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Le
origini di Otranto si perdono nella notte dei secoli, è la città più
orientale d'Italia. Dista dall'Albania appena settanta chilometri. LA COSTA DA OTRANTO A LEUCA La costa tra Santa Maria di Leuca ed Otranto costituisce per moltissime ragioni un ambiente assolutamente unico: per la sua struttura geologica, con le alte falesie dolomitiche per le migliaia di cavità di origine carsica, per i numerosi endemismi botanici. Tante testimonianze dimostrano univocamente un eccezionale e millenario rapporto di queste terre con il Mediterraneo e con tutti i popoli che nei secoli lo hanno frequentato. La ricchezza e la varietà dei segni presenti hanno indotto ad individuare quest'area (da Punta Faci ad Otranto fino a Torre Marchiello, poco oltre Santa Maria di Leuca) come una delle nuove aree protette della Regione Puglia, ai sensi della legge regionale 19 del 1997.
Torre Pinta
. Torre del Serpe: simbolo di Otranto
Cava di Bauxite La formazione delle bauxiti è il risultato dell'alterazione delle rocce calcaree ad opera degli agenti atmosferici: dopo il processo di dissoluzione del carbonato di calcio ad opera delle acque meteoriche ricche di anidride carbonica, i minerali residuali, trasformabili in ossidi e idrossidi di ferro e alluminio, vengono trasportati dalle acque meteoriche e accumulati nelle depressioni del terreno. In genere un deposito bauxitico si presenta sotto forma di aggregato di consistenza litica nel quale si trovano sparse delle pisoliti, ovvero dei noduli di forma tondeggiante, la cui forma sarebbe dovuta al trasporto subito. Il colore della bauxite è in genere rosso cupo con irregolari macchie biancastre. Fu scoperta negli anni '40 e l'estrazione si sviluppò negli anni '60 fino al 1976, quando l'attività fu chiusa; i minerali estratti dal porto di Otranto partivano alla volta di Porto Marghera, dove venivano lavorati per produrre alluminio. Sul fondo della cava, di circa 100 metri di diametro e 25 di profondità, la presenza di una falda freatica superficiale ha originato un piccolo lago, colonizzato da numerose piante acquatiche e punto di riferimento per numerose specie animali, interessante esempio di rinaturalizzazione spontanea del territorio e di connubio tra testimonianze del lavoro dell'uomo e ambiente naturale. . Torre S. Emiliano Era una torre non armata e svolgeva una funzione di avvistamento e di sentinella, attraverso l'utilizzo di una serie codificata di segnali (con il fuoco o con il fumo, ma anche di tipo sonoro, attraverso corni e campane). In genere le torri denominate con nomi di santo testimoniano l'esistenza, nelle loro immediate vicinanze, di una chiesetta o di un casale omonimo: ed è il caso pure della torre di Santo Emiliano, sorta in prossimità del luogo dove esisteva una grancia del monastero basiliano di S.Nicola di Casole.
Foto: I moti vorticosi delle acque sono capaci di erodere pietre in forma di cavità o perfettamente sferica. Foto: Ginnica e temeraria come al solito, la ciclopresidente si gode un bagno nelle limpide acque a S. Emiliano. |
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Foto: Cicloamici in posa sul porticciolo turistico di Otranto con la città sullo sfondo. In ritardo come al solito e come al solito per colpa dei mesagnesi alla fine dell'inizio si parte. Ercole, iscritto da poche settimane già ha chiesto: esistono altre cicloassociazioni in Puglia dove i soci sono + puntuali??. Foto: I cicloamici contemplano meravigliati l'ipogeo di Torre Pinta Foto: Contemplazione di baia dell'Orte
Foto: Veduta di piana dell'Orte con il faro di Capo D'Otranto sullo sfondo
Foto: Pittoresca e spettacolare la cava d Bauxite. A chi ha pedalato nel deserto australiano in mountain bike, questa cava ricorda le oasi incontrate nel deserto
L'antico
faro fu eretto nel 1867. Fino ai primi anni '60 il Faro della Palascia era
alimentato ancora a petrolio ed emanava un raggio luminoso esteso per 9 km
sul Canale d'Otranto; successivamente arrivò l'elettricità e si costruì
una nuova residenza per le tre famiglie degli addetti al funzionamento del
faro; oggi il vecchio faro è stato sostituito da un fanale a cellula
solare, diventando a tutti gli effetti un interessante esempio di
archeologia industriale. Foto: I cicloamici fanno merenda e riposano sul capo di capo d'Otranto. La propaggine più a Oriente d'Italia. 70Km dall'Albania, intorno ancora tanti i vestiti disseminati dagli immigrati clandestini che li gettano bagnati per mettere addosso quelli asciutti. Foto: Ebbene è proprio così, a fine ottobre nel Salento si può fare il bagno. Qualcuno avrà da ridire sull'effetto serra, ma questo non basta a concellare l'invidia di quelli dell'Italia del Nord.
Foto: Pedalata lungo un impegnativo sentiero a poche decine di metri dalla costa rocciosa a Sud di Torre S. Emiliano Foto: La costa rocciosa dell'insenatura di porto Badisco. Non sempre è possibile pedalare lungo i sentieri individuati dal ciclocaporedattore. Tuttavia la bellezza dei posti compensa la fatica di dover trasportare a spalle la bicicletta.
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Foto: scogli a Torre
S. Emiliano
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