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Lettere | Culacchi |
Itinerario 7
Alla ricerca dell' Appia perduta (Mesagne Ovest) Un itinerario breve e tranquillo quasi tutto sterrato alla scoperta di antiche masserie abbandonate e siti archeologici. Un'ipotesi affascinante sul tratto iniziale di strada.
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TACCUINO
Partenza:
periferia rione Seta, piazzale del mercato settimanale; Lunghezza complessiva del percorso: KM 14 Durata: 2 ore A/R Pendenza: inesistente Stagioni
consigliate: inverno, primavera, estate, autunno di primo mattino o
tardo pomeriggio; Ombra:
70% del percorso; Tipo
di strada: 85% di strada campestre sterrata; Tappe
importanti del percorso: Masseria Pizzorusso, Muro Tenente, Masseria
De Nitto, Masseria la Vergine. Vegetazione:
ulivi secolari, vigneti, canneti. Cartografia: Provincia di Brindisi 1:100000, F°203 I S.O. (Mesagne) della carta d’Italia I S.O, F°203 III N.E. (Oria) della carta d’Italia
Descrizione Il
percorso può avere inizio dal piazzale del mercato settimanale del rione
Seta. Dal piazzale la pista dirige verso la pesa-parcheggio
comunale; prosegue per circa 300 metri quindi svolta a destra, direzione
strada provinciale Mesagne-Latiano. La pista prosegue su una stradina a sinistra 50 metri prima dell’imbocco per la strada provinciale Mesagne-Latiano; superato il deposito di materiali edili sulla sinistra e dopo pochi metri ha inizio lo sterrato che prosegue per circa 4,5 Km. Questa
strada sterrata rappresenta secondo noi e secondo anche altre fonti
("Repertorio dei beni culturali archeologici della Provincia di
Brindisi" L. Quilici, S. Qulici Gigli, 1975, "La Viabilità
Romana nel Salento" G. Uggeri 1983) il tracciato della via Appia.
Ecco perchè: se tracciamo sulla cartina da Oria a Brindisi una linea
retta vediamo che la nostra strada coincide con la linea tracciata. La
strada poi si trova a Nord del tracciato murario di Muro Tenente e si sa
che i Messapi facevano passare le loro strade a Nord delle mura. E
infatti, la via Appia si presume sia stata ricavata da una preesistente
via Messapica. Lungo
lo sterrato, dopo 1 Km di strada percorsa con scarsa ombreggiatura inizia
una sequenza di splendidi ulivi secolari; le torrette della Masseria
Pizzorusso sono visibili a 2,5 Km dall’inizio dello sterrato (si
consiglia una piccola deviazione per visitarla); A 3,5 Km dall’inizio dello sterrato sulla sinistra si inizia a vedere i resti dell’antico muro messapico. Si consiglia a questo punto una breve interruzione per avvicinarsi alla cinta muraria. Dopo aver esplorato a piedi qualche tratto dell'imponente muro messapico possiamo riprendere la bici e ripercorrere indietro per 1,5Km la strada per svoltare la seconda traversa a sinistra diretti vero Nord e la strada provinciale Mesagne Latiano. La attraversiamo con molta cautela imboccando un viale di pini dove scorgiamo una grande fabbricato: la Masseria De Nitto. Anche questa è una bella villa abbandonata con logge archi e interessanti motivi architettonici. Riprendiamo la strada verso Nord scorgendo oramai vicino il bel prospetto della Masseria La Vergine. Il binario della ferrovia ci sbarra la via. L'opzione prudente e consigliata è quella di percorrere a piedi il tratto parallelo al binario a destra si per incontrare dopo circa 150m un sottopassaggio. La Vergine è l'ultima tappa della nostra breve gita. Era una villa ricca e lussuosa. Il muro perimetrale era ornato da colonne che sono state tutte trafugate. Così come sono stati trafugati molti altri decori architettonici. Nonostante queste ruberie la villa conserva il suo nobile aspetto. Dominando su di uno sconfinato uliveto.
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I cicloamici percorrono un tratto della probabile via Appia 3Km a Est di Mesagne Breve escusione a piedi per salire sulle imponenti resta del muro di cinta della città messapica di Muro Tenente. Sono con noi: Sirpo l'alchimista pazzo e la bella Rosa. Villa De Nitto, i cicloamici ne contemplano le raffinatezze architettoniche Masseria La Vergine. Pur essendo stata gravemente depredata conserva la sua aristocratica bellezza Nascosti nella rigogliosa vegetazione una ampia vasca e un pozzo |
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