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I
CICLOAMICI e l'Assessorato alla Cultura del Comune
di Mesagne sono lieti di invitare la cittadinanza all'iniziativa
cicloarcheologica: Visita a Muro Tenente sulle tracce dei Messapi.
Itinerario
storico-culturale-archeologico in bici con guida d'eccezione il
professor Gert Burgers. L'iniziativa rientra nella settimana per la
cultura. Dal 1993 il prof. Gert Burgers continua a rivoltare la
rossa terra del salento contando e catalogando cocci e pietre.
Grazie
anche al suo lavoro la civiltà sepolta dei Messapi, sepolta proprio
sotto i nostri piedi è stata riportata alla luce. Numerosi
sono i suoi studi e le sue pubblicazioni riguardanti gli
insediamenti preclassici nell'altosalento, zona indicata dallo
studioso come "Istmo salentino". Per la sua importanza
come lembo di terra a congiunzione di due mari e per il collegamento
di Taranto, e quindi Roma, con il mare adriatico e quindi la
penisola balcanica questo territorio ha visto insediarsi nei secoli
tante civiltà.
Burgers
ha dato un importante contributo nello studio della dinamica
dell'insediamento delle antiche popolazioni su queste terre
evidenziando i rapporti e le relazioni, a volte burrascosi, tra la
civiltà preclassica messapica e quella magniogreca.
Il
Percorso
Per
raggiungere il sito archeologico i
cicloturisti percorreranno una bella strada secondaria e
sterrata che con molte evidenze coincide con l'antico tracciato della via
Appia (vedi soto). Secondo i progetti dell'Amministrazione comunale, questa
strada secondaria diventerà presto un percorso cicloturistico segnalato e
attrezzato.
Lungo
lo sterrato percorreremo
una sequenza di splendidi ulivi secolari; le torrette della Masseria
Pizzorusso sono visibili a 2,5 Km dall’inizio dello sterrato;
A 4,5 Km dall’inizio della strada sulla sinistra si iniziano a vedere i
resti dell’antico muro messapico.
Esploreremo il muro e la città sotto la guida del Prof. Burger.
Riprenderemo la bici
per ripercorrere indietro per 1,5Km la strada
per svoltare la seconda traversa a sinistra diretti vero Nord e la strada
provinciale Mesagne Latiano.
Attraversata
la provinciale con molta cautela imboccando
un viale di pini passeremo per Masseria De
Nitto. Anche questa è una bella villa abbandonata con logge archi e
interessanti motivi architettonici.
Riprendiamo
la strada verso Nord scorgendo oramai vicino il bel prospetto della
Masseria La Vergine. Il binario della ferrovia ci sbarra la via. Sarà
dunque percorso a piedi il tratto parallelo
al binario a destra si per incontrare dopo circa 150m un sottopassaggio.
La
Vergine è l'ultima tappa della nostra breve gita. La masseria si trova in
un pietoso stato di abbandono. Misteriosi vandali hanno preso a
saccheggiarla e danneggiarla in tutti i modi. Era una villa ricca e
lussuosa. Il muro perimetrale era ornato da colonne che sono state tutte
trafugate. Così come sono stati trafugati molti altri decori
architettonici.
Quest'ultima
tappa ci servirà per denunciare gli atti vandalici mosrando
come si disperde il prezioso patrimonio di storia e
architettura nel territorio dell'alto salento
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Percorrendo
l'Appia Antica
Per
raggiungere il sito archeologico i
cicloturisti percorreranno una bella strada secondaria e
sterrata. Questa strada rappresenta secondo i cicloamici e altre fonti il
tracciato della via Appia ("Repertorio
dei beni culturali archeologici della Provincia di Brindisi" L. Quilici,
S. Qulici Gigli, 1975, "La Viabilità Romana nel Salento" G.
Uggeri 1983). Infatti
se congiungiamo sulla cartina Oria e Brindisi con una linea retta vediamo
che la nostra strada coincide con la linea disegnata La strada poi si trova
a Nord del circuito murario di Muro Tenente e si sa che i Messapi facevano
passare le loro strade a Nord delle mura. E infatti, la via Appia si presume
sia stata ricavata da una preesistente via Messapica.
Il
ciclocaporedattore ha individuato su un dettaglio delle Piante
della Puglia di Ant. Danti risalente al 1580-83 conservata in
Città del Vaticano nella Galleria delle Carte Grafiche. che
rappresenta un'importante traccia attestante che ancora nel
1580 la Via Appia esisteva accanto e parallela alla nuova
strada che collegava Mesagne, Latiano, Francavilla e
Grottaglie.
Pare
che il cartografo ignori molte delle altre strade e.g. la
traiana. la sallentina, il limitone dei Greci ma che conosca
bene il tratto dell'Appia. Il tratto Mesagne Oria, distinto
dalla strada più a Nord, segue il tracciato che Uggeri e il
ciclocaporedattore fanno coincidere con quello di una strada
sterrata che partendo da Mesagne collega il sito messapico di
Muro Tenente e, lambisce la chiesa bizantina di Maria di
Gallana e infine giunge a Oria
Il
percorso è stato in parte descritto dal ciclogiornale nell'itinerario
7:
Alla
ricerca dell'Appia perduta altre notizie sulle strade
romane e messapiche nella sezione Storia
strade e biciclette
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La civiltà
dei Messapi
note tratte
dal sito: http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Italici/Messapi.html
I Messapi erano
gli abitanti della parte meridionale della Iapigia (Puglia)
distinti dai Peuceti (terra di Bari) dai Dauni (terra di
Foggia) e riconosciuti con il nome di Salentini. Non si sa
bene da dove derivi il loro nome. Si pensa significhi
"popolo tra due mari" perché si erano stabiliti
nella zona a sud della Puglia, tra il Mar Adriatico e quello
Ionico. Erodoto li ricorda come una popolazione unitaria e
compatta etnicamente e culturalmente. Secondo gli storici
moderni, i Messapi erano di stirpe illirica. Essi sarebbero
arrivati a Otranto intorno al 1000 a.C.
La
civiltà messapica è caratterizzata da una nuova ceramica
attestata da reperti simili alle ceramiche micenee, ma
appartenenti a gruppi che non trovano riscontro esatto nelle
scoperte del Bacino dell’Egeo; è una speciale ceramica a
ornamenti geometrici con forme singolari di vasi detti "TROZZELLE",
ad alti manici, e anfore a collo largo.
I Messapi
coltivavano l’ulivo,
la vite; si dedicavano alla pastorizia, all’apicoltura e
particolarmente sviluppato era l’allevamento dei cavalli.
Infatti intorno al 500 a.C. i Tarentini si rivolsero ad un
artista peloponnesiaco, Agelada di Argo, per innalzare a Delfi
il donario commemorativo di una vittoria sui Messapi che
rappresentava la preda tratta dal popolo vinto, e cioè donne
e cavalli.
Indossavano una
veste lunga che si stringeva ai lembi con un cappuccio,
usavano sandali; le donne mettevano lunghe tuniche e si
ornavano il capo con una corona, come si evince dai vasi
istoriati.
Sembrano,
queste, tutte espressioni di amore per la vita, di
imperturbabilità di fronte all’evento misterioso della
morte; la stessa presenza dei sepolcri dentro le mura
cittadine è la manifestazione più autentica di tale
sentimento di serenità della creatura terrena nei confronti
dell’aldilà.
I reperti
dimostrano, infine, che i Messapi subirono l'influenza greca
anche per ciò che attiene alla religione, come rivelano i
nomi di divinità messapiche che richiamano alcune tra le più
importanti dell'Olimpo greco. Ma abbiamo anche testimonianza
dell'esistenza di dei propri dei Messapi. Un esempio di
divinità messapica è Giove Batio venerato nei rovi da cui
deriva il nome Batio (che significa appunto rovi). È in
realtà una divinità venerata nella grotta, a volte
considerata maschile e a volte femminile, raffigurata perciò
mentre allatta il figlio. Quest’ultimo culto prevalse in
età post-messapica come culto pagano ad una divinità
femminile che cresce il figlio. |
Veduta dal basso delle imponenti resta del muro di cinta della città messapica di Muro Tenente.
Foto: gran posa del
ciclocaporedattore con la sua piccola ma grande Antonella durante la
ciclopasseggiata del 2003 a Muro Tenente
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Taccuino
Ritrovo
dei partecipanti Domenica 22 Maggio ore 8:30 in Piazza Orsini del Balzo. Rientro
previsto entro le 12:30
Partenza
ore 8:45 da Piazza Orsini del Balzo. Percorso: Area
Archeologica, Muro Tenente, r
Quota
di partecipazione Euro 1,00 per fini assicurativi
Lunghezza
complessiva del percorso: KM 16
Durata:
2 ore A/R
Pendenza:
inesistente
Stagioni
consigliate: inverno, primavera, estate, autunno di primo
mattino o tardo pomeriggio;
Ombra:
70% del percorso;
Tipo
di strada: 85% di strada campestre sterrata;
Tappe
importanti del percorso: Masseria Pizzorusso, Muro
Tenente, Masseria De Nitto,
Vegetazione:
ulivi secolari, vigneti, canneti.
Cartografia:
Provincia di Brindisi 1:100000, F°203 I S.O.
(Mesagne) della carta d’Italia I S.O, F°203 III N.E. (Oria)
della carta d’Italia
Il
percorso della passeggiata archeologica, fare click sopra per
ingrandire
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Foto: cicloamici color
pastello sullo sfondo degli scavi archeologici nei pressi della
chiesa di Ognissanti (chiesa Madre) a Mesagne
Foto: pacificamente i
cicloamici invadono le vie del paese per poi sfilare attraverso
quella ragnatela di strade e stradine di campagna. Un doveroso
ringraziamento al SER (Servizio Emergenza Radio) e ai vigili di
Mesagne per aver scortato in sicurezza l'allegra ciclocarovana.
Foto: Melina e il
presidente illustrano tramite poster le caratteristiche del sito
archeologico di Muro Tenente durante la Biciclettata a tema del 2003.
Foto: idilliaco quadro
di famiglia: il presidente dei cicloamici (a sinistra) con mamma, papà e
biciclette. Il nostro sogno: altre 7.000 famiglie ciclotrasportate a
Mesagne
Villa De Nitto, i cicloamici ne contemplano
le raffinatezze architettoniche
Masseria La Vergine. Pur essendo stata
gravemente depredata conserva la sua aristocratica bellezza
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