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Per rendere partecipe chi è interessato dei viaggi
avventurosi, amanti delle bici, curiosi in generale.
E magari sottolineare il racconto dell’avventura
con un accento visivo, cercare di dare alle Parole un tocco vitale.
Perché questa non è stata solo un’avventura o un
semplice viaggio vacanziero, ma un patrimonio di sentimenti vissuti
reali in luoghi diversi e in circostanze diverse, e cerco attraverso
questa preziosa documentazione di condividere con voi quel che ho
provato, sentito, vissuto e appreso.
Non esagero se dico che dietro ogni foto c’è un
piccolo o grande racconto, sono a vostra disposizione per qualsiasi
domanda, chiedete e sarò felice di rispondervi.
Oltre alle foto scattate maggiormente da me, ho
girato anche parallelamente un video
.L'alimentazione
Per poter affrontare un giro in bici di questa
portata, è naturalmente importante e fondamentale una giusta
alimentazione, fin qui credo che siamo tutti dello stesso parere.
Prima di partire per il GIRODEUROPA mi sono dovuto
sottoporre a dei controlli accurati dello stato di salute, e sono
stato consigliato dal mio medico di seguire un programma di
alimentazione adeguata agli sforzi che mi aspettavano, quindi non uno
sforzo di una corsa concentrata in una sola giornata, bensì 150 giorni
di pedalate leggere ma costanti, e per di più con una bici pesante.
Purtroppo non ho potuto seguire questo programma
fino in fondo.
Dunque ho deciso strada facendo di adeguarmi alle
necessità, in pratica ho seguito in parte il programma, quindi nel
corso della giornata cercavo di nutrirmi di frutta panini e di yogurt,
a sera invece in tenda mi cucinavo della pasta condita di sughi in
barattoli precotti, ceci, fagioli, a volte anche una semplice zuppa, o
un’insalata.
A volte capitava x mia fortuna, di essere invitato
a cena da gente che incontravo per strada, talvolta da qualche
parente, o amico.
Si parla e si scrive tanto della comunità europea,
circa il mercato libero, e al tentativo di bilanciare i prezzi, ma qui
si pone un altro problema, purtroppo ho constatato che ci sono
differenze di prezzi a volte abissali tra una nazione e un’altra.
Faccio un esempio,un caffè, mentre da noi in Italia
nei bar lo paghi dai 60 ai 90 centesimi, in Francia costa attorno a
1.50 e 2.30, in Germania circa 3.50, e in Norvegia addirittura sui 6
euro.
E così poi tanti altri prodotti primari, come ad
esempio la frutta, nei paesi scandinavi costa un patrimonio, mentre in
Portogallo o Spagna pochissimo.
Ho mangiato raramente nei ristoranti, mi rifornivo
spesso nei supermercati, ma dovevo fare sempre attenzione con i
prodotti deperibili per via del caldo, e non potevo fare grandi
rifornimenti per mancanza di spazio.
Per dissetarmi avevo 2 borracce di acqua da un
litro e mezzo in totale, che cercavo sempre di tenerle piene, spesso
mi fermavo nei bar, e le facevo riempire dal rubinetto, tante volte
dalle fontane, e questo dipendeva comunque dalla zona in cui mi
trovavo, è successo di rado che sono rimasto all’asciutto.
Un altro problema da non sottovalutare era quello
della bici, cioè quando dovevo lasciarla fuori incustodita per entrare
nei market, mi portavo appresso la borsa estraibile del manubrio, dove
conservavo tutto quel che era importante e prezioso, chiudevo la bici
con un catenaccio, e speravo di ritrovarla al mio ritorno.