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La stampa locale
documenta l'acceso confronto tra chi vuole e chi non vuole gli
interventi di moderazione del traffico su Via Marconi
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Gazzetta
del Mezzogiorno 3 Agosto 2007
Per il futuro
mettiamo giudizio
Le prime voci di protesta
dei cittadini di Mesagne per la rimozione dei paletti sulla pista
ciclabile
Eccoli, sono li i risultati di cotanta attività svolta
dal nostro laborioso Sindaco e da una giunta tecnico-ecclesiale. Via
subito Ici e pista ciclabile. Per l'Ici qualcuno dovrebbe comunicare
al Sindaco ed ai suoi assessori che una legge dello stato non può
essere cancellata con un editto. Per la pista ciclabile, intanto
modifichiamone la struttura eliminando le brutte protezioni per gli
improbabili ciclisti, così che possano essere ben schiacciati dai
camionisti di passaggio. Buona fortuna mesagnesi. Per il futuro
"Mettiamo Giudizio". L'espressione del voto in cabina elettorale non è
ne un passatempo e un'azione di ripicca personale. Taranto insegna: il
fallimento di un ente locale è fortemente legato alle capacità
gestionali degli amministratori. Nicola Del Prete.
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Gazzetta
del Mezzogiorno 3 Agosto 2007
Tolti i paletti
dalla pista ciclabile di via Latiano
Centro destra e centro
sinistra rivendicano il merito di aver reso meno sicura la pista
ciclabile rimuovendo i paletti di protezione
Il centrodestra lo aveva promesso con un manifesto
pubblico fatto affiggere in città negli ultimi giorni della campagna
elettorale. "Ici e transenne della pista ciclabile di via Latiano via
subito" era scritto(Nota della
cicloredazione: il Centro Destra aveva promesso di rimuovere la Pista
Ciclabile per intero come testimoniano manifesti e volantini riportati
sotto), . Per l'Ici se ne sta discutendo, per le transenne
l'opera di smantellamento è stata effettuata ieri. La pista ciclabile
delimitata da pericolose transenne su via Latiano, arteria tra le più
trafficate dentro urbano, era stata oggetto anche di un sit-in del
centrodestra, di una conferenza stampa e di numerosi interventi e
interpellanze in consiglio comunale. Quella pista ciclabile, in
verità, non aveva trovato molti favori neppure all'interno del governo
di centrosinistra che aveva fatto realizzare l'opera. Poi per non
farsi "autogol" e non creare problemi all'interno della maggioranza,
si preferì non prendere posizione e rinviare la soluzione del problema
a...tempi migliori. Che, evidentemente, sono arrivati perché il
centrodestra ha risolto il problema anche se la viabilità su via
Latiano resta sempre un...optional. Senza quelle transenne, molte
delle quali in verità erano state già divelte da automobilisti
sbadati, la carreggiata è più larga e due mezzi pesanti che si
incrociano possono transitare. La pista resta ma è delimitata da un
lunga linea di colore giallo rifrangente molto visibile, meno
ingombrante e pericolosa delle transenne metalliche. Ma, soprattutto,
meno costosa. E' stato sufficiente un pizzico di buon senso in più
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Il
Quotidino 3 Agosto 2007
Via i Paletti
dalla pista ciclabile di Mesagne
Centro destra e centro
sinistra rivendicano il merito di aver reso meno sicura la pista
ciclabile rimuovendo i paletti di protezione
L'amministrazione comunale di Mesagne ieri mattina ha
dato il via ai lavori di rifacimento della pista ciclabile di via
Marconi smantellando i paletti delimitatori, rimasti ancora in piedi,
e tratteggiando la nuova carreggiata che è stata ampliata di pochi
centimetri. Così, mentre l'amministrazione comunale rivendica il
provvedimento che dovrebbe portare allo spostamento della pista su
altre direttive stradali, meno caotiche, l'ex assessore ai Lavori
pubblici, Fabrizio Dipietrangelo, rivendica la paternità della
ristrutturazione. Ieri mattina, dunque, una squadra di operai è giunta
in via Marconi, dove è stata costruita la tanto contestata pista
ciclabile lunga alcune centinaia di metri, ed ha iniziato a
smantellare i paletti che delimitano l'area poiché divenuti pericolosi
per la circolazione stradale. Quindi hanno tracciato con colori giallo
e bianco la nuova carreggiata e la restante pista. Infine hanno
posizionato per terra delle borchie rifrangenti. "Il provvedimento
messo in atto ieri in via Marconi - spiega l'assessore ai Lavori
pubblici, Cosimo Di Monte - è una direttiva adottata dalla Giunta in
seguito alle varie denunce che il Comune ha ricevuto per i sinistri
verificatesi su tale arteria. In questo modo abbiamo cercato di
ricreare le condizioni di sicurezza esistenti prima della costruzione
della pista. E' un provvedimento adottato nel rispetto delle richieste
giunte dai cittadini ed in ossequio agli impegni presi dal sindaco
Incalza". "Pian piano che la macchina amministrativa inizia a
funzionare - spiegano i capigruppo consiliari del centrodestra - si
intravedono i primi risultati". Contrariato l'ex assessore ai Lavori
pubblici, Fabrizio Dipietrangelo, il quale evidenzia: "Quello che oggi
è stato attuato su via Marconi è quanto da noi deciso alcuni mesi
addietro. E' una rivisitazione del progetto iniziale attuata da me e
dall'ex assessore Giuseppe Indolfi. Quindi il centrodestra non può
rivendicare nulla poiché il provvedimento messo in atto ieri è stato
varato dal governo Sconosciuto. Loro hanno promesso di smantellare
completamente la pista. Bene lo facciano e solo allora potranno
rivendicare meriti".
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Gazzetta
del Mezzogiorno 2 Luglio
Alibrando
sconcertato dai cicloamici
Nasce un'associazione
ambientalista "ad hoc" per scardinare la pista ciclabile su Via Marconi
Gianfranco Alibrando, segretario del nucleo di Mesagne
dell'associazione "Fare Verde", invita il sindaco Enzo Incalza ad
attuare il programma con cui la città lo ha eletto e di far rimuovere
i paletti che sono rimasti su via Marconi e di ripensare dove
ricollocare in maniera funzionale la pista ciclabile. Diversamente -
aggiunge - resterebbe una delle solite opere inutili e soprattutto
incompiute classiche della nostra terra".
Gianfranco Alibrando sostiene di essere rimasto
sconcertato dal comunicato emesso dall'associazione "Cicloamici" che,
nei giorni scorsi, ricordava ad Enzo Incalza di essere il sindaco di
tutti. "In sostanza difendeva solo le decisioni e le iniziative prese
dalla vecchia giunta comunale". Sulla costruzione di piste ciclabili,
ovviamente, sono tutti d'accordo. Il problema è che la pista ciclabile
di via Marconi, per gran parte dell'opinione pubblica mesagne, è stata
realizzata in maniera non funzionale e non fruibile da nessuno e non
rispetta le giuste dimensioni. "La passata amministrazione comunale -
spiega Alibrando - si era anche difesa dicendo che fosse a un solo
senso di marcia perché il comune era proprietario solo di 1,30 metri
di marciapiede su via Marconi". "Secondo noi di Fare Verde Puglia -
continua - la pista su via Marconi ha rappresentato solo un classico
esempio di spreco di denaro pubblico.
Tutti i mesagnesi sono curiosi di sapere quale
professionista ha svolto lo studio di fattibilità, prima di
individuare nella principale arteria dove confluisce tutto il traffico
cittadino e di pendolari che si dirigono presso Brindisi e i centri
commerciali, il posto giusto per una pista ciclabile". E conclude:
"Del resto poi basta guardare in che stato versa la pista. Quasi tutti
i paletti sono stati divelti dagli automobilisti, non certo per
incuranza, ma semplicemente perché sono inutili, troppo bassi per cui
non rientrano nel campo visivo degli specchi retrovisori delle auto".
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Quotidiano
18 Giugno
Eliminare
la pista ciclabile in nome della sicurezza stradale
Forza Italia continua a
sostenere la necessità di eliminare la pista ciclabile per rendere Via
Marconi più sicura e accogliente
Due i provvedimenti che il sindaco di
Mesagne Vincenzo Incalza vuole adottare ad inizio del suo mandato. Il
primo è l'eliminazione dell'Ici dalla prima casa mentre il secondo è
lo spostamento della pista ciclabile di via Marconi che disagi e
querelle ha creato in questi mesi.
Una pista che ha trovato nell'associazione
Cicloamici i naturali ispiratori di un progetto che è stato redatto
dall'ingegnere Cosimo D'Adorante, responsabile dell'Ufficio Ambiente
del Comune.
A difendere gli interessi
dell'associazione è il presidente, Anna Rita Ricci, la quale spiega:
"La pista ciclabile di via Marconi nasce come intervento di
moderazione del traffico motorizzato, oltre che semplicemente come
percorso dedicato esclusivamente a coloro che preferiscono usare un
mezzo di trasporto alternativo all'auto e che percorrono quel tratto
di strada esattamente come lo percorrevano prima della realizzazione
della stessa. Il rallentamento del traffico che si verifica su via
Marconi non è dovuto alla pista ciclabile, la cui sede propria occupa
spazio sottratto al marciapiede e non, come erroneamente si pensa,
alla carreggiata che è rimasta tale. Il rallentamento del traffico è
dovuto ai parcheggi selvaggi fuori dalle strisce, all'imperizia degli
automobilisti, all'ormai assimilata e consolidata abitudine a
consentire atteggiamenti di abuso da parte degli stessi automobilisti,
diventati prassi comune piuttosto che abusi, per l'appunto".
Quindi Ricci evidenzia che: "Il traffico
viene rallentato anche all'altezza della pizzeria Marconi, a causa dei
parcheggi selvaggi in divieto di sosta, lato pizzeria o fuori strisce,
lato consentito? Oppure non viene rallentato all'altezza
dell'autoscuola Poci dove a volte si arriva anche a parcheggi in terza
fila? O ancora non viene rallentato all'altezza dell'incrocio con via
Federico II Svevo quando la maggior arte degli automobilisti soffre di
forme acute di daltonismo e confondono il rosso del semaforo con il
verde creando ingorghi e file? Eppure stiamo parlando sempre di via
Marconi".
Sulla spinosa vicenda interviene Forza
Italia che spiega: "Qualsiasi persona di buon senso si accorge che i
problemi di viabilità lungo il tratto di via Marconi, parallelo alla
pista ciclabile, sono aumentati anziché diminuire. Il problema è a
monte. Via Marconi, almeno nel tratto cittadino, non doveva essere
oggetto di un simile intervento. Illogico perchè trattasi di una pista
ciclabile ad un solo senso. Pericoloso perchè troppo a ridosso del
traffico senza barriere se non degli altrettanto pericolosi minuscoli
paletti, peraltro in parte divelti. Inopportuna perchè altri potevano
essere e sono i percorsi da approfondire. Alla luce di queste
considerazioni nasce la proposta del centro destra di eliminare la
pista ciclabile rendendo via Marconi più sicura ed accogliente".
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Mesagne
8 Giugno comunicato dei cicloamici
Incalza l’insicurezza stradale a Mesagne
Incredibile e sconcertante iniziativa della CDL contro la sicurezza
stradale a Mesagne
www.cicloamici.it/mesagne/incalza_l'insicurezza_stradale.jpg
L’eliminazione della pista ciclabile di Via Marconi sembra essere la
priorità del programma elettorale di Enzo Incalza, candidato sindaco
del Centro Destra a Mesagne. Questo si ascolta dai comizi e si legge
su un incredibile volantino di propaganda elettorale che il
ciclogiornale ha deciso di pubblicare su Internet. Il volantino
promette agli elettori l’immediato smantellamento (SUBITO!) della
pista ciclabile su via Marconi.
E’ questa una
testimonianza lampante e allucinante di come alcuni Mesagnesi e loro
rappresentanti rispettino i pedoni e i ciclisti.
I cicloamici
sono preoccupati per questo grave episodio di insofferenza per le
iniziative di moderazione del traffico a Mesagne.
La pista ciclabile
di Via Marconi, se pur non condivisa da tutta la cittadinanza e' una
conquista di civiltà e pian piano la gente comincia ad usufruirne. Gli
attraversamenti pedonali piu' stretti sono una comodità per i bambini
e per chi non e' molto rapido a camminare o a districarsi in mezzo al
traffico. Pedoni e ciclisti possono raggiungere in sicurezza il
mercato cittadino e il rione seta.
Le piste
ciclabili sono a destra e a sinistra e servono per incrementare la
sicurezza stradale e la qualità della vita nelle città. E’ di oggi
l’inchiesta di Repubblica che denuncia l’aumento progressivo negli
ultimi anni dei ciclisti morti in incidenti automobilistici.
A metà del
decennio del nuovo secolo il numero dei ciclisti che hanno perso la
vita sulle nostre strade è cresciuta del 5,7%, un dato che va in
controtendenza rispetto al calo generale della mortalità sulle strade
che nel 2005 è stato del 4,7%.
A Mesagne
l’ultimo grave incidente con investimento di un ciclista è del 7
aprile 2007.
I cicloamici
insieme a migliaia di cittadini mesagnesi difenderanno le scelte di
civiltà fin qui compiute con tutto il loro impegno e la loro passione.
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Quotidiano di Brindisi 23/11/2006 -
Alla
CDL piace la proposta dei cicloamici
La CDL accoglie con
favore la proposta di dare vita al forum cittadino per la mobilità
sostenibile.
La Casa delle Libertà di
Mesagne accoglie favorevolmente la proposta dei Cicloamici di
istituire un forum sulla mobilità sostenibile in città. Così in una
nota la Cdl precisa: “Siamo contenti che anche l'associazione
Cicloamici giunge alla determinazione di aprire un confronto con la
città sui temi della mobilità sostenibile e della sicurezza stradale.
La Cdl lo ha chiesto ripetutamente anche nell'ultimo consiglio
comunale convocato appositamente. Purtroppo siamo stati costretti a
parlare di questi temi dopo che il Comune, in collaborazione con
l'associazione Cicloamici, ha calato dall'alto un'opera assolutamente
incompatibile con la situazione strutturale ed ambientale della via
principale del paese. Vogliamo rassicurare tutti che questa è
l'opinione della stragrande maggioranza dei mesagnesi. Basta
chiederlo. La sensibilità verso i temi della moderazione del traffico
e della sicurezza stradale, è ampiamente dimostrata dall'attività
propositiva che l'architetto Rossana Maggiorano ha sviluppato nel
tempo ed anche con la proposta presentata dalla Cdl per l'angolo tra
via Marconi e via Confalonieri che prevede due spartitraffico, senza
modifiche e rialzamenti del terreno, che raggiunge lo stesso
obiettivo, senza intralci e senza pericoli per gli allagamenti”. |
Gazzetta
del Mezzogirorno del 20/11/06
Cicloamici propone un forum
Comunicato stampa
dell’associazione Cicloamici che propone la costituzione di un forum
cittadino sulla mobilità sostenibile e la sicurezza stradale.
“L’acceso dibattito, non privo di aspre
polemiche, ha concentrato l’attenzione dei partiti e dei cittadini
sulla sicurezza stradale e sulle piste ciclabili - sostiene Antonio
Licciulli -. Per canalizzare su un piano propositivo e costruttivo i
molteplici contributi di singoli cittadini, partiti, associazioni e
tecnici, l’associazione Cicloamici propone di costituire un forum
cittadino”. Cicloamici ha apprezzato le proposte dell’architetto di
Forza Italia, Rossana Maggiorano, intese a migliorare la sicurezza
stradale su viale Indipendenza. La Maggiorano ha proposto isole
spartitraffico e rotatorie, tipici interventi di moderazione del
traffico. Sempre per quanto attiene ai lavori di rifacimento su viale
Indipendenza, i cicloamici ricordano che “la legge 366/98 impone che
durante i lavori di costruzione o rifacimento di strade gli enti
locali debbono impegnarsi a realizzare le corrispondenti piste
ciclabili”. E aggiunge: “Come si concilia la richiesta delle le
rotonde e delle isole spartitraffico su viale Indipendenza con quella
dello smantellamento degli interventi di moderazione del traffico su
Via Marconi dove sono in via di realizzazione una pista ciclabile,
un’isola spartitraffico e salvagente e un incrocio rialzato e
ravvicinato”. E conclude: “Tra le tante accuse fatte contro la pista
ciclabile e gli interventi per la moderazione del traffico in via
Marconi quella di "incompatibilità ambientale" pare ai cicloamici la
più paradossale e iperbolica perché é un fatto oggettivo che una pista
ciclabile serve ad andare in bicicletta riducendo così il traffico
veicolare e migliorando l'ambiente”.
Foto:
Mesagnesi di ritorno da una biciclettata a tema. I cicloamici
promuovono la bicicletta come strumento di aggregazione e di
mobilità alternativa e ecologica
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Mesagnesera
del 20/11/06
La Casa delle Libertà si oppone alla
pista ciclabile di via Marconi
Offensiva e denigratoria verso i
cicloamici l'ultima parte delle dichiarazioni del forzista Giancarlo
Mingolla
Conferenza stampa della Casa delle Libertà
sulla pista ciclabile costruita su via Guglielmo Marconi. Domenica
mattina i partiti del centrodestra hanno fatto un sit-in sulla più
trafficata arteria cittadina che, anche per la concomitanza con la
fiera di novembre, era particolarmente intasata. All’iniziativa ha
partecipato anche il candidato sindaco della Casa delle Libertà, Enzo
Incalza. Il centrodestra accusa la maggioranza di centrosinistra di
non aver coinvolto le opposizioni nella fase di studio del progetto.
“Non si può chiedere – hanno detto – il coinvolgimento delle
opposizioni a fatto avvenuto”. Per la Casa delle libertà una pista
ciclabile ad una sola direzione non ha senso. “Dopo le luci accese di
giorno e spente di notte, la giunta di centrosinistra ha consegnato
alla città una pista ciclabile in miniatura, ad un solo senso di
marcia - aggiunge -. Si tratta delle più scellerata opera pubblica
degli ultimi anni costata centinaia di migliaia di euro. Inoltre ci
hanno regalato una sopraelevazione della strada con la concreta
possibilità di allagarci”. Sono intervenuti Franco Prettico e Vittorio
Murri per Forza Italia e Giuseppe Semeraro per Alleanza nazionale. Via
Marconi rappresenta la principale arteria di attraversamento della
città percorsa ogni giorno da centinaia di auto, autobus, camion e
articolati. “E cosa fa il centrosinistra? Decide di restringerla,
costruisce una specie di sopraelevazione, gli abbina una mini pista
ciclabile con numerose interruzioni col risultato di congestionare
ancora di più il traffico”, protesta l’opposizione. Come dire: anziché
migliorare le cose vengono aggravate. “Hanno distrutto via Marconi
senza mettere in sicurezza né i ciclisti, né gli automobilisti, né i
pedoni e nemmeno i vigili urbani che ogni giorno rischiano di restare
investiti da qualche mezzo pesante” dichiara il consigliere comunale
Rossana Maggiorano, architetto che, assieme al collega di partito e
architetto Giancarlo Mingolla ha studiato una proposta alternativa.
“Il dimensionamento della pista - dice - , largo solo un metro e
trenta, è errato. L’incrocio con via Confalonieri è una confusione. La
nostra proposta mette al centro della proposta il pedone e poi
ciclisti e automobilisti. E’ solo una proposta di adattamento perché
noi proponiamo l’allargamento della pista che dovrebbe essere a doppia
corsia e l’eliminazione del rialzo all’incrocio tra via Marconi e via
Confalonieri”. “L’Amministrazione comunale in sede di commissione
consiliare ha riconosciuto l’errore commesso non avendo redatto un
piano di fattibilità. Pensavano che il marciapiede fosse di proprietà
comunale e si sono scontrati con i costi dell’esproprio del
marciapiede. Quando si redige un progetto va prima fatto un piano
finanziario”. L’architetto Mingolla contesta all’Amministrazione
comunale di centrosinistra che in 15 anni di governo non è stato
capace di realizzare un piano del traffico. “Questo era il presupposto
minimo per poi parlare di pista ciclabile. Solo un piano generale del
traffico avrebbe potuto individuare dove e come realizzare le piste
ciclabili che fatta così come sono state realizzate sono solo uno
sperpero di denaro pubblico. A che serve creare le premesse per un
finanziamento regionale se non hanno a monte provveduto a fare un
piano e se poi ricorrono ad una progettazione improvvisata.
Un’associazione di ciloamatori che non hanno prerogative né tecniche
né politiche e non possono essere soggetto proponente sostituendosi
all’urbanista”. E conclude: “State fermi, fate meno danni”.
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Il
quotidiano di Brindisi del 21/10/06
La pista ciclabile della
discordia
A
Mesagne l’argomento di maggior discussione politica sono
sicuramente le piste ciclabili.
La pista ciclabile di via Marconi fa
discutere e litigare i due poli politici del Comune di Mesagne. Un
acceso dibattimento, infatti, si è avuto sere addietro in sede di
riunione della Commissione Consiliare sui Lavori Pubblici che ha
sancito la rottura definitiva tra la giunta Sconosciuto ed il centro
destra locale rispetto alle eventuali modifiche da apportare
all’intervento sulla principale via di traffico della città. Una pista
ciclabile che, a causa della sua costruzione spaziale, è stretta,
pericolosa ed a senso unico di marcia. In altre parole i ciclisti
possono viaggiare in un solo senso poiché non possono tornare nello
stesso senso. Pena l’ingolfamento della stessa. Ed ancora una pista
ciclabile in fase di realizzazione in via Santa Rosa bloccata da
pastrocchi burocratici con, al contrario, un tracciato esistente a
pochi metri di distanza, completamente gratuito realizzato interamente
su strada comunale, dimenticato dai progettisti che avrebbe unito la
città alla contrada “Tagliata”. Con abbattimento di costi e tempi di
realizzazione. I consiglieri della Cdl presenti all’incontro, Rossana
Maggiorano, Giancarlo Mingolla e Giuseppe Semeraro, hanno ribadito il
sostegno all’idea di dotare la città di piste ciclabili e di inserire
meccanismi ed accorgimenti per rallentare, incanalare e razionalizzare
il traffico sempre più caotico. “Siamo disponibili – hanno dichiarato
i rappresentanti della Cdl – a compartecipare ad un approfondimento
serio e responsabile rispetto ad un’opera che evidentemente sconta
limiti tecnici e procedurali lampanti”.
Infatti, la costruenda pista ciclabile di
via Marconi presenta notevoli problemi di compatibilità ambientale
tali da far peggiorare la situazione anziché migliorarla. “Il
restringimento della carreggiata – spigano dalla Cdl - la creazione di
un ostacolo fisso con la sopraelevazione dell’angolo di via
Confalonieri, una pista troppo angusta e stretta ad unica corsia,
delimitatori troppo fragili, attraversamenti pericolosi, la mancanza
di continuità della pista, l’alterazione del terreno con possibili
ricadute negative rispetto agli allagamenti, ci preoccupano
seriamente”.
Per tutte queste ragioni la Cdl ha
ribadito la necessità di una pausa di riflessione per apportare
miglioramenti all’ intero intervento e non rattoppi parziali e
limitati. “In sede di commissione – aggiungono i tre rappresentanti
della Cdl - nessuna apertura è intervenuta, anzi la maggioranza col
vice-sindaco Indolfi, ha ribadito la bontà del progetto e l’intenzione
di proseguire.
La Cdl ha criticato fortemente il
tentativo di coinvolgimento postumo effettuato dalla sinistra e
richiesto preliminarmente il ripristino di via Marconi, all’altezza
dell’angolo con via Confalonieri, quale condizione necessaria ed
imprescindibile per avviare qualsiasi tipo di collaborazione.
L’ennesima chiusura da parte della maggioranza rispetto a modifiche e
ripristini ha chiuso la discussione definitivamente”. La Cdl conclude:
“Lasciamo la responsabilità dell’intervento alla giunta Sconosciuto.
Noi ci batteremo per far tornare via Marconi fruibile come e più di
prima”.
|
Il
quotidiano di Brindisi del 21/10/06
Piace ai cicloamici la pista
ciclabile della polveriera
A
Mesagne l’argomento di maggior discussione dopo la politica sono
sicuramente le piste ciclabili.
Così sull’argomento
intervengono i Cicloamici i quali plaudono la proposta di un ex
amministratore pubblico per realizzare una pista ciclabile
sull’attuale e fatiscente rete ferroviaria che collega Mesagne alla
Polveriera della Marina Militare e rilanciano la proposta sperando che
gli amministratori comunali siano, come hanno più volte dimostrato,
tanto lungimiranti da aprire un tavolo di concertazione con le forze
armate al fine di smontare quello che oggi è un binario abbandonato
nell’incuria. “Quello è un binario fantasma – spiega Antonio Licciulli
dei Cicloamici – perché c’è ma non si vede a cause delle erbacce che
lo coprono. Inoltre credo che l’acceso dibattito che si è aperto in
città sensibilizza e rende propositivi i cittadini sul tema delle
piste ciclabili. Un ex assessore del comune di Mesagne, infatti, ha
suggerito modi alternativi ed economici per creare nuove piste
ciclabili fuori le mura.Tra le altre idee una merita attenzione e
plauso la trasformazione del binario, mai utilizzato, che porta dalla
stazione alla polveriera. Il binario oramai è un fantasma fatiscente
potrebbe divenire una bellissima via verde e raccordare i cicloturisti
al percorso della civiltà rupestre.
Foto:
Convertire un binario mai usato e
totalmente inutilizzabile che dalla stazione FS porta verso Nord per
arrivare al percorso della civiltà rupestre: Ok dei cicloamici
Già nel 2003 –
aggiunge Licciulli - la cicloredazione aveva realizzato un reportage
fotografico su questa potenziale via verde. Uno tra i tanti dossier
non ancora pubblicati che i cicloamici tengono in serbo. Intanto il 9
ottobre scorso si è svolto il consiglio comunale dove è stata
presentata l’interpellanza della Cdl contro le piste ciclabili e gli
interventi di moderazione del traffico. I cicloamici hanno organizzato
un sit-in davanti al comune per volantinare e sensibilizzare |
Brindisi
24 del 17/10/06
Soprassedere e ripristinare
La casa delle libertà
continua a chiedere la rimozione dell'incrocio rialzato e delle
piste ciclabili
Il suggerimento tecnico pubblicato sul
Quotidiano del 17/10, a proposito di piste ciclabili, è l’esempio
lampante di come l’attuale progetto sia stato calato dall’alto con
la sola compartecipazione dell’associazione Cicloamici, senza il
coinvolgimento dell’intera città, come un’opera di questa dimensione
avrebbe richiesto.
Foto:
Tranquilli non è la città di Mesagne ma Bolzano: secondo l'ultimo
rapporto Legambiente-sole24 sulla qualità ambientale Bolzano èla
città più sostenibile d'Italia e la foto spiega perchè
Ma oltre a questo c’è l’intasamento
giornaliero che si verifica su via Marconi che è diventato
insostenibile ed ingestibile (oggi si è bloccato un pulman di
ragazzi diretti a Sandonaci). La sordità dell’Amministrazione
Comunale rispetto a questi problemi è veramente incomprensibile
quando invece la necessitŕ di una rivisitazione complessiva
dell’intervento è richiesta a gran voce dalla maggior parte dei
cittadini. Ribadiamo la posizione della CDL formulata nell’ultimo
consiglio comunale:
a) soprassedere al completamento dei
lavori per la costruzione della pista ciclabile lungo via Marconi
per aprire una discussione di carattere politico-culturale-tecnico,
con le forze politiche, sociali e culturali della città sull’intera
operazione;
b) ripristinare in toto l’area ubicata
all’angolo di via Marconi con via Confalonieri a com’era prima
dell’intervento di modifica indicato, predisponendo ogni possibile
accorgimento tecnico per rallentare il traffico senza modifica del
terreno.
“Siamo disponibili – dichiara F.Prettico
– a compartecipare ad un approfondimento serio e responsabile
rispetto ad un’opera che evidentemente sconta limiti tecnici e
procedurali molto evidenti. Inoltra monta sempre più la
preoccupazione della cittadinanza per le problematiche connesse agli
allagamenti che la modifica del terreno potrebbe causare.”
La CDL - Mesagne 17/10/2006
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Sit in dei cicloamici
davanti al Municipio
In occasione del
consiglio comunale i cicloamici organizzano un volantinaggio per
pubblicizzare il progetto "Mesagne da vivere a piedi e in
bicicletta"
Foto:
volantinaggio dei cicloamici sotto il portone del palazzo comunale in
occasione del consiglio comunale in cui era programmata
l'interpellanza della CDL sulle piste ciclabili
Foto: volantinaggio dei
cicloamici sotto il portone del palazzo comunale in occasione del
consiglio comunale in cui era programmata l'interpellanza della CDL sulle
piste ciclabili
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17/10/2006
- tratto da il "quotidiano di brindisi"
Le piste ciclabili iniziano a piacere
intervento in anonimato
di un ex-assessore
La cultura della
pista ciclabile lanciata dall’assessorato all’Ambiente del Comune di
Mesagne inizia a piacere ai mesagnesi i quali si spendono in
consigli e soluzioni che possano migliorare la viabilità alternativa
urbana. Un esempio in tal senso giunge da un geometra in pensione,
più volte amministratore ed assessore comunale, il quale suggerisce
ai dirigenti comunali un esempio di pista ciclabile “A costo zero”
da realizzare su proprietà dello stesso Comune. Possibile? Secondo
lui, che ha speso diversi anni della sua carriera nei lavori
pubblici e conosce molto bene la città ed il suo territorio
extraurbano, la costruzione è fattibile.
“Quando sono stato
amministratore di Mesagne i soldi in cassa erano davvero pochi
perciò bisognava fare salti mortali per ottenere finanziamenti utili
a ristrutturare le opere pubbliche” spiega con serenità il
professionista che ha chiesto, tuttavia, di restare nell’anonimato
il quale continua: “Per questo abbiamo sempre cercato di trovare
soluzioni tecniche a costi contenuti”. Quindi il geometra chiarisce
questa sua affermazione. “Prendiamo ad esempio la pista ciclabile di
Santa Rosa. Il Comune ha espropriato dei suoli per poterla
realizzare. In alcuni casi si sono aperti dei contenziosi che
risolveranno in futuro. Per tale motivo oggi la pista non è
completa”.
A questo punto l’ex
amministratore snocciola il suo progetto. “Vi è una strada di
proprietà comunale – dice – che partendo dal deposito comunale
ubicato nel vecchio macello giunge nella contrada Tagliata. Il
percorso è simile a quello che sta cercando di realizzare il Comune
con la sola differenza che con la mia idea non deve espropriare
niente perché la strada è già di sua proprietà. La pista passerebbe
al di sotto della Statale 7, dove oggi c’è un cancello che inibisce
il transito, per poi continuare su di un tratturo di proprietà
comunale e terminare la corsa davanti al canale Galina, nello stesso
posto in cui dovrà giungere la pista che il Comune sta realizzando
spendendo migliaia di euro. Così facendo si eliminerebbero anche le
sacche di discariche che vi sono lungo il percorso”. Infine il
geometra lancia all’amministrazione comunale un’altra idea:
“L’amministrazione comunale potrebbe chiedere alle Ferrovie dello
Stato lo smantellamento dell’ex linea che porta alla Polveriera
ormai in completo stato di abbandono. Così facendo realizzerebbe
un’altra pista ciclabile che arriva alla contrada Epifani-Acquaro”.
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26/09/2006
- tratto da mesagnenws
Cominciare da situazioni semplici
intervento di Franco
Prettico, Forza Italia
La Casa delle
Libertà non ci sta a passare come colei che non intende costruire le
piste ciclabili nella città di Mesagne. Così dopo le accuse lanciate
dai Cicloamici il forzista Franco Prettico ha voluto precisare che:
“Le piste ciclabili sono state accolte con favore dalla Cdl, finché
non si è arrivati ad arrecare danni maggiori rispetto ai vantaggi,
come è avvenuto su via Marconi. Siamo assolutamente d'accordo che
bisogna avere coraggio e prospettare soluzioni all'avanguardia, ma
non calate dall'alto. Nessuna discussione, nessun approfondimento,
se non nel palazzo. E la città, i cittadini, quelli che dovevano
subire la "rivoluzione copernicana?". Quindi Prettico aggiunge:
“Quanti usano abitualmente, giornalmente, la bicicletta a Mesagne
l'1 per cento? Forse meno, ebbene, gli altri non c'entrano nulla?
Era giusto iniziare da situazioni semplici, lo è stato in via
Brindisi, tutto sommato anche in via Santa Rosa, ma su via Marconi
bisognava avere un altro approccio e la contrapposizione che vuole
mettere in atto la associazione "Cicloamici", coofirmataria del
progetto, non aiuta la discussione e la necessità di formare
culturalmente una nuova generazione di cittadini”. Insomma la
vicenda è tutt’altro che chiusa.
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sabato 23 settembre tratto da Mesagne sera
Cicloamici e le piste
ciclabili
L’associazione Cicloamici ha prodotto un
ampio e documentato dossier sul tema della sicurezza stradale a
Mesagne e sulla moderazione del traffico. Nell’analizzare il problema,
partono dalla tragica morte avvenuta a Brindisi del ciclista austriaco
Andreas Peithner che ha richiamato l’interesse dei media sui recenti e
numerosi incidenti in città che coinvolgono pedoni e ciclisti, dovuti
alla velocità all’imprudenza e alla mancanza di interventi per la
moderazione del traffico. “A Lecce i recenti lavori di
ristrutturazione non prevedevano adeguati interventi di moderazione
del traffico – sostiene Antonio Licciulli dell’associazione Cicloamici
-. I tanti incidenti anche mortali che si sono succeduti sugli ampi
viali hanno costretto gli amministratori a prendere misure tampone e
monitorare e controllare il traffico con decine di telecamere”. E
continua: “Nelle città del centro nord, Milano e Roma comprese, dove
ormai l’aria è irrespirabile, si cerca di ridurre il traffico e
l’inquinamento introducendo l’ingresso a pagamento delle auto dei non
residenti, incentivando il trasporto in bici e l’intermodalità”.
Ricorda che il problema della sicurezza stradale è così rilavante “che
la Comunità Europea ne ha fatto oggetto di raccomandazioni, imponendo
agli Stati membri di dimezzare il numero di vittime e incidenti entro
il 2010”. Per quanto riguarda Mesagne dove su via Marconi è in fase di
realizzazione un articolato e organico piano di interventi per la
moderazione del traffico, la sicurezza stradale e la riduzione
dell’inquinamento, Antonio Licciulli stigmatizza i partiti
dell’opposizione che – a suo dire -, avrebbero strumentalizzato la
questione. “I partiti del centrodestra – dichiara - si sono scagliati
con vero piglio persecutorio contro gli interventi di moderazione del
traffico che interessano via Marconi chiedendone, tramite volantinaggi
e interpellanze, la rimozione. Il rialzamento dell’incrocio su via
Marconi diviene così il simbolo osteggiato di una rivoluzione
culturale di tipo copernicano che pone al centro della città non le
automobili ma i suoi abitanti e la loro salute”. “Nel nuovo modello di
città, in cui il cittadino è il punto di riferimento, sono gli
autoveicoli a salire con prudenza sui marciapiedi continui e non i
marciapiedi a interrompersi per dare priorità alle carreggiate”.
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martedì, settembre 12, tratto da Mesagne
sera
Interpellanza della
Casa delle Libertà
Lavori in corso in via Latiano, angolo via
Confalonieri. La Casa delle Libertà ha presentato interpellanza per
conoscere i motivi e gli intendimenti dell’Amministrazione comunale
riguardo alle problematiche connesse ai lavori in via Marconi relativi
alla “strozzatura” di via Confalonieri ed alla costruzione della
“pista ciclabile”. I consiglieri comunali dell’opposizione ritengono
che i lavori di via Confalonieri, oltre ad operare una evidente
strozzatura a danno del traffico veicolare sempre sostenuto della
zona, rappresentano una pericolosa modifica del terreno che potrebbe
avere ripercussioni gravissime in occasione di allagamenti dovuti a
rovesci piovaschi anche di lieve entità. Inoltre ritengono che il
mancato controllo durante le ore notturne potrebbe far diventare
quella zona luogo di scorribande e di rally per macchine e moto con
conseguente pericolo per l'incolumità delle persone. Circa la pista
ciclabile, inoltre, desiderano essere informati sulle ragioni e sui
motivi posti alla base della realizzazione della pista ciclabile. “A
nostro avviso – scrivono - l’opera, che meritava prima del suo inizio
un ulteriore approfondimento ed il coinvolgimento la città, è stata
concepita senza cognizione di causa, senza criteri logici e ad alta
pericolosità. Per tale motivo chiediamo di conoscere lo studio di
fattibilità, l’atto deliberativo, il progettista, il responsabile dei
lavori, la ditta appaltatrice, il costo complessivo e con quali
risorse sarà pagata l’opera”. Dopo il silenzio del comune su questo
argomento, la Cdl si è vista quasi costretta ad invitare il sindaco
Mario Sconosciuto ad interessarsi direttamente della questione.
Nell’interpellanza è posta in evidenza la sensibilità dimostrata dal
sindaco Mario Sconosciuto sulla paventata chiusura del passaggio a
livello della zona Grutti. “Il sindaco in quella occasione ha
dimostrato sensibilità rispetto alle motivate istanze dell'opposizione
e pertanto si chiede un suo diretto intervento, anche al fine, se
necessario, di abolire la stortura messa in atto su via Marconi prima
dell'inzio dell'anno scolastico per le evidenti conseguenze che
comporterà il traffico per l'accesso e l'uscita dalle scuole
"Carducci" e "Materdona". E prima che responsabilità di qualsiasi
natura possano emergere, evitando spese inutili a carico della
collettività”. La Cdl ha chiesto che l’interpellanza venga posta
all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale
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15/09/2006 - tratto da Mesagnenews
Il Tormentone di fine
estate
Interpellanza della casa
delle libertà contro gli interventi di moderazione del traffico
La costruzione della pista
ciclabile di via Guglielmo Marconi è il tormentone di fine estate a
Mesagne dove cittadini, amministrazione comunale, Casa delle Libertà e
Cicloamici si affrontano a suon di comunicati. Oggetto della diatriba,
oltre alla tipologia costruttiva della pista, soprattutto una
sopraelevazione pedonale ed alcune modifiche apportate all’assetto
stradale. Ed in questi giorni, in cui sono riaperte le scuole, le
difficoltà si sono notate talmente che il vigile urbano di servizio
per la regolamentazione del traffico veicolare e pedonale ha
difficoltà nel restare al centro della carreggiata. Purtroppo, il
rischio di sinistri, anziché diminuire, sembra essere aumentato
notevolmente.
Così mentre l’amministrazione comunale sembra muovere
timidi passi verso la soluzione del problema la Casa delle Libertà ha
depositato in Comune un’interpellanza in cui si legge: “I sottoscritti
consiglieri comunali chiedono di conoscere i motivi e gli intendimenti
della amministrazione comunale riguardo alle problematiche connesse ai
lavori in via Marconi e relativi alla strozzatura” di via Confalonieri
ed alla costruzione della “pista ciclabile”. I lavori di via
Confalonieri oltre ad operare un evidente strozzatura a danno del
traffico veicolare della zona, molto sostenuto, rappresenta una
pericolosa modifica del terreno che potrebbe avere ripercussioni
gravissime in occasione di allagamenti dovuti a rovesci piovaschi
anche di lieve entità. Inoltre, altra preoccupazione, è quella del
mancato controllo durante le ore notturne che ne potrebbe far
diventare luogo di scorribande e di rally per macchine e moto con
conseguente pericolo per l'incolumità delle persone. Per tali motivi
se ne chiede la eliminazione”. E per la pista chiedono: “Circa la
pista ciclabile si desidera essere informati sulle ragioni e sui
motivi posti alla base della sua realizzazione. A nostro avviso
l’opera, che meritava prima del suo inizio altro approfondimento
coinvolgimento la città, è stata concepita senza cognizione di causa,
senza criteri logici e ad alta pericolosità. Per tale motivo chiediamo
di conoscere lo studio di fattibilità, l’atto deliberativo, il
progettista, il responsabile dei lavori, la ditta appaltatrice, il
costo complessivo e con quali risorse pagare l’opera. Il silenzio
dell’amministrazione, nei giorni scorsi, ci ha costretto ad invitare
il signor sindaco ad interessarsi direttamente della questione. Già in
occasione della paventata chiusura del passaggio a livello della zona
Grutti, ha dimostrato sensibilità rispetto alle motivate istanze
dell'opposizione e pertanto si chiede un suo diretto intervento, anche
al fine, se necessario, di abolire la stortura messa in atto su via
Marconi prima dell'inzio dell'anno scolastico per le evidenti
conseguenze che comporterà il traffico per l'accesso e l'uscita dalle
scuole "Carducci" e "Materdona". E anche prima che responsabilità di
qualsiasi natura possano emergere, evitando spese inutili a carico
della collettività”.
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17 agosto, tratto da Mesagnesera
L'associazione
Cicloamici difende gli interventi sulla mobilità sostenibile
L’associazione Cicloamici scende in campo
per difendere gli interventi sulla mobilità sostenibile. “E’ una
battaglia di civiltà – sostiene Antonio Licciulli, coordinatore
regionale Fiab -. Gli interventi del comune sono a favore della
mobilità sostenibile e dei percorsi sicuri casa scuola.
L'attraversamento pedonale rialzato e la pista ciclabile su via
Marconi sono diventati luogo di scontro politico. Sbaglia chi lo
ritiene uno spreco di risorse pubbliche ed auspica di investire quel
denaro per aumentare i parcheggi e per ridurre i marciapiedi per
facilitare il deflusso del traffico”. Cicloamici si inseriscono nel
dibattito difendendo gli utenti deboli delle strade. ”Gli interventi
in via Marconi rappresentano gli elementi più audaci del progetto "Mesagne
da vivere a piedi e in bicicletta". Confidiamo nella intelligenza dei
mesagnesi che sapranno cogliere le nuove opportunità come dimostra
l'entusiasmo di tanti che hanno già cominciato ad utilizzare la pista
ancor prima che sia completata e collaudata”. Il progetto "Mesagne da
vivere a piedi e in bicicletta" per Cicloamici è articolato e
ambizioso. Prevede la realizzazione del "Parco scuola di educazione
stradale" in contrada Tagliata, piste ciclabili in città, itinerari
cicloturistici nel territorio, servizio di nolo gratuito bici,
campagna di comunicazione per promuovere la "mobilità dolce" e la
sicurezza stradale. L'Amministrazione comunale si è avvalsa della
collaborazione dell'architetto Alberto Marescotti progettista della
viabilità del comune di Padova e dell'associazione Cicloamici Fiab ed
è stato finanziato per 360 mila euro dalla Regione Puglia.
”L'attraversamento rialzato – continua Licciulli - costituisce un
intervento di moderazione del traffico sempre più in uso nelle città
del Centro Nord in cui l'assetto urbano si rinnova all'insegna della
sicurezza stradale e del miglioramento ambientale. Il rialzamento
dell'incrocio in prossimità della scuola elementare Carducci serve a
facilitare l'attraversamento ai bambini, alle mamme con passeggino e
ai ciclisti e anche come limitatore di velocità. L'attraversamento
prevede anche l'avanzamento del marciapiedi sulla carreggiata per
impedire la sosta impropria e garantire il passaggio libero e sicuro
dei pedoni”. E conclude: “Come ciclisti siamo contenti e orgogliosi di
muoverci a Mesagne in bicicletta e pensiamo che la bici sia un mezzo
di trasporto che non inquina, non fa rumore e contribuisce in maniera
significativa a dare un'immagine di città sana e vivibile.
Consideriamo la nostra testimonianza di ciclisti urbani come un
contributo al rinnovamento civile in atto, e come un contributo al
rispetto del protocollo di Kyoto per la riduzione dell'inquinamento e
dei gas serra. Come ambientalisti, consideriamo la città un ambiente
da rendere sano, stimolante e quindi vivibile. Riteniamo che pedoni,
ciclisti, bambini e portatori di handicap, i cosiddetti utenti deboli
della strada, abbiano pari dignità degli automobilisti e pari diritto
di muoversi in sicurezza. Auspichiamo incontri di chiarificazione per
poter condividere la convinzione che piste ciclabili rappresentano un
cospicuo e prestigioso patrimonio voluto dall'Amministrazione comunale
e dalla regione per migliorare la qualità della vita dei mesagnesi”. |
09/08/2006 - tratto da
Mesagnenews
La nona meraviglia del
mondo
intervista a Vittorio
Murri (Forza Italia)
“A Mesagne si sta
realizzando la nona meraviglia del mondo. Si tratta della pista
ciclabile di via Marconi”. E’ quanto afferma Vittorio Murri,
coordinatore cittadino di Forza Italia il quale è molto critico con
l’amministrazione comunale per i lavori che si stanno eseguendo sulla
più importante arteria viaria di Mesagne. “Da mesi assistiamo alla
realizzazione della pista ciclabile. – spiega Vittorio Murri - Chissà
da chi sarà utilizzata vista la pericolosità della strada ma,
soprattutto, riteniamo che non era il caso di andare a spendere denaro
pubblico su una via a così alta densità di traffico e con carreggiata
insufficiente a smaltire il transito di mezzi pesanti in entrata ed in
uscita dalla città”. Quindi Murri snocciola quelle che, a suo dire,
sono le problematiche della nascente pista ciclabile: “Voglio qui
evidenziare la pericolosità dei delimitatori in ferro che, oltre ad
essere posti proprio sugli angoli degli incroci da non permettere la
svolta a destra come prescrive il codice della strada, saranno tutti
divelti non appena incroceranno due mezzi pesanti. Qualcuno è stato
fatto togliere, dietro mia segnalazione, per qualche altro ci ha già
pensato qualche mezzo pesante o qualche auto rimettendoci la
fiancata”. A questo punto Vittorio Murri evidenzia un’altra
problematica strutturale: “Pensavamo fosse finita, invece no. Si
stanno realizzando un rallentatore del traffico per mettere in
sicurezza i bambini che frequentano la scuola G. Carducci. Qui non si
riesce a capire a cosa serva la strozzatura realizzata nella direzione
Latiano–Mesagne: si viaggerà a senso unico alternato? Certamente si
creeranno code in quel senso di marcia a scapito della fluidità del
traffico già difficoltoso ma, soprattutto, si causerà maggiore
inquinamento acustico e da combustione. Abbiamo detto che sarebbe
stata utile la presenza di un tecnico perché certamente si sarebbe
accorto che, sul limite destro della carreggiata che lambisce il
rallentatore nel senso di marcia Mesagne – Latiano, vi è un
avvallamento, dove è posizionata una griglia per la raccolta delle
acque pluviali, che causerà notevoli danni agli automezzi”. Infine il
coordinatore di Forza Italia denuncia: “La considerazione di tutto ciò
è che, anche quando si vogliono realizzare opere necessarie, manca
forse la lungimiranza e la verifica ed il controllo di ciò che si sta
realizzando. Infatti il traffico aumenterà sempre di più negli anni a
venire e le strade saranno insufficienti quindi, al posto della pista
ciclabile, si potevano ridurre i marciapiedi in molti tratti della via
Marconi per consentire il parcheggio ma anche una maggiore ampiezza di
carreggiata per il deflusso del traffico”.
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Una polemica che si
sarebbe potuta e dovuta evitare
Via Marconi: la nota dell'Amministrazione
comunale.
Cresce a Mesagne la sensibilità e la
cultura per le forme di mobilità alternativa e sostenibile, come
testimonia la formazione avvenuta negli ultimi anni di Associazioni
nate con l’obiettivo di valorizzare queste tematiche e sensibilizzare
la cittadinanza sulla loro importanza. Gli stessi intenti sono propri
naturalmente dell’Amministrazione comunale che punta ad incrementare
sempre di più l’utilizzo delle biciclette e scoraggiare l’utilizzo
delle macchine. A tal fine, è partito da diversi mesi, con un
co-finanziamento statale e regionale, l’intervento per la
realizzazione della pista ciclabile all’interno di un progetto più
ampio di promozione e sviluppo della mobilità ciclopedonale. La
realizzazione di una pista ciclabile lungo via Marconi, a servizio
anche della scuola “Carducci”, ha previsto, all’altezza dell’incrocio
con via Confalonieri, la realizzazione di un intervento di moderazione
del traffico denominato “attraversamento pedonale avanzato e
rialzato”, finalizzato alla tutela della sicurezza stradale di pedoni
e ciclisti”. Nei giorni scorsi il dott. Lello Sforza, responsabile
della mobilità sostenibile dell’assessorato ai Trasporti della
Regione, dopo aver effettuato un sopralluogo, ha manifestato
apprezzamento per il lavoro svolto, sottolineando in particolare
l’importanza di interventi come quelli di moderazione del traffico già
realizzati. “Questo tipo di interventi – spiega il dott. Lello Sforza
- sono nati 50 anni fa in città del nord Europa per “calmierizzare” la
velocità delle auto, tra le cause principali di incidenti stradali
mortali, e consentire agli utenti della strada lenti e non motorizzati
pari condizioni di sicurezza. “Zone 30”, vale a dire dove la velocità
massima è 30 km orari, rotatorie “francesi”, con diritto di precedenza
per chi si trova all’interno della rotatoria, attraversamenti pedonali
in due tempi, eliminazione di impianti semaforici, incroci con
piattaforma rialzata, cuscini berlinesi, in paesi come Francia,
Svizzera, Belgio, Olanda, sono la norma, in particolare in ambito
urbano o nei punti di ingresso delle città. In Italia in questa
direzione si sono già adeguate città come Cattolica, Padova, Brescia,
per citare alcuni esempi. Ma in Puglia siamo in grande ritardo”. Con
l’intervento per la realizzazione della pista ciclabile il comune di
Mesagne ha inteso andare in questa direzione. E’ per questa ragione
che avendo ottenuto un co-finanziamento statale e regionale per il
progetto di promozione e sviluppo mobilità ciclopedonale, il progetto
ha privilegiato, tra quelli pure in corso di realizzazione, la
costruzione di una pista ciclabile su una strada già fin troppo
congestionata e pericolosa per pedoni e ciclisti, ma comunque urbana,
dove la realizzazione dell’attraversamento pedonale rialzato è
condizione indispensabile per garantire la sicurezza degli utenti non
motorizzati. E’ da considerarsi priva di senso la richiesta di ridurre
i marciapiedi. Evidentemente non si conoscono sia le direttive
comunitarie che gli indirizzi dell’organizzazione mondiale della
sanità che chiedono alle pubbliche autorità interventi concreti per
promuovere forme di mobilità alternative e sostenibili, come lo
sviluppo del trasporto pubblico locale e regionale e della mobilità
ciclopedonale. Gli interventi riportati fanno parte di una strategia
di sviluppo sostenibile complessiva intrapresa dall’Amministrazione
comunale che promuove l’utilizzo delle piste ciclabili all’interno del
futuro piano del traffico della città. - - - - - - - - - - - - -
Questa la nota che l’Amministrazione comunale ha pubblicato sul sito
istituzionale in risposta all’interpellanza presentata dai Capigruppo
dell’opposizione e alle lamentele dei cittadini sul problema della
viabilità in via Latiano, resa ancora più caotica dopo la costruzione
della pista ciclabile. Al riguardo, ci siano consentite due
osservazioni. La prima riguarda il metodo scelto dagli Amministratori
comunali, meglio dall’Amministratore preposto al problema. Non si può
uscire in prima pagina e farsi intervistare quando c’è da comunicare
di aver avviato la più importante opera pubblica comunale degli ultimi
50 anni, come il nuovo stadio di calcio, e invece trincerarsi dietro
ad un “non comment”, affidando ai tecnici della regione le risposte
quando il problema scotta o non si è in grado di rispondere
compiutamente. Alle richieste di chiarimento delle forze politiche e
dei cittadini dovranno essere sempre gli Amministratori a rispondere
perché è con questi e non con i tecnici che si instaura il rapporto
fiduciario. La seconda osservazione riguarda, come suol dirsi, tanto
per restare nel politichese, il merito. Via Latiano oggi è nel caos
più completo. Questo è inconfutabile. Le direttive comunitarie – lo ha
scritto il dott. Sforza – consigliano forme di mobilità alternative
che a Mesagne non ci sono. Consigliano lo sviluppo del trasporto
pubblico locale che a Mesagne non c’é. L’Amministrazione comunale,
prima delle piste ciclabili su quella arteria di fondamentale
importanza per il traffico urbano, avrebbe dovuto creare le
alternative proprio come hanno fatto a Cattolica, Padova e Brescia.
Oggi su quell’arteria, di per sé caotica per diversi aspetti, è stato
aggiunto un altro grosso problema che scoppierà definitivamente tra
giorni quando riapriranno le scuole e che Amministratori con maggiore
oculatezza si sarebbero potuti evitare e, soprattutto, evitarlo alla
cittadinanza. Come se non bastassero quelli che già abbiamo. |
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Progetto
per una città vivibile a piedi e in bicicletta |
La città
di Mesagne ha iniziato le attività di un importatne
progetto finanziato dalla regione. Il progetto per il
trasporto sostenibile dal titolo "Mesagne vivibile
a piedi e in bicicletta". Alla scrittura del
progetto hanno contribuito il ciclocaporedattore, l'ing.
Cosimo Dadorante e l'architetto Alberto Marescotti. Una
sintesi in power point è consultabile e scaricabile premendo
qui. |
La sicurezza stradale e la moderazione del traffico
su Via Marconi
Di Antonio Licciulli,
vicepresidente di Cicloamici FIAB, ricercatore presso la facoltà di
Ingegneria,Lecce
Inquadramento
A Brindisi, la tragica morte del
ciclista austriaco Andreas Peithner ha richiamato l’interesse dei media
sui recenti e numerosi incidenti in città che coinvolgono pedoni e
ciclisti, dovuti alla velocità all’imprudenza e alla mancanza di
interventi per la moderazione del traffico. A Lecce i recenti lavori di
ristrutturazione non prevedevano adeguati interventi di moderazione del
traffico. I tanti incidenti anche mortali che si sono succeduti sugli ampi
viali hanno costretto gli amministratori a prendere misure tampone e
monitorare e controllare il traffico con decine di telecamere. Nelle città
del Centro Nord (Milano e Roma comprese) dove ormai l’aria è irrespirabile
si cerca di ridurre il traffico e l’inquinamento introducendo l’ingresso a
pagamento delle auto dei non residenti, incentivando il trasporto in bici
e l’intermodalità. Il problema della sicurezza stradale è così rilavante
che la Comunità Europea ne ha fatto oggetto di raccomandazioni, imponendo
agli Stati membri di dimezzare il numero di vittime e incidenti entro il
2010.
Cosa succede a Mesagne
A Mesagne, su Via Marconi è in fase di
realizzazione un articolato e organico piano di interventi per la
moderazione del traffico, la sicurezza stradale e la riduzione
dell’inquinamento.
Questi interventi sono parte delle
attività del progetto “Mesagne da vivere a piedi e in bicicletta”
cofinanziato dalla regione Puglia per un importo complessivo di 450.000
euro.
Gli interventi per la moderazione del
traffico su via Marconi a partire dalla periferia sono: creazione di isola
spartitraffico, pista ciclabile, incrocio rialzato e ravvicinato,
istituzione della zona 30 a partire dal plesso scolastico di Giosuè
Carducci.
Lo stato delle
cose prima del progetto
Via Marconi è una delle principali
arterie viarie del paese, di giorno è congestionata con code di
autoveicoli lunghe centinaia di metri. Di notte la strada diviene
l’imperio di pirati della strada che si lanciano a grande velocità per
ostentare il rombo assordante dei motori. Negli orari di ingresso e uscita
dalle scuole il traffico diventa caotico perché tutti hanno fretta di
accompagnare in macchina i figli a scuola. Almeno due vigili sono
impiegati per dirimere il traffico e vegliare sulla sicurezza di mamme e
bambini che traversano gli incroci a piedi. I ciclisti che percorrono via
Marconi con alto rischio, prediligono dove possibile salire sugli ampi
marciapiedi per ridurre il rischio di essere investiti.
Sulla base di queste considerazioni si
capisce perchè il progetto “Mesagne da vivere a piedi e in bicicletta”
avente la finalità di migliorare la sicurezza stradale e la mobilità
sostenibile dovesse affrontare in via prioritaria il problema della
mobilità su Via Marconi (si consultino i criteri e le linee guida per la
progettazione degli itinerari ciclabili: art.2 DECRETO 30 novembre 1999,
n. 557 del min. LLPP e legge Legge 19 ottobre 1998, n. 366).
A che serve la pista
ciclabile su via Marconi
I criteri di progettazione seguiti
sono quelli del decreto ministeriale: redditività dell’investimento con
riferimento all’utenza attuale e potenziale, riduzione del rischio di
incidentalità, continuità della pista con altri itinerari. Mediante la
pista ciclabile sono raggiungibili scuole e luoghi pubblici (mercato
settimanale in via Brodolin), sono agevolmente collegati al centro città i
rioni Seta e Grutti. La pista ciclabile si raccorderà inoltre con gli
itinerari cicloturistici in fase di realizzazione e segnalazione. In
particolare la pista consentirà di raggiungere l’itinerario cicloturistico
“Appia antica” che il comune ha realizzato a partire da una strada
sterrata che alcuni storici fanno coincidere con il tracciato dell’Appia
Romana. L’Appia ciclabile consentirà di raggiungere la zona archeologica
di Muro Tenente (che il comune ha acquisito e intende valorizzare
nell’ambito dei progetti PIS) e i comuni di Latiano e Oria e potrà
integrarsi nella rete cicloturistica europea denominata Eurovelo.
L’isola salvagente
all’ingresso della città
Per rendere sicura la strada fin dal
suo imbocco in corrispondenza con l’incrocio di Via Brodolin sarà
realizzata un’isola salvagente con spartitraffico tra le due carreggiate.
L’isola salvagente segnerà la discontinuità tra la strada provinciale
Latiano-Mesagne e la strada cittadina, consentirà un attraversamento
ciclopedonale sicuro e servirà da rallentatore per i veicoli che entrano
in paese a tutta velocità.
Foto:
L’isola salvagente che verrà realizzata su via
Marconi all'altezza di via Brodolin
Pista ciclabile a
doppia corsia su sede propria
Sempre a partire dall’incrocio di via
Brodolin avrà inizio una pista ciclabile su sede propria a due corsie
realizzata sopra le condutture dell’acquedotto e pertanto con un
intervento a costi di realizzazione ed esproprio molto limitati. La pista
sarà anche utilizzabile dai pedoni mancando per diverse centinaia di
metri, il marciapiedi. La pista sarà particolarmente apprezzata il
mercoledì dalle massaie per raggiungere a piedi e in bicicletta il mercato
settimanale su via Brodolin.
Pista ciclabile su
sede propria a singola corsia
All’altezza dell’incrocio con il ponte
della ferrovia, l’itinerario ciclabile troverà la sua continuità con il
marciapiede che dovrebbe diventare pista ciclopedonale per ordinanza del
sindaco. Proseguendo dall’incrocio con via Tostini l’itinerario ciclabile
procede con la pista ciclabile a senso unico su sede propria, larga 1,3
metri, realizzata sul largo marciapiedi e senza restringimento della
carreggiata. Per evitare parcheggi impropri la pista è separata dalla
carreggiata, da una fila di paletti metallici opportunamente distanziati.
L’attraversamento
rialzato
Le incredibili contestazione di
quest’opera ne hanno fatto il simbolo di una rivoluzione culturale di tipo
copernicano che pone al centro della città i suoi abitanti e la loro
salute e non le automobili.
Nel nuovo modello di città, in cui il
cittadino è il punto di riferimento, sono gli autoveicoli a salire con
prudenza sui marciapiedi continui e non i marciapiedi a interrompersi per
dare priorità alle carreggiate.
Il rialzamento all’incrocio con via
Gonfalonieri, in prossimità della scuola elementare Carducci, serve
infatti a facilitare l’attraversamento ai bambini, alle mamme con
passeggino e ai ciclisti e anche come limitatore di velocità. Rappresenta
un intervento per la sicurezza dei percorsi casa-scuola. La
pendenza delle rampe di salita obbligano i veicoli a
rallentare, senza costituire un ostacolo per il transito di mezzi pesanti.
L’attraversamento prevede l’avanzamento del marciapiedi sulla carreggiata
per impedire la sosta impropria e garantire il passaggio libero e sicuro
dei pedoni.
Il restringimento di carreggiata
consente di rallentare la velocità dei veicoli e destinare lo spazio
recuperato a zone di attesa e alla mobilità ciclopedonale.
Il restringimento lascia comunque
un’ampiezza di carreggiata maggiore di 5,5 metri tale da permettere a due
autobus di transitare in direzione opposta senza sbarrarsi vicendevolmente
la strada.
L’attraversamento rialzato costituisce
un intervento di moderazione del traffico sempre più in uso nelle città
del Centro Nord: a Cattolica sono stati realizzati ben 100 incroci
rialzati, il numero di incidenti stradali si è dimezzato.
Foto:
L’incrocio rialzato in fase di realizzazione a
Mesagne (click per ingrandire) costituisce un intervento di
moderazione del traffico. Il rialzamento dell’incrocio in
prossimità della scuola elementare Carducci serve a facilitare
l’attraversamento ai bambini, alle mamme con passeggino e ai
ciclisti e anche come limitatore di velocità. L’attraversamento
prevede anche l’avanzamento del marciapiedi sulla carreggiata per
impedire la sosta impropria e garantire il passaggio libero e
sicuro dei pedoni.
Zona
30 dall’incrocio con via Confalonieri all'incrocio con via Federico II
Svevo
L’incrocio rialzato all’incrocio
con via Gonfalonieri segnerà l’inizio della zona 30 (limite di velocità
30Km/h) che verrà estesa fino a Piazza Vittorio Emanuele. La larghezza
della strada e dei marciapiedi non consente la presenza di itinerari
ciclabili su sede propria e le bici dovranno circolare in sede promiscua
con il traffico veicolare. Risulta dunque essenziale rendere sicura la
viabilità in questa zona molto popolata e densa di attività commerciali
limitando la velocità veicolare.
La moderazione della velocità con il
limite a 30Km/h avrà un effetto benefico anche sulla vita commerciale i
cittadini saranno incoraggiati a fare i loro acquisti e a sostare più a
lungo in posti confortevoli e sicuri.
Un progetto
articolato e ambizioso
Gli interventi in via Marconi
rappresentano gli elementi più audaci dell’articolato progetto “Mesagne da
vivere a piedi e in bicicletta”. Tra gli altri interventi il progetto
prevede la realizzazione del “Parco scuola di educazione stradale” in
contrada Tagliata, piste ciclabili in città, itinerari cicloturistici nel
territorio, servizio di nolo gratuito bici, campagna di comunicazione per
la sicurezza stradale. Il progetto è stato redatto dall’Amministrazione
comunale che si è avvalsa della collaborazione dell’architetto Alberto
Marescotti progettista della viabilità del comune di Padova e
dell’associazione Cicloamici FIAB.
I vantaggi
dell’incentivazione della mobilità pedonale e ciclabile
La bici è un mezzo di trasporto che
non inquina, non fa rumore e contribuisce a formare l’immagine di una
città sana e vivibile. L’uso della bici è un contributo al rinnovamento
civile al rispetto del protocollo di Kyoto per la riduzione
dell’inquinamento e dei gas serra.
Additando l’esempio di città come
Ferrara, Amsterdam ci si può rendere conto che non è l’incremento del
traffico veicolare a rendere più ricca e vivibile una città ma piuttosto
uno sviluppo urbano pianificato con interventi di moderazione del
traffico, promozione dei trasporti pubblici e dell’intermodalità.
Auspichiamo incontri di
chiarificazione per poter condividere la convinzione che piste ciclabili e
interventi di traffic calming a Mesagne rappresentano un cospicuo e
prestigioso patrimonio voluto dall’amministrazione comunale e dalla
regione per migliorare la qualità della vita dei mesagnesi.
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Approfondimenti
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Intervista
al ciclocaporedattore
a cura di Andrea Aufieri
Fonte: L'Ora del Salento - 2 dicembre
2006 5 dicembre 2006
Una manifestazione in bici non
autorizzata per le vie di Lecce (Critical mass - Massa critica)
avvenuta lo scorso 23 novembre, ma destinata a ripetersi; una
bicicletta tutta dipinta di bianco (Ghost Cycle) comparsa la notte
prima all'incrocio tra viale Gallipoli e viale O. Quarta, laddove
qualche settimana addietro è avvenuto un incidente che ha causato il
ferimento grave di un ciclista: la sensibilità di alcuni cittadini
sembra focalizzarsi in modo acuto sul problema della fruibilità in
bici della città.
Un'attenzione
quanto mai opportuna, visto l'imminente impiego di fondi P.O.R. da
parte dell'amministrazione comunale per la realizzazione di piste
ciclabili o il loro adeguamento sulla normale rete di viabilità
urbana.
Antonio
Licciulli è docente presso il dipartimento d'Ingegneria
dell'innovazione, coordinatore regionale della Federazione italiana
amici della bicicletta (FIAB), vicepresidente dell'associazione di
volontariato "Cicloamici": con lui cerchiamo di controllare le
coronarie dei ciclisti leccesi e di comprendere le suddette
manifestazioni.
"Ci
definiamo dei "cicloecologisti"- esordisce- amici dell'escursionismo
in bici e della difesa ambientale, promuoviamo un impegno molto
forte nel valorizzare l'ecosistema urbano. Crediamo che per rendere
sicura una città a piedi e in bici, ma anche in auto, occorra
riformare profondamente l'atteggiamento attuale, cercando di
coinvolgere anche gli amministratori in questa nuova visione di
sviluppo urbano". In occasione della biciclettata "istituzionale"
svoltasi in città per pubblicizzare l'imminente arrivo di fondi, è
stato distribuito del materiale informativo che ha fatto strabuzzare
gli occhi un po' a tutti, figurarsi ai ciclisti, e il commento
arriva puntuale: "Se i giornali titolano "Esco in bici, ma prima
faccio testamento"(Il Nuovo Quotidiano di Lecce), questa è la
diretta conseguenza di un'enfasi forse eccessiva del Comune nel
dichiarare piste che non ci sono, perché poi la gente avverte di più
il contrasto e sente il problema.
Il
pieghevole distribuito in quella giornata non è rintracciabile su
internet, come non vi sono comunicazioni ulteriori sull'istituzione
di un Bike Office di orientamento per i cittadini: questi sembrano
segnali di un'operazione fatta velocemente. Basta leggere
l'introduzione, indirizzata ad un "caro ciclista", mentre noi
riteniamo che ci si dovesse rivolgere ai cittadini e alle loro
abitudini, perché è ovvio che i ciclisti siano già alfabetizzati".
Sul
sito dei "Cicloamici" (https://www.cicloamici.it) si leggono le
richieste che essi inoltrano all'amministrazione: l'incentivazione
alla mobilità dolce, permettendo a studenti e cittadini di muoversi
in sicurezza, una maggiore attenzione dedicata alla prevenzione e
più severità nel sanzionare la condotta imprudente di guida degli
automobilisti, poi infrastrutture per la sicurezza, come
attraversamenti sicuri, piste ciclabili urbane ed extraurbane,
rallentatori, modifiche della carreggiata. Si sollecitano, inoltre,
provvedimenti per la moderazione del traffico quali la creazione di
zone 30, rotatorie e il presidio dei tratti di strada ad alta
mortalità con controlli di polizia, fotocamere, videocamere.
Anche
per le piste esterne alla città si chiedono maggiore cura e
manutenzione, in particolare per la pista che arriva a San Cataldo:
"Abbiamo denunciato la scarsa sicurezza della pista e lo stato di
degrado in cui vessa, impraticabile, avendo persino subito il furto
dei pannelli solari che vi erano stati impiantati. Siamo contenti,
comunque, che il Comune ci abbia ascoltati in merito alla questione.
Va detto, inoltre, che gli altri percorsi esterni alla città non
sono piste come quella per San Cataldo, ma itinerari cicloturistici,
cioè strade secondarie meno trafficate ma non sempre sicure.
L'intera Puglia è ideale per il cicloturismo, grazie all'esistenza
di reticoli di strade secondarie, adesso quasi del tutto vuote: alla
Regione e agli Enti locali abbiamo presentato la proposta di
segnalare appositamente questi reticoli con la denominazione di Vie
verdi".
Giungiamo
infine alla spiegazione dei recenti fenomeni avvenuti in città, come
la Critical mass: "Si tratta di un incontro spontaneo di numerosi
ciclisti, i quali, in virtù del numero, non possono avere timore di
affrontare il comune traffico veicolare, come invece accade ai
ciclisti singoli, creando magari qualche disagio agli automobilisti.
Ciò che va compreso di queste manifestazioni è che la dignità del
ciclista, ora tenuta in bassissima considerazione, è da rivalutare
in pieno: se è considerato importante il protocollo di Kyoto, lo
deve essere anche il cittadino ciclista". Sui numerosi incidenti in
città e manifestazioni annesse: "Nel 2006 a Lecce gli incidenti che
hanno coinvolto ciclisti è aumentato in modo esponenziale.
La
Regione ha istituito di recente un nucleo sulla sicurezza stradale,
ma i dati e le competenze attuali sono scarse, nel frattempo si è
deciso di sensibilizzare la cittadinanza facendo comparire la Ghost
Cycle recante il cartello con la scritta: "Qui è stato investito un
ciclista". La Ghost Cycle è comparsa per la prima volta a San
Francisco, anonima e senza autorizzazione dal Comune, poi è stata
legittimata dall'abitudine. Esiste perché tutti abbiano coscienza
della pericolosità del traffico, perché resti una traccia della
dignità usurpata al ciclista. Noi abbiamo fatto la prima volta
questo a Brindisi, dove c'è stata una vittima, ma non l'abbiamo
firmata: dopo un po' è stata rimossa perché distraeva i passanti, ma
è stata riposizionata da poco in una collocazione non troppo
appariscente". I ciclisti urbani si organizzano, dunque, e forse è
arrivato il momento di ascoltarli.
Andrea Aufieri
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I
cicloamici in difesa degli interventi di “traffic calming” e della
pista ciclabile di Via Marconi a Mesagne
Comunicato stampa
dell’associazione Cicloamici FIAB
A
Mesagne l’attraversamento pedonale rialzato e la pista ciclabile
in costruzione su via Marconi sono diventati luogo di scontro
politico. Vittorio Murri coordinatore cittadino di Forza Italia ha
bollato come “uno spreco di risorse pubbliche” questi interventi
per la moderazione del traffico. Al posto della pista ciclabile
prevista su via Marconi, ha auspicato “l’aumento dei parcheggi e
la riduzione dei marciapiedi” per facilitare il “deflusso del
traffico” (dichiarazioni di V.Murri sulla Gazzetta del
13/12/2006).
Noi
cicloamici ci inseriamo in questo dibattito difendendo questi
interventi che migliorano notevolmente la sicurezza stradale
proclamando la “dignità sociale” degli utenti deboli delle strade.
Gli
interventi in via Marconi rappresentano gli elementi più audaci
del progetto “Mesagne da vivere a piedi e in bicicletta” e
confidiamo nella intelligenza dei mesagnesi che saprà cogliere le
nuove opportunità come dimostra l’entusiasmo di tanti che hanno
già cominciato ad utilizzare la pista ancor prima che sia
completata e collaudata.
Il
progetto “Mesagne da vivere a piedi e in bicicletta” è articolato
e ambizioso. Prevede la realizzazione del “Parco scuola di
educazione stradale” in contrada Tagliata, piste ciclabili in
città, itinerari cicloturistici nel territorio, servizio di nolo
gratuito bici, campagna di comunicazione per promuovere la
“mobilità dolce” e la sicurezza stradale. Il progetto è stato
redatto dall’Amministrazione comunale che si è avvalsa della
collaborazione dell’architetto Alberto Marescotti progettista
della viabilità del comune di Padova e dell’associazione
Cicloamici FIAB ed è stato finanziato per 360 mila euro dalla
Regione Puglia.
L’attraversamento rialzato costituisce un intervento di
moderazione del traffico sempre più in uso nelle città del Centro
Nord in cui l’assetto urbano si rinnova all’insegna della
sicurezza stradale e del miglioramento ambientale. Il rialzamento
dell’incrocio in prossimità della scuola elementare Carducci serve
a facilitare l’attraversamento ai bambini, alle mamme con
passeggino e ai ciclisti e anche come limitatore di velocità.
L’attraversamento prevede anche l’avanzamento del marciapiedi
sulla carreggiata per impedire la sosta impropria e garantire il
passaggio libero e sicuro dei pedoni.
E’ sotto
gli occhi di tutti che la “risorgenza” civile e lo sviluppo
turistico degli ultimi anni a Mesagne è dovuto alla trasformazione
del Centro Storico (ristretta purtroppo alle ore serali) in isola
pedonale aperta alla socialità, agli eventi culturali e alla
gastronomia.
Come
ciclisti siamo contenti e orgogliosi di muoverci a Mesagne in
bicicletta e pensiamo che la bici sia un mezzo di trasporto che
non inquina, non fa rumore e contribuisce in maniera significativa
a dare un’immagine di città sana e vivibile. Consideriamo la
nostra testimonianza di ciclisti urbani come un contributo al
rinnovamento civile in atto, e come un contributo al rispetto del
protocollo di Kyoto per la riduzione dell’inquinamento e dei gas
serra.
Come
ambientalisti, consideriamo la città un ambiente da rendere sano,
stimolante e quindi vivibile e necessariamente ci schieriamo a
favore degli interventi di Traffic Calming. Riteniamo che pedoni,
ciclisti, bambini e portatori di handicap (cosiddetti utenti
deboli della strada) abbiano pari dignità degli automobilisti e
pari diritto di muoversi in sicurezza.
Additando l’esempio di città come Ferrara, Amsterdam, Berlino
affermiamo che non è l’incremento del traffico veicolare a rendere
più ricca e vivibile una città ma piuttosto uno sviluppo urbano
pianificato con interventi di moderazione del traffico, promozione
dei trasporti pubblici e dell’intermodalità.
Auspichiamo incontri di chiarificazione per poter condividere la
convinzione che piste ciclabili e interventi di “traffic calmino”
rappresentano un cospicuo e prestigioso patrimonio voluto
dall’amministrazione comunale e dalla regione per migliorare la
qualità della vita dei mesagnesi.
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La sicurezza
stradale in cifre
Brevi note e dati per
rispondere a V.Murri coordinatore cittanino di Forza Italia
I cicloamici considerano una battaglia
di civiltà quella in corso a Mesagne per gli interventi in favore
della mobilità sostenibile. Il luogo di scontro di questa
battaglia è l’attraversamento pedonale rialzato in costruzione su
via Marconi davanti alla scuola elementare Carducci. Questa
battaglia si compie nel più ampio conflitto per la sicurezza
stradale che ogni anno in Italia conta 7.000 morti, 300.000 feriti
di cui il 75% in ambito urbano. L’Italia si trova al secondo posto
della pericolosità stradale in Europa ed è al primo posto in
quanto incidenti mortali che coinvolgono ciclisti. Il numero di
morti sulle strade è sette volte maggiore di tutte le morti sul
lavoro e la prima causa di morte dei giovani fino a 34 anni.
L'onere sociale stimato ammonta ad oltre 34 miliardi di euro
l'anno (l'equivalente di tre medie leggi finanziarie tutti gli
anni), pari a 600 euro/anno per ogni italiano (se si aggiungessero
i costi sociali indotti dell’inquinamento atmosferico, rumore e
gas serra il costo complessivo annuo del traffico automobilistico
a carico della collettività ammonterebbe a 95 miliardi di euro.
Così rilevante è il problema della sicurezza stradale che la
Comunità Europea ne ha fatto oggetto di raccomandazioni, imponendo
agli Stati membri di dimezzare il numero di vittime e incidenti
entro il 2010.
Eppure c’è chi ritiene che gli
interventi di moderazione del traffico siano un “inutile spreco di
risorse pubbliche”
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I
Cicloamici a Mesagne
L'associazione Cicloamici nasce a
Mesagne nel 2003. Conta circa 140 soci con gruppi attivi su Lecce,
Foggia, Brindisi e Taranto
I cicloamici considerano Mesagne la
propria roccaforte e si impegneranno al massimo affinchè la città
possa assumere un assetto aperto accogliente vivibile per pedoni e
ciclisti.
Una battaglia condotta vittoriosamente
è stata quella per la
difesa delle aree pedonali
nel centro storico
per contatti e adesioni:
info@cicloamici.it
www.cicloamici.it/associazionecicloamici.htm
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Mesagne 14 Maggio
Bimbimbici 2006
Tema di fondo: strade sicure casa scuola
C’è un modo per divertirsi andando in bicicletta e
contemporaneamente rivendicare il proprio diritto alla
mobilità sicura e sostenibile?
A Mesagne e a
Brindisi i bambini
accompagnati dai loro genitori lo potranno fare domenica 7
maggio (Brindisi) e domenica 14 a Mesange partecipando a
Bimbimbici , giornata nazionale FIAB (Federazione Italiana
Amici della Bicicletta) che quest’anno avrà come tema di fondo
“strade sicure casa-scuola”
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Mesagne
in Bicicletta
Una
serie articolata di proposte progettuali elaborate da Antonio
Licciulli, Alberto Marescotti, Cosimo Dadorante per fare di Mesagne
una città a dimensione di bicicletta. Parte di queste proposte sono
confluite nel progetto esecutivo che sarà cofinanziato da regione e
dal governo con cui il comune di Mesagne avvierà la realizzazione
delle prime infrastrutture per la bicicletta. |
Sit-in
/ Cycle-in a Piazza Orsini a Mesagne
In
difesa delle aree pedonali
UMalgrado tanti
divieti, sbarre retrattili l'unica Zona Pedonale di Mesagne era in
balie di centinaia di auto che vi parcheggiavano e scorrazzavano. La
protesta dei cicloamici ha fatto
rizzare i capelli alla giunta comunale che con un rinnovato impegno
cercherà di arginare le orde di automobilisti incivili.
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E' sul
tavolo di alcuni assessori del Comune di Mesagne una
proposta. Si tratta di una bozza di progetto di
itinerari cicloturistici da cominciare a costruire a Sud
di Mesagne e con la speranza che possano diramarsi ai
comuni limitrofi e a tutta la Provincia di Brindisi.Sogno
o realta?? La proponiamo su cicloweb con l'intento di
arricchirla delle vostre idee e osservazioni |
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Domenica
25 Maggio 2003, si è svolta
Mesagne
in Bicicletta
Tanti
mesagnesi di ogni età riuniti in bici dalla PROLOCO
Quest'anno i
cicloamici sono stati coinvolti nella organizzazione dell'evento e
nella campagna di sensibilizzazione
pro-bici collegata.
Visitata
masseria Moreno con attraversamento del canale reale e visita
al trullo più vicino a Mesagne. Premiazioni e discorsi al
termine della manifestazione. |
Lettera
aperta per una città
vivibile a piedi e in bicicletta.
Indirizzata
da alcune associazioni di volontariato AI CITTADINI DI
MESAGNE E AI CANDIDATI ALLA CARICA DI SINDACO in occasione della
campagna elettorale per le elezioni amministrative del 26 maggio
2002
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