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editoriale
Come rivendicare il
diritto a vivere Lecce
in bici e sicurezza?
La
fotografia di copertina con i cicloamici sul sagrato del Duomo vuole rappresentare l'occupazione
ideale della città salentina da parte dei ciclisti.
Purtroppo
Lecce non è una città a misura di ciclista e la foto in questione
non si riferisce ad una occupazione ma ad un pacifico tour durante il gemellaggio
Cicloamici Aruotalibera Pordenone.
Questo dossier FIAB Puglia - Cicloamici serve
a denunciare le attuali insufficienze e a contribuire a progettare un'efficace politica a sostegno della
"Mobilità sostenibile" nel capoluogo salentino.
Le
denunce di FIAB Puglia sono una prosecuzione lineare e ideale delle
tante lotte e denunce operate negli ultimi anni da Ruotalibera Lecce
e dall'indomito Luigi Pedone.
A
rafforzare la denuncia e al contempo offrire un buon esempio,
il contrasto tra le immagini della città di Lecce con quelle di
Ferrara.
Le
proposte FIAB Puglia
-
Subito
rendere "Zona 30" vie e viali interessati ai movimenti
studenteschi così come sono zone 30 molte aree interne al
centro storico. E' sufficiente chiedere ai vigili quanti incidenti
avvengono nei pressi di questi istituti per comprendere il
motivo di questa richiesta.
-
Realizzare
piste ciclabili che colleghino in sicurezza le sedi
universitarie periferiche. Qualche coraggioso studente e docente
ha provato a raggiungere ecotekne in bici. La pericolosità del
traffico ha causato a taluni brutti incidenti, ad altri grandi
spaventi.
-
Sui grandi viali (Viale Gallipoli,
Viale dell'Università, Viale Francesco Lo Re) e sulle strade in
cui il marciapiedi è più largo di 4 metri realizzare piste
ciclabili affiancate alle piste pedonali.
-
Facilitare
l'uso della bici collocando rastrelliere e segnaletica dedicata.
Realizzare attraversamenti sicuri dedicati a ciclisti e pedoni,
semafori per ciclisti ...
-
Incentivare
l'uso della bici con servizi di noleggio, sistemi intermodalità
bici/treno, bici/auto. si confronti ad esempio il servizio di
scambio offerto dal Comune di Ferrara:
-
-
Costruire
e segnalare le "Vie Verdi" sicuri itinerari in bicicletta che consentano
a
famiglie di ciclisti leccesi di raggiungere interessanti mete fuori porta
su sicuri percorsi urbani ed extraurbani.
-
Avviare
una campagna di informazione e sensibilizzazione della
cittadinanza sui temi della moblità sostenibile e del trasporto
sicuro in bici.
La
Congiura contro i ciclisti a Lecce
Lettera
di Alfredo di Lecce ai cicloamici (info@cicloamici.it
)
Ogni
volta che sento parlare di bicicletta sento una voce chiamarmi
forte, un'attrazione verso tutte le tematiche ad essa connesse. La
bicicletta intesa non solo come momento ludico, di svago. La
bicicletta più prosaicamente come un mezzo di trasporto. Un volgare
mezzo. Da questo discende che la bicicletta è in ambito urbano una
nuova filosofia. ...
Premesso
questo, saluto con simpatia quanti come voi condividono questi idee
e soprattutto agiscono fattivamente per diffonderle. Io vivo a
Lecce. Una città che voi avete giustamente definito invivibile per
le biciclette e finanche i pedoni aggiungo io.
Devo
dire che anche per le automobili le cose non sono proprio
idilliache. Esse sono in cima ai pensieri di tutti i leccesi e primi
fra tutti i politici locali della mia città. Questo vuol dire che
se c'è stato da spendere una lira, sindaci e giunte, da tempi
immemorabili, l'hanno sempre, destinata verso strade e parcheggi. Le
lire spese per la verità sono sempre state poche e perciò dico che
anche le automobili non se la passano troppo bene. Quasi tutte le
strade cittadine versano in condizioni disastrose e dopo aver
arricchito gommisti e carrozzieri vedo che molti leccesi si sono
dotati di poderosi fuoristrada onde poter circolare
confortevolmente. Le automobili comunque sono dei miei nemici e
perciò la cosa mi interessa poco. Io come ho detto sono uno dei
pochi coraggiosi che a Lecce non usa la macchina e preferisce
piuttosto la bicicletta non per godersi il sole o gli scorci della
pur bella città in cui vivo ma piuttosto per andare a lavorare ogni
giorno per andare al centro a passeggiare od anche spesso per fare
la spesa con mia moglie, il che è molto diverso.
A
Lecce non so se lo sapete anche voi c'è una vera congiura contro i
ciclisti, i pedoni, le carrozzine dei bambini, i bambini che
camminano soli e qualsiasi cosa o persona che non sia dotata di un
motore a scoppio e che si presenti sulla pubblica via. Chi ordisce
la congiura? La risposte sono facili e chiunque passeggi per le vie
di Lecce se ne renderà conto. Venite pure a Lecce a cercare queste
risposte. Camminate per il centro storico che è un'isola pedonale
ed osservate il libero circolare dei veicoli a motore quelli
autorizzati e quelli non. I primi dotati di identificativo, sono
quelli più pericolosi poiché viaggiano a velocità sostenuta
poiché si sentono in diritto di investire chiunque non abbia la
destrezza di scansarsi in tempo. I non autorizzati si riconoscono
dall'andatura ridotta a dall'espressione compunta che di per se è
sufficiente a manifestare necessità inderogabili che autorizzano il
transito.
Mirabili
le scene dei turisti a naso in su che ammirano le nostre
architetture e che non conoscendo la costumanza locale si trovano a
dar prova inaspettata prontezza ed agilità per le vie del centro.
Solerti i nostri vigili che "qualora" presenti sulla
pubblica via si prestano premurosamente ad indicare indirizzi e
monumenti. Carini, mai una multa, un colpo di fischietto, giammai un
ALT, un controllo.
Uscendo
dalle mura cittadine ci si imbatte sui cosidetti "viali"
sui quali non vige alcuna limitazione. Strade ampie e diritte
oggetto di recenti e sostanziose opere di riqualificazione che hanno
consentito di elevare la velocità media dei veicoli in transito.
Non è insolito incrociare veicoli che raggiungono gli 80km/h
lanciati in emozionanti sorpassi.
Qualche
pedone prima dei recenti lavori, si avventurava ramingo su questi
viali ed attraversandoli contava sulla protezione di alcuni pini
secolari. Il comune, premuroso ha abbattuto tutti questi ostacoli
alla visuale che impedivano di fatto l'investimento dei pedoni. Ora
viale dell'università è stato rimodernato. Per cui offre una
gradevole passeggiata fra i fumi di scarico dell'onnipresente
traffico e liberi finalmente da quei giganti fronzuti.
Se
vi siete avventurati fin qui ad ammirare il nuovo viale dell'università
vi preghiamo solo di porre attenzione nel momento di scendere il
marciapiede perché gli automobilisti ora vi scorgono da lontano e
non vi daranno scampo. Si raccomanda di non portare bambini che
camminano da soli ne carrozzine che intralciano le automobili.
Abbandonando i viali ci si può avventurare nelle periferie che sono
strutturate come degli autodromi. Fine dei limiti morali di
velocità, marciapiedi inesistenti o impraticabili, illuminazione
solo diurna ed in caso di pioggia transito possibile solo ai
natanti. Come potete immaginare le piste ciclabili non esistono ed i
pochi ciclisti sopravvissuti combattono ogni giorno con la morte.
Nella piazza centrale della città un imprenditore privato aveva
improvvidamente aperto un servizio di noleggio biciclette. I costi
dell'attività erano tuttavia elevati a causa della notevole
avvicendamento dei mezzi distrutti dagli incidenti ed i clienti in
costante calo data la loro elevata mortalità. Comunque se qualcuno
è interessato l'attività è ancora in vendita.
Devo
riconoscere che l'attuale amministrazione è molto intraprendente.
Riesce a ottenere finanziamenti dagli enti più diversi. Pone in
campo risorse visibili poiché mai a Lecce credo abbiamo vissuto
tanto attivismo. Ci sono abitanti della periferia che dopo decenni
hanno potuto godere di servizi mai visti, come le fogne pluviali, l'illuminazione
pubblica e udite udite anche i marciapiedi. Possibile che nessuno
mai ha pensato alla mobilità urbana sulle due ruote? Che non sia
mai stato speso un euro per rendere fruibili ai ciclisti questa
bellissima cittadina? Non penso ad un piano generale di piste
ciclabili o parcheggi di interscambio auto/bici o all'uso gratuito
di biciclette comunali. Pare che esista una legge che obbliga il
gestore di una strada a costruire le piste ciclabili in caso di
costruzione o manutenzione delle stesse. E' a questa legge che
penso. Al solo rispetto delle leggi esistenti, senza voli di
fantasia. Una legge che nessuna maggioranza mai osservato e che
nessuna opposizione ha mai fatto osservare.
Saluti
da Alfredo di Lecce
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Parco
Corvaglia non si tocca!
FIAB
Puglia sostiene il comitato di quartiere in difesa di Parco
Corvaglia
A
San Pio, un quartiere periferico a Lecce, si sta svolgendo una
nobile battaglia civile in difesa di uno spazio di socialità
duramente conquistato. Il parco è stato costruito dagli abitanti
del quartiere in uno spiazzo lasciato vuoto (e abbandonato)
dall'abbattimento delle cosiddette "case minime". In quel
luogo gli abitanti hanno deciso di creare uno spazio di socialità e
di ricreazione piantando degli alberi, installando dei giochi per
bambini e ragazzi, creando un campo da calcetto, sistemando delle
panchine e una piccola fontana. Al posto di quest’area di verde e
socialità l'Amministrazione Comunale vuole costruire un'area
mercatale e relativi parcheggi.
FIAB
Puglia è solidale con i cittadini impegnati in questa lotta civile
in difesa della vivibilità del quartiere e della città di Lecce. E
giacchè scende in campo ne approfitta per esprimere le proprie
critiche alla politica di “sviluppo urbano”
dell’Amministrazione Cittadina. Questa grande città Universitaria
risulta praticamente invivibile a ciclisti pedoni e studenti.
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Foto:
Da Alvino in bici, sosta obbligata per gustare le
prelibatezze leccesi: il "pasticciotto" dolce di pasta
frolla ripieno di crema e il "rustico" pasta sfoglia
salata ripieno di pomodoro e mozzarella.
Solo
in limitate zone del Centro Storico l'amministrazione comunale di
Lecce ha istituito isole pedonali con diritto di accesso per bici e
motorini (??).
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Lecce invivibile a piedi e in bicicletta
Le
opere faraoniche effettuate negli ultimi anni per costruire strade e
circonvallazioni non hanno restituito ai cittadini un metro lineare
di pista ciclabile.Raggiungere
le sedi universitarie periferiche in bici (e.g. Ecotekne) è un rischio mortale malgrado le recenti opere di
sistemazione viaria. |
Non esiste alcuna forma di intermodalità che
consenta ai 30.000 studenti (fuorisede o cittadini che siano) di
raggiungere le sedi universitarie che diventano perciò enormi
parcheggi. Tutto
questo anche in violazione della legge 366/98 che impone
nell'articolo 4: "Le strade di nuova costruzione
classificate ai sensi delle lettere C, D, E ed F del comma 2
dell'articolo 2 devono avere, per l'intero sviluppo, una pista
ciclabile adiacente ...".
Conseguenza: congestionamenti e costi aggiuntivi per le
famiglie che debbono mantenere oltre ai figli studenti, le loro
auto. FIAB Puglia sollecita un ripensamento e si dice disponibile ad
incontrare e affiancare gli amministratori per pensare, progettare e
costruire una città finalmente vivibile a piedi e in bicicletta.
.
Intermodalità
inesistente
Supponete
di essere uno dei 30.000 studenti universitari iscritti a Lecce.
Sappiate che con le vostre tasse e le vostre spese di vitto viaggio
e alloggio state contribuendo all'erario cittadino con milioni e
milioni di euro. Cosa ne avete in cambio?
Gli
autobus vi conducono all'Università della stazione non hanno corsie
preferenziali e spesso rimangono intrappolati negli ingorghi
facendovi saltare le lezioni.
Intermodalità
significa ad esempio poter arrivare a Lecce con il treno (e magari
la bici sul treno) con l'autobus o con la macchina (da parcheggiare
in periferia) e poter raggiungere il posto di
lavoro o l'istituto universitario in bici.
Invitiamo
gli studenti a rivendicare i propri diritti a poter vivere
dignitosamente in una città universitaria degna di questo nome.
Foto:
La stazione di Lecce pullulante di bici. Non è un fotomontaggio
è il momento del reimbarco dei cicloamici d Pordenone che, con la
formula treno+bici sono in procinto di ripartire. Ci piacerebbe
immaginare questo traffico non come un episodio sporadico ma come
pratica giornaliera di tanti turisti e cittadini che, rinunciando
alla macchina ricorrono all'intermodalità.
.
7/05/06
denuncia FIAB Puglia
L'incredibile storia della pista ciclabile fantasma
Lecce-San Cataldo
FIAB Puglia denuncia
l'incredibile storia della pista ciclabile fantasma Lecce -
San Cataldo. Iniziata e mai terminata
(n.b. con un
click sul cane si
accede al reportage fotografico)
A
Lecce una pista ciclabile si trasforma in un esempio di
spreco e degrado. FIAB Puglia e la redazione di
www.cicloamici.it si mettono al lavoro per denunciare,
sensibilizzare e .. sanare.
La ciclovia del mare Lecce San Cataldo: un percorso
intelligente ecologico e salutare per andare al mare.
Grande progetto sulla carta ma soprattutto grandi soldi da
appaltare. Ovviamente nessun esperto di piste ciclabili da
consultare. Così il comune di Lecce ha realizzata una pista
ciclabile con tanta di illuminazione a lampioni fotovoltaici
e badate bene...guard rail.
I
lavori iniziano, soprattutto si appaltano.
Tutto sembrava dover avere un lieto fine ma cosa
imbarazzante, uno dei proprietari di una villetta collocata
sul tracciato della pista non concede il diritto di
passaggio.
Cosa fare? I soldi ci sono e vanno spesi, che la pista
funzioni poco importa.
Così la pista viene ultimata e troncata in corrispondeza dei
muri di cinta della villa. Proprio così la pista termina da
lato Lecce sul muro della villa e riprende puntualmente dal
lato S. Cataldo.
Ci chiediamo e denunciamo: come fanno i ciclisti ad arrivare
da una parte all'altra: yeletrasporto, catapulte ?????
Le solite situazioni da Sud indecente.
Così ultimata ma monca, la pista non è mai stata utilizzata
e adesso è lasciata ad un lento ma inesorabile degrado ad
opera di erbe infestanti, vandali che la usano come
discarica abusiva.
FIAB Puglia si alza in piedi e svela al mondo degli
internauti questa incredibile situazione auspicando che il
Comune di Lecce si attivi quanto prima per risolvere il
problema della continuità del percorso e intervenga
tempestivamente in una operazione di recupero e
valorizzazione. Possibilmente smontando i guard rail |
Eppure
qualcosa si muove
venerdì 2/12/05 incontro pubblico
per la costituzione del
Comitato per la Tangenziale Ciclistica di Lecce
Il giorno 2
dicembre 2005 alle ore 19 si terrà presso la sala del
Palazzo Marchesale di Arnesano un incontro pubblico
finalizzato alla costituzione del Comitato per la
Tangenziale Ciclistica di Lecce. All'incontro, promosso
dall'Amministrazione comunale e dalla Pro-Loco di Arnesano,
parteciperanno vari soggetti interessati alla soluzione del
problema della viabilità ciclistica tangenziale e radiale
nella prima cintura di comuni e nel capoluogo. Hanno già
dato la loro adesione all'iniziativa l'Amministrazione
comunale di Monteroni, l'Università degli Studi di Lecce, il
CUS Lecce e il Coordinamento FIAB (Federazione Amici della
Bicicletta) di Puglia.Il Comitato avrà la finalità di
promuovere, con ogni azione possibile, la realizzazione di
un sistema viario, alternativo o parallelo agli attuali, che
permetta a chiunque di usare la bicicletta senza rischiare
la vita per muoversi tra i comuni della prima cintura, per
raggiungere la città di Lecce e, grazie all'uso di tale
mezzo di trasporto, potersi spostare rapidamente al suo
interno. Una rete ciclabile così concepita si estenderebbe
su di un'area grosso modo circolare di 115 Kmq con un
diametro di circa 12 Km comprendente il capoluogo e i comuni
della prima cintura ed avrebbe una estensione lineare di
80-100 Km (tra circonferenza e raggi). Tra i tanti percorsi
che una simile struttura renderebbe possibili, uno assume
particolare rilevanza, al punto da far ritenere che, sia da
un punto di vista simbolico che da uno pratico, esso debba
costituire l'embrione della realizzazione. Ci si riferisce
ad un percorso che, dalla città capoluogo, permetta di
raggiungere, in tutta sicurezza, il Campus Universitario
situato tra le vie che da Lecce vanno ad Arnesano e a
Monteroni.Una delle prime azioni del comitato sarà la
costituzione di un gruppo di esperti incaricati di indicare
una rosa di possibili soluzioni per la realizzazione
dell'opera tenendo conto di risorse, opportunità e vincoli
esistenti.
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Cosa
succede a Ferrara
Da
cosa si misura la qualità della vita in una città?
Vogliamo
suggerire un confronto ideale con una città altrettanto
pianeggiante di Lecce e cioè Ferrara.
Invitiamo
il Sindaco Poli Bortone a misurare la vivibilità di una città
mediante il numero di biciclette parcheggiate fuori dalla stazione
ferroviaria. E soprattutto alle infrastrutture messe a disposizione
per la circolazione e la sicurezza dei ciclisti.
Foto:
Migliaia e migliaia di biciclette fuori la stazione al calar
della sera. Ovviamente non stiamo parlando della stazione di Lecce
ma della stazione di Ferrara
Foto:
Ma dove vanno a finire di giorno tutte le biciclette della
stazione FS? Qui le
vediamo parcheggiate davanti all'Università di Ferrara. Lo studente
universitario di Ferrara si muove in bici in sicurezza, riducendo in questo modo
le sue spese e ... l'inquinamento cittadino. Per confronto provate a
fare una passeggiata al di fuori degli istituti universitari leccesi.
Purtroppo
la scelta dell'auto è una scelta forzata. Percorrere in bici le
strade a Lecce è un pericolo mortale come attestato più volte dai
sanguinosi incidenti.
Foto:
A Ferrara il traffico si riduce convincendo pacificamente gli
automobilisti a permutare l'auto con la bici per entrare in Centro .
Click per ingrandire
Foto:
Gianni Stefanati, responsabile dell'ufficio biciclette del
Comune di Ferrara, consegna al coordinatore FIAB Puglia l'effige della
bicicletta.
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