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Cos'è il Cillarese
L'invaso del Cillarese è un
bacino idrico ottenuto sbarrando con una diga di terra l'invaso naturale
praticamente attaccato alla periferia aNord Ovest di Brindisi. E' stato
realizzato negli anni 50 dalla cassa per il mezzogiorno per scopi puramente tecnici, ovvero
per fornire acqua alle industrie a sud della città. Viene gestito dal
consorzio SISRI che lo ritiene una semplice "area a servizio di un
impianto industriale". Nel giro di pochi
anni dall'esecuzione del manufatto, l'invaso è diventato un habitat
naturale per varie specie di uccelli stanziali marini e/o acquatici ed una
meta preferenziale per tanti uccelli migratori.
L'intera zona ha una estensione di circa 170 Ha, di cui oltre 100 sono
oltre la diga di terra, che funge quasi da separatore tra due aree aventi
caratteristiche diverse: la zona a monte si presenta nel suo stato più
naturale, a valle, vive nella sua fisica depressione di un isolamento in
cui i rumori e i suoni arrivano come riferimento lontano, portato da quel
vento che si infila - natura vivente - sotto i viadotti e nei campi
coltivati e tra le baracche più o meno rade e isolate. Un vero POLMONE
VERDE creato involontariamente dall'uomo.
Una strada asfaltata costeggia
l'invaso per tutto il versante Nord, regalando viste di rara bellezza ai
cicloturisti e agli appassionati di birdwatching.
E' difficile dire se conviene
fare sapera al mondo e ai brindisini che questo posto esiste davvero.
Crediamo sia un diritto di tutti avere accesso a luoghi di interesse
naturalistico, così come tutti debbono impegnarsi al rispetto e alla
tutela. Sicuramente
l'accesso deve essere limitato e disciplinato in modo da non turbare gli
uccelli e da non deturpare il posto con le solite discariche. .
Il bacino del
Cillarese Interdetto ai visitatori
Comunicato
stampa del 14/04/04 dei
Democratici
di Sinistra, Unione Cittadina Brindisi Dipartimento Ecologia ed
Ambiente
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I brindisini che,
nel giorno di Pasquetta, avevano deciso di fare una gita presso l’invaso
del Cillarese, gradevole zona umida situata a poco più di un
chilometro dall’abitato cittadino, luogo di ritrovo di numerose e,
talvolta, rare specie ornitologiche, hanno avuto una sgradevole
sorpresa . Il consorzio SISRI, ente proprietario del bacino
artificiale, eccedendo, a nostro avviso, in zelo e prudenza, ha
deciso di recintare e chiudere al pubblico la zona a causa, stando a
quanto recitano i cartelli, dei pericoli di “frana e annegamento”
e per la “presenza di rettili”. La gente che oramai da alcuni
anni era solita frequentare l’area, per fare una passeggiata a
piedi, in bicicletta o per percorrere la strada che costeggia l’invaso
a passo di corsa è rimasta sorpresa dinanzi alla recinzione ed ai
divieti. All’indirizzo
internet https://www.cicloamici.it/cillarese.htm è possibile
appurare quanto questa oasi sia divenuta punto di riferimento
insostituibile per i naturalisti, gli sportivi ed i cicloamatori
della provincia di Brindisi e non solo. Pertanto, lasciano
francamente perplessi i pericoli segnalati dal SISRI. In merito al
paventato rischio di annegamento, a questo punto (ad esempio)
bisognerebbe recintare anche tutto il porto interno di Brindisi per
evitare che qualcuno compia un insano gesto o cada accidentalmente
in mare! E riguardo la presenza di rettili? In zona non ci sono
affatto serpenti velenosi come è possibile appurare dal link
http://www.laterradelsole.puglia.it/cillarese.htm, ma solo innocue
bisce ed affini. In campagna i rettili sono presenti ovunque, non
solo presso il Cillarese. Infine, onestamente, apparirebbe anche
assai remoto il pericolo derivante da eventuali frane. Riteniamo che
l’invaso sia patrimonio d’interesse naturalistico di Brindisi.
Peraltro, ricordiamo che l'intera zona del Cillarese è oggetto di
un progetto del comune di Brindisi denominato "I due
parchi" finanziato nell'ambito della misura 5.1 dei POR.
Inoltre, la privatizzazione e la chiusura al pubblico di beni
ambientali mal si concilia con l’ oramai universalmente
riconosciuto diritto dei cittadini alla fruizione di questi spazi.
Se il SISRI è convinto di non essere in grado di garantire la
sicurezza dei visitatori dell’invaso del Cillarese, non può solo
limitarsi ad interdire l’accesso a quell’area. L'Ente potrebbe
innanzitutto cedere l'utilizzo della strada che costeggia il bacino
al Comune e/o alle associazione di protezione ambientale in modo da
garantire, anche disciplinandolo, l'accesso ai visitatori. Siamo
convinti che piuttosto che chiudere l'accesso al Bacino, il SISRI ,
con lo stessa premura, dovrebbe iniziare a bonificare l’area e
vigilare per evitare che la zona non divenga una vera e propria
discarica. L’imbocco dell’invaso, come testimoniano alcune foto
scattate in loco (che alleghiamo), è ostruito da mesi da rifiuti di
varia natura, senza contare l’ingente quantità di materiale di
risulta depositato nell’area prospiciente la zona umida dai
soliti, impuniti, ignoti. Per tutte le ragioni qui esposte chiediamo
la riapertura al pubblico della strada che costeggia l’invaso del
Cillarese, al fine di continuare a far fruire di questo importante
bene ambientale della città gli studiosi, gli appassionati di
natura, gli sportivi ed i cittadini tutti. Democratici di Sinistra
Unione Cittadina Brindisi – Dipartimento Ecologia ed Ambiente |
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Foto: tranquilli e
indisturbati gli uccelli
Foto: imponente opera
di canalizzazione che dirige le acque bianche (e non solo) dall'entroterra
fino all'invaso.
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Scheda percorso
Link
alla cartina 1:100.000
09/03/03
Per propiziare la primavera,
in una assolata domenica i soliti cicloamici decidono di spingersi ad Est
in un luogo fantastico. conosciuto da pochi (per fortuna). Presentiamo in
questa pagina il reportage fotografico dell'escursione. Nella speranza e
nell'attesa che accomuna la redazione e i lettori di riavere presto le
cronache del vate. Il vate è attualmente infortunato a causa di un
incidente subito durante la pratica di uno sport elitario e pericoloso.
Alla nostra Alessandra un augurio di guarigione.
Partenza:
Da Mesagne si prende la strada per Apani. Si svolta a sinistra
subito dopo aver attraversato il ponte della superstrada
Caratteristica:
percorso cicloturistico adatto alle city bike e alle mountain
bike
Lunghezza
complessiva del percorso: KM 38
Durata:
4 ore A/R inclusa sosta
per birdwatching
Pendenza:
Quasi piatto fino al Cillarese, al Cillarese si susseguono piacevoli
saliscendi;
Il tratto percorribile in bici è quello che costeggia l'invaso sulla riva
Nord
Stagioni
consigliate: quando passano gli uccelli migratori;
Tipo
di strada: 50% di strada asfaltata 50% sterrato;
Vegetazione:
ulivi secolari, vigneti, sughereto vicino a Masseria Acquaro, canneti
presso il Cillarese.
Cartografia:
Provincia
di Brindisi 1:100.000
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clicca sopra per incrandire
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Foto: veduta dell'invaso del Cillarese,
Brindisi sullo sfondo
Foto: Dopo l'impigrimento invernale, la
gita di 37Km in gran parte su fondo sterrato ha letteralmente steso Mimmo
al suolo. A sinistra Francesco il nuovo cicloamico. Lo vedremo di nuovo? O
anch'egli troppo provato dal duro percorso iniziatico ricadrà nella
categoria degli "spramintati"? La risposta prossimamente in
questo sito.
Foto: uccelli acquatici (anatre?). Il
Cillarese è diventato un habitat naturale per tante famiglie di uccelli
acquatici ed è un importante tappa nelle rotte di molti uccelli
migratori. Luogo ideale per il birdwatching
Bird
Watching
Binocolo
e macchina fotografica sono dotazioni suggerite per il visitatore
del Cillarese, raccomandiamo silenzio e discrezione per non
spaventare e infastidire.
Tante
specie di uccelli si ritrovano e alternano nel Cillarese con il
mutare delle stagioni. D’inverno e nel periodo dei passi gli
specchi lacustri sono gremiti di anatidi e folaghe, aironi e
limicoli e sono facilmente avvistabili falchi di palude e albanelle,
basettini e martin pescatori. Con la buona stagione fanno la loro
comparsa cannaiole, cannareccioni, pendolini, cavalieri d’Italia.
Alcune delle specie avvistate: Chiurlo piccolo (Numenius phaeopus),
Cicogna bianca (Ciconia ciconia) e Pavoncella (Vanellus vanellus)
Folaga (Fulica atra), Gallinella d'acqua (Gallinula chloropus),
Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), Porciglione (Rallus aquaticus) e
Beccamoschino (Cistola juncidis); Quaglia (Coturnix coturnix),
Pendolino (Remiz pendulinus), Cappellaccia (Galerida cristata),
Capinera (Sylvia atricapilla), Occhiocotto (Sylvia melanocephala),
Rondine (Hirundo rustica). |
Foto: canneto. Il livello dell'acqua,
grazie alle piogge abbondanti è molto alto. Molti alberi sonno sommersi
fino al tronco
Foto: Tonia si mette Mimmo sotto i piedi,
incredulo il nuovo cicloamico Francesco. La foto mette in evidenza
l'enorme e occulto potere esercitato dal gentile sesso su quello
cosiddetto "forte" |