Cosa
sono i "percorsi perigolosi"
L’idea
di creare un ciclo di escursioni in bicicletta da dedicare ad
argomenti botanico-culinari è maturata dall’esigenza di noi
agronomi cicloamici di dare una base più organica a una serie di
iniziative già consolidate. Mi riferisco alle iniziative dedicate a
cantine aperte della FIAB ma anche più semplicemente alle
scampagnate a caccia di asparagi dei cicloamici.
I
percorsi perigolosi intendono essere un’occasione per soffermarsi
a riflettere sulle interazioni positive che l’uomo ha saputo
instaurare col suo ambiente e magari trarre qualche spunto per
tentare nuove forme di sviluppo sostenibile.
Le
colture agrarie, le piante e gli animali sono degli elementi
essenziali della nostra storia e della nostra economia.
L’olivo
e la vite portati dai greci in Magna hanno permesso il fiorire di
ricchi commerci nel Mediterraneo, Ostuni deve la sua storia
prestigiosa al commercio dell’olio, coltura fiorente grazie alle
favorevoli condizioni pedoclimatiche delle marina di Ostuni,
l’economia delle masserie della murgia era basata sull’uso dei boschi
come pascolo per le greggi e le vacche di razza podalica,
mentre le ghiande erano ghiotto cibo per i maiali. Fichi,
mandorle, fave e altri legumi sono stati per secoli la
quasi esclusiva risorsa alimentare dei pugliesi. La scarsità di
cibo ha spinto la gente della nostra terra a diventare abilissima
nella identificazione di piante spontanee commestibili.
E’
soprattutto nelle tecnologie utilizzate nei secoli per trarre la
massima utilità dalle risorse alimentari che si coglie la genialità
del popolo Pugliese. La sapienza delle massaie ha saputo creare
formaggi unici al mondo come i formaggi a pasta filata. La nostra
cucina tipica è ricchissima di ricette “magiche” in cui
ingredienti poverissimi combinati con gusto e cotti con procedimenti
e utensili studiati nei minimi dettagli danno luogo a piatti
equilibrati come le “Orecchiette e cime di rapa”.
Una
volta al mese i cicloamici avranno una meta per golosi, le possibili
destinazioni saranno individuate in:
-
aziende agricole in cui si realizza una determinata produzione,
-
vecchie masserie dove sia ancora possibile indovinare la
destinazione d’uso dei vari ambienti e intuire il tipo di
organizzazione che consentiva alle masserie di essere dei nuclei di
produzione per chi vi lavorava e viveva,
-
i campi in cui crescono ancora le erbe spontanee che si tenterà di
imparare a riconoscere.
Nel
corso della visita dei luoghi, gli agronomi del gruppo si faranno
carico di illustrare agli amici la specie di cui si intende parlare
sotto il profilo botanico, agronomico e tecnologico, se è possibile
le visite saranno anche occasione di degustazione dei prodotti in
questione.
In
alcuni casi si potrà prevedere una seconda fase di studio
apprendimento e degustazione da svolgersi nel corso degli
appuntamenti mondani dei cicloamici, se si è deciso di parlare di
cardoncelli per esempio, i singoli potrebbero impegnarsi nella
ricerca di ricette tradizionali intervistando brave massaie e
consultando libri di ricette, dalle fonti raccolte si potranno
estrapolare ricette, dosi, modalità di preparazione, metodi di
cottura che verranno poi testati,
assaggiati dai cicloamici e quindi pubblicati sul sito a
completamento della descrizione agronomico- tecnologica a cura
dell’agronomo.
angela
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