Lettere | Culacchi |
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Nello stemma di Manduria è rappresentato l'albero di mandorlo posto dentro il pozzo di luce del Fonte Pliniano. Lo stemma risale al XVI secolo, l'albero proprio non si sa. Una leggenda dice che i Messapi appendevano su quest'albero l'oro del bottino di guerra precedentemente fuso a forma di mandorle. Foto: ingresso al Fonte Pliniano con quattro colonne di epoca romana e lo stemma della città. Fra Wally secondo da destra Il fonte Pliniano è dunque il simbolo della città. E' ricavato all'interno di una cavità sotterranea naturale posta sotto un banco di calcarenite. La grotta è stata poi modellata a forma semisferica con 18 metri di diametro e 9 di altezza. Al centro della grotta vi è l'antica vasca che raccoglie le acque. Anche nei periodi di maggiore siccità il Fonte pliniano ha erogato acqua ed è ignota quale sia la provenienza della sua sorgente. Le più antiche testimonianze fittili (trad. di ceramica) rinvenute nella grotta risalgono al VI secolo avanti cristo.
Foto: veduta della vasca centrale e dell'apertura quadrata posta su di essa che fa da pozzo di luce e in cui si trova il mandorlo secolare. A destra la scalinata di accesso.
Foto: i cavalieri che fecero l'impresa. Il gruppo di ciclisti che il giorno del black out si mossero verso Manduria. Sulla strada non trovarono neanche un caffè perchè le macchine erano tutte spente. Il presidente dei cicloamici, stupenda amazzone saluta fiera tra i rudi indomiti cicloamici maschi. Sullo sfondo Masseria Case Grandi a 2Km dal santuario dei SS Cosimo e Damiano.
La perla rinascimentale Si trova occultato dalle sue possenti mura il convento di S. Francesco ma proprio al centro della città davanti ai giardini. E' un tesoro d'arte e architettura dischiuso ai cicloamici da Fra Wally, il simpatico ciclofrate che li ha accompagnati in giro per la città dopo averli francescanamente rifocillati. Foto: il chiostro rinascimentale a due piani di colonne. Il piano terra a sesto acuto. Tutto il perimetro del chiostro è popolato da stupendi affreschi rinascimentali raffiguranti la vita di diversi santi francescani. Foto: stupendo cenacolo nel refettorio del convento
cicloantonio 30/09/03
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TACCUINO
Partenza: Piazza Orsini del Balzo, Mesagne Lunghezza del percorso: Km 60 (AR) Durata:
6 ore comprese le soste alle cantine con degustazione vini e specialità
alimentari Pendenza:
percorso quasi piatto; Stagioni
consigliate: inverno, primavera, estate, autunno; Ombra:
70% del percorso; Tipo
di strada: 75% di strada campestre asfaltata, + un piccoli tratti
sterrato; Tappe
importanti del percorso: San Pietro di Crepacore, Masseria San Domenico,
Santuario di ss Cosimo e Damiano, Masseria Case
Grandi, Manduria. Vegetazione:
ulivi secolari, vigneti, querce e canneti Cartografia: Carta topografica d'Italia serie 50 (1:50.000) fogli 494 (Francavilla) e 495 (Mesagne)
Foto: Masseria in agro di Manduria
Note sul cicloitinerario
Si tratta di uno dei più bei itinerari scoperti dai cicloamici a Sud di Mesagne. Si parte dal rione seta direzione masseria Vasapulli seguendo lo stesso itinerario segnalato nell'itinerario 1: Mesagne - Oria passando da S.Pietro di Crepacore e Masseria S. Domenico. Quindi si devia in direzione santuario SS Cosimo e Damiano. Un tratto particolarmente spettacolare è quello che a partire da Masseria Case Grandi porta a costeggiare l'antica muraglia difensiva messapica, l'itinerario comprende una strada scavata nel tufo in corrispondenza della cava nei pressi di Manduria.
Alla scoperta del Primitivo
La magia del Primitivo, il famoso vino di Manduria, nasce da un sapiente miscuglio di tradizione e tecnologia. L'Accademie dei Racemi è una S.R.L. che produce solo vino di qualità provenienti da vigneti di proprietà dell'azienda le cui uve sono rigorosamente separate a dare vita a vini dai nomi suggestivi e dai sapori sublimi. . Foto: i cicloamici davanti all'ingresso dell'Accademia dei Racemi. La visita guidata con la descrizione puntuale di tutte le fasi della produzione del nettare dionisiaco, ha fatto capire ai presenti che qui ci sono veri "accademici". La piccola Giulia fa parte del gruppo ma i cicloamici giurano e spergiurano di non averle avvicinato manco un millilitro di vino.
Foto: Sylos termostatato con rotazione orizzontale. Questi sistemi altamente tecnologici consentono una efficace macerazione del mosto con le raspe sotto agitazione e temperatura controllate.
Foto: I Barriques, botti in rovere da 250 litri dove il vino viene invecchiato per almeno 12 mesi. Lentamente, respirando piano dalle porosità del rovere il vino si carica di mille profumi e sapori.
Foto: Oramai i cicloamici sono diventati avvezzi a queste degustazioni un'altra celebre e pantagruelica degustazione ebbe luogo il 25 maggio in San Donaci
http://www.movimentoturismovino.it
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