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Lettere | Culacchi |
Il richiamo della foresta
Dura prova per una nuova cicloamica che supera brillantemente il sadico test di resistenza. Classico percorso Viscigli, Tobiano, Crepacore reso aspro da una temperatura polare e da tratti di sterrato fangosi. Una cagnetta insegue divertita il ciclogruppo. (l'atteso racconto di Alessandra) |
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Domenica pomeriggio, 23 febbraio inverno profondo: i cicloamici sottopongono una nuova adepta ad una dura prova di resistenza. Si tratta di 24Km percorsi in un freddo polare in un tracciato con diversi tratti di sterrato. La pratica iniziatica sembra aver dato buoni frutti, la nuova cicloamica temprata e contenta, con minime ammaccature ha brillantemente superato le prove ed è pronta per una nuova avventura. Uno spirito libero canino che il vate ha coercitivamente battezzato "Coperchietta" si è inaspettatamente unita al ciclogruppo percorrendo 13Km instancabile e allegra. Arrivati in città il triste saluto alla indomita cagnetta. Coperchietta
non può ridere. altrimenti qualche grassa risata se la sarebbe fatta
volentieri, a vederci affannati a rincorrere un orizzonte imbroglione
imperlato dalle luci della città, che si allontanava man mano che la
fatica da freddo fiaccava le forze. l´abbiamo incontrata nella masseria
di Tobiano, mentre eravamo alla ricerca di una colonna romana fantasma. Se
ne stava a bighellonare per la campagna, gustandosi i primi freddi raggi
di sole della stagione, come noialtri. ha deciso di seguirci, e noi
volentieri l´abbiamo eletta a mascotte del gruppo, dato che almeno con le
bestie si è bendisposti. Oltre
a Coperchietta c´era un´altra new entry, un´umana che si è aggregata
convinta di uscire per un tranquillo giro in bici. si è ritrovata,
tapina, a combattere all´andata contro le minacce di abbattimento e l´assoluta
mancanza di supporto morale, nonché fisico, da parte dei veterani. al
ritorno, l´umana, se l´è cavata benino nella battaglia impari contro il
freddo che paralizzava l´epidermide, i muscoli, il cervello, il paesaggio
e le gambe. Gira
voce che la donna se la sia cavata con un passeggero dolore dove il sole
non batte e che ce la ritroveremo, agguerrita ed entusiasta, nelle
prossime uscite perché alla fine la magia dell´avventura prevale sempre,
anche sul fiele gratuito dei cilopersonaggi. comunque la mano pendula,
supplicante la spinta, non è scattata. quindi la donna c´ha la tempra. d´altronde
è amica mia. Quant´era
bella Coperchietta, instancabile, col suo manto madreperlaceo, con i suoi
guizzi allegri e la sua incredibile capacità di prevedere il nostro
percorso. durante la sosta presso la bellissima oasi di crepacore, ci ha
aspettato fuori, con pazienza, tenendo d´occhio le bici. Quando
abbiamo ripreso la strada del ritorno, il sole faceva ciao ciao con la
manina, e il freddo sgretolava l´entusiasmo per la prima bella giornata
della stagione. Avevo l´epidermide resa fragile dal congelamento.
impossibilitata a modificare espressione, cercavo di evitare che mi si
rompesse la faccia, parlando il meno possibile. e mentre il guru, l´umana
new entry e il cinicomimmo simulavano maldestramente indifferenza alle
intemperie, io mugolavo lamenti di sofferenza, in coro col dottore, che
combatteva oltre che contro il freddo, anche contro il suo fossile di
bicicletta. L´unica
a rimanere delusa dall´arrivo in città e stata Coperchietta. l´abbiamo
vista spaesata dall´insolente tracotanza delle auto che spadroneggiavano
per le strade, senza rispetto per chi è abituato all´anarchia dei
percorsi. l´abbiamo vista smarrita e accecata dal bagliore dei fari, lei
che per tutta la strada ha trottato con la superbia di chi conosce la vita
e i suoi percorsi. Per
un attimo abbiamo avvertito anche noi, forte e nitido, il richiamo verso l´altrove,
la voglia di scappare via dalla bagarre della civiltà. il richiamo verso
posti in cui la strada è indicata dagli odori, dai colori, dalla natura
esterna e da quella dell´anima. quel richiamo che, se sei ancora
sufficientemente infantile o pazzo o selvaggio, ti prende per mano e ti
porta verso la libertà. Però
Coperchietta c´ha il manto madreperlaceo. noi non abbiamo manco i peli
superflui. quindi il richiamo della libertà lo seguiamo nei sogni, negli
occhi di Coperchietta, nel "Richiamo della foresta" (J. London,
leggetelo!). poi torniamo a casa e ci avvinghiamo al termosifone,
aspettando la domenica successiva per un´altra vitale iniezione d´ossigeno.
Se
andate da quelle parti e siete fortunati, la potete vedere, fiera e
ondeggiante sulle sue zampe forti, in perfetta sintonia col creato. e se
siete anche simpatici, verrà a farvi compagnia e verrà ad ascoltare i
vostri lamenti di gente civile. ma non illudetevi. non sarà mai vostra.
perché il richiamo della libertà riuscirà sempre a portarvela via
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Foto: antico casolare a Tobiano, davanti e centrale la bicicletta "fossile" di veterimario. Tobiano è stato uno degli insediamenti più antichi a Sud di Mesagne. Da villa rustica romana, Tobiano si è trasformato in un casale medievale. Sono state anche ritrovate punte di selce risalenti al Neolitico.
Foto: Veterimario in compagnia della new-entry, donna dalla tempra eccezionale, sopravvissuta alle minacce di abbattimento e alla assoluta mancanza di supporto morale e fisico. Trattasi di un test di ingresso brillantemente superato dalla degna amica del vate.
Foto: Quello che resta degli affreschi dell'VIII secolo di scuola bizantina: gli apostoli che circondano Gesù che si eleva in cielo. La nostra nuova cicloamica è rimasta incantata davanti alla bellezza artistica e architettonica della chiesa di S. Pietro di Crepacore in agro di Torre. |
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