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Ciclopellegrinaggio 

a Santiago de Compostela

4 prodi cicloamici hanno pedalato nel Nord della Spagna sull'antico cammino di Santiago di compostela. Il loro viaggio è iniziato l'8 agosto ed è terminato il 25.

800 durissimi Km in bicicletta per ottenere il prezioso "diploma del pellegrino" e con esso la remissione dei loro peccati.

Questo reportage del ciclogiornale è dedicato all'impresa dei ciclopellegrini: Anna Rita (ciclopresidente) Tonia (cicloconsigliera), Mimmo (il prode) Giovanni (ex-uditore) !!!

 

Foto: la più bella e moderna reincarnazione del Don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento: l'ardimentosa presidentessa dei cicloamici con il suo destriero/bicicletta, si prepara ad affrontare le pale eoliche. Il presidente è a capo di una spedizione di cicloamici tecnicamente molto preparata notare: caschetti, bisacce, pantaloncini imbottiti, abbigliamento tecnico .... .

Il diario di Tonia 

14/08 Tonia tra i russatori

Carissimo Antonio,

ti scrivo che sono le 2 e venti di notte, sono tra due russatori che non lasciano tregua e per il momento non si riesce a dormire, quindi approfitto della postazione internet di questo rifugio che per fortuna ci hanno lasciato a disposizione.

Ieri abbiamo fatto la nostra quarta giornata di pedalata, la piu` lunga fino ad ora, circa 80 km , siamo arrivati a Burgos dove, dopo aver percorso la citta` da una periferia all'altra, siamo riusciti per un pelo a trovare posto nell'albergo del pellegrino che si trova in mezzo ad un bel parco, 3 euro a notte e 1 euro per mettere la bicicletta nel "garage"; dormiamo in uno stanzone dove ci sono all'incirca una quindicina di letti a castello. Ieri e´ stata una bella pedalata, siamo partiti da Santo Domingo della Calaza (quota circa 600 m ) e abbiamo percorso vari saliscendi, che qui di salite e discese e`pieno in abbondanza per la gioia delle nostre gambe, dopo un pranzo veloce in uno dei tanti paesini che abbiamo incontrato, ci siamo "spazzolati" una salita lenta e inesorabile di circa 3 km   per raggiungere quota 1150 m e ritrovarci su uno sterrato colorato ai due lati dalle eriche e in mezzo a pini e querce. Molte discese rilassanti e belle e uno degli ultimi tratti fatti portandoci la bici a mano, per via del terreno molto sconnesso (con foratura annessa alla bici di Mimmo), ci hanno portato fino a Burgos, la citta` piu`grande incontrata fino ad ora e di cui domani speriamo di visitare la bella cattedrale. 

Caro Antonio che dirti della esperienza fatta fino ad ora, e` bello incontrare pedoni e ciclisti di tantissime nazionalita` (addirittura dall'Australia e dall'Oregon) che fanno il tuo stesso percorso in tempi e modi vari, chi da solo chi in gruppetti come noi e ciascuno con la propria andatura. E` un continuo misurarsi con i propri limiti e con le proprie forze: a momenti di sconforto a causa delle lunghe salite fatte portandosi le biciclette a mano su delle mulattiere sconnessissime o a causa del vento che per il 90% del tragitto ci ha soffiato contro, seguono le soddisfazioni di riuscire in cose che assolutamente non immaginavi di poter fare. Adesso ti lascio prima di iniziare a delirare che il sonno ricomincia farsi sentire, spero di poter dormire. Saluta tutti i cicloamici e digli che abbiamo una presidente tostissima. Grazie per l'interessamento per il Giro della Pace, spero che non hai avuto problemi.

Ciao, Tonia

Foto: foratura annessa alla bici di Mimmo

15/08 Tonia e i guanti da pagliaccio

Caro Antonio, siamo in pausa pranzo (bocadillos y tortillas) a Sahagun, questa sera se non ci sono imprevisti dovremo fermarci poco prima della citta` di Leon. 

Ieri il percorso e`stato pane per i nostri denti, su sterrato e asfalto, abbiamo percorso quasi 90 km e ci siamo fermati a dormire in un paesino presso le suore, i pellegrini eravamo solo noi e avevamo a disposizione 3 stanzoni grandi, abbiamo chiesto alla suora di adibirne una a eventuali concertisti dal ronfo perpetuo e penetrante. Il paesaggio di ieri e`stato piu`monotono di quello incontrato dalla Navarra alla Rioja, ma altrettanto affascinante, grano a fino all'orizzonte e pochi alberi, soprattutto poca ombra, per fortuna abbiamo incontrato molti paesini dove far rifornimento di acqua. Giovanni, che ti sta sostituendo egregiamente, ieri ci ha fatto una bella tirata di orecchie perche`ce la stiamo prendendo con comodo (da bravi cicloamici non ci smentiamo) e oggi stiamo andando di buona lena, speriamo di non avere imprevisti. 

Ola` (come dicono da queste parti) a tutti anche da parte di Mimmo. Sctativi bbueni. 

P.S. ho capito a cosa servono i guanti da pagliaccio che oggi sto rimpiangendo e vi do un consiglio, se avete intenzione di fare lunghe gite in bicicletta non usate le "mutande" o state attenti agli elastici, si soffre ...o come si soffre.

16/08 Tonia rischia l'abbattimanto

Caro Antonio, sono contenta che la stanchezza non si percepisca ma c'è. Oggi me la sono vista malino con una sensazione di malessere che mi sono trascinata con alti e bassi fino all'arrivo a Astorga, citta´in cui ci siamo fermati per cenare e dormire (3 euro per la cronaca). Il resto della truppa mi ha molto coccolata e sono riuscita anch'io ad arrivare fino qui. Questa mattina siamo stati a Leon, bella citta´e bellissima cattedrale gotica con i tutti i vetri colorati; per il resto il paesaggio non e`stato bello come in altri giorni e devo dire che il solito vento contrario non me l'ha fatto godere granchè. Non mi dispiace che metti le mail sul sito ma quando lo aggiorni??? Giovanni stasera ti ha mandato un po' di foto. Un abbraccio a tutti. Ola`.

Vacanza da pazzi

Tornata a casa, ancora incredula, circondata dalle amorevoli cure dei genitori (che gli spezzeranno le gambe se la vedranno risalire un dì in bicicletta), Tonia medita sull'avventura

Sono vari i pensieri dopo questa vacanza da pazzi, diciamolo. Ora che la mente è più rilassata forse riesco a scriverli in maniera non delirante uno appresso all’altro.

Che dire, per quanto mi riguarda non è stato il viaggio da cui si ritorna dicendo ooooh bello, bellissimo, è stata sicuramente un’esperienza positiva e molto varia. Mi è rimasta l’amarezza di essermi saltata due tappe per via delle mie gambe, che hanno deciso di prendersi un sano riposo, ma ho la soddisfazione di aver pedalato per oltre 600 km per 9 giorni riuscendo a fare percorsi e salite che non avrei mai immaginato di fare.  

Foto: Per dovere di cronaca riportiamo questa foto che ritrae i ciclopellegrini appiedati da una tremenda e sterrata salita.

A proposito di Santiago ...

Santiago è una bella cittadina ed il Santuario è bello e imponente, ma è stata una piccola delusione. A parte la suggestiva Messa delle 12 per la benedizione dei pellegrini, non si avverte quell’aria vagamente mistica che ti fa sentire sospeso tra cielo e terra. Già dalle ultime tappe del cammino svanisce la simpatia e la curiosità con cui ti guardano, ti salutano e ti ospitano gli abitanti, una volta giunti a Santiago poi si diventa degli anonimi turisti a cui spillare un po’ di euro, ciò che rimane di bello e la complicità e la facile intesa con gli altri pellegrini.

Peraltro la delusione legata a Santiago è anche dovuta a fastidiosi problemucci, assenti in altri posti quali trovare il pienone presso gli Albergue del pellegrino ed avere grosse difficoltà a cercare un letto per dormire, c’è da aggiungere che abbiamo visto anche mandar via pellegrini arrivati al principale degli Albergue perché era full, completo e vedere allo stesso tempo, nello stesso albergue letti vuoti, mah....... Ladruncoli si infiltravano nell’Albergue per rubare cellulari, marsupi etc. In più c’è lo strano mistero della sparizione delle biciclette di Giovanni e Anna Rita ritrovate chiuse in uno stanzino dell’Albergue. Chi le aveva sequestrate (probabilmente lo stesso tipo che mandava via i pellegrini con il pretesto del tutto completo) forse sperava che dovendo partire prestissimo la mattina successiva ce ne andassimo senza avere il tempo di reclamare le biciclette.

Santiago è solo l’arrivo, la meta è il cammino stesso. 

Insomma, arrivando a Santiago ho capito che, come nel Sabato del Villaggio, la meta del Cammino è il Cammino stesso, la varietà del paesaggio, il continuo alternarsi di colori, di sole e pioggia, di salite e discese, il passare su strade percorse, centinaia di anni fa come ora, da migliaia di piedi e ruote, di storie, motivazioni, pensieri, desideri ...   il ripetersi continuo ma, sempre in un posto diverso e circondati da persone nuove, dei frettolosi rituali (la fretta va interpretata considerando che sempre cicloamici siamo): sveglia, vestirsi, montaggio bagagli, colazione, partenza; arrivo, smontaggio bagagli, doccia, cena e nanna ...la contraddizione di ritrovarsi per lunghe ore di pedalata in silenzio con se stessi e allo stesso tempo di condividere in ogni istante, per giorni e giorni, con i tuoi compagni di viaggio e con decine di altri pellegrini, il bagno, la doccia, la camerata, la soddisfazione di fine pedalata, ma anche la stanchezza e il nervosismo.

Riprendendo ciò che ti avevo scritto nella mia prima e-mail è stato un mettere alla prova le proprie forze e i propri limiti, e questo è sempre inevitabilmente positivo.

 

Il posto più bello del mondo

Molti pellegrini vanno in giro perché sono in cerca di qualcosa scoprendo alla fine del loro vagare che ciò che cercano è nel posto più bello e caloroso del mondo: a casa propria. Così, con Mesagne, casa mia, il mio letto morbido e pulito, la pasta e l’acqua effervescente naturale in testa, ho intrapreso il viaggio di ritorno dopo due giorni di agonia a Santiago perché tutti gli autobus erano prenotati e sui treni del sabato e della domenica non era possibile caricare le biciclette.

Finalmente lunedì 23 abbiamo lasciato Santiago riattraversando la Spagna con dei treni regionali su cui vale la pena di spendere una parolina. Sono treni più economici di quelli italiani e vi abbiamo potuto caricare le biciclette senza avere tante noie come avviene qui in Italia: non era necessario preavvisare come spesso richiedono qui da noi; su alcuni treni eravamo circa una decina di persone in bicicletta e ci hanno fatto salire senza problemi, qui in Italia dopo il terzo quarto ciclista i controllori entrano in profondissima crisi e sarebbero capaci di far rimanere i ciclisti per terra; sui treni che non avevano un vano apposito in cui parcheggiare le biciclette, ci hanno consentito di salire in uno scompartimento definito in cui abbiamo potuto infilare le biciclette tra i sedili. Gli spagnoli ci stanno superando in tante cose.

 

Lo rifarei? 

Domani certo non ripartirei, la prossima estate con meno incoscienza e con un minimo di preparazione fisica e medica in più direi di si .... a meno che QUALCUNO non mi spezza le gambe prima. A parte gli scherzi chi avesse voglia di fare la stessa pazzia non sottovaluti il percorso e gli aspetti medici. Nei centri medici a cui mi sono rivolta durante il cammino, mi sono sembrati bravi ad accogliere i pellegrini con le vesciche ai piedi ma un po’ superficiali per i problemi insoliti e particolari come quello che ho avuto io, per fortuna i consigli della mia super-dottoressa, dopo una diagnosi fatta via telefono, mi hanno fatto ritornare in Italia con le gambe delle dimensioni originarie (un po’ più snelle per la verità) e mi hanno consentito di evitare conseguenze più spiacevoli.  

Olà, Tonia

 

 

 

 

Cos'è 

El Real Camino de Santiago de Compostela" è un pellegrinaggio fino alla tomba dell'apostolo San Giacomo (San Tiago in spagnolo) che secondo la tradizione si trova a Santiago de Compostela nella cattedrale. Esistono vari percorsi, a seconda del punto che si sceglie come partenza. I nostri cicloamici hanno scelto quello più classico, St.Jean Pied du Port, sui Pirenei, e da lì percorreranno 800 km circa pedalando fino alla Galizia .

Per quanto apparentemente lontano nello spazio e nel tempo, questo cammino di pellegrinaggio ha profondamente influenzato l'immaginario collettivo delle genti d'europa. Il famoso detto "ho le gambe che fanno Giacomo Giacomo" deriva proprio dall'evocare lo stato di sfinimento che il pellegrino provava al ritorno da un viaggio a piedi così sfiancante.

I dispacci 

 

In tempo reale il ciclogiornale ha pubblicato gli SMS giunti al ciclocaporedattore dai valorosi pellegrini

 

Giorno

Ora

Mittente

Messaggio

09/08

22:12

Juan

Con la benedizione del priore di Roncisvalle lo spirito è pronto. Domattina vediamo come vanno le gambe. Saluti Giovanni

09/08

22:15

ciclocaporedattore invia un saluto augurante

Che la forza motrice di tutti i cicloamici sia con voi! E che i santi protettori dei ciclisti di tutte le religioni e mondi vi assistano!

10/08

15:27

Mimmo il prode

Professò!! abbiamo percorso una pista ciclabile da sogno! A Pamplona collega la città con 3 4 paesi vicini attrezzatissimi! Li spagnoli so megghiu di nui! ciaoatutt

10/08

20:46

Juan

Abbiamo fatto 78Km tante salite ma pure tante discese il morale della truppa è buono e le bici hanno retto. Saluti Giovanni

11/08

20:52

Juan

Anche la seconda tappa è andata. 69Km di salite lunghe e faticose alternate con discese mozzafiato, velocità max 65Km/h. La stanchezza comincia a sentirsi. Saluti Giovanni

12/08

21:26

Juan

Oggi 62Km sofferti. E' stato duro andare in salita su sterrato con forte vento contrario e laterale. La presidente è stata l'unica a restare in sella sull'ultima salita con vento a raffiche. Abbbiamo lasciato la Navarra siamo nella Rioja

12/08

20:40

Anna Rita

Oggi tanto per gradire salita sterrata con tramontana ovviamente contro a 3.8Km/h. Ohimè sorte mia

12/08

20:43

Anna Rita

Tra salite spaccagambe, vento insidioso, pellegrini pedoni/biciclettati un augurio ai cicloamici  x il primerio annieversario. Hola a todos

13/08

21:41

Juan

81Km fatti. Arrivati alle 21 con sole in faccia a Burgos Regione di Castilla. Percorso in querceti tra 750 e 1200mt. Saluti Giovanni

14/08

21:41

Juan

Oggi 95Km di cui 7 nel cento di Burgos. Percorso misto con asfalto per rigenerare le parti basse. Stiamo percorrendo la Meseta, altopiano senza alberi molto assolato. 

15/08

19:54

Anna Rita

Caro vice approfittiamo di postazione internet per dire: che stiamo a meta' del camino oramai che lo spirito e' alto che le parti basse lo sono un po' meno che tinimu fame (sono le due ed e' pausa pranzo) ma soprattutto che stamos diventando delle ciclobestias in todo i sensos. Salutodos a tutos Vado a mangiare un bocadillo. Cia'da tutti i cicloperegrini

15/08

19:54

Juan

Te ne sei andato in vacanza e non aggiorni il sito. Stiamo offesi e non ti raccontiamo degli 82Km odierni e che mancano 250Km a Santiago. In mezzo 2 passi da oltre 100mt Saluti Giovanni.

16/08

20:40

Mimmo il prode

Antò hai visto le foto? ti assicuro ke x quanto siano belle non rendono la bellezza di questa terra. Spero ca ti sta damu soddisfazioni. Ciao e saluti a tutti MIMM

18/08

21:11

Juan

Complimenti per l'aggiornamento. Oggi abbiamo superato 3 passi oltre 1300mt con pioggia vento a raffiche. Il panorama da lassù, quando te lo sudi sembre ineguagliabile. Sabato sera saremo a Santiago. Saluti Giovanni

19/08

21:49

Juan

Il percorso in Galizia è bellissimo, specialmente in bici. Salite e discese in boschi e vallate animate da piccolissimi villaggi e animali a pascolare. Abbiamo attraversato corsi d'acqua e disceso sentieri impervi. Risultato finale gran divertimento, solita fatica, pattini freni consumati. 

PS rifugio pieno, si dorme a terra

20/08

19:49

Juan

Siamo a 20Km da Santiago, domani messa alle 12 nella cattedrale per la consegna della COMPOSTELLA. Mimmo preoccupato della sua tenuta fisica e della bici, per non autoabbattersi, ha lasciato il percorso tra i boschi e ha preso la statale

21/08

16:17

Anna Rita

abbiamo ritirato la meritata compostela. e liberi dal peso dei nostri peccati, domani arriviamo a finisterre a bagnarci nell'oceano. a causa del tempo ristretto, abbandoneremo ahinoi le biciclette per andare in autobus.

Foto: Santiago Capta est: 21/08/04 i cicloamici infine giungono a Santiago. Sorridenti, contenti e anche un poco dimagriti. La meritata compostela e con essa la remissione dei peccati è ottenuta. Tuttavia siccome non ci metteranno molto a ricoprirsi di nuovi peccati siamo convinti che il prossimo agosto i fantastici 4 saranno di nuova in groppa alle loro bici alla conquista di nuove compostele........  

 

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"Santiago è solo l’arrivo, la meta è il cammino stesso " Tonia 

 

 

La credencial e la Compostella

LA CREDENCIAL è il documento che consente di accedere agli albergue e fruire in qualche posto di sconti (ingresso musei, menu..). Sulla credenziale è apposto il nome del pellegrino con luogo e data di partenza e di destinazione. Durante la peregrinazione bisogna far apporre almeno un timbro (sello) al giorno.

A Santiago la Credencial consente di ottenere la Compostela e così pure se proseguite fino a Finisterre l'altra Compostela un po più pagana.

Molti albergue (St. Jean, Roncisvalle..) rilasciano la credenziale ma può essere ottenuta gratuitamente anche in Italia dal Centro Italiano di Studi Compostellani, Via del Verzano 49 - 06123 PERUGIA - tel 075.5736381 fax 075.5854607 o a Milano presso la sig.ra Elena Manzoni di Chiosca, Corso Garibaldi 75 tel 02 6575875. La credenziale italiana può essere anche utilizzata per il pellegrinaggio a Roma sulla via Francigena.

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Foto: La conchiglia è il simbolo dei pellegrini che muovono verso Santiago. In questo caso è disposta in un muretto per indicare la via ai pellegrini. I pellegrini la indossavano come segno distintivo del loro stato e pertanto vengono dette capesante. Veniva utilizzata per bere. 

 

 

Dove dormono e come mangiano i ciclo pellegrini

Lungo il cammino vi sono numerosi e ben distribuiti posti per dormire. I più adatti sia economicamente che per condividere l'esperienza con altri pellegrini sono gli “albergue” che sono strutture tipo “ostello” o “rifugio” di varia natura : parrocchiale, di associazioni, comunali, privati ed in Galizia regionali. Per dimensione nell’albergue si possono trovare da una decina a un centinaio di posti in letti generalmente a castello. Il letto è fornito di materasso, non sempre di cuscino, mai di lenzuola (quindi obbligatorio sacco a pelo o sacco/lenzuolo).  

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Foto: I cicloamici ripongono le bici in una stanza appositamente allestita dentro l'albergue. Non solo i pellegrini, ma anche le loro bici hanno sempre ricevuto accoglienza. Talvolta, quando non c'era posto i nostri eroi hanno dovuto dormire per terra. 

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Le attrezzature comprendono spesso un locale uso cucina (più o meno attrezzato) e refettorio; sempre presenti i servizi igienici e le docce con l’acqua calda (compatibilmente con quanti pellegrini hanno fatto la doccia prima di noi e quanta acqua hanno utilizzato). Quasi sempre vi è la possibilità di lavare a mano i panni e qualche albergue dispone ad un costo di 2/3 € di macchine per lavare ed asciugare i panni. Non è possibile prenotare il posto negli albergue e l'accesso è possibile solo mostrando la credenziale. L'apertura avviene in genere dopo le 15 anche se alcuni sono sempre aperti. Per qualche albergue occorre fare una caccia al tesoro per trovare chi ha le chiavi. Alcuni albergue sono aperti solo in periodo estivo e gli altri possono essere chiusi per manutenzioni straordinarie nei periodi invernale e di inizio primavera. Localmente si ha sempre delle indicazioni sulla agibilità. Negli albergue la precedenza è : persone malate/sofferenti, pellegrini a piedi, pellegrini in bicicletta, pellegrini con auto di appoggio (non sempre accettati).

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La gestione degli albergue è in genere affidata a volontari (in Galizia sembrano però più dipendenti pubblici). Ospitalero è la persona che accoglie e si prende cura dei pellegrini, coordina le attività nell'albergue e ne troverete di eccezionali per disponibilità, simpatia e carica. Per il soggiorno generalmente vi è una cassetta per le offerte e quando viene espressamente richiesto un contributo questo è da 1,50 a 2,50 € con punte fino a 6/7 € in qualche albergue privato. Tenuto conto che i servizi offerti hanno dei costi e le strutture richiedono periodiche manutenzioni, un'offerta intorno ai 2/3 € è da considerarsi “moralmente” obbligatoria salvo qualche cosa in più dove l'ospitalero offre la colazione o cena comunitaria.

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Foto: Vero pellegrino penitente: Juan colto in un attimo di mistica meditazione. Pioggia battente, strada fetente, pendenza ascendente: roba da fare arrossire i mistici autoflagellanti.

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Salvo in caso di malattia/infortunio (tipico la tendinite) non si può sostare più di una notte nello stesso albergue ( a Santiago si può sostare fino a 3 notti). Quando l'abergue non ha più posto o è chiuso le alternative economiche sono case private (casa rural) dove il costo di un letto è intorno a 11 € o una camera in un Hostal (alberghetto tipo nostra pensione) una doppia con bagno costa circa 25/35 € (due o tre volte in un mese non dispiace una notte in un letto vero. Alla pagina Albergue puoi trovare un elenco degli albergue e posti per dormire con dove possibile numeri di telefono, e se sperimentati qualche breve descrizione.

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Come mangiano: In quasi tutti gli albergue c'è possibilità di cucinarsi qualcosa da mangiare; in alcuni viene servita la colazione a pagamento o a offerta di 1-1.50 €. In tutti i paesi sede di albergue esistono locali in cui cenare, con menu detti del peregrino o del dia: sono menu a prezzo fisso che comprendono un primo, un secondo con contorno, "postre"(dolcetto/ frutta) e vino abbondante; i prezzi variano tra i 6 ed 8 €. La quantità è in genere abbondante e la qualità buona. Ogni tanto con qualche Euro in più si può degustare anche qualche piatto tipico (cena maragata in Astorga, il bottillo del Bierzo a El Acebo...)

La cucina offerta è abbastanza simile a quella italiana io per abitudine non mangio pasta all'estero ma ho sentito talvolta positivi commenti . Tra i primi in questi menù vengono offerti in alternativa: piatti di affettato, paella, minestre (sopa) di fagioli, fagioli verdi saltati con pancetta, brodo/zuppa ("caldo") di verdure o carne (speciale il "caldo galiego"), insalata verde con pomodori e tonno o formaggio. Tra i secondi: pollo arrosto, fette di maiale o manzo alla piastra, peperoni ripieni, trota al forno, salmone alla piastra, spezzatino di carne. Contorni di patate, fagioli verdi, insalata. Dessert di yogurt, gelato, riso con latte, budino,cream caramel (flan), panna cotta (natilla), frutta. Ottimo il vino, introvabile l’acqua gassata. I pellegrini si mettono in viaggio molto presto (tra le 5 e le 9 a seconda della stagione). A quell’ora è quasi impossibile trovare bar aperti per fare colazione (si fa fatica anche nelle grandi città); infatti i bar aprono verso le 10 e così pure i negozi di alimentari. Quindi è buona norma attrezzarsi e prepararsi la colazione nella cucina dell’albergue (io avevo un piccolo bollitore elettrico a immersione con cui fare caffe' o cappuccino liofilizzato) , o mettere in conto di fare spesso colazione a mattinata inoltrata. Per il pranzo di mezzogiorno in genere si provvede con panini e frutta acquistati e consumati lungo la via (non si spende molto). Tutti i bar sono comunque attrezzati per servire qualcosa da mangiare. In alcuni tratti è meglio avere con se delle provviste in modo particolare in primavera. Ogni paese è dotato di almeno una fontana: in genere l’acqua è buona e molto fresca, tranne in alcuni tratti della parte centrale (mesetas).

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Foto di lato: Ciclocaporedattore (a sinistra) in posa con i 4 pellegrini. I lettori del ciclogiornale saranno certamente sconvolti dal fatto che proprio il cicloguru non stia partecipando a questa mitica impresa. 

 

Foto: virtuosismo fotografico di Tonia: angolo di ripresa 360° attraverso l'effetto unione di ben 11 fotogrammi