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Foto: il presidente dei cicloamici in posa sullo sfondo un impianto eolico in Spagna

L'alternativa alle auto

Vi è una consapevolezza tra i cicloecologisti di Puglia: andare in bicicletta è un modo per utilizzare fonti energetiche alternative al petrolio. Così il cicloecologista pedala contento di bruciare grassi animali, leggero e silenzioso lungo i suoi tranquilli sentieri. Pedalando pedalando sorge il quesito: la mia bicicletta  è sicuramente il più bel mezzo di locomozione ed anche il più ecologico, ma esistono altre tecniche di conversione energetica amiche dell'ambiente ??

Ci sono tanti modi per darsi delle risposte, il più comune è quello di assistere in poltrona ai programmi televisivi che raccontano quel che vogliono. Un altro modo è quello di andare a vedere di persona come stanno le cose, naturalmente in bicicletta.

 

 

SCHEDA PERCORSO

Via col Vento

Partenza treno più bici da Brindisi ore: 8,55 con arrivo a Mesagne 9,05 e a Grottaglie alle 09:37

Ritorno da Grottaglie con il treno delle 18,35, con arrivo a Mesagne alle 19,07

Percorso: misto di 50Km circa. Durante il percorso il ciclocaporedattore descriverà sinteticamente quali sono le fonti energetiche alternative ai comustibili fossili e le tecnologie più adatte a convertire questa energia.

Quota di partecipazione: € 2,00 a fini assicurativi per i non-soci, escluso il biglietto ferroviario.

Nota: per chi parte da Mesagne è possibile acquistare il biglietto direttamente sul treno senza pagamento di penali.

Adesione: la partecipazione è aperta a tutti quelli che hanno una bici e un corpo in buone condizioni. Per i non soci è previsto un contributo di 2 euro comprensivo della quota assicurativa RC e infortuni.

Sicurezza: consigliamo l'uso del casco e raccomandiamo che la bici sia in buone condizioni

informazioni: info@cicloamici.it

cell cicloantonio 3333744725

 

Via col Vento

FIAB Puglia aderisce all'iniziativa di ISES Italia, ente per la diffusione delle fonti energetiche alternative. Organizza un percorso eolico e inizia una riflessione sulle fonti energetiche alternative.  

 

Iniziativa

Puglia

Scheda percorso

Energie nuove in Puglia

Agricoltori e energia

Attenzione all'eolico selvaggio

L'impatto ambientale dei grandi impianti eolici

 

Comunicato stampa di FIAB Puglia

Il ciclista e il vento

Nessuno più di un ciclista conosce la forza e l'energia del vento. Il ciclista l'avverte tutta questa energia quando si oppone al suo cammino, sui pedali che si inceppano il busto che si inarca, la pelle che si screpola. Solo il ciclista può gustare il soffio a favore che lo sospinge, lo alleggerisce come una foglia, lo rianima e incoraggia sulla lunga strada del ritorno. Il vento, forza naturale che rende possibile la vita, le stagioni il volo degli uccelli.

 

Vento alla Puglia

La Puglia ha ottime potenzialità di sviluppare sistemi di generazione eolica efficienti, sia per la frequenza e l’intensità dei venti da cui è battuta, sia per la presenza sul suo territorio di aziende leader europee nella produzione di generatori eolici.

Tra le fonti energetiche rinnovabili il vento è senza dubbio la più economica. La tecnologia di conversione è ormai consolidata ed esistono le condizioni per abbattere i costi di produzione di impianti eolici moltiplicando la produttività e la ricerca sui nuovi materiali.

I microimpianti eolici possono rendere autonome imprese agricole e artigianali per il fabbisogno energetico e contribuire a ridurre la dipendenza dal petrolio.

 

l giorni delle rinnovabili

sabato 20 e domenica 21 si svolge la

6^ Edizione de “I GIORNI DELLE RINNOVABILI”, promossa da ISES ITALIA, Sezione della International Solar Energy Society.

Presso Jonica impianti (www.jimp.it <http://www.jimp.it/> ) di Lizzano i tecnici illustreranno il processo produttivo delle turbine eoliche di piccola taglia e forniranno informazioni sulle peculiarità degli impianti di microgenerazione eolica (ridotto impatto, economicità, diffusività).

 

Microgenerazione e sviluppo locale

Giorno 20, dalle 18 alle 20 presso lo stabilimento della Jonica Impianti si svolgerà una tavola rotonda dal titolo:

Fonti rinnovabili e pianificazione energetica. Microgenerazione e sviluppo Locale.

Fiab Puglia intende aderire all’iniziativa con un intervento alla tavola rotonda teso a chiedere di inserire il sostegno alla mobilità ciclistica fra le azioni del piano energetico e ambientale della Regione Puglia. (per maggiori informazioni consultare la pagina sul sito della regione dedicata al piano energetico regionale)

Foto: L'intervento dell'assessore Losappio alla tavola rotonda dedicata alla microgenerazione

 

Energia alle pedivelle

Purtroppo il piano energetico provvisorio su cui si è discusso nell’ambito di incontri pubblici organizzati dalla segreteria del PEAR (piano energetico ambientale regionale) non contempla ancora la possibilità di risparmiare gasolio e benzina attraverso politiche per la mobilità sostenibile.

In tal senso la FIAB Puglia vuole far presente che non può esistere politica ambientale senza un serio impegno nella riduzione del traffico veicolare a favore di mezzi ecocompatibili come la bicicletta.

La FIAB Puglia suggerisce di inserire nel Piano Energetico Regionale interventi a favore:

1) Della formazione di figure professionali da inserire nelle aziende che assolvano alla funzione di mobility manager suggerendo accorgimenti da adottare per favorire una riduzione dell’uso dell’automobile per gli spostamenti casa lavoro dei dipendenti e nella logistica aziendale. Le aziende con più di 50 addetti sono obbligati da una normativa europea a dotarsi di mobility manager.

2) Promuovere l’uso della bicicletta negli spostamenti casa lavoro; casa-scuola mediante: interventi infrastrutturali (piste ciclabili, scivoli per le biciclette nelle stazioni), favorire l’istituzione di zone a traffico limitato nelle città; incentivare i ragazzi a raggiungere la scuola e i luoghi ad essi dedicati in bici attraverso la promozione di iniziative tipo i “bicibus”.

3) Sostenere le campagne tendenti a sensibilizzare i consumatori sull’importanza, anche ambientale, di consumare prodotti locali (riduci la distanza fra il piatto e la tavola).

Decisamente più goliardica è l’iniziativa della FIAB puglia prevista per domenica 21 maggio: Arriveremo in bici a Grottaglie partendo da Brindisi o Mesagne e col vento a favore approderemo in C.da in Contrada Celidonia, s.p.

Lizzano-Sava dove hanno sede gli impianti della Jonica impianti, dopo la visita guidata ci dirigeremo verso manduria per visitare un microgeneratore eolico e infine torneremo a Grottaglie per riprendere il treno.

VIA Col Vento dunque e non dimenticate le biciclette!!

 

Attenzione all'Eolico selvaggio

(sintesi di un intervento di Enzo Cripezzi – LIPU prov.le Foggia – wwwlipucapitanata.it,

Pina Cutolo – Italia Nostra di Capitanata)

 

A giugno scade la moratoria che ha bloccato la realizzazione sul territorio pugliese di parchi eolici realizzati con generatori di grandi dimensioni (da 1 a 2MWh).

I parchi eolici fatti da grandi pale da 0,5 -1MW introducono notevoli pericoli di impatto ambientale.

La vertenza eolica dei Monti Dauni e del Benventano

Nel Beneventano e sui monti dauni notevoli sono stati i danni ambientali dei grandi parchi. La vertenza eolica si apriva nel 1996-98 tra i Monti Dauni e il Beneventano, con l’insediamento improvvisato delle prime decine di pale, lasciando presagire il potenziale disastro che un percorso deregolamentato come quello avrebbe potuto generare su vasta scala. Nel ‘99 la LIPU, alla luce del degrado di aree di pregio, intraprendeva i primi atti formali nei confronti di enti locali, chiedendo informazioni, verifica degli impatti e un confronto per affrontare il fenomeno.

Richieste inascoltate. In pochi anni la proliferazione di centrali eoliche industriali avrebbe assunto i connotati di “selvaggia” determinando il sacco ambientale.

Oggi vaste aree dei Monti Dauni hanno mutato il volto tipico di aree rurali e agro-pastorali per assumere quello industriale con oltre 500 torri eoliche, piste e nuove strade, elettrodotti, cantieri, trasporti pesanti, cabine e stazioni elettriche, plinti di cemento ancorati fino a 20 m di profondità.

Senza alcuna procedura di valutazione, fino al 2002 sui Monti Dauni furono insediate le “prime” 377 torri eoliche di potenza unitaria inferiore al MW (*).

Poi gli incentivi alla produzione sulle fonti rinnovabili con agevolazioni a progetti in Capitanata e Barese, prima che fossero autorizzati. Con interessi economici esasperati le società eoliche avviavano accordi per realizzare gli impianti a fronte di royalties versate ai comuni e ai privati disponibili ad ospitare i piloni eolici sui propri terreni.

Seguivano le “Linee guida per la realizzazione di impianti eolici nella regione Puglia” varate a Marzo 2004, all’indomani di iniziative pubbliche promosse da LIPU e Italia Nostra locali insieme al Comitato Nazionale del Paesaggio (che per primo pose la questione eolica in Italia), che in realtà chiedevano una moratoria sui progetti eolici insieme ad un cartello di associazioni ambientaliste e di categoria (es. Coldiretti). Moratoria promossa dai consiglieri Losappio, Sannicandro (RFC) e Tarquinio (FI) che, per intuibili ragioni, non ebbe mai il conforto politico dell’allora esecutivo regionale.

La moratoria del 2005

Moratoria approvata dal nuovo governo regionale con LR n.9/2005, sebbene valida per i soli progetti presentati alla procedura di valutazione ambientale dopo il 31 maggio 2005, e fino alla redazione del Piano Energetico Regionale Ambientale .

Le linee guida hanno rappresentato uno strumento di valutazione tanto importante quanto disatteso. Sebbene il provvedimento non imponesse (incredibilmente) l’esclusione dalle aree più critiche, anche le molteplici prescrizioni contenute sono state disattese persino dove avevano carattere imperativo o vincolante: modalità di esecuzione delle valutazioni di incidenza, lunghezza degli elettrodotti, ecc.

In materia di valutazione ambientale, gli impianti eolici industriali rientrano tra le opere per le quali viene effettuato il cosiddetto screening ambientale rispetto al quale, il progetto può essere approvato con le valutazioni di istruttori e dirigenti (salvo qualche prescrizione) o può essere assoggettato alla procedura di VIA. Nemmeno l’obbligatorietà di tale procedura è stata mai introdotta in Puglia.

Al gennaio 2006, complessivamente si hanno 1049 torri per 1093 MW risultate con parere ambientale positivo o realizzate. Si aggiungono 9 centrali, con 161 torri e 267 MW, senza parere per le quali gli organi regionali hanno chiesto, solo in parte per ragioni “ambientali”, l’assoggettamento a VIA.

Troppa discrezionalità agli enti locali

La procedura di screening, permette una trattativa “riservata” tra sindaci e società senza che fosse promossa l’informazione al pubblico su un territorio coerente con le “dimensioni” dei progetti. Amministrazioni capaci di proclami per la realizzazione di un marciapiedi, hanno approvato senza coinvolgimento popolare mega progetti eolici, tamponando con tardive assemblee pubbliche solo alla luce di manifestazioni di dissenso popolare. Con grave improvvisazione l’amministrazione di Troia ha approvato ben 280 torri eoliche sul proprio territorio; senza alcuna concertazione e cosi Faeto, Rocchetta, Roseto, Accadia, S.Agata, Minervino....

 

L'impatto ambientale dei parchi eolici con le Mega pale

sintesi di un intervento di Enzo Cripezzi – LIPU prov.le Foggia – wwwlipucapitanata.it,

Pina Cutolo – Italia Nostra di Capitanata

 

Impropriamente l’impatto dell’eolico viene circoscritto alla mera occupazione fisica delle opere. In realtà esso comporta un assoggettamento territoriale su area vasta.

Sul piano naturalistico l’insediamento centrali eoliche, corredati di infrastrutture (strade, cabine di trasformazione, ecc), incide sugli ecosistemi naturali (pascoli, macchia) e seminaturali (ecosistemi agrari estensivi, aree “mosaico”, ecc), determinando impatti diretti e indiretti.

I primi per effetto di collisioni tra gli uccelli o chirotteri (pipistrelli) e il rotore.

I secondi, ancora più gravi, per effetto del degrado dell’area in termini di compattezza e omogeneità degli habitat cosi frammentati che, quindi, non possono più sostenere comunità faunistiche, a partire da quelle più esigenti e vulnerabili (rapaci).

Si valuta che l'impatto sull'ecosistema raggiunge un’area di raggio 500 m dall’aereogeneratore. Volendo limitarsi a “soli” 250 m., le 500 torri eoliche già realizzate sui Monti Dauni si traducono in un impatto di oltre 9.800 Ha “persi”.

Si è cosi registrata la graduale scomparsa di quasi tutte le coppie nidificanti di Nibbio reale nel comprensorio in parola. E sono in fase di realizzazione ulteriori pericolosi impianti non risparmiando avamposti di biodiversità come in agro di Rocchetta S.A. o Accadia o le zone IBA (Important Birds Areas).

Sul piano paesaggistico la modifica territoriale ad opera dei grandi impianti eolici, assolutamente fuori scala (oltre 110 m di altezza) e collocati in posizioni ovviamente dominanti, è di tale entità da costituire un profondo detrattore per la percezione della ruralità e della tipicità dei luoghi, condizionando aspettative turistiche nelle sue molteplici forme (agriturismo, naturalistica, archeologica, ecc).

Sul piano sociale l’assenza di perequazione ha indotto il decadimento del valore immobiliare per le proprietà contigue agli impianti a vantaggio di pochi privati. L’impatto finanziario ha causato anche pesanti alterazioni nell’equilibrio democratico delle piccole comunità e l’innesco di deprecabili fenomeni di ingiustizia sociale.

 

 
 

 

 

 20 e 21 Maggio 2006 6^ Edizione de

I GIORNI DELLE RINNOVABILI

impianti aperti ai cittadini promossa da ISES ITALIA, Sezione della International Solar Energy Society,

http://www.isesitalia.it

Si tratta di un importante evento organizzato ogni anno in collaborazione con gli operatori nazionali del settore, dalle grandi aziende alle piccole imprese, con gli enti locali e i privati cittadini che aderiscono aprendo al pubblico i propri impianti, illustrandone le caratteristiche e organizzando iniziative di informazione, eventi locali, intrattenimenti, attività didattiche per le scuole.
 

Appuntamento a Lizzano e Manduria

la società cooperativa Jonica Impianti organizza per sabato 20 (h. 10.00-20.00) e domenica 21 (h. 10.00-13.00) maggio ’06, la visita guidata dello stabilimento, ove progetta e costruisce turbine eoliche di piccola taglia.

sarà inoltre visitato a Manduria l'impiato fotovoltaico di libreria Caforio con unapotenza installata di 20Kwp

Energie nuove in Puglia

note del ciclocaporedattore

Il fallimento delle politiche di insediamento di enormi e inquinanti poli industriali in Puglia è sotto gli occhi.

La Puglia produce il doppio dell'energia che consuma. Questa enorme produzione è ottenuta da sistemi di gerazione inquinanti e a volte obsoleti. Soprattutto avviene dalla combustione del carbone. Il carbone è il più economico (guarda caso) ma anche il più inquinante dei combustibili fossili.

In particolare è a Brindisi che si produce con il carbone quasi il 10% dell'energia nazionale mentre nell'aria diffondono gli inquinanti gas di scarico delle 3 megacentrali Cerano). In una stretta striscia di terra lunga poco più di 10Km a Sud Est di Brindisi, centinaia di tonnellate di carbone si gasificano giornalmente in CO2 (gas serra) e altri gas venefici.

 

Il sole

Eppure in Puglia non vi è carbone ma in compenso tanto sole. Purtroppo la gran parte di gigawatt irradiati da Frate Sole sono dispersi inutilmente con il risultato di una notevole contribuzione all'aumento dell'effetto serra.

Il sole arriva ad irraggiare fino a 1100W/m2, questo significa che un sistema efficiente di conversione energetica con 10m2 di superficie captante installati sul tetto di un'abitazione è in grado di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica e acqua calda di una famiglia di 5 persone. Un esempio innovativo di generatore di potenza elettrica dal sole è attraverso concentratori solari che riscaldano una condotta di oli o sali fusi che alimentano turbine a vapore o altri sistemi termodinamici. Un altro esempio di conversione è quella attualta dal dish stirling: un sistema di specchi convoglia la radiazione su un punto caldo che alimenta un motore di stirling.

Il vento

E' celebre la frase "Salento acqua sole e vento" conviene chiedersi se corrisponde al vero e iniziare a utilizzare questa energia. Il modo migliore sarebbe quello di consentire l'installazione diffusa di piccoli impianti fino a 20 30Kwh per una microgenerazione diffusa a minimo impatto ambientale. Riguardo le grandi pale, dovranno essere valutati i siti idonei e minimizzato l'impatto visivo e ambientale.

La microgenerazione diffusa mediante pale eoliche di piccola taglia rappresenta una reale opportunità per diventare attivi e autosufficienti elettricamente.

Le biomasse

La Puglia è una regione agricola. La percentuale di aree boschive è tra le più basse in Italia perchè da diversi secoli il territorio è stato faticosamente trasformato dai contadini che ne hanno fatto  uno dei più bei paesaggi agronomici del paese con inmmensi uliveti, vigneti.

Si producono enormi quantità di prodotti agricoli secondari: tranci di potatura, sansa esausta, gusci di mandorle. Queste sostanze organiche hanno un'alto potere calorifico e potrebbero essere utilizzate nella generazione di energia elettrica in impianti a letto fluido abbinati motori di nuova concezione a combustione esterna, i motori di Stirling. Nel loro ciclo termodinamico i motori di stirling hanno bisogno che un pistone venga riscaldato da una fonte di calore esterna. Questa fonte può essere il sole, possono essere i rifiuti ad alto potere calorifico e le biomasse.

Una ulteriore possibilità di ridurre gli sprechi energetici è rappresentata dalla cogenerazione simultanea di calore e corrente in impianti di piccole e medie dimensioni.

 

Gli agricoltori e l’energia: Dalle biomasse agli impianti di microgenerazione eolica

note di Angela Bruno, imprenditrice agricola

 

La visione moderna dell’agricoltura tende a vedere l’imprenditore agricolo come un fornitore di beni e di servizi.

Il concetto di multifunzionalità dell’agricoltura che fino a qualche anno fa era visto soprattutto in riferimento alle attività agrituristiche oggi è associato all’estensione dell’attività agricola alla produzione di energia. A pensarci bene gli agricoltori da sempre hanno favorito il trasferimento dell’energia solare negli alimenti destinati a dare Energia a uomini e animali, usati un tempo anche come forza motrice.

Nella situazione di crisi delle colture industriali (pomodoro, tabacco, barbabietola) che stiamo vivendo, è forte la tentazione di pensare di poter utilizzare queste superfici rimaste sottoutilizzate per la produzione di biomasse destinate alla produzione di biodisel, ma risulta subito evidente che queste produzioni non potranno mai essere competitive per gli stessi motivi per cui non lo sono più le colture industriali tradizionali. Ci rimane solo la speranza che lo zuccherificio di Foggia sia riconvertito per la produzione di bioetanolo con materia prima d’importazione.

Sebbene difficilmente potremo concederci il lusso di utilizzare la nostra preziosissima acqua irrigua, manodopera e mezzi di produzione vari per la produzione di colture energetiche specializzate, la nostra regione ha già depositi di carbonio notevoli nelle colture arboree tradizionali (olivo, vite, drupacee) inoltre abbiamo una radicatissima tradizione per la potatura che porta ogni anno a produrre cospicui residui di potatura un tempo visti come una risorsa preziosa per la famiglia contadina (ad esempio la focaia di Novoli era un vero e proprio voto delle famiglie contadine della zona che rinunciavano ai tarlci secchi che sarebbero serviti per attizzare il focolare e per cucinare pur di festeggiare degnamente San’Antonio).

Questa saggia considerazione dei residui di potatura va rivalutata abbinandola alla tecnologia già disponibile dei termocamini.

Se non potremo produrre biomassa potremo comunque rifarci con l’eolico:

poche regioni possono vantare una intensità e una frequenza di venti paragonabile alla Puglia. Gli impianti di microgenerazine eolica potranno permettere agli agricoltori pugliesi di diventare validi produttori di energia e di avvalersi dei benefici dei certificati verdi emessi dal Gestore della rete di Trasmissione Nazionale (secondo le modalità previste dal D.

Lgs. 79/99, decreto Barsanti).

Gli investimenti in tal senso sono favoriti anche dalla presenza in Puglia di aziende leader nel settore eolico, in grado di fornire gli impianti necessari e garantirne l’istallazione e la manutenzione.

E’ auspicabile che gli agricoltori comincino a considerare la produzione di energia come un investimento agricolo e che la Regione possa presto bandire la misura 1.9 del POR Puglia che prevede incentivi per la realizzazione di impianti di microgenerazione eolica.