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Elaborato di Enrico Melissano Immaginiamo Lecce suddivisa come una ruota di bicicletta. Il cerchione e il mozzo sono le circonvallazioni, ed i raggi sono le direttrici. La sede dell'Università a Ecotekne potrebbe essere il mozzo che trasmette il moto alla città attraverso la catena/pista ciclabile Stazione-Ecotekne . Schema: Lecce a forma di bicicletta, fare click sull'immagine per ingrandire (ideato da Entrico Melissano) . Questa è una piantina grossolana ma strutturata nel senso che dovrebbero essere tutte vie e viali facilmente utilizzabili per “piste ciclabili” da definire più in dettaglio se con fasce orizzontali gialle sul piano stradale oppure ricavate all’interno dei marciapiedi già esistenti. Tutto da verificare con i sopralluoghi Le piste ciclabili si possono ricavare su alcune strade anche costruendo sistemi a sensi unici, riducendo le strade ad una sola corsia e, salvaguardando il parcheggio esistente, utilizzare la corsia soppressa per ciclisti e pedoni. Da subito sostituzione del parcheggio bici davanti alla stazione (poche le auto che adesso riescono a sostare avendo già realizzato un bel parcheggio “realmente custodito”) quindi una recinzione per un parcheggio per bici. ( eventuale custode vista la delinquenza locale) Facilitare l'uso della bici collocando rastrelliere questo mi sembra un ottimo progetto per rastrelliere meno ingombranti viste le scarse dimensioni delle ns strade del centro storico e molto pratiche,inoltre con questo tipo si puo fissare sia il telaio che la ruota con un unico lucchetto campagna di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza sui temi del trasporto sicuro in bici proporre una specie di pubblicità progresso con una foto del posteriore bici di Paola Bruno “ brucia il Grasso non la benzina ! ” J Mi sembra un ottimo slogan.
La
realizzazione di sensi unici in molte strade questa limitazione
riguarda anche le biciclette che molto spesso sono costrette a
fare percorsi di aggiramento piuttosto lunghi.
Quando la forma,
l'estensione ed il grado di affollamento lo consentono, le zone
30 si prestano bene alla copresenza di ciclisti e pedoni. In
alcuni casi, comunque, si rende necessaria una precisa
delimitazione del flusso ciclistico evidenziando sulla
pavimentazione corsie ed eventuali divieti. La striscia in bordo strada è una soluzione economica e semplice, consigliata in ambiti urbani densi, ma ordinati, nei quali le auto viaggiano comunque a bassa velocità. Viene utilizzata talvolta per dare continuità alla rete ove non siano possibili soluzioni migliori. E' usata comunemente nelle corsie in contromano. |
Lettera di Alfredo di Lecce ai cicloamici (info@cicloamici.it ) Ogni volta che sento parlare di bicicletta sento una voce chiamarmi forte, un'attrazione verso tutte le tematiche ad essa connesse. La bicicletta intesa non solo come momento ludico, di svago. La bicicletta più prosaicamente come un mezzo di trasporto. Un volgare mezzo. Da questo discende che la bicicletta è in ambito urbano una nuova filosofia. ... Premesso questo, saluto con simpatia quanti come voi condividono questi idee e soprattutto agiscono fattivamente per diffonderle. Io vivo a Lecce. Una città che voi avete giustamente definito invivibile per le biciclette e finanche i pedoni aggiungo io. Devo dire che anche per le automobili le cose non sono proprio idilliache. Esse sono in cima ai pensieri di tutti i leccesi e primi fra tutti i politici locali della mia città. Questo vuol dire che se c'è stato da spendere una lira, sindaci e giunte, da tempi immemorabili, l'hanno sempre, destinata verso strade e parcheggi. Le lire spese per la verità sono sempre state poche e perciò dico che anche le automobili non se la passano troppo bene. Quasi tutte le strade cittadine versano in condizioni disastrose e dopo aver arricchito gommisti e carrozzieri vedo che molti leccesi si sono dotati di poderosi fuoristrada onde poter circolare confortevolmente. Le automobili comunque sono dei miei nemici e perciò la cosa mi interessa poco. Io come ho detto sono uno dei pochi coraggiosi che a Lecce non usa la macchina e preferisce piuttosto la bicicletta non per godersi il sole o gli scorci della pur bella città in cui vivo ma piuttosto per andare a lavorare ogni giorno per andare al centro a passeggiare od anche spesso per fare la spesa con mia moglie, il che è molto diverso.
A Lecce non so se lo sapete anche voi c'è una vera congiura contro i ciclisti, i pedoni, le carrozzine dei bambini, i bambini che camminano soli e qualsiasi cosa o persona che non sia dotata di un motore a scoppio e che si presenti sulla pubblica via. Chi ordisce la congiura? La risposte sono facili e chiunque passeggi per le vie di Lecce se ne renderà conto. Venite pure a Lecce a cercare queste risposte. Camminate per il centro storico che è un'isola pedonale ed osservate il libero circolare dei veicoli a motore quelli autorizzati e quelli non. I primi dotati di identificativo, sono quelli più pericolosi poiché viaggiano a velocità sostenuta poiché si sentono in diritto di investire chiunque non abbia la destrezza di scansarsi in tempo. I non autorizzati si riconoscono dall'andatura ridotta a dall'espressione compunta che di per se è sufficiente a manifestare necessità inderogabili che autorizzano il transito. Mirabili le scene dei turisti a naso in su che ammirano le nostre architetture e che non conoscendo la costumanza locale si trovano a dar prova inaspettata prontezza ed agilità per le vie del centro. Solerti i nostri vigili che "qualora" presenti sulla pubblica via si prestano premurosamente ad indicare indirizzi e monumenti. Carini, mai una multa, un colpo di fischietto, giammai un ALT, un controllo. Uscendo dalle mura cittadine ci si imbatte sui cosidetti "viali" sui quali non vige alcuna limitazione. Strade ampie e diritte oggetto di recenti e sostanziose opere di riqualificazione che hanno consentito di elevare la velocità media dei veicoli in transito. Non è insolito incrociare veicoli che raggiungono gli 80km/h lanciati in emozionanti sorpassi.
Se vi siete avventurati fin qui ad ammirare il nuovo viale dell'università vi preghiamo solo di porre attenzione nel momento di scendere il marciapiede perché gli automobilisti ora vi scorgono da lontano e non vi daranno scampo. Si raccomanda di non portare bambini che camminano da soli ne carrozzine che intralciano le automobili. Abbandonando i viali ci si può avventurare nelle periferie che sono strutturate come degli autodromi. Fine dei limiti morali di velocità, marciapiedi inesistenti o impraticabili, illuminazione solo diurna ed in caso di pioggia transito possibile solo ai natanti. Come potete immaginare le piste ciclabili non esistono ed i pochi ciclisti sopravvissuti combattono ogni giorno con la morte. Nella piazza centrale della città un imprenditore privato aveva improvvidamente aperto un servizio di noleggio biciclette. I costi dell'attività erano tuttavia elevati a causa della notevole avvicendamento dei mezzi distrutti dagli incidenti ed i clienti in costante calo data la loro elevata mortalità. Comunque se qualcuno è interessato l'attività è ancora in vendita. Devo riconoscere che l'attuale amministrazione è molto intraprendente. Riesce a ottenere finanziamenti dagli enti più diversi. Pone in campo risorse visibili poiché mai a Lecce credo abbiamo vissuto tanto attivismo. Ci sono abitanti della periferia che dopo decenni hanno potuto godere di servizi mai visti, come le fogne pluviali, l'illuminazione pubblica e udite udite anche i marciapiedi. Possibile che nessuno mai ha pensato alla mobilità urbana sulle due ruote? Che non sia mai stato speso un euro per rendere fruibili ai ciclisti questa bellissima cittadina? Non penso ad un piano generale di piste ciclabili o parcheggi di interscambio auto/bici o all'uso gratuito di biciclette comunali. Pare che esista una legge che obbliga il gestore di una strada a costruire le piste ciclabili in caso di costruzione o manutenzione delle stesse. E' a questa legge che penso. Al solo rispetto delle leggi esistenti, senza voli di fantasia. Una legge che nessuna maggioranza mai osservato e che nessuna opposizione ha mai fatto osservare. Saluti da Alfredo di Lecce
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Parco
Corvaglia non si tocca! FIAB
Puglia sostiene il comitato di quartiere in difesa di Parco
Corvaglia A
San Pio, un quartiere periferico a Lecce, si sta svolgendo una
nobile battaglia civile in difesa di uno spazio di socialità
duramente conquistato. Il parco è stato costruito dagli abitanti
del quartiere in uno spiazzo lasciato vuoto (e abbandonato)
dall'abbattimento delle cosiddette "case minime". In quel
luogo gli abitanti hanno deciso di creare uno spazio di socialità e
di ricreazione piantando degli alberi, installando dei giochi per
bambini e ragazzi, creando un campo da calcetto, sistemando delle
panchine e una piccola fontana. Al posto di quest’area di verde e
socialità l'Amministrazione Comunale vuole costruire un'area
mercatale e relativi parcheggi. FIAB
Puglia è solidale con i cittadini impegnati in questa lotta civile
in difesa della vivibilità del quartiere e della città di Lecce. E
giacchè scende in campo ne approfitta per esprimere le proprie
critiche alla politica di “sviluppo urbano”
dell’Amministrazione Cittadina. Questa grande città Universitaria
risulta praticamente invivibile a ciclisti pedoni e studenti. |
Foto: Da Alvino in bici, sosta obbligata per gustare le prelibatezze leccesi: il "pasticciotto" dolce di pasta frolla ripieno di crema e il "rustico" pasta sfoglia salata ripieno di pomodoro e mozzarella.
Solo in limitate zone del Centro Storico l'amministrazione comunale di Lecce ha istituito isole pedonali con diritto di accesso per bici e motorini (??).
Documenti
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09/06/06 ore 18:30 la convocazione del primo meeting del Ciclo Forum
Cicloecologisti e universitari promuovono un incontro a Lecce, presso la sede del Movimento di difesa del cittadino, vicino Santa Croce La riuscita manifestazione del 28 maggio per il diritto alla mobilità sostenibile e sicura a Lecce rafforza l’esigenza di creare un centro di discussione e di promozione pro-bici nel Salento che possa dedicarsi alle attività e ai problemi di mobilità sicura e sostenibile, cicloturismo e ambiente. Su questa premessa un gruppo di cicloecologisti e di universitari propone un incontro aperto da svolgersi nel cuore di Lecce a due passi da Santa Croce. La data è venerdì 9 alle ore 18:30, presso la Sede del Movimento Difesa Del Cittadino via Idomeneo n.78 angolo via Umberto primo (vicino sede provincia) Dopo l’incontro chi vuole venire a mangiare una pizza .. si prenoti inviando un mail a info@cicloamici.it
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29/05/06 Siamo ciclisti non moscerini, pretendiamo sicurezza e rispetto! In un incidente stradale ha perso la vita Lorenzo Necci ex amministratore FS che percorreva la Fasano – Savelletri in bicicletta Lorenzo Necci, ex amministratore delle FS è stato travolto e ucciso mentre percorreva in bici la strada provinciale Fasano Savelletri in provincia di Brindisi. La notorietà della vittima porta su tutti i media nazionali l’evidenza della pericolosità delle strade di Puglia per i suoi utenti “deboli”: i ciclisti e i pedoni. Sullo stesso tratto di strada, nel 2005 un altro tragico incidente aveva causato la morte di due giovani cicliste. E solo pochi giorni fa sul Viale dell’Università a Lecce un altro incidente mortale con un ciclista come vittima. Così l’elenco degli incidenti stradali che coinvolgono ciclisti in Puglia assomiglia ad un bollettino di guerra. I ciclisti urbani sono addolorati ma cominciano anche ad arrabbiarsi e ad organizzarsi. Il grido è di dolore e rabbia: “siamo ciclisti non moscerini” pretendiamo sicurezza e rispetto! Lo stile di guida dei concittadini automobilisti e la cronica carenza di sistemi di sicurezza e di infrastrutture lede gravemente la sicurezza e i diritti dei ciclisti e di tutti gli utenti “deboli” delle strade. Questa situazione è intollerabile e per questo a Lecce, proprio mentre a Fasano avveniva il tragico incidente, si svolgeva una iniziativa di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale e per i diritti alla mobilità sostenibile degli studenti universitari. Proprio domenica FIAB Puglia e Università di Lecce hanno voluto evidenziare con una “bicifestazione” con punto di partenza Piazza Duomo, la scarsa vivibilità della città universitaria in bici. Agli amministratori è stato richiesto di incentivare la mobilità dolce e permettere a studenti e cittadini di muoversi in bici e sicurezza. FIAB Puglia nel denunciare il tragico incidente e la grave situazione regionale ripropone richieste e proposte: - si richiede maggiore attenzione alla prevenzione e severità nel sanzionare la condotta imprudente di guida degli automobilisti. (Più volte FIAB Puglia ha denunciato ad amministratori e prefetti i pericoli sulle strade) - si pretendono infrastrutture per la sicurezza: attraversamenti sicuri, piste ciclabili urbane ed extraurbane, rallentatori, modifiche della carreggiata, - si sollecitano provvedimenti per la moderazione del traffico quali la creazione di zone 30, rotatorie e il presidio dei tratti di strada ad alta mortalità con controlli di polizia, fotocamere, videocamere. - ci si aspetta che gli enti locali, prima tra tutti la regione, possano avviare la costruzione di una rete viaria per la mobilità “dolce” per condurre ciclisti e pedoni in sicurezza su itinerari urbani e consentire la fruizione dei meravigliosi paesaggi agrari e naturalistici regionali. I cicloecologisti e la FIAB in Puglia continuano a elaborare proposte e progetti e ad organizzare forme non violente di protesta. Sono anche pronti a confrontarsi con tutti i soggetti istituzionali Antonio Licciulli Coordinatore FIAB Puglia
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Contributo di Alfredo Damiano Pago circa 2 euro al giorno per la mia auto. Che sia ferma oppure in moto. Perché devo spendere altri soldi per prendere i mezzi pubblici oppure sudare o rischiare la pelle e la salute per andare in bicicletta od a piedi? Il richiamo salutista oppure ecologista fa poca presa. Prendo l’auto, tanto il servizio che devo svolgere è di pochi minuti. Vado in centro e parcheggio in doppia fila perché non conviene pagare per così poco tempo. Morale: Circolare in auto costa meno che tenerla ferma. E’ più economico intasare le strade parcheggiare sui marciapiedi oppure in doppia fila o in divieto di sosta. L’automobilista virtuoso è quello che spende. Colui che caparbiamente prende i mezzi pubblici vuole proprio sperperare il proprio tempo e denaro. L’allocazione dei costi fra gli utenti cittadini è paradossalmente a favore di chi circola in auto e che inquina. Rovesciare questa distribuzione comporta scelte coraggiose. Comporta abbandonare quel malinteso senso di libertà di circolare e di inquinare e verso le quali le nostre amministrazioni comunali si sono sempre riferite. Quando in viale XXV luglio i livelli di inquinamento salgono troppo, vedi l’inverno appena trascorso, non si interviene sul traffico ma si interviene sulle fronde degli alberi che impedirebbero il disperdersi delle particelle nocive. Si può pensare di risolvere il problema inquinamento riducendo il verde pubblico, caro Sindaco? La scelta coraggiosa sta nel caricare i costi della circolazione e dell’inquinamento su chi effettivamente li produce e cioè le auto circolanti. Il grattino che si compra dal tabaccaio non lo dovrebbe comprare chi tiene ferma l’auto in un parcheggio, ma al contrario chi la usa ed intasa le strade del centro. Quello che propongo è in termini semplici è un ticket sulla circolazione delle auto nel centro. Mi rendo conto che non è cosa ne semplice ne indolore ma che credo ne valga la pena se con i soldi di chi circola ed inquina si costruiscono piste ciclabili e si rendono gratuiti i mezzi pubblici. |
Lecce invivibile a piedi e in bicicletta Le opere faraoniche effettuate negli ultimi anni per costruire strade e circonvallazioni non hanno restituito ai cittadini un metro lineare di pista ciclabile.Raggiungere le sedi universitarie periferiche in bici (e.g. Ecotekne) è un rischio mortale malgrado le recenti opere di sistemazione viaria. |
Non esiste alcuna forma di intermodalità che
consenta ai 30.000 studenti (fuorisede o cittadini che siano) di
raggiungere le sedi universitarie che diventano perciò enormi
parcheggi. Tutto
questo anche in violazione della legge 366/98 che impone
nell'articolo 4: "Le strade di nuova costruzione
classificate ai sensi delle lettere C, D, E ed F del comma 2
dell'articolo 2 devono avere, per l'intero sviluppo, una pista
ciclabile adiacente ...".
Conseguenza: congestionamenti e costi aggiuntivi per le
famiglie che debbono mantenere oltre ai figli studenti, le loro
auto. FIAB Puglia sollecita un ripensamento e si dice disponibile ad
incontrare e affiancare gli amministratori per pensare, progettare e
costruire una città finalmente vivibile a piedi e in bicicletta.
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Intermodalità
inesistente
Supponete di essere uno dei 30.000 studenti universitari iscritti a Lecce. Sappiate che con le vostre tasse e le vostre spese di vitto viaggio e alloggio state contribuendo all'erario cittadino con milioni e milioni di euro. Cosa ne avete in cambio?
Gli autobus vi conducono all'Università della stazione non hanno corsie preferenziali e spesso rimangono intrappolati negli ingorghi facendovi saltare le lezioni.
Intermodalità significa ad esempio poter arrivare a Lecce con il treno (e magari la bici sul treno) con l'autobus o con la macchina (da parcheggiare in periferia) e poter raggiungere il posto di lavoro o l'istituto universitario in bici.
Invitiamo gli studenti a rivendicare i propri diritti a poter vivere dignitosamente in una città universitaria degna di questo nome.
Foto: La stazione di Lecce pullulante di bici. Non è un fotomontaggio è il momento del reimbarco dei cicloamici d Pordenone che, con la formula treno+bici sono in procinto di ripartire. Ci piacerebbe immaginare questo traffico non come un episodio sporadico ma come pratica giornaliera di tanti turisti e cittadini che, rinunciando alla macchina ricorrono all'intermodalità.
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L'incredibile storia della pista ciclabile fantasma Lecce-San Cataldo FIAB Puglia denuncia l'incredibile storia della pista ciclabile fantasma Lecce - San Cataldo. Iniziata e mai terminata (n.b. con un click sul cane si accede al reportage fotografico)
La ciclovia del mare Lecce San Cataldo: un percorso intelligente ecologico e salutare per andare al mare. Grande progetto sulla carta ma soprattutto grandi soldi da appaltare. Ovviamente nessun esperto di piste ciclabili da consultare. Così il comune di Lecce ha realizzata una pista ciclabile con tanta di illuminazione a lampioni fotovoltaici e badate bene...guard rail. I lavori iniziano, soprattutto si appaltano. Tutto sembrava dover avere un lieto fine ma cosa imbarazzante, uno dei proprietari di una villetta collocata sul tracciato della pista non concede il diritto di passaggio. Cosa fare? I soldi ci sono e vanno spesi, che la pista funzioni poco importa. Così la pista viene ultimata e troncata in corrispondeza dei muri di cinta della villa. Proprio così la pista termina da lato Lecce sul muro della villa e riprende puntualmente dal lato S. Cataldo. Ci chiediamo e denunciamo: come fanno i ciclisti ad arrivare da una parte all'altra: yeletrasporto, catapulte ????? Le solite situazioni da Sud indecente. Così ultimata ma monca, la pista non è mai stata utilizzata e adesso è lasciata ad un lento ma inesorabile degrado ad opera di erbe infestanti, vandali che la usano come discarica abusiva. FIAB Puglia si alza in piedi e svela al mondo degli internauti questa incredibile situazione auspicando che il Comune di Lecce si attivi quanto prima per risolvere il problema della continuità del percorso e intervenga tempestivamente in una operazione di recupero e valorizzazione. Possibilmente smontando i guard rail |
Cosa
succede a Ferrara
Da cosa si misura la qualità della vita in una città?
Vogliamo suggerire un confronto ideale con una città altrettanto pianeggiante di Lecce e cioè Ferrara.
Invitiamo il Sindaco Poli Bortone a misurare la vivibilità di una città mediante il numero di biciclette parcheggiate fuori dalla stazione ferroviaria. E soprattutto alle infrastrutture messe a disposizione per la circolazione e la sicurezza dei ciclisti.
Foto: Migliaia e migliaia di biciclette fuori la stazione al calar della sera. Ovviamente non stiamo parlando della stazione di Lecce ma della stazione di Ferrara