Lettere | Culacchi |
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10/12/04 Passeggiate Matrix Le passeggiate pubblicate su questo sito sono una balla, una finzione, non esistono, praticamente vi stanno fregando! Queste cose ai ciclolettori bisogna dirle. Ho scoperto il trucco guardando un film documentario sullo sbarco sulla luna. In pratica c'è chi sostiene che sulla luna non ci è andato nessuno. Tutto girato in uno studio televisivo, tanto chi va a controllare sulla luna. La cosa finora ha funzionato visto che in 35 anni sulla luna non è andato a controllare nessuno. Bene, prendete le gite pubblicate sul sito di cicloamici, chi va a controllare che sono state fatte davvero? Faccio un esempio, sembra che alcuni cicloamici siano andati addirittura in spagna e poi si siano fatti non so quante centinaia di Km con la bici. Li avete visti? Ci possiamo credere? Altri esempi possono essere quelli che sono andati in grecia, altri che hanno fatto il bagno a novembre, altri supposti super eroi che sostengono di girarsi ogni fine settimana e con ogni tempo le impervie strade della campagna pugliese. Non c'è niente di vero, siamo solo in pieno Matrix, c'è bisogno della "Revolution". Il piano che ho è molto semplice: ovvero ogni fine settimana si va a controllare se veramente i nostri svitati cicloamici si alzano davvero dal letto la domenica mattina. Successivamente, parte lo sputtanamento una volta che il redattore di turno scrive che siamo andati là e abbiamo fatto sfracelli. Per avvalorare questa tesi sto predisponendo un reportage (Matrix) delle mie passeggiate in india ogni 15 del mese con tanto di foto e di indiani che fanno "ciao". Smascheriamo i cicloamici! Alla prossima 22/04/04 . Apache a Torre Guaceto Forse è tempo che smetto di prendere in mano la bicicletta! E' una cosa insopportabile! Mi vengono i brividi solo a pensarci. Tratto male chiunque pronunci la parola "ciclo", anche se intendeva dire "ciclope". Credo che ci sia la concreta possibilità che il mio carattere di per se aperto e tollerante subisca un flessione verso l'incazzatura cronica. Di che parlo? Ma delle maledettisime "Biciclettate a tema" è ovvio! Lasciamo perdere che per ogni gita tra protezione civile, vigili urbani, troupe televisive e curiosi vari, la visita, chessò, di Bush al confronto sembra uno sposalizio. E lasciamo anche perdere che la popolazione è stanca, specie quella più anziana che chiede e chiede. Cosa è successo perchè tutte quelle macchine con la scritta "Protezione Civile", un terremoto? Un crollo? Forse una partita di calcio? Niente, sono gli svitati dei Cicloamici che vanno a visitare qualche vecchia pietra e ci ricamano su per un tempo indescrivibile. Il punto è proprio questo. Fino a qualche tempo fa, prendevo la mia bicicletta e me ne andavo per le campagne da solo e senza la scorta con i lampeggianti. Quando scorgevo qualche cosa che mi sembrava decisamente più vecchia di casa mia, mi soffermavo un attimo. Accendino, sigaretta, silenzio intorno, niente ricetrasmittenti con "Qui Alfa rispondi Bravo". Finita la sigaretta decidevo che quella vecchia cosa doveva appartenere, chessò, alla civiltà Maya oppure agli Egizi. Se proprio sono di "aria" posso anche arrivare a definire alcuni elementi antropologici come il fatto che anche a quell'epoca la gente era divisa in maschi e femmine e i maschi dovevano per forza comandare altrimenti si sarebbero estinti senza lasciare traccia. A casa, contentissimo per la scoperta, confermo il tutto con l'ultima puntata di Alberto Angela, il figlio di Piero Angela. Ora tutto questo è finito. Per ogni gita c'è sempre qualcuno che sa tutto, guide turistiche persino. Arriviamo vicino a qualche vecchia lapide e ti sparano addosso tutto per filo e per segno. E mica soltanto a parole, no! Si portano dietro anche grafici, mappe, riferimenti. Si mettono su qualche sopraelevata e danno che ci danno finchè ti spariscono tutti i tuoi Maya, gli Egizi. Niente, non ti rimane niente, quello che dicono loro è scienza mica improvvisati come noialtri. Forse se evito la prossima "Biciclettata a tema" posso ancora credere che gli Apache vivevano vicino Torre Guaceto. Arrivederci . 15/01/04 Corso elementare di aritmetica per Cicloamici: 1°lezione Carissimi lettori di www.cicloweb.di.antonio.licciulli.che.però.vale.anche.per .icicloamici/prendere.o.lasciare.it ormai è del tutto chiaro anche ai meno fortunati che i cicloamici per fare quello che fanno hanno bisogno di una bicicletta. Non vorrei appesantire troppo il discorso dicendo che per ogni cicloescursionista ci deve essere una bicicletta. 1 Amico + 1 Bicicletta diventa 1 (uno) Cicloamico! Mi rendo conto che vado un pò troppo veloce ma dovete scusarmi, ognuno ha i suoi limiti.L'altra volta si è deciso che è necessario vedere altri cicloamatori così non siamo isolati e possiamo avere il buon esempio. Parte la gita fuori terra. Appuntamento vicino a casa di CapoPedale ore 9.00 che quelli di Bari sono precisi e non dobbiamo fare brutte figure. Arrivano in 14 con 14 biciclette abbastanza follemente in ritardo ma si sa che Capopedale esagera sempre con l'orario. Parco macchine: una Fiat Uno modello "Assalto" e una Renault Twingo molta bella a vedersi. La situazione dovrebbe apparire quantomeno anomala, ma è ovvio che quando CapoPedale inizia a mettere mano alla bicicletta si agita sempre a sproposito. "Capopedale, pensa alla salute che quelli di Bari dormono ancora!" Iniziano a girare cornetti, chi va fare la spesa per il pranzo al sacco, sorrisi, pacche sulla spalla. "Quando si parte?". Capopedale sogna e mentre sogna telefona a quelli di Bari scusandosi ripetutamente perchè proprio oggi diverse calamità si sono abbattute sul territorio. " Si, anche un meterorite. Scusate arriviamo! E' che la sfortuna...." Allora, 1 cicloamico moltiplicato 14 fa 14. 1 bicicletta moltiplicato 14 fa ancora 14. In tutto 24 "pezzi". A questo bisogna aggiungere diversi chilogrammi di viveri e beni di prima necessità come il carica batterie per il cellulare. Provate a caricare il tutto sulla Uno + Twingo! Silenzio per favore. "Si, va beh, è solo la ruota che non entra, Antò la chiave a '15 che tra cinque minuti partiamo". Ciclogite, provare per credere.
20/11/03 Quanto contano i cicloamici?? il sordo lamento di un tesoriere disperato Carissimi
lettori di Cicloamici Magazine, è
ormai un dato di fatto che un mucchio di sbandati con la bicicletta si sono
organizzati in "Cicloamici". Si tratta di bravi ragazzi che mi
hanno dato prontamente la cassa, poi mi hanno detto: "guarda che
bisogna fare 2000 volantini a colori, poi il completo primavera-estate per
le cicloescurzioni e con quello che rimane un paio settimane di
agriturismo". Davvero bravi ragazzi! Ma non è colpa loro è che sanno
contare fino ad un certo punto, diciamo fino a 5 euro all'anno! E dire che
avevo fatto affidamento ma ogni tanto si sbaglia. Con l'"Associazione
Nazionale delle Penne Bic Usate" era andata meglio, per non
parlare con "La Società Italiana di Motocarrozzelle". Potrei
citare anche "Gli Amici della Fionda", ma mi farei solo del
male. La consolazione sono i NUOVI CICLOAMICI, sempre più numerosi,
bramosi di avventure sui trulli, sul mare, colline, montagne perfino. Appena
mi vedono mi danno 5 euro. Capite? Mi incontrano che sto facendo il qua e là
e mi danno 5 euro. Gli sguardi intorno a me si addolciscono, mi fanno capire
che se è proprio necessario, un brutto momento, si capisce, possono darmi
anche loro qualcosa. Qualcuno mi regala anche un pacchetto di sigarette:
"tieni che sono aumentate". E io che inizio a spiegare ancora e
ancora che nel salento ci sono delle persone, certamente subnormali, che con
la bicicletta si mettono nei casini, l'associazione, la quota sociale etc.
Ma ormai il danno di immagine è fatto. Non ho speranza. Avete 5 euro? Mauro . 10/08/2003 I cicloamici non sono tutti uguali Carissimi lettori mi siete mancati! Niente di eccezionale ma una vacanzina l'ho fatta pure io e di conseguenza niente articoletti sarcastici e ironici (si va beh!). Come avrete capito la mia indagine è di due tipi: orizzontale e verticale. No, non avete capito! I soliti malpensanti! La cosa è molto più semplice: se dite ogni tanto qualcosa che vi passa per la testa senza perderci troppo il sonno siete nella "orizzontalità". Se invece avete un deficit di personalità e volete per forza spaccare il capello in quattro anche quando parlate di maionese, siete nella "verticalità". Oggi, mi va a genio qualcosa di orizzontale e cioè mi domando se i cicloamici sono tutti uguali. Anche in questo caso non iniziate a fare le solite illazioni pseudopolitiche, mi riferisco semplicemente al cicloamico come appare all'occhio e all'orecchio. Su questa cosa c'è parecchio da divertirsi (sto ridendo, ah, ah)! e ho intenzione di spenderci qualche "DESTINATA". Dunque, come appare un cicloamico/a o un gruppo di cicloamici? Il primo impatto inganna parecchio. Infatti, sostanzialmente sembra di essere tornati all'asilo: calzoncini e magliette multicolori, cappellini, scarpe da ginnastica con calzino modello "fantasmino" e altre cose simili. Insomma, l'immagine complessiva è nell'insieme rassicurante; un gruppo, cioè, innocuo, eterogeneo, aperto e un tantino suonato. Tutto questo non è sfuggito ai ragazzini di 11-12 anni che ormai sanno dove trovare i pezzi di ricambio e accessori per la propria bici: piazza Orsini tra le 9 e le 10 della domenica! Chi affina lo sguardo, però, si rende conto che oltre l'immagine complessiva di belli marinaretti, i cicloamici tra di loro sono molto diversi e parlo di strumentazioni/dotazioni, organizzazione/esperienza. Per ora un aspetto: il gonfiatore. Ormai è piccolo, tecnologico, mimetizzabile, il gonfiatore individua immediatamente gli esperti dai bambinetti alla prima uscita domenicale. Chi ha il gonfiatore, potete giurarci, ha anche il kit per le forature; giurate ancora e state sicuri che se c'è qualcuno che rimarrà a piedi questi non sono loro. Ma il bambineto 9 volte su 10 fora (ruota posteriore) alla prima uscita, tra i 15 e i 20 Km da casa, alle ore 18, tra gli ulivi. A questo punto arrivano loro, gli eroi, un tantino seccati ma garbatamente disponibili. Tanto per rendere più movimentata la cosa si accostano al bambinetto forato con malaugurante scetticismo e malcelato pessimismo. Poi attaccano a parlare fitti fitti tra di loro. Il bambinetto inizia a sentire puzza di bruciato quando di tanto in tanto arrivano all'orecchio parole come "e proprio come quella volta che...", "non c'è stato niente da fare...", "peccato...", "se avessimo saputo...", "sta diventando buio...", "dobbiamo pensare agli altri...". Tuttavia, il cicloamico inesperto non si perde d'animo perché sa che c'è lui: il cellulare! Basta chiamare alla mamma e arrivano i rinforzi! Passa un altro pi tempo, non vuole fare la figura ma alla fine cede e compone 0831..., la mamma! A questo punto il bambinetto capisce cosa significa "copertura 99% della popolazione e 98% del territorio" scritto in piccolino dalle varie SIP e cambia un tantino colore, un debole viraggio verso il verde grigiastro. La favola di cappuccetto rosso in tutta la sua drammaticità. Ci siamo, il livello di impanicatura è ormai prossimo, è l'ora degli "Eroi". Finalmente arriva "l'illuminazione" e "risolvono". Il bambinetto gli regalerebbe casa per la contentezza, loro però dicono che non è niente, però un'altra volta potrebbe non andare così. Il bambinetto cicloamico dopo la triste esperienza, la prima cosa che fa è comprarsi il gonfiatore con il kit per le forature. Si sente a posto e alla pari di chiunque. In realtà ha due problemi: primo non sa dove mettere il kit + gonfiatore e lo PERDE, secondo non sa aggiustare una foratura perché pensa che la pezza si mette sopra il copertone. Il bambinetto ora sa che posto occupa nella gerarchia dei cicloamici e sta sempre vicino a quelli che la foratura la sanno aggiustare. Per ora è tutto, arrivederci Mauro Anche nel loro piccolo i cicloamici si incazzano Subissato dalle richieste, tartassato dagli
inviti, pressato, spinto, quasi minacciato, sono costretto a cedere. Devo
parlare ancora una volta dei cicloamici! Invece un cicloamico, si alza la mattina e
dice: oggi mi incazzo, chi c'è in giro? Vai di qua vai di là, niente! Poi,
la tecnologia. Apre il PC e zac! Mi incazzo! Finalmente! Come ti chiami? E
che vuoi! Non ti muovere che vedi! Per ora passa ma alla prossima ti
stacco... Poi la quiete.
Il "CICLOLINGUAGGIO" dei cicloamici continuano gli studi antropologici e psichiatrici dell'abile dietologo, incentrati sui cicloamici Lo sapevo che era complicato e che mi
sarebbe costato sacrificio ma non demordo. Le ricerche continuano. Voglio
saperne di più sui cicloamici. E' un fatto personale. Non posso continuare
a evitarli e ancora evitarli. Tra l'altro è gente che mi vuole anche bene;
per farmi contento si sono comprati anche il GPS come avevo chiesto. Se
voglio ho a disposizione otto satelliti geostazionari che mi assicurano di
non averli tra i piedi. Comunque, ormai sono in ballo: balliamo anzi
pedaliamo. Bene, le prime osservazioni sono di carattere
linguistico-fonetico vale dire come parlano questi curiosi esemplari. Va
detto che di esprimere si esprimono, cioè contrariamente alle prime
osservazioni hanno un linguaggio articolato. Cioè oltre a usare
esclamazioni come "valliò a sinistra e valliò a destra"
possono anche sviluppare un disegno logico-razionale. So bene che anche gli
uccelli volano in gruppo (stormo) e non si perdono, ma non per questo
abbiamo mai visto un volatile parlare di cosa si farà sabato sera se al
"Dancing" oppure al cinema. La curiosità consiste nell'uso
smodato del suono "ciclo". Si pronuncia "c-i-c-l-o". E'
un suono presente in ogni frase parola o semplice esclamazione. Cioè per
dire: cari amici domani ci vediamo a piazza orsini, diventa: ciclocari
cicloamici ciclodomani ci ciclovediamo a ciclopiazza cicloorsini.
Sconcertante! Ho consultato testi di lingue antiche, morte, precolombiane
anche un testo di chimica al capitolo " Cicloalcani" che sono
degli idrocarburi ciclici, cioè fanno degli anelli. Ma che c'azzecca?
Mistero. Ma non demordo, mi servono più informazioni, parteciperò alle
prossime ciclogite, ehm... gite. Preannuncio che ho intenzione di consultare
autorevoli testi di psichiatria in particolare i capitoli riguardanti le
psicosi, nevrosi e stati maniacali. Forse è la volta buona! Pedalare tra i cannibali Grazie, molte grazie alla redazione.
Pensate che la generosità è stata tale che mi è stata pubblicata tutta la
email della volta scorsa, proprio tutta, anche quella confidenziale,
diciamo! Mettere in riga i cicloamici Quando i cicloamici pedalano sereni e spensierati tra i campi a volte si crea un enorme distanza tra la testa e la coda del gruppo. Mauro propone soluzioni L'altra Domenica abbiamo fatto il nostro giro. Le solite cose: distese verdeggianti, archeologia, biciclette che si rompono, risate tra amici (io no!). Me la sono cavata, ho resistito alla voglia di squagliarmela per i fatti miei. Purtroppo, i cicloamici non sanno quello che fanno e qualcuno li deve almeno avvisare. Essendo un filantropo oltre che solitario, mi sono caricato pure questa. La tendenza dei cicloamici è di aumentare di numero. Si può pensare ad un abbattimento periodico, per esempio i più deboli e vecchi, magari si può chiedere aiuto ad un veterinario per rendere il tutto meno crudele ma la tendenza sarà comunque quella: i cicloamici aumenteranno. Il problema è mettere in fila questa gente, cioè questa gente quando parte è un gruppo, poi pedalando diventa una fila. Discorso semplice.Il fatto è che l'altra volta per fare un pezzo di strada in "fila" abbiamo preso 3 Kilometri di asfalto e non eravamo certo una folla. Può anche arrivare il lupo cattivo e mangiarsi l'ultimo della coda, nessuno se ne accorgerebbe. Che succederà quando i cicloamici saranno una numerosa e variegata comunità? Servono delle proposte e in fretta anche, perchè non resisterò molto alla tentazione di andarmene da solo, e allora chi penserà a tutta la banda? Voglio comunque dare una mano offrendo già ora queste opzioni: 1) Poteri speciali al Capopedale (da definire) con sospensione di ogni forma di confronto democratico 2) Individuare dei cicloamici senior responsabili di piccoli gruppi di cicloamici ciclorincoglionitos o inesperti 3) Preventivare la spesa di un paio di ricetrasmittenti da affidare rispettivamente alla testa e e alla coda della fila Per
ora è tutto, la discussione è aperta. |
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Foto: Cosa si può desiderare più di una donna così bella e di un così bel pargolo. Questo è il frutto del buon Karma dello psicodietologo. Le sue benemerite azioni sono note ma a chi si collega per la prima volta: il nostro di_etologo tiene finanziariamante in vita l'associazione amministrandone le grandi ricchezze. Il cinico dietologo custodisce il database dei soci con più riservatezza di Rodotà in persona. Lo splendido dietologo ha la bicicletta nel cuore e mai perderebbe una pedalata se non per i supremi interessi della sua bellissima famiglia. Avanti così Mauro sei grande!!
Foto: Lezione e pratica di stretching durante una ciclopausa. Chi partecipa alle cicloescursioni sa che vi sono mille modi e mille motivi per fare una pausa e fare altro che pedalare. Si degustano dolci, si fa Yoga e stretching. A volte si fa tutto tranne che pedalare
Foto: pausa cicciopolenta
Foto: pausa in sostegno di una colonna . Foto: Paolo mostra una profonda ferita causata da una caduta di gruppo. A volte l'intercedere anarchico e distratto provoca clamorose cadute a catena.
Foto: uno dei rari momenti in cui il ciclogruppo appare compatto. Data la natura anarcoide e individualista del ciclogruppo è difficile imporre una disciplina. A volte ci riesce il carisma e il generoso sforzo di organizzazione del cicloguru. Ottimi risultati si ottengono anche quando nessun altro dei cicloamici conosce la strada del ritorno e tutti docilmente seguono l'unico sempre munito di cartine e bussola.
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