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Programma della bicifestazione
Venerdì 21 luglio ore 19:00 Piazza s. Oronzo, sotto i portici,
Lecce
Città extra-moenia e Barocco minore
A
Lecce biciclettata serale a tema organizzata dal Salento Ciclo
Forum
Info
www.cicloamici.it/bicifestazione_lecce.htm
Pedalando senza fretta, alla
frescura della sera, alla scoperta della città "extra monia"
(fuori le mura) meno conosciuta ma non per questo priva di
fascino e tesori di architettura.
La biciclettata organizzata dal
Salento Ciclo Forum sarà guidata da Valentino De Luca e avrà
come tema la Città extra-moenia e il Barocco minore oltre le
quinte scenografiche con due importanti soste. La prima in
piazza dei Peruzzi con la visita dell'importante e poco
conosciuta Chiesa di S. Maria degli Angeli;
La seconda in Piazza Tancredi con
visita all'ex Convento dei Carmelitani ora restaurato e sede del
Rettorato dell'Università.
Durante la biciclettata verrà
distribuito il "manifesto" del Ciclo Forum
www.cicloamici.it/lecce_lettera_aperta.htm ossia una
lettera aperta indirizzata a cittadini e amministratori in cui
si propongono nuovi e incisivi interventi a favore della
mobilità sostenibile e della sicurezza stradale nel capoluogo
salentino. Il “Salento Ciclo Forum” riunisce cittadini e
associazioni e si propone come luogo aperto per discutere di
mobilità sostenibile. Intende raccogliere e diffondere istanze,
idee e progetti che possono contribuire a sviluppare su Lecce
una mobilità urbana a sostegno e in difesa della dignità
sociale, della libertà di circolazione di pedoni e ciclisti.
Difficoltà:
facilissima escursione di pochi chilometri aperta a famiglie con
bimbi a seguito nelle zone per lo più a traffico limitato di
Lecce
Raccomandazione:
è consigliato vivamente ai partecipanti di avere dispositivi di
segnalazione al buio: luci, giubbotti catarifrangenti etc.
Luogo di incontro e reclutamento Piazza Sant'Oronzo
alle 19:00.
Documento da distribuire
la lettera aperta agli amministratori e alla stampa
https://www.cicloamici.it/lecce_lettera_aperta.htm elaborata
in questi giorni.
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Presentazione del Salento Ciclo
Forum
Il “Salento Ciclo Forum” si è costituito
a Lecce il 09/06/06 riunendo associazioni, sindacati, enti, mobility
manager e singoli cittadini. Il Salento Ciclo Forum si propone come
luogo aperto per la discussione dei problemi della mobilità
sostenibile e per la sicurezza stradale a Lecce e nel Salento, ed
intende raccogliere istanze, idee e progetti che possono contribuire
a sviluppare su Lecce una mobilità urbana a sostegno e in difesa
della dignità sociale, della libertà di pedoni e ciclisti.
Innovare e rendere sicura la mobilità urbana a Lecce
Il Salento Ciclo Forum denuncia che
l’attuale organizzazione del sistema di trasporto della città di
Lecce comporta: gravi pericoli per la sicurezza di ciclisti e
pedoni, inquinamento, congestione, danni alla salute, frustrazione
dei cittadini e spreco di energie non rinnovabili.
Ritiene che il Comune di Lecce, con
oltre 30.000 tra studenti e lavoratori dell’università, debba avere
tra le proprie priorità la garanzia del diritto di studenti e
cittadini a spostarsi in sicurezza a piedi e in bicicletta.
Ritene che la città di Lecce sia
perfettamente adatta a forme di trasporto alternativo a piedi e in
bici. Il territorio è perfettamente pianeggiante, il clima è mite e
soleggiato tutto l’anno, il territorio circostante intensamente
utilizzato per l’agricoltura presenta un circuito viario alternativo
costituito da un reticolo di strade di campagna e comunali
strettamente interconnesse.
L’incentivazione della mobilità dolce a
piedi e in bicicletta può portare benefici per tutti:
1.
ridurre la congestione del
traffico, rendendo la città percorribile a chi non vuole o non può
usare l’automobile ed anche a chi per buone ragioni deve suo
malgrado utilizzarla;
2.
ridurre l’impatto
ambientale del trasporto veicolare vuol dire: ridurre l’inquinamento
dell’aria (riducendo i livelli di biossido di carbonio, monossido di
carbonio, ossido di azoto, benzene, piombo, nerofumo incombusto)
consegnandoci un’aria più respirabile e meno inquinata;
3.
incrementare la sicurezza
stradale riducendo le centinaia incidenti, anche mortali, che in
città e fuori città coinvolgono pedoni e ciclisti:
4.
venire incontro a coloro
che non possono utilizzare la macchina per spostarsi: invalidi,
anziani, donne incinte, mamme e bambini;
5.
ridurre i costi collettivi
e personali del trasporto: il trasporto in bici e a piedi riduce le
perdite del bilancio familiare, in particolar modo delle famiglie
con studenti universitari a carico, dirette verso le pompe di
benzina;
6.
accrescere la qualità
della vita promuovendo stili di vita più salutari: camminare e/o
utilizzare la bici su strade sicure non ha controindicazioni per la
salute ed è consigliato a persone di tutte le età. Il movimento
dolce e senza traumi della bicicletta aiuta a tenersi in forma ed in
sintonia con il proprio corpo;
7.
incrementare il turismo
sostenibile e rurale con opportunità nuove derivanti dall’utilizzo
della bicicletta e delle camminate su percorsi sicuri e
interessanti;
8.
promuovere l’immagine di
Lecce come “città per la bicicletta”, aperta, sicura, accogliente e
pulita.
Lecce
una città a forma di bicicletta
Elaborato
di Enrico Melissano
Immaginiamo Lecce suddivisa come una ruota di bicicletta. Il
cerchione e il mozzo sono le circonvallazioni, ed i raggi sono
le direttrici. La sede dell'Università a Ecotekne potrebbe
essere il mozzo che trasmette il moto alla città attraverso la
catena/pista ciclabile Stazione-Ecotekne
.
Schema: Lecce
a forma di bicicletta, fare click sull'immagine per ingrandire
(ideato da Entrico Melissano)
.
Questa è una
piantina grossolana ma strutturata nel senso che dovrebbero
essere tutte vie e viali facilmente utilizzabili per “piste
ciclabili” da definire più in dettaglio se con fasce orizzontali
gialle sul piano stradale oppure ricavate all’interno dei
marciapiedi già esistenti.
Tutto da
verificare con i sopralluoghi
Le piste
ciclabili si possono ricavare su alcune strade anche costruendo
sistemi a sensi unici, riducendo le strade ad una sola corsia e,
salvaguardando il parcheggio esistente, utilizzare la corsia
soppressa per ciclisti e pedoni.
Da subito
sostituzione del parcheggio bici davanti alla stazione (poche le
auto che adesso riescono a sostare avendo già realizzato un bel
parcheggio “realmente custodito”) quindi una recinzione per un
parcheggio per bici. ( eventuale custode vista la delinquenza
locale)
Facilitare l'uso
della bici collocando rastrelliere questo mi sembra un ottimo
progetto per rastrelliere meno ingombranti viste le scarse
dimensioni delle ns strade del centro storico
e molto
pratiche,inoltre con questo tipo si puo fissare sia il telaio
che la ruota con un unico lucchetto
campagna di
informazione e sensibilizzazione della cittadinanza sui temi del
trasporto sicuro in bici proporre una specie di pubblicità
progresso con una foto del posteriore bici di Paola Bruno “
brucia il Grasso non la benzina ! ” J
Mi sembra un
ottimo slogan.
La
realizzazione di sensi unici in molte strade questa limitazione
riguarda anche le biciclette che molto spesso sono costrette a
fare percorsi di aggiramento piuttosto lunghi.
E' stato sperimentato con successo in molte città l'inserimento
di corsie ciclabili contromano in sensi unici con il preciso
intento di rendere rettilinei ed appetibili percorsi ciclabili.
La corsia ciclabile contromano realizzata con la sola riga
gialla risulta comunque particolarmente sicura in quanto il
ciclista e l'automobilista si vedono reciprocamente e riescono a
prevedere l'uno le manovre dell'altro.
Quando la forma,
l'estensione ed il grado di affollamento lo consentono, le zone
30 si prestano bene alla copresenza di ciclisti e pedoni. In
alcuni casi, comunque, si rende necessaria una precisa
delimitazione del flusso ciclistico evidenziando sulla
pavimentazione corsie ed eventuali divieti.
Poichè certe zone pedonali sono usate più intensamente nella
tarda mattinata o nel tardo pomerigio, è anche possibile
predisporre una limitazione oraria dell'accessibilità
ciclabile.
La striscia in
bordo strada è una soluzione economica e semplice, consigliata
in ambiti urbani densi, ma ordinati, nei quali le auto viaggiano
comunque a bassa velocità. Viene utilizzata talvolta per dare
continuità alla rete ove non siano possibili soluzioni migliori.
E' usata comunemente nelle corsie in contromano. |
La
Congiura contro i ciclisti a Lecce
Lettera
di Alfredo di Lecce ai cicloamici (info@cicloamici.it
)
Ogni
volta che sento parlare di bicicletta sento una voce chiamarmi
forte, un'attrazione verso tutte le tematiche ad essa connesse. La
bicicletta intesa non solo come momento ludico, di svago. La
bicicletta più prosaicamente come un mezzo di trasporto. Un volgare
mezzo. Da questo discende che la bicicletta è in ambito urbano una
nuova filosofia. ...
Premesso
questo, saluto con simpatia quanti come voi condividono questi idee
e soprattutto agiscono fattivamente per diffonderle. Io vivo a
Lecce. Una città che voi avete giustamente definito invivibile per
le biciclette e finanche i pedoni aggiungo io.
Devo
dire che anche per le automobili le cose non sono proprio
idilliache. Esse sono in cima ai pensieri di tutti i leccesi e primi
fra tutti i politici locali della mia città. Questo vuol dire che
se c'è stato da spendere una lira, sindaci e giunte, da tempi
immemorabili, l'hanno sempre, destinata verso strade e parcheggi. Le
lire spese per la verità sono sempre state poche e perciò dico che
anche le automobili non se la passano troppo bene. Quasi tutte le
strade cittadine versano in condizioni disastrose e dopo aver
arricchito gommisti e carrozzieri vedo che molti leccesi si sono
dotati di poderosi fuoristrada onde poter circolare
confortevolmente. Le automobili comunque sono dei miei nemici e
perciò la cosa mi interessa poco. Io come ho detto sono uno dei
pochi coraggiosi che a Lecce non usa la macchina e preferisce
piuttosto la bicicletta non per godersi il sole o gli scorci della
pur bella città in cui vivo ma piuttosto per andare a lavorare ogni
giorno per andare al centro a passeggiare od anche spesso per fare
la spesa con mia moglie, il che è molto diverso.
A
Lecce non so se lo sapete anche voi c'è una vera congiura contro i
ciclisti, i pedoni, le carrozzine dei bambini, i bambini che
camminano soli e qualsiasi cosa o persona che non sia dotata di un
motore a scoppio e che si presenti sulla pubblica via. Chi ordisce
la congiura? La risposte sono facili e chiunque passeggi per le vie
di Lecce se ne renderà conto. Venite pure a Lecce a cercare queste
risposte. Camminate per il centro storico che è un'isola pedonale
ed osservate il libero circolare dei veicoli a motore quelli
autorizzati e quelli non. I primi dotati di identificativo, sono
quelli più pericolosi poiché viaggiano a velocità sostenuta
poiché si sentono in diritto di investire chiunque non abbia la
destrezza di scansarsi in tempo. I non autorizzati si riconoscono
dall'andatura ridotta a dall'espressione compunta che di per se è
sufficiente a manifestare necessità inderogabili che autorizzano il
transito.
Mirabili
le scene dei turisti a naso in su che ammirano le nostre
architetture e che non conoscendo la costumanza locale si trovano a
dar prova inaspettata prontezza ed agilità per le vie del centro.
Solerti i nostri vigili che "qualora" presenti sulla
pubblica via si prestano premurosamente ad indicare indirizzi e
monumenti. Carini, mai una multa, un colpo di fischietto, giammai un
ALT, un controllo.
Uscendo
dalle mura cittadine ci si imbatte sui cosidetti "viali"
sui quali non vige alcuna limitazione. Strade ampie e diritte
oggetto di recenti e sostanziose opere di riqualificazione che hanno
consentito di elevare la velocità media dei veicoli in transito.
Non è insolito incrociare veicoli che raggiungono gli 80km/h
lanciati in emozionanti sorpassi.
Qualche
pedone prima dei recenti lavori, si avventurava ramingo su questi
viali ed attraversandoli contava sulla protezione di alcuni pini
secolari. Il comune, premuroso ha abbattuto tutti questi ostacoli
alla visuale che impedivano di fatto l'investimento dei pedoni. Ora
viale dell'università è stato rimodernato. Per cui offre una
gradevole passeggiata fra i fumi di scarico dell'onnipresente
traffico e liberi finalmente da quei giganti fronzuti.
Se
vi siete avventurati fin qui ad ammirare il nuovo viale dell'università
vi preghiamo solo di porre attenzione nel momento di scendere il
marciapiede perché gli automobilisti ora vi scorgono da lontano e
non vi daranno scampo. Si raccomanda di non portare bambini che
camminano da soli ne carrozzine che intralciano le automobili.
Abbandonando i viali ci si può avventurare nelle periferie che sono
strutturate come degli autodromi. Fine dei limiti morali di
velocità, marciapiedi inesistenti o impraticabili, illuminazione
solo diurna ed in caso di pioggia transito possibile solo ai
natanti. Come potete immaginare le piste ciclabili non esistono ed i
pochi ciclisti sopravvissuti combattono ogni giorno con la morte.
Nella piazza centrale della città un imprenditore privato aveva
improvvidamente aperto un servizio di noleggio biciclette. I costi
dell'attività erano tuttavia elevati a causa della notevole
avvicendamento dei mezzi distrutti dagli incidenti ed i clienti in
costante calo data la loro elevata mortalità. Comunque se qualcuno
è interessato l'attività è ancora in vendita.
Devo
riconoscere che l'attuale amministrazione è molto intraprendente.
Riesce a ottenere finanziamenti dagli enti più diversi. Pone in
campo risorse visibili poiché mai a Lecce credo abbiamo vissuto
tanto attivismo. Ci sono abitanti della periferia che dopo decenni
hanno potuto godere di servizi mai visti, come le fogne pluviali, l'illuminazione
pubblica e udite udite anche i marciapiedi. Possibile che nessuno
mai ha pensato alla mobilità urbana sulle due ruote? Che non sia
mai stato speso un euro per rendere fruibili ai ciclisti questa
bellissima cittadina? Non penso ad un piano generale di piste
ciclabili o parcheggi di interscambio auto/bici o all'uso gratuito
di biciclette comunali. Pare che esista una legge che obbliga il
gestore di una strada a costruire le piste ciclabili in caso di
costruzione o manutenzione delle stesse. E' a questa legge che
penso. Al solo rispetto delle leggi esistenti, senza voli di
fantasia. Una legge che nessuna maggioranza mai osservato e che
nessuna opposizione ha mai fatto osservare.
Saluti
da Alfredo di Lecce
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Parco
Corvaglia non si tocca!
FIAB
Puglia sostiene il comitato di quartiere in difesa di Parco
Corvaglia
A
San Pio, un quartiere periferico a Lecce, si sta svolgendo una
nobile battaglia civile in difesa di uno spazio di socialità
duramente conquistato. Il parco è stato costruito dagli abitanti
del quartiere in uno spiazzo lasciato vuoto (e abbandonato)
dall'abbattimento delle cosiddette "case minime". In quel
luogo gli abitanti hanno deciso di creare uno spazio di socialità e
di ricreazione piantando degli alberi, installando dei giochi per
bambini e ragazzi, creando un campo da calcetto, sistemando delle
panchine e una piccola fontana. Al posto di quest’area di verde e
socialità l'Amministrazione Comunale vuole costruire un'area
mercatale e relativi parcheggi.
FIAB
Puglia è solidale con i cittadini impegnati in questa lotta civile
in difesa della vivibilità del quartiere e della città di Lecce. E
giacchè scende in campo ne approfitta per esprimere le proprie
critiche alla politica di “sviluppo urbano”
dell’Amministrazione Cittadina. Questa grande città Universitaria
risulta praticamente invivibile a ciclisti pedoni e studenti.
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Foto:
Da Alvino in bici, sosta obbligata per gustare le
prelibatezze leccesi: il "pasticciotto" dolce di pasta
frolla ripieno di crema e il "rustico" pasta sfoglia
salata ripieno di pomodoro e mozzarella.
Solo
in limitate zone del Centro Storico l'amministrazione comunale di
Lecce ha istituito isole pedonali con diritto di accesso per bici e
motorini (??).
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Documenti
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09/06/06
ore 18:30 la convocazione del primo meeting del Ciclo Forum
Forum mobilità sostenibile, ambiente e cicloturismo nel salento
Cicloecologisti e universitari promuovono un incontro a Lecce,
presso la sede del Movimento di difesa del cittadino, vicino
Santa Croce
La riuscita manifestazione del 28 maggio per il diritto alla
mobilità sostenibile e sicura a Lecce rafforza l’esigenza di
creare un centro di discussione e di promozione pro-bici nel
Salento che possa dedicarsi alle attività e ai problemi di
mobilità sicura e sostenibile, cicloturismo e ambiente.
Su questa premessa un gruppo di cicloecologisti e di
universitari propone un incontro aperto da svolgersi nel cuore
di Lecce a due passi da Santa Croce.
La data è venerdì 9 alle ore 18:30, presso la
Sede del Movimento Difesa Del
Cittadino via Idomeneo n.78 angolo via Umberto primo
(vicino sede provincia)
Dopo l’incontro chi vuole venire a mangiare una pizza .. si
prenoti inviando un mail a
info@cicloamici.it
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Comunicato stampa
di FIAB Puglia
29/05/06
Siamo ciclisti non moscerini, pretendiamo sicurezza e rispetto!
In un incidente stradale ha perso la vita Lorenzo Necci ex
amministratore FS che percorreva la Fasano – Savelletri in
bicicletta
Lorenzo Necci,
ex amministratore delle FS è stato travolto e ucciso mentre
percorreva in bici la strada provinciale Fasano Savelletri in
provincia di Brindisi.
La notorietà
della vittima porta su tutti i media nazionali l’evidenza della
pericolosità delle strade di Puglia per i suoi utenti “deboli”:
i ciclisti e i pedoni.
Sullo stesso
tratto di strada, nel 2005 un altro tragico incidente aveva
causato la morte di due giovani cicliste. E solo pochi giorni fa
sul Viale dell’Università a Lecce un altro incidente mortale con
un ciclista come vittima. Così l’elenco degli incidenti stradali
che coinvolgono ciclisti in Puglia assomiglia ad un bollettino
di guerra.
I ciclisti
urbani sono addolorati ma cominciano anche
ad arrabbiarsi e ad
organizzarsi.
Il grido è di
dolore e rabbia: “siamo ciclisti non moscerini”
pretendiamo sicurezza e rispetto!
Lo stile di
guida dei concittadini automobilisti e la cronica carenza di
sistemi di sicurezza e di infrastrutture lede gravemente la
sicurezza e i diritti dei ciclisti e di tutti gli utenti
“deboli” delle strade.
Questa
situazione è intollerabile e per questo a Lecce, proprio mentre
a Fasano avveniva il tragico incidente, si svolgeva una
iniziativa di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale e per i
diritti alla mobilità sostenibile degli studenti universitari.
Proprio domenica FIAB Puglia e Università di Lecce hanno voluto
evidenziare con una “bicifestazione” con punto di partenza
Piazza Duomo, la scarsa vivibilità della città universitaria in
bici. Agli amministratori è stato richiesto di incentivare la
mobilità dolce e permettere a studenti e cittadini di muoversi
in bici e sicurezza.
FIAB Puglia
nel denunciare il tragico incidente e la grave situazione
regionale ripropone richieste e proposte:
- si richiede
maggiore attenzione alla prevenzione e severità nel sanzionare
la condotta imprudente di guida degli automobilisti. (Più volte
FIAB Puglia ha denunciato ad amministratori e prefetti i
pericoli sulle strade)
- si
pretendono infrastrutture per la sicurezza: attraversamenti
sicuri, piste ciclabili urbane ed extraurbane, rallentatori,
modifiche della carreggiata,
- si
sollecitano provvedimenti per la moderazione del traffico quali
la creazione di zone 30, rotatorie e il presidio dei tratti di
strada ad alta mortalità con controlli di polizia, fotocamere,
videocamere.
- ci si
aspetta che gli enti locali, prima tra tutti la regione, possano
avviare la costruzione di una rete viaria per la mobilità
“dolce” per condurre ciclisti e pedoni in sicurezza su itinerari
urbani e consentire la fruizione dei meravigliosi paesaggi
agrari e naturalistici regionali.
I
cicloecologisti e la FIAB in Puglia continuano a elaborare
proposte e progetti e ad organizzare forme non violente di
protesta. Sono anche pronti a confrontarsi con tutti i soggetti
istituzionali
Antonio
Licciulli
Coordinatore
FIAB Puglia
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Il
problema del traffico
a Lecce
Contributo di Alfredo Damiano
Pago circa 2 euro al giorno per
la mia auto. Che sia ferma oppure in moto.
Perché devo spendere altri soldi per
prendere i mezzi pubblici oppure sudare o rischiare la pelle e la
salute per andare in bicicletta od a piedi? Il richiamo salutista
oppure ecologista fa poca presa.
Prendo l’auto, tanto il servizio che
devo svolgere è di pochi minuti. Vado in centro e parcheggio in
doppia fila perché non conviene pagare per così poco tempo.
Morale: Circolare in auto costa meno
che tenerla ferma.
E’ più economico intasare le strade
parcheggiare sui marciapiedi oppure in doppia fila o in divieto di
sosta. L’automobilista virtuoso è quello che spende. Colui che
caparbiamente prende i mezzi pubblici vuole proprio sperperare il
proprio tempo e denaro.
L’allocazione dei costi fra gli
utenti cittadini è paradossalmente a favore di chi circola in auto e
che inquina.
Rovesciare questa distribuzione
comporta scelte coraggiose. Comporta abbandonare quel malinteso
senso di libertà di circolare e di inquinare e verso le quali le
nostre amministrazioni comunali si sono sempre riferite.
Quando in viale XXV luglio i livelli
di inquinamento salgono troppo, vedi l’inverno appena trascorso, non
si interviene sul traffico ma si interviene sulle fronde degli
alberi che impedirebbero il disperdersi delle particelle nocive. Si
può pensare di risolvere il problema inquinamento riducendo il verde
pubblico, caro Sindaco?
La scelta coraggiosa sta nel caricare
i costi della circolazione e dell’inquinamento su chi effettivamente
li produce e cioè le auto circolanti. Il grattino che si compra dal
tabaccaio non lo dovrebbe comprare chi tiene ferma l’auto in un
parcheggio, ma al contrario chi la usa ed intasa le strade del
centro.
Quello che propongo è in termini
semplici è un ticket sulla circolazione delle auto nel centro. Mi
rendo conto che non è cosa ne semplice ne indolore ma che credo ne
valga la pena se con i soldi di chi circola ed inquina si
costruiscono piste ciclabili e si rendono gratuiti i mezzi pubblici. |
Lecce invivibile a piedi e in bicicletta
Le
opere faraoniche effettuate negli ultimi anni per costruire strade e
circonvallazioni non hanno restituito ai cittadini un metro lineare
di pista ciclabile.Raggiungere
le sedi universitarie periferiche in bici (e.g. Ecotekne) è un rischio mortale malgrado le recenti opere di
sistemazione viaria. |
Non esiste alcuna forma di intermodalità che
consenta ai 30.000 studenti (fuorisede o cittadini che siano) di
raggiungere le sedi universitarie che diventano perciò enormi
parcheggi. Tutto
questo anche in violazione della legge 366/98 che impone
nell'articolo 4: "Le strade di nuova costruzione
classificate ai sensi delle lettere C, D, E ed F del comma 2
dell'articolo 2 devono avere, per l'intero sviluppo, una pista
ciclabile adiacente ...".
Conseguenza: congestionamenti e costi aggiuntivi per le
famiglie che debbono mantenere oltre ai figli studenti, le loro
auto. FIAB Puglia sollecita un ripensamento e si dice disponibile ad
incontrare e affiancare gli amministratori per pensare, progettare e
costruire una città finalmente vivibile a piedi e in bicicletta.
.
Intermodalità
inesistente
Supponete
di essere uno dei 30.000 studenti universitari iscritti a Lecce.
Sappiate che con le vostre tasse e le vostre spese di vitto viaggio
e alloggio state contribuendo all'erario cittadino con milioni e
milioni di euro. Cosa ne avete in cambio?
Gli
autobus vi conducono all'Università della stazione non hanno corsie
preferenziali e spesso rimangono intrappolati negli ingorghi
facendovi saltare le lezioni.
Intermodalità
significa ad esempio poter arrivare a Lecce con il treno (e magari
la bici sul treno) con l'autobus o con la macchina (da parcheggiare
in periferia) e poter raggiungere il posto di
lavoro o l'istituto universitario in bici.
Invitiamo
gli studenti a rivendicare i propri diritti a poter vivere
dignitosamente in una città universitaria degna di questo nome.
Foto:
La stazione di Lecce pullulante di bici. Non è un fotomontaggio
è il momento del reimbarco dei cicloamici d Pordenone che, con la
formula treno+bici sono in procinto di ripartire. Ci piacerebbe
immaginare questo traffico non come un episodio sporadico ma come
pratica giornaliera di tanti turisti e cittadini che, rinunciando
alla macchina ricorrono all'intermodalità.
.
7/05/06
denuncia FIAB Puglia
L'incredibile storia della pista ciclabile fantasma
Lecce-San Cataldo
FIAB Puglia denuncia
l'incredibile storia della pista ciclabile fantasma Lecce -
San Cataldo. Iniziata e mai terminata
(n.b. con un
click sul cane si
accede al reportage fotografico)
A
Lecce una pista ciclabile si trasforma in un esempio di
spreco e degrado. FIAB Puglia e la redazione di
www.cicloamici.it si mettono al lavoro per denunciare,
sensibilizzare e .. sanare.
La ciclovia del mare Lecce San Cataldo: un percorso
intelligente ecologico e salutare per andare al mare.
Grande progetto sulla carta ma soprattutto grandi soldi da
appaltare. Ovviamente nessun esperto di piste ciclabili da
consultare. Così il comune di Lecce ha realizzata una pista
ciclabile con tanta di illuminazione a lampioni fotovoltaici
e badate bene...guard rail.
I
lavori iniziano, soprattutto si appaltano.
Tutto sembrava dover avere un lieto fine ma cosa
imbarazzante, uno dei proprietari di una villetta collocata
sul tracciato della pista non concede il diritto di
passaggio.
Cosa fare? I soldi ci sono e vanno spesi, che la pista
funzioni poco importa.
Così la pista viene ultimata e troncata in corrispondeza dei
muri di cinta della villa. Proprio così la pista termina da
lato Lecce sul muro della villa e riprende puntualmente dal
lato S. Cataldo.
Ci chiediamo e denunciamo: come fanno i ciclisti ad arrivare
da una parte all'altra: yeletrasporto, catapulte ?????
Le solite situazioni da Sud indecente.
Così ultimata ma monca, la pista non è mai stata utilizzata
e adesso è lasciata ad un lento ma inesorabile degrado ad
opera di erbe infestanti, vandali che la usano come
discarica abusiva.
FIAB Puglia si alza in piedi e svela al mondo degli
internauti questa incredibile situazione auspicando che il
Comune di Lecce si attivi quanto prima per risolvere il
problema della continuità del percorso e intervenga
tempestivamente in una operazione di recupero e
valorizzazione. Possibilmente smontando i guard rail |
Cosa
succede a Ferrara
Da
cosa si misura la qualità della vita in una città?
Vogliamo
suggerire un confronto ideale con una città altrettanto
pianeggiante di Lecce e cioè Ferrara.
Invitiamo
il Sindaco Poli Bortone a misurare la vivibilità di una città
mediante il numero di biciclette parcheggiate fuori dalla stazione
ferroviaria. E soprattutto alle infrastrutture messe a disposizione
per la circolazione e la sicurezza dei ciclisti.
Foto:
Migliaia e migliaia di biciclette fuori la stazione al calar
della sera. Ovviamente non stiamo parlando della stazione di Lecce
ma della stazione di Ferrara
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