Ghost cycle a Lecce
Su Viale Gallipoli l'8 novembre un
ciclista è stato investito
Per diversi giorni una bianca bici ha
indicato il luogo del brutto incidente.
L'iniziativa della bicicletta fantasma è
stata intrapresa dal Salento Ciclo Forum e ha inteso rendere consapevoli
dei problemi della sicurezza stradale sulle strade di Lecce.
Il Viale su cui è avvenuto l'incidente è
percorsa o attraversata con grande rischio da pedoni e ciclisti in
quanto serve a collegare la stazione ferroviaria con il Centro Città e
i vari plessi universitari.
Su questa strada le automobili si lanciano
ad alta velocità .
Per evitare nuovi lutti è importante
intraprendere iniziative di moderazione del traffico.
Il Salento Ciclo Forum propone che gli
ampi marciapiedi di Viale Gallipoli si possano trasformare in piste
ciclopedonali e che vengano introdotto rallentatori e incroci sicuri
nei punti di attraversamento dei pedoniLecce
Lettera al Sindaco per
riavere la bici
La lettera del Salento Ciclo Forum che
arriva dopo che i vigili hanno rimosso la bici
10/12/2006
Al Signor Sindaco, Lecce
Al comandante dei Vigili Urbani
E p.c. Ai mezzi di informazione
Ai cittadini di Lecce
Oggetto: Bicicletta fantasma su
Viale Gallipoli
Cortese Sindaco,
Il Salento Ciclo Forum, aggrega varie
associazioni e singoli cittadini per affrontare in maniera corale e
partecipata il tema della mobilità sostenibile nel Salento. A cura del
Salento Ciclo Forum, alcuni giorni fa una bicicletta dipinta
interamente di color bianco con apposto un cartello: "qui è stato
investito un ciclista", è stata collocata su un marciapiede
all'incrocio tra Viale Gallipoli e Viale Oronzo Quarta. L'usanza di
collocare una bicicletta dipinta di bianco nel luogo in cui sia stato
investito un ciclista, è nata in America; le "biciclette fantasma" (o
"ghost cycle", come sono state originariamente chiamate) sono un
monito per i passanti: ricordano in modo diretto ed immediato la
necessità di essere prudenti e rispettosi del codice stradale. Anche a
Brindisi, una "bici fantasma" recentemente posta nel luogo di un
incidente, era stata rimossa dai vigili urbani; ma è stato poi
chiarito alle autorità comunali il significato simbolico ed "umano" di
qull'oggetto ed è stata riposizionata. La nostra "ghost cycle" è
quindi un simbolo, un gesto di solidarietà nei confronti di un
cittadino vittima di un incidente, un segnale... E’ anche il segno di
una nuova consapevolezza che si afferma tra i ciclisti di Lecce che li
porta a chiedere il diritto alla sicurezza e alla dignità di
cittadini. Quanti problemi in meno ci sarebbero, per le nostre
congestionate strade cittadine, e quanti veleni in meno nei nostri
polmoni se si incoraggiasse nella mentalità leccese l'uso dei mezzi
pubblici e delle biciclette, come si vede ormai in moltissime altre
città! Ma questo simbolo, è stato portato via da alcuni agenti della
Polizia Municipale, nonostante non creasse nessun intoppo alla
mobilità sia essa pedonale o automobilistica. Chiediamo perciò di
poter rivedere collocata la "ghost cycle", nei pressi di quell'incrocio
o altrimenti in un luogo che riterrete più opportuno, certi della
vostra sensibilità ed attenzione alle problematiche della sicurezza
stradale e della mobilità urbana. Distinti saluti,.
Ghost cycle il sito
http://www.ghostcycle.org/
The intent of the Ghostcycle project is to
raise awareness for everyone regarding bicyclists on the streets of
Seattle. Our city is one of the most bike-friendly cities in North
America, but things can always improve. We began to use this website
to collect data from cyclists in the Seattle-area who have been
involved in an accident while bicycling. As the information began
pouring in, patterns arose and we were able to identify and isolate
trouble spots all over Seattle. On August 1, “ghostcycles” were placed
in each of those trouble locations to make people start asking
questions and direct them to our website where all of the information
we collected is readily available. We, the Ghostcycle team, are all
familiar with bad roads, poor traffic conditions, and dangerous
intersections. We have to contend with them every day, but this
project isn’t about just our one group of cyclists. It’s about all
cyclists in Seattle, and they are speaking for us through the reports
they submitted. It’s their information, experiences, and (unfortunately)
their accidents that reveal the areas in need of improvement in
Seattle. This project would not have been possible without their help,
and we thank them all. Please explore the site and read their stories.
Ultimately we hope that through information and education people will
have a better understanding of the changes necessary to make our
streets safer for everyone.
La sicurezza
stradale
I cicloamici considerano una battaglia
di civiltà quella per gli interventi in favore
della sicurezza stradale.
Ogni anno in Italia si contano 7.000
morti, 300.000 feriti di cui il 75% in ambito urbano. L’Italia si
trova al secondo posto della pericolosità stradale in Europa ed è
al primo posto in quanto incidenti mortali che coinvolgono
ciclisti. Il numero di morti sulle strade è sette volte maggiore
di tutte le morti sul lavoro e la prima causa di morte dei giovani
fino a 34 anni. L'onere sociale stimato ammonta ad oltre 34
miliardi di euro l'anno (l'equivalente di tre medie leggi
finanziarie tutti gli anni), pari a 600 euro/anno per ogni
italiano (se si aggiungessero i costi sociali indotti
dell’inquinamento atmosferico, rumore e gas serra il costo
complessivo annuo del traffico automobilistico a carico della
collettività ammonterebbe a 95 miliardi di euro. Così rilevante è
il problema della sicurezza stradale che la Comunità Europea ne ha
fatto oggetto di raccomandazioni, imponendo agli Stati membri di
dimezzare il numero di vittime e incidenti entro il 2010.
Eppure c’è chi ritiene che gli
interventi di moderazione del traffico siano un “inutile spreco di
risorse pubbliche”
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