tutti
i cicloperegrini |
15/08 |
19:54 |
Juan |
Te
ne sei andato in vacanza e non aggiorni il sito. Stiamo offesi e non
ti raccontiamo degli 82Km odierni e che mancano 250Km a Santiago. In
mezzo 2 passi da oltre 100mt Saluti Giovanni. |
16/08 |
20:40 |
Mimmo
il prode |
Antò
hai visto le foto? ti assicuro ke x quanto siano belle non rendono
la bellezza di questa terra. Spero ca ti sta damu soddisfazioni.
Ciao e saluti a tutti MIMM |
18/08 |
21:11 |
Juan |
Complimenti
per l'aggiornamento. Oggi abbiamo superato 3 passi oltre 1300mt con
pioggia vento a raffiche. Il panorama da lassù, quando te lo sudi
sembre ineguagliabile. Sabato sera saremo a Santiago. Saluti
Giovanni |
19/08 |
21:49 |
Juan |
Il
percorso in Galizia è bellissimo, specialmente in bici. Salite e
discese in boschi e vallate animate da piccolissimi villaggi e
animali a pascolare. Abbiamo attraversato corsi d'acqua e disceso
sentieri impervi. Risultato finale gran divertimento, solita fatica,
pattini freni consumati. PS
rifugio pieno, si dorme a terra |
20/08 |
19:49 |
Juan |
Siamo
a 20Km da Santiago, domani messa alle 12 nella cattedrale per la
consegna della COMPOSTELLA. Mimmo preoccupato della sua tenuta
fisica e della bici, per non autoabbattersi, ha lasciato il percorso
tra i boschi e ha preso la statale |
21/08 |
16:17 |
Anna
Rita |
abbiamo
ritirato la meritata compostela. e liberi dal peso dei nostri
peccati, domani arriviamo a finisterre a bagnarci nell'oceano. a
causa del tempo ristretto, abbandoneremo ahinoi le biciclette per
andare in autobus. |
Foto:
Santiago Capta est: 21/08/04 i cicloamici infine giungono a Santiago.
Sorridenti, contenti e anche un poco dimagriti. La meritata compostela e
con essa la remissione dei peccati è ottenuta. Tuttavia siccome non ci
metteranno molto a ricoprirsi di nuovi peccati siamo convinti che il
prossimo agosto i fantastici 4 saranno di nuova in groppa alle loro bici
alla conquista di nuove compostele........
|
.
"Santiago è solo l’arrivo, la meta
è il cammino stesso
" Tonia |
La credencial
e la Compostella |
LA
CREDENCIAL è il documento che consente di accedere agli albergue e
fruire in qualche posto di sconti (ingresso musei, menu..). Sulla
credenziale è apposto il nome del pellegrino con luogo e data di partenza
e di destinazione. Durante la peregrinazione bisogna far apporre almeno un
timbro (sello) al giorno. A
Santiago la Credencial consente di ottenere la Compostela e così pure se
proseguite fino a Finisterre l'altra Compostela un po più pagana. Molti
albergue (St. Jean, Roncisvalle..) rilasciano la credenziale ma può
essere ottenuta gratuitamente anche in Italia dal Centro Italiano di Studi
Compostellani, Via del Verzano 49 - 06123 PERUGIA - tel 075.5736381 fax
075.5854607 o a Milano presso la sig.ra Elena Manzoni di Chiosca, Corso
Garibaldi 75 tel 02 6575875. La credenziale italiana può essere anche
utilizzata per il pellegrinaggio a Roma sulla via Francigena.
.
Foto:
La conchiglia è il
simbolo dei pellegrini che muovono verso Santiago. In questo caso è
disposta in un muretto per indicare la via ai pellegrini. I
pellegrini la indossavano come segno distintivo del loro stato e pertanto vengono
dette capesante. Veniva utilizzata per bere.
|
Dove
dormono e come mangiano i ciclo pellegrini |
Lungo
il cammino vi sono numerosi e ben distribuiti posti per dormire. I più
adatti sia economicamente che per condividere l'esperienza con altri
pellegrini sono gli “albergue” che sono strutture tipo “ostello” o
“rifugio” di varia natura : parrocchiale, di associazioni, comunali,
privati ed in Galizia regionali. Per dimensione nell’albergue si possono
trovare da una decina a un centinaio di posti in letti generalmente a
castello. Il letto è fornito di materasso, non sempre di cuscino, mai di
lenzuola (quindi obbligatorio sacco a pelo o sacco/lenzuolo).
.
Foto: I cicloamici ripongono
le bici in una stanza appositamente allestita dentro l'albergue. Non
solo i pellegrini, ma anche le loro bici hanno sempre ricevuto
accoglienza. Talvolta, quando non c'era posto i nostri eroi hanno
dovuto dormire per terra. |
.
Le
attrezzature comprendono spesso un locale uso cucina (più o meno
attrezzato) e refettorio; sempre presenti i servizi igienici e le docce
con l’acqua calda (compatibilmente con quanti pellegrini hanno fatto la
doccia prima di noi e quanta acqua hanno utilizzato). Quasi sempre vi è
la possibilità di lavare a mano i panni e qualche albergue dispone ad un
costo di 2/3 € di macchine per lavare ed asciugare i panni. Non è
possibile prenotare il posto negli albergue e l'accesso è possibile solo
mostrando la credenziale. L'apertura avviene in genere dopo le 15 anche se
alcuni sono sempre aperti. Per qualche albergue occorre fare una caccia al
tesoro per trovare chi ha le chiavi. Alcuni albergue sono aperti solo in
periodo estivo e gli altri possono essere chiusi per manutenzioni
straordinarie nei periodi invernale e di inizio primavera. Localmente si
ha sempre delle indicazioni sulla agibilità. Negli albergue la precedenza
è : persone malate/sofferenti, pellegrini a piedi, pellegrini in
bicicletta, pellegrini con auto di appoggio (non sempre accettati). . La
gestione degli albergue è in genere affidata a volontari (in Galizia
sembrano però più dipendenti pubblici). Ospitalero è la persona che
accoglie e si prende cura dei pellegrini, coordina le attività nell'albergue
e ne troverete di eccezionali per disponibilità, simpatia e carica. Per
il soggiorno generalmente vi è una cassetta per le offerte e quando viene
espressamente richiesto un contributo questo è da 1,50 a 2,50 € con
punte fino a 6/7 € in qualche albergue privato. Tenuto conto che i
servizi offerti hanno dei costi e le strutture richiedono periodiche
manutenzioni, un'offerta intorno ai 2/3 € è da considerarsi “moralmente”
obbligatoria salvo qualche cosa in più dove l'ospitalero offre la
colazione o cena comunitaria.
.
Foto:
Vero pellegrino penitente: Juan colto in un attimo di mistica
meditazione. Pioggia battente, strada fetente, pendenza ascendente: roba da fare arrossire
i mistici autoflagellanti. |
.
Salvo
in caso di malattia/infortunio (tipico la tendinite) non si può sostare
più di una notte nello stesso albergue ( a Santiago si può sostare fino
a 3 notti). Quando l'abergue non ha più posto o è chiuso le alternative
economiche sono case private (casa rural) dove il costo di un letto è
intorno a 11 € o una camera in un Hostal (alberghetto tipo nostra
pensione) una doppia con bagno costa circa 25/35 € (due o tre volte in
un mese non dispiace una notte in un letto vero. Alla pagina Albergue puoi
trovare un elenco degli albergue e posti per dormire con dove possibile
numeri di telefono, e se sperimentati qualche breve descrizione.
.
Come
mangiano: In quasi tutti gli albergue c'è possibilità di cucinarsi
qualcosa da mangiare; in alcuni viene servita la colazione a pagamento o a
offerta di 1-1.50 €. In tutti i paesi sede di albergue esistono locali
in cui cenare, con menu detti del peregrino o del dia: sono menu a prezzo
fisso che comprendono un primo, un secondo con contorno, "postre"(dolcetto/
frutta) e vino abbondante; i prezzi variano tra i 6 ed 8 €. La quantità
è in genere abbondante e la qualità buona. Ogni tanto con qualche Euro
in più si può degustare anche qualche piatto tipico (cena maragata in
Astorga, il bottillo del Bierzo a El Acebo...) La
cucina offerta è abbastanza simile a quella italiana io per abitudine non
mangio pasta all'estero ma ho sentito talvolta positivi commenti . Tra i
primi in questi menù vengono offerti in alternativa: piatti di affettato,
paella, minestre (sopa) di fagioli, fagioli verdi saltati con pancetta,
brodo/zuppa ("caldo") di verdure o carne (speciale il
"caldo galiego"), insalata verde con pomodori e tonno o
formaggio. Tra i secondi: pollo arrosto, fette di maiale o manzo alla
piastra, peperoni ripieni, trota al forno, salmone alla piastra,
spezzatino di carne. Contorni di patate, fagioli verdi, insalata. Dessert
di yogurt, gelato, riso con latte, budino,cream caramel (flan), panna
cotta (natilla), frutta. Ottimo il vino, introvabile l’acqua gassata. I
pellegrini si mettono in viaggio molto presto (tra le 5 e le 9 a seconda
della stagione). A quell’ora è quasi impossibile trovare bar aperti per
fare colazione (si fa fatica anche nelle grandi città); infatti i bar
aprono verso le 10 e così pure i negozi di alimentari. Quindi è buona
norma attrezzarsi e prepararsi la colazione nella cucina dell’albergue
(io avevo un piccolo bollitore elettrico a immersione con cui fare caffe'
o cappuccino liofilizzato) , o mettere in conto di fare spesso colazione a
mattinata inoltrata. Per il pranzo di mezzogiorno in genere si provvede
con panini e frutta acquistati e consumati lungo la via (non si spende
molto). Tutti i bar sono comunque attrezzati per servire qualcosa da
mangiare. In alcuni tratti è meglio avere con se delle provviste in modo
particolare in primavera. Ogni paese è dotato di almeno una fontana: in
genere l’acqua è buona e molto fresca, tranne in alcuni tratti della
parte centrale (mesetas). .
Foto
di lato:
Ciclocaporedattore (a sinistra) in posa
con i 4 pellegrini. I lettori del ciclogiornale saranno certamente
sconvolti dal fatto che proprio il cicloguru non stia partecipando a
questa mitica impresa.
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